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Autore: Danielle Petite    24/03/2012    2 recensioni
[EDITATA NEL 2021]
Sarah Moreau, una francesina metamorfomagus, affronta il suo sesto anno in una scuola nuova, completamente diversa dalla sua in Francia. Gli stendardi nella nuova scuola recitavano "Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts" . Cosa si prospettava per lei oltre quelle mura? Il mondo magico stava per affrontare una nuova sfida di sopravvivenza ora che l'Oscuro Signore si era mostrato. Sarah sperava di essere al sicuro in quel nuovo posto...
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Narcissa Malfoy, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Blue Twister '
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Grazie a tutti voi che seguite le avventure di Sarah! Questo è un capitolo importante per me, spero che sia di vostro gradimento! Buona letturaaaaaaaa!!

Capitolo 6 - Rivelazione

 

Natale era ormai alle porte e tutti erano pronti per passare le vacanze a casa con le proprie famiglie, erano pochi quelli che avevano deciso di rimanere ad Hogwarts.
Sarah era tra loro. Si sentiva ancora immensamente triste per la perdita di suo padre ed inoltre voleva fare delle ricerche in biblioteca riguardo i metamorfomagus che avevano perso il potere di trasformarsi, come lei. Ormai nessuno faceva più caso ai suoi capelli, altri studenti avevano avuto notizie riguardo l'uccisione dei loro parenti da parte dei Mangiamorte, nel mondo magico regnava il caos. Durante la loro visita ad Hogsmade, Katie Bell, una ragazza Grifondoro, era stata attaccata da qualche sconosciuto in un bagno tramite una maledizione e ormai tutti avevano paura di rimanere da soli, inoltre girava voce che Harry Potter stava seguendo delle lezioni private con Silente per sconfiggere Lord Voldemort perchè venne visto spesso, di sera, dirigersi verso il suo ufficio.
La mattina della partenza «Sarah mi dai una mano con questo incantesimo? Non ho capito bene il movimento» Sarah ed Alan erano nel cortile della scuola seduti su una panchina, faceva molto freddo e i due si erano coperti per bene. Sarah indossava dei paraorecchie verdi che spiccavano in maniera evidente sulla sua nuova chioma e una sciarpa bianca che le arrivava quasi ai piedi, mentre Alan indossava un cappello blu con un grande pon pon in cima e dei guanti dello stesso colore.
«Guarda come faccio con il polso»  Alan non riusciva ad eseguire bene l'incantesimo Lapifors e Sarah provava ad insegnarglielo usando una pietra.
«Dannazione perché non sono bravo come te?» disse Alan sorridendo.
Non avevano detto niente entrambi riguardo il bacio e Sarah sperava che se ne fosse dimenticato.
«Eccomi sono pronta!» Luna arrivò saltellando con una gabbietta stretta in una mano.
«Luna! Finalmente!» disse Alan mandando all'aria l'incantesimo.
«Sarah questo è per te!» Luna le porse la gabbietta.
«Oh ma cosa..?» in un primo momento non capì, perché la gabbietta sembrava vuota.
«E' il nostro regalo di Natale per te! Si chiama Piuma» disse Luna tutta eccitata.
Dentro la gabbietta c'era un gufetto così piccolo che sembrava una palla di piume marrone e bianco.
«Oddio ma….ma è bellissimo! Grazie ragazzi!» abbracciò Luna quasi a stritolarla e anche ad Alan toccò la stessa sorte.
«Non so cosa dire….» le vennero le lacrime agli occhi.
«Non devi dire niente! Scrivici!»
«Alan sei sempre il solito!»  risero tutti e tre a crepapelle.
«I vostri regali  li invierò tramite Piuma allora! Ma dite che c'è la fa? Forse è ancora troppo piccolo…» disse Sarah guardando il piccolo gufetto.
«No tranquilla non è piccolo come sembra, poverino gli hanno fatto un incantesimo quando era ancora nell'uovo e non cresce più di così»  Alan aprì la gabbietta e prese il gufetto tra le mani «o almeno così mi hanno scritto quelli del Serraglio Stregato»
«Ragazzi! in carrozza!» Gazza era al cancello e spingeva i ragazzi sulle carrozze.
«A presto Sarah!» Luna e Sarah si salutarono «Grazie Luna, a presto!»
Poi Sarah si rivolse ad Alan «Allora ciao, a presto» 
«Ciao…» le diede un bacio sulla fronte «Fai la brava e scrivimi»
«Certo! Buon viaggio!» e andò anche lui.
Si sentì di nuovo sola.

