Ho dato un' occhiata alla storia, trovo che le premesse per sviluppare una buona trama ci siano tuttavia trovo lo stile eccessivamente essenziale, ci sono varie ripetizioni, in generale un linguaggio che non cambia mai ed è in di per sè ripetitivo, mancano dei punti interrogativi dove invece andrebbero e a volte c' è qualche svista con la punteggiatura. L' intervento di Aiolia tra Shura e Aiolos inoltre secondo me poteva essere strutturato meglio, è troppo feroce senza che ne venga data una valida motivazione.
Ora faccio qualche esempio.
Nella prima battuta Kiki annuncia che il pranzo è pronto, poi scrivi "Sion risponde", è sbagliato Shion qui non risponde a Kiki ma dice, afferma qualcosa rivolgendosi agli altri saint.
"Aiolia ha alzato la cresta, come si permette di mettersi in mezzo in quel modo, non stavi mica parlando con lui.Ma cosa ti ha detto”chiese Aphrodite
Qui mancano due punti interrogativi -te lo faccio notare perchè è una cosa che capita spesso-. Sarebbe stato più corretto: Aiolia ha alzato la cresta. Come si permette di mettersi in mezzo in quel modo? Non stavi mica (personalmente avrei messo di certo, visto che il linguaggio dei saint è di solito più elevato) parlando con lui. Ma cosa ti ha detto?
Subito dopo scrivi:
“Di non osare avvicinarmi a suo fratello.”rispose Shura
“Che arroganza ma chi si crede di essere?Suo fratello deciderà lui se vuole avvicinarsi o no.” affermò Aphrodite sconcertato
Primo, dopo "che arroganza", metterei una virgola o un punto esclamativo, secondo, come ti ho già detto prima qui abbiamo un esempio di linguaggio ripetitivo con "avvicinarsi a."
Lo si vede chiaramente leggendo entrambi i capitoli e nel passaggio in cui Milo riflette su Shura e Camus.
I dialoghi mi sembrano piuttosto semplicistici e quasi infantili, non adatti a dei cavalieri, inoltre le descrizioni di gesti, atteggiamenti, ambienti, stati d' animo sono praticamente assenti.
Spero non ti offenderai e deciderai di accettare il commento come una semplice critica costruttiva, non è mia intenzione fare la maestrina o offendere qualcuno. |
