Recensioni per
La solitudine dell'inchiostro.
di Plenia
Pare che tu abbia cambiato soggetto, e che quello che ora sta scrivendo sia un ragazzo e non più tu. |
Con questo secondo capitolo metti in ballo moltissime tematiche: la necessità di sfogarsi attraverso la scrittura, lanciando sul foglio tutte le parole che bramano di uscire dalla tua mente. E tu le accontenti agendo secondo la loro volontà, sapendo che una volta uscite ti mostreranno ciò che sei, la realtà. |
Il verbo sfiorare è indubbiamente magico: è un tocco lieve, leggero, quasi come una carezza, ma ancora più debole. Un toccare non toccare, nel quale si racchiude il terrore di sgualcire, in questo caso, le pagine su cui si poggia la nostra penna. Il lento scorrere della punta impregnata di inchiostro che lascia un segno indelebile e sottile. Scrivendo con questa attenzione manifestiamo il nostro rispetto nei confronti della carta. |
Delusa?? Tu puoi solo che arricchirmi con questo capitolo. |
"Ma perdonami, perchè questa notte viaggerò da sola, cullata da questa tempesta che batte sulle finestre e percuote il mio cuore." |
Amo quando la penna incide sulla carta. Adoro sfiorarla con i polpastrelli e sentire le parole calcare pesanti sulla pagina. |
Davvero bello. |
Mi piaaaaace! |