 

****

 

Una mattina passeggiava nei corridoi pensando ad Alan e a cercare di capire quello che provava per lui, ma dovette scacciare subito quel pensiero alla vista di un gruppetto di serpeverde che prendevano in giro un ragazzino nel cortile di trasfigurazione.
«Mezzosangue puliscimi le scarpe…non così! Con la lingua» disse il più grosso. Il povero ragazzo era costretto a fare quello che gli diceva a causa degli altri due che lo puntavano con la bacchetta.
«Ehi! Fermo!» Sarah andò in suo soccorso «Te la prendi con quelli più piccoli di te? Non ti vergogni?» disse furibonda avvicinandosi.
Lui fece un gesto con la bacchetta e i pantaloni del ragazzino si abbassarono.
«Ne vuoi un pò anche tu Stramboide?» Non era la prima volta che qualcuno la chiamava così. Quindi Malfoy si parlava di lei con gli altri?
«Stupido idiota fammi vedere cosa sai fare!» si misero in posizione per duellare e gli altri si spostarono mantenendo fermo il ragazzino.
Il tizio davanti a lei aveva una faccia enorme che lo faceva assomigliare ad uno scimpanzè.
«Stupeficium!» fu Sarah a cominciare, aveva una voglia matta di sfogarsi su qualcuno da tanto tempo ed ora era l'occasione giusta.
Lo scimmione riuscì a scansarlo e partì al contrattacco «Expelliarmus!» Sarah fu sorpresa dall’incantesimo di disarmo e la bacchetta le volò dalle mani.
Lui si avvicinò velocemente tenendo la bacchetta tesa verso il viso di Sarah «Chi è lo stupido ora? Brutta Stramboide»
La rabbia le invase tutto il corpo, sentiva gli occhi bruciare, le mani le tremavano e aveva solo una cosa in mente. Pensò Accio e la bacchetta le scivolò dolcemente nella mano destra «Incarceramus!» delle corde apparvero dal nulla e lo immobilizzarono facendolo cadere a terra senza bacchetta. Sarah si voltò verso gli altri ragazzi con sguardo minaccioso e pensarono bene di scappare.
«Come ti chiami?» chiese al ragazzino aiutandolo ad alzarsi.
«Nicolas» rispose con  tono tremante aggiustandosi i pantaloni.
«Bene Nicolas, cosa vogliamo farci con questo scimmione?» gli disse sorridendo.
«Dallo a me questo energumeno» li interruppe una voce che proveniva da dietro un albero. Si mostrò ed i suoi capelli biondi brillavano sotto la luce del sole.
«A quanto pare non è un tuo amico» disse guardando Malfoy venire verso di lei.
«No, infatti» guardò il ragazzo per terra che supplicava con lo sguardo di essere liberato «Doveva farmi i compiti di Piton…. ma li hai sbagliati apposta vero?» il ragazzo bloccato a terra ovviamente non potè rispondere. 
«Legalo all'albero» disse rivolto a Sarah, Nicolas guardava incuriosito.
Lo fece sollevare con la magia e lo mise contro l'albero, proprio come prima avevano messo Nicolas.
«Serpensortia!» esclamò Malfoy. Dalla sua bacchetta uscì un serpente enorme dagli occhi gialli, Nicolas si nascose dietro Sarah.
«Ma cosa fai?» chiese Sarah.
«Andiamocene da qui, tu sparisci!» disse rivolto a Nicolas che obbedì subito.
Malfoy prese Sarah per un braccio e la trascinò via «Ehi, ma che succede, mi fai male, lasciami!» le stava stritolando il braccio.
La trascino fino al ponte che portava alla casa del guardiacaccia.
«Cosa vuoi da me? Perché mi hai portata qui?» disse massaggiandosi il braccio
«Mi servi» rispose Malfoy
«Ti servo?» Sarah fece un'espressione meravigliata.
«Mi devi insegnare ad utilizzare gli incantesimi senza bacchetta» disse in tono serio.
«Io? E perchè dovrei?» disse continuando a massaggiare il braccio.
«Perché potrei farti molto male» estrasse la bacchetta e gliela puntò contro. Ora che poteva guardarlo da vicino notò che aveva gli occhi infossati e sembrava molto stanco.
