Recensioni per
La solitudine dell'inchiostro.
di Plenia

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
15/04/12, ore 16:14

Pare che tu abbia cambiato soggetto, e che quello che ora sta scrivendo sia un ragazzo e non più tu.
Molto bella anche questa pagina di diario, carica di rabbia e di dolore del protagonista, che usa questo foglio di carta per sfogarsi e per urlare le proprie emozioni. Non se ne può liberare scrivendole e né può alleviare tutto ciò che lo tormenta. Così facendo cerca quasi di insegnare al suo diario cosa significhi amare e cosa voglia dire dannarsi per qualcuno di cui si è perdutamente innamorati.
Hai reso l'idea di questo amore struggennte e tormentato in maniera davvero efficace.
Mi chiedo a questo punto quale sarà la tua prossima mossa...

Recensore Veterano
15/04/12, ore 15:48

Con questo secondo capitolo metti in ballo moltissime tematiche: la necessità di sfogarsi attraverso la scrittura, lanciando sul foglio tutte le parole che bramano di uscire dalla tua mente. E tu le accontenti agendo secondo la loro volontà, sapendo che una volta uscite ti mostreranno ciò che sei, la realtà.
Splendida la metafora della pagina come specchio dell'anima, che rivela il nostro io più nascosto proprio attraverso noi stessi, con la penna. Abbiamo così qualcosa di più palpabile di quello che siamo, a pochi centimentri dal nostro tocco.
Il diario è diventato come una sorta di creatura, qualcuno che come tu hai detto non potrà fare altro che ascoltarti ed aiutarti e che mai ti farà del male.
E quando non verrai, ti aspetterà, fedele.

Recensore Veterano
15/04/12, ore 15:41

Il verbo sfiorare è indubbiamente magico: è un tocco lieve, leggero, quasi come una carezza, ma ancora più debole. Un toccare non toccare, nel quale si racchiude il terrore di sgualcire, in questo caso, le pagine su cui si poggia la nostra penna. Il lento scorrere della punta impregnata di inchiostro che lascia un segno indelebile e sottile. Scrivendo con questa attenzione manifestiamo il nostro rispetto nei confronti della carta.
L'idea di richiudersi nel mondo delle parole e di rifugiarsi in quel luogo così protettivo è interessante e nel modo in cui l'hai resa anche originale.

Moto bello questo primo capitolo, incisivo e prepotente. Brava!

Recensore Veterano
10/04/12, ore 22:36

Delusa?? Tu puoi solo che arricchirmi con questo capitolo.
Davvero, sono estasiata. Eh, non so... forse perchè mi sono sentita stringere il cuore quando ho sentito parlare di cosa tu (ottio, perdonami se non sei tu la protagonista, ma da quanto ho capito il tuo diario è lo specchio dei tuoi giorni) provi a volerla, ad amarla e a soffrirla. E' esattamente quello che provo quando vedo i suoi occhi. Di fronte a Lui sono piccola, mi sento nuda e impercettibile alla sua anima.
Sei sempre più brava, sei sempre più geniale. Sto imparando molto da te, sai? Nel tuo modo di proporre le cose e di scrivere.
Insomma, togli il fiato.

ps. il mio facebook è Giulia Cefaly, se ti interessa puoi aggiungermi ;)

Recensore Veterano
11/03/12, ore 21:54

"Ma perdonami, perchè questa notte viaggerò da sola, cullata da questa tempesta che batte sulle finestre e percuote il mio cuore."
Sono veramente senza parole, è una frase talmente bella!
Diciamo che in qualche modo potrebbe racchiudere l'intera essenza di questo capitolo: ti rivolgi ad un diario scusandoti ti assentarti. Sì, proprio perchè questo diario è tuo amico.
Un tuo fedele compagno che non aspetta altro di esser riempito dalle parole della tua penna, dalle lacrime dei tuoi occhi, dalle risate della tua anima. Davvero, sono molto contenta di come sta procedendo la storia. Aspetto con ansia il prossimo capitolo!

Recensore Veterano
11/03/12, ore 15:55

Amo quando la penna incide sulla carta. Adoro sfiorarla con i polpastrelli e sentire le parole calcare pesanti sulla pagina.
E' quasi, se permetti, orgasmico *_*
Ma veniamo a noi, a quanto sia bella questa prima pagina di diario.
Profonda, incisiva e penetrante. Mi ha presa dalla prima parola all'ultima!
Se mai la continuerai, sarai libera di contattarmi per un parere.

"Tutto nella mia vita è uno sfiorarsi. Rimango spesso urticata dalla realtà e per il fastidio mi ritiro, come una chiocciola spaventata, richiudendomi in quel fragile guscio di fantasia.
Lì dentro il mio mondo fiorisce. Modello i miei pensieri, dandogli forme stravaganti."

Recensore Veterano
11/03/12, ore 13:41

Davvero bello.
In particolar modo pensavo parlassi di me in queste righe "Tutto nella mia vita è uno sfiorarsi. Rimango spesso urticata dalla realtà e per il fastidio mi ritiro, come una chiocciola spaventata, richiudendomi in quel fragile guscio di fantasia. Lì dentro il mio mondo fiorisce. Modello i miei pensieri, dandogli forme stravaganti. M'illudo e mi lascio scivolare come inchiostro tra le pagine di questo diario, solitaria. Nessuno mi vede e nessuno mi sente, solo io e tu in questa storia. Posso prendere tutti a colpi di penna o accarezzarli con un movimento fluido. Su queste pagine candide ricamo abiti intessuti di parole che si dissolvono al primo mio sospiro, come fragili ragnatele."
Davvero mi ci sono rispecchiaata tantissimo.. incredibile. Ancora complimenti, scrivi in modo fantastico!

Nuovo recensore
11/03/12, ore 00:01

Mi piaaaaace!
Sia il verbo "sfiorarsi", sia le similitudini che hai costruito intorno a questa parola, sia come l'hai fatto e anche l'idea che hai avuto.
Ti faccio i miei complimenti!
Vorrei solo farti notare l'errore di battitura nella parola "almeno", all'inizio del racconto.

Un saluto,

Alaska