«Luke…?» lo chiama, ma la voce dell’altro – come se Luke gli avesse letto nel pensiero – lo frena.
«Prendimi, Ashton. Fammi tuo come non hai mai fatto prima.» dice il biondo con voce bassa e calda, sicura e decisa come mai prima di allora era stata, preda di un coraggio che Luke non aveva idea di avere dentro fino a quel momento.
Poi è un attimo, e l’atmosfera cambia completamente.
E fanculo il dolce, fanculo quel poco che c’è sul tavolo, fanculo pure fare le cose con calma.

«Vino e Linkin Park prima di andare a dormire?» chiede intanto il più grande, bevendo ancora un sorso ed alzandosi dal divano per poi raggiungere l’altro, sperando che arrivino presto al punto, perché proprio non ce la fa più a resistere, a tenere buona quella voglia che – ben lo sente – sta per esplodergli dentro.
«E chi ha detto che voglio dormire?» domanda Luke a sua volta, con tono divertito e serio allo stesso tempo, finendo in un sorso quel poco vino che si era messo nel bicchiere, con un sorriso malizioso sulle labbra che convince Michael ad agire e a liberare entrambi di quel poco contegno che avevano usato fino a quel momento.

Entrambi sanno che l’altro è dell’altra sponda, si sono beccati qualche volta a scuola negli spogliatoi, ma niente più, almeno per Calum. Michael  invece aveva avuto la voglia di scoparsi almeno una volta quel ragazzo moro fin dalla prima volta che lo aveva visto nudo sotto la doccia dopo l’allenamento di calcio. Aveva fatto di tutto pur di avvicinarsi al minore per ottenere quello che voleva, ma non c’era stato niente da fare. Almeno fino a quella sera, quando il destino gli aveva offerto la possibilità su un piatto d’argento. Una possibilità che non si sarebbe mai lasciato sfuggire per niente al mondo.