«Non ho paura di te…inoltre non mi sembri in forma» strizzò gli occhi «Non so cosa hai, ma per venire a chiedere a me…significa che sei nei guai....Abbassa la bacchetta!»
A queste parole Malfoy parve titubante «Tu mi aiuti?»
«Solo se mi dici a cosa serviranno i miei insegnamenti» rispose Sarah
«Non è una cosa che ti deve riguardare»
«Allora scordatelo! Abbassa la bacchetta!» si stava innervosendo.
Malfoy sembrava fuori di sé «Stup….» ma stavolta Sarah fu stata più rapida «Pietrificus Totalus!»
Il tonfo del corpo di Malfoy che cadde al suolo rimbombò sul ponte.
«Senti, io odio i bulletti presuntuosi quindi se ti comporti così con me stammi alla larga hai cap….» il suo sguardo andò sul pavimento che vide sporco di sangue. Proveniva dal braccio di Malfoy, si doveva essere ferito cadendo su qualche chiodo sporgente del pavimento di legno del ponte «Per fare l’idiota ti sei fatto male» gli alzò la manica per guardare quanto era grave la ferita e lo vide. Il tatuaggio nero dei mangiamorte.
Il suo cuore mancò dei battiti, non riusciva a respirare, un dolore tornò vivo nel suo corpo. «Tu..» Non riusciva a parlare. Iniziò a vederci confuso e non riusciva a connettere più il cervello. Non riusciva a ragionare.
Si ricordò di suo padre e di una parola che aveva pensato poco tempo prima. Vendetta.
«Tu sei un Mangiamorte» disse tremando. Si avvicinò a lui per guardarlo negli occhi « Hai ucciso mio padre!»
Era sopra di lui e nei dintorni non c'era nessuno. Se lo avesse ucciso nessuno se ne sarebbe accorto.
Gli puntò la bacchetta al centro della fronte e si preparò, ormai non riusciva più a controllarsi le lacrime le rigavano il viso.
Anche a lui scese una lacrima. Sarah si fermò e lo guardò, fermo lì sotto di lei ad aspettare di essere ucciso.
Che stava facendo? Il cervello riprese a funzionare all’improvviso e sciolse l'incantesimo. Lui era stato ad Hogwarts con lei e non poteva essere stato lui l’omicida di suo padre, ma qualche suo amico sicuramente «Sparisci non farti più vedere!» si voltò e rimase ferma.
Lui non si mosse nonostante non fosse più sotto l’incanto «Mi hai sentita?» disse arrabbiata voltandosi di nuovo a guardarlo.
Era rimasto per terra fermo. Piangeva.
«Ti ho messo paura? Non riesci a muoverti? Sparisci!» disse nello stesso modo in cui lo diceva lui.
Rimase seduto a terra piangendo disperato «Non…..non posso!»
«Cosa non puoi? E' facile no? Vai dal tuo Signore» la rabbia era più forte di lei
«No!» lui si coprì il viso con le mani «Non posso nascondermi, Lui sa sempre» 
Sarah non capiva ma lui continuò «Non posso farci niente non è colpa mia» singhiozzava.
Continuava a non capire «Di cosa cavolo stai parlando?» 
«Lui ha preso la mia famiglia se non faccio quello che mi ordina ci uccide tutti!» disse con il sangue agli occhi «Non resisto più» si afflosciò sul pavimento distrutto.
«Quindi non hai scelto tu di unirti a Colui-che-non-deve-essere-nominato?» chiese lei scioccata. Per qualche strana ragione, nella sua testa, tutti i Mangiamorte erano seguaci orgogliosi del loro signore, per cui sentire quelle parole le fecero venire i brividi. Quindi non tutti sceglievano di seguire Lord Voldemort?
«N…No!» rispose tra i singhiozzi.
Sarah si sentiva male. Aveva provato quasi ad uccidere un ragazzo che non c'entrava niente. Che diavolo le era preso? Uccidere? Lei? Stava impazzendo.
Si inginocchiò per essere di fronte a lui «Scusami, io non pensavo….» le lacrime presero a scendere anche a lei «Scusami ti prego» gli mise le mani sulle spalle e non sapendo bene cosa fare lo strinse a se.
Lui pianse più forte. E con lui anche Sarah.

 
  
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