[[Anime/manga yaoi]]
«Credo di non aver capito bene. Dov’è che vorreste andare per Natale?»
La domanda, per quanto ci avesse provato, non era uscita dalle sue labbra esattamente come sperava: la voce tremolante, la nota di sofferenza nel timbro, il tono acuto e incredulo. Per non parlare degli occhi ametista sgranati che lampeggiavano furiosamente ad indirizzo delle due figure comodamente rilassate sul divano del salotto.
Sua madre accavallò le gambe, appoggiando sul tavolo in vetro satinato una piccola tazzina di porcellana che, in precedenza, aveva contenuto del tè Earl Grey ai frutti di bosco, il suo preferito in assoluto.
«Togli il condizionale alla frase piccolo mio. Quest’anno andiamo a festeggiare a casa Fujiwara.»
[ Legata alla long-fic "Give me love."/ Sequel di "Over and over" ]

[Anime/manga Inventati]
«Non chiamarmi Yuki» soffiò il biondo voltandosi di nuovo verso di lui. «E' un nome da ragazzina mestruata.»
A quanto pareva, senza accorgersene, gli stava permettendo di stuzzicarlo più del dovuto. «Forse perché non hai le palle.» E quella era pesante.
Ryuichi si aspettò da un momento all'altro una sfuriata in piena regola, ma questa non arrivò mai. Vide solo Yuki avvicinarsi con un sorriso malizioso a pochi centimetri dal suo volto. «Vuoi che scommettiamo?»
[ Legata alla long-fic "Give me love." ]

[Anime/manga inventati]
Uno studente universitario in cerca di un impiego per dimostrare di esser qualcuno. Un datore di lavoro pieno di sé e troppo libertino. Un ragazzo buono come il pane in cerca del vero amore e un altro alla disperata ricerca della propria identità. Un imprenditore bloccato dai rimpianti del suo passato. Un avvocato che pensa solo alla sua carriera, dimenticandosi della famiglia che si porta a carico. 
Sei elementi, legati da un filo tanto sottile quanto indissolubile, vivono sotto lo stesso cielo di Tokyo, percorrendo strade che nemmeno loro si sarebbero mai aspettati di intraprendere.
Dal capitolo 15:
Il fondo, Fujiwara Yoshiyuki, volle proprio toccarlo. Fu così che mise in moto tutti i meccanismi del proprio corpo per girarsi finché non gli furono ben visibili corti ciuffi corvini e due bellissimi ed inquietanti occhi ametista che caddero su di lui, ma che non subirono alcun mutamento.
Yoshiyuki spalancò la bocca ma da essa non vi uscì alcun suono, anche perché, se fosse successo, solo otto lettere sarebbero risuonate nelle sue corde vocali.
Amore mio.
[Work in Progress]