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Autore: aniasolary    24/03/2012    10 recensioni
Storia postata dal capitolo 57, motivi spiegati nella pagina d'autore.
Cosa sarebbe successo se Jacob avesse fatto un scelta diversa? Se avesse lasciato Bella alla sua vita?
Se i suoi occhi non avessero mai incontrato lo sguardo di Renesmee?
La storia comincia con il matrimonio di Bella ed ogni cosa è raccontata dal punto di vista di Jacob. I suoi sentimenti,le sue sensazioni e le sue emozioni sono i veri protagonisti. 
Una strada sconosciuta ha in servo per lui una vita diversa e sarà essa insieme alla sue scelte a guidare il destino del suo cuore. 
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Isabella Swan, Jacob Black, Nuovo personaggio, Seth Clearwater, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Breaking Dawn, Successivo alla saga
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jake 57


Storia postata dal capitolo 57 in poi per motivi spiegati nella mia pagina d'autore.


(Riassuntino veloce: nel capitolo 56, ambientato un ora prima di quello che segue, vediamo che Jacob ha raccontato a Liz SOLO dei Volturi, e che lei ha davvero paura. Anche Jacob ha paura, ma c'è qualcosa che lo spaventa ancora di più. Cerca ancora di resistere all'imprinting. L'unica cosa che vuole è tornare a casa, a Seattle, in modo che tutto torni come prima. Buona lettura <3)

You will be

the death of me

Yeah, you will be

the death of me

bury it

I won’t let you bury it

I won’t let you smother it

I won’t let you murder it

Time is running out – Muse

 

Sam non era ancora arrivato.

Colin, i capelli neri lunghi fino al mento e la faccia ancora da ragazzino, rispondeva alle domande sulla scuola che gli faceva Liz, vicino a me.

Era troppo rischioso essere esposto al potere di Edward, e se ogni mio pensiero era seguito da quella palla di ferro, allora dovevo eliminarli completamente. O pensare ad altro, qualunque cosa.

«No, Jared! » Colin sbottò, mentre Jared si dileguava con il pezzo di torta appena rubato. Bastò che Kim lo fulminasse con uno sguardo freddo, e lui lo restituì.

L’imprinting.

Rabbrividii.

Il profilo sfigurato di Emily era più marcato dalla luce del sole che se ne andava, Leah era appoggiata al muro con la spalla, senza parlare.

Sam e Brian erano usciti presto.

Sam voleva rendersi conto di cosa fosse capace di fare Brian, un altro Alfa. Esistono dei legami particolari fra capi, letture di pensieri anche se non si fa parte dello stesso Branco e messaggi in lingue antiche che solo loro possono comprendere.

E pensare che io…

«Ah, ho capito, allora ti piace disegnare. Io mi sono iscritta alla facoltà di Arte e design… sai, fanno anche dei corsi di orientamento, e poi hai ancora tanto tempo… »

La voce di Liz mi arrivò alle orecchie, uguale a quella dei miei ricordi, più calda e vicina di tutte le volte in cui l'avevo sentita per i corridoi del liceo.

Era Liz.

Sarai sempre tu.

Sospirai.

Sarà Renesmee.

Voltai lo sguardo, mi si strinse lo stomaco. 

No.

 «E perché tu non fai niente?»

Leah si mosse, come scossa. Avvicinò il viso alla finestra, veloce…

«Jake… Colin ti ha chiesto se… »

Liz.

«Cosa?»

Mi girai.

«Mhm… cioè… » Colin mandò giù la torta. «Perché non ti sei iscritto a nessuna facol…»

La porta fu aperta, l’appendiabiti finì a terra. 

Il vento estivo fece entrare qualche foglia secca in casa, ne sentii qualcuna andarmi a sfiorare il polpaccio.

Sam si appoggiò al muro, il fiato grosso.

Aveva… una ferita sul collo.

«Dio santo… Sam.»

