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Autore: FallenJay    24/03/2012    0 recensioni
Una ragazza, una ragazza con una cotta che dopo ben 6 anni è ancora intensa. In 6 anni non riesce mai a innamorarsi nonostante abbia avuto diversi ragazzi e ora sia fidanzata col il suo migliore amico, alias cugino del biondo Jason. Una ragazza che dopo 6 anni è ancora innamorata di lui, Jason Morgan. La scintilla scattò quando al penultimo anno di liceo, si incontrarono per coincidenza in un bar e cominciarono a chiaccherare. Sono cresciuti, sono passati 6 anni, lei ne ha 23 e lui 25....cosa succederà ora?
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                          Hai visto il giorno della mia partenza 
                      Nel mio ritorno c'è la tua poesia 
                     Stare lontani è stata una esperienza, comunque sia 
 
                       Non ho mai smesso di amare te 
                      Non ho mai tolto un pensiero a te 
                     Non ho mai smesso 
 
                       Ho cercato la bellezza e l'ho trovata in fondo alla semplicità 
                      Ho cercato il mio passato perchè mi hanno detto che così si fa.
 
                       E a modo mio  
                      So bene quanta fantasia ci vuole per partire 
                     Si ritorna solo andando via 
 
                       Di nuovo io 
                      Di nuovo tu 
                     C'è chi si aspetta ad occhi aperti e non si perde più... 
 
 
Chiuse la rivista che stava sfogliando, Elle Magazine e si alzò dal divano.
- Amore davvero, Parigi? Insomma, ci sono tante altre belle città ! 
Si lamentò la bella Ariel con il suo fidanzato Jake. La ragazza non voleva incontrare Jason, non voleva che quella vecchia fiamma ancora accesa sotto la cenere, ricominciasse a bruciare. Quella fiamma le aveva rovinato l'esistenza, rendendola una persona vuota, quasi incapace di amare. Era rimasta col retrogusto amaro di quel unico bacio che aveva legato il suo cuore al biondino. L'unica cosa che la faceva andare avanti era la felicità di jake. Rendere felice lui era già una piccola soddisfazione. Come prima, lo amava, non come avrebbe potuto amare Jason ma il suo amore era sincero, privo di passione, farfalle nello stomaco, ma sincero. Andare a Parigi e rischiare di incontrarlo non era tra i suoi piani, anche se lo desiderava ardentemente. Vederlo però, per quanto bello fosse, avrebbe scombussolato l'equilibrio che era riuscita a crearsi. 
- Perché Parigi no? Ormai ho prenotato tutto e noi ci andremo. Non vedo perché tu non voglia, è la città dell'amore per eccellenza e io ti amo.
- Già, va bene allora Parigi sia. 
Detto ciò, senza ricambiare le sue parole d'amore, se ne andò a braccia conserte nella stanza.
- Inutile che metti il muso amore, si parte tra 5 giorni. 
Detto ciò, il ragazzo se ne andò soddisfatto a lavoro. 
Era frustrante. Per tanti anni aveva provato a dimenticare Jason ma nulla riusciva a rimpiazzarlo, nulla le dava le emozioni che aveva provato per un semplice bacio, neanche fare l'amore con Jake era così bello. Appena immaginò Jason al posto di Jake, il suo corpo rispose con un formicolio nella pancia e una sensazione strana, come se le mancasse il fiato. Tutte queste sensazioni, non le aveva mai provate con Jake, ne con nessun altro. 
 
Dopo cinque giorni..

 
- Sei pronta? Ma è mai possibile che voi donne dobbiate farvi sempre aspettare? 
- Si si, eccomi. Sei tu troppo impazionte e non io ritardataria. 
Sorrise appena, per niente divertita o emozionata dal viaggio. L'unica parte che la preoccupava era il possibile incontro con Jason, ma infondo, dopo sei anni non l'avrebbe sicuramente riconosciuta e forse lei non avrebbe riconosciuto lui.
- Okay, credo di essere a posto, andiamo. 
Salì in macchina e mise le cuffiette con la musica per tutto il tempo, destando sospetto in Jake. Era confuso dal comportamento di lei ma non ci faceva più tanto caso. 
Jason non aveva detto al cugino il luogo in cui si trovava, aveva detto semplicemente che aveva ottenuto un lavoro in Europa e poi era sparito quindi, i sospetti di Jake erano rpivi di contenuto.
- Ehi, splendore siamo arrivati. 
Le disse togliendole le cuffiette dalle orecchie e poi scese a prendere i bagagli. Li appoggiò su un carrellino e lui li trasportò fino a dentro l'aereoporto, finché non li diedero in consegna agli addetti. Andarono a fare il check - in.
- Ti vedo strana. 
Disse finalmente qando si accomodarono ai loro posti nell'aereo. 
- Strana? 
Chiese lei, con ansia.
- Si, hai capito bene, strana. Cosa c'è che non va? Non ti va di fare questo viaggio con me o cosa? 
- Ma no amore, è solo che ho un leggero mal di testa, stai tranquillo passerà. 
Detto ciò diede un bacio al ragazzo per calmarlo e poi, fece finta pian piano di prender sonno. Inconsciamente però, si addormentò davvero e si risveglio ad un'ora e 10 minuti dall'atterraggio. 
Evitò di pensare al sogno fatto e si concentrò sull'Hostess che passava per l'ennesima volta a controllare i passeggeri. 
- Signorina io e la mia ragazza vorremmo qualcosina da sgranocchiare mentre aspettiamo l'atterraggio. 
- Certo signore, cosa posso portarle? 
Disse la biondina con uno sguardo piuttosto indagatore, quasi volendo assalirlo. Era un bel ragazzo Jake, alto, biondo, bei lineamenti, ma Jason era unico nel suo genere, decisamente più bello. 
- Per me delle noccioline e direi anche qualche snack al cioccolato, tipo Kinder bueno. Da bere direi un thè al limone. Tu amore? 
- Per me solo un thè alla pesca grazie. 
Disse guardando in modo accusatorio l'hostess che a malincuore se ne andò. 
- Perché l'hai guardata così male? Infondo è il suo lavoro, essere carina e gentile con i passeggeri. 
- Ti ha letteralmente spogliato con gli occhi, questo non credo faccia parte del suo lavoro. 
- Ma dai ! 
Disse ridacchiando.
- Lo sai che amo te. 
- Si, lo so. Ciò non toglie che quella sia una grande...okay basta. 
Si fermò in tempo, perché l'hostess stava arrivano con il carrellino e le loro ordinazioni. 
- Ecco a lei signora, il suo thè ben freddo. E per lei signore, ecco i Kinder bueno che ha chiesto, e il suo fresco thè al limone. Questi invece sono due biscotti offerti dal comandante. Con permesso..
Disse andandosene prima di scatenare la gelosia di Ariel. 
Senza che se ne rendessero conto, il tempo passò velocissimo a arrivarono i minuti prima dell'atterraggio. Tutti i passeggeri si tranquillizzarono e dopo qualche minuto, ecco che toccavano terra. Appena scesi dall'aereo, fecero portare i bagagli all'auto che li aspettava e poi, salirono al bordo. 
Fu in quel momento che Ariel cominciò ad agitarsi davvero. Era a Parigi, erano nella stessa città. Ora doveva solo trovarlo, o evitarlo. 
 
 
 
Grazie mille alle persone che leggono questa storia. Spero vi piaccia e spero che la seguirete anche in futuro. 
P.s una recensione, non ha mai fatto venire i crampi alle dita a nessuno quindi...mi farebbe piacere, grazie =D 
P.s numero 2 u.u Per quanto riguarda la canzone, credo che rispecchi un po' la situazione di Jason e Ariel. Per quelli che dovessero collegare i volti dei personaggi ad Aria, Jason Di Laurentis e Jake Armstrong, sappiate che ho scelto prima i nomi e poi, stranamente hanno coinciso con i volti. Non è stato fatto di proposito, ma è stato stranamente casuale. Ripeto, grazie mille a tutti, un bacio. Fj.
  
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