Emily fece cadere lo strofinaccio che teneva in mano, lo sguardo allarmato verso Sam.

Brian era fuori, sulla soglia, e non accennava ad entrare. Leah si precipitò da lui, ma Brian fece qualche passo indietro, come stordito. 

Leah avvicinò la mano al suo viso ma lui si scostò, velocissimo, una smorfia in volto. 

Aveva un graffio lungo tutta la faccia.

«Ma che cazzo vi è preso?!» Leah sbraitò. Il suo viso prese colore; i capelli cresciuti le finirono davanti al viso, mentre vagava lo sguardo da una parte all’altra.

Mi girai un attimo verso Liz, sembrava che stesse addirittura trattenendo il respiro.

«Puoi… puoi chiederlo a lui.»  La voce di Brian era bassa, quasi tremava. Lanciò un’occhiata a Sam, Emily che gli era abbracciata.

Leah si voltò.

«Che cosa… cosa hai fatto?» chiese Leah. Inciampò nelle parole, il suo viso rivolto verso Sam... ma non era abbastanza forte, non più. Liz era accanto a me, il suo respiro sulla mia spalla, e mi sentii gelare il sangue, perché Leah guardava per terra. Non nei suoi occhi, per terra. Una volta riusciva ancora a guardarlo, ora non ci riusciva più. Anche fra noi due… fra me e…

«Non vuoi dire a che cosa pensavi?» La voce di Brian quasi rimbombò.

«Ora… ora dobbiamo andare dai Cullen.» Sam sciolse l’abbraccio di Emily, piano.

«Ma Sam… » Emily parlò, ancora appoggiata a lui.

«Dobbiamo andarcene.»

«Vai da solo.» Brian cominciò ad allontanarsi, la porta ancora spalancata.

Leah si voltò un’ultima volta, la testa alta.

Sam abbassò lo sguardo.

Sentii una fitta allo stomaco.

Se sei fortunato, potrebbe anche andarti così.

Mi alzai dalla sedia, la mia mano sul braccio della ragazza che amavo, le mie dita a contatto con la sua pelle.

Non avrai più il coraggio di guardarla negli occhi.

Lei mi seguì, lo sguardo basso, senza dire una parola.

Finirà per guardare solo per terra.

Tutti si alzarono con noi, io presi la mano di Liz, che me la strinse, piano.

Non ci sarà più niente a farla restare con te.

Sentii il battito del mio cuore stridermi nelle orecchie. Deglutii, il dolore costante intorno al petto.

Non resterà più niente.

***

Con un braccio cingevo Lizzy per le spalle, non parlava da quando avevamo cominciato a camminare. Volturi, morte, lite fra Brian e Sam… non riuscivo bene a immaginare che cosa potesse passarle per la testa. Soprattutto con quell’espressione pensierosa in viso, quella che non mi faceva mai stare tranquillo ogni volta che la vedevo addosso a lei.

Che cosa poteva pensare?

«L’imprinting è un legame falso.» Liz riemerse da qualunque cosa si fosse fermata a pensare.

Annuì.

«Io… ho sempre creduto che Sam fosse innamorato di Emily. »

«Sicuramente lo è, ora, ma non sarà mai come con Leah.»

Non sarà mai come con te.

«Però… quella cosa… l’imprinting, l’ha comunque portato a lasciare Leah.»

Feci un respiro profondo. Se Sam e Brian se l'erano date, Sam doveva aver pensato a qualcosa a cui non aveva più il diritto di pensare. Sapevo che avrebbe sempre amato Leah, imprinting del cazzo incluso e compresi tutti i suoi moralismi.

«Forse è dipeso anche da lui… non è riuscito a farsi forza… »

«È tutto troppo complicato.» sospirò. «Esistono i vampiri, i muta-forma, sicuramente questa volta i Volturi vengono per uccidermi sul serio e ci sono anche persone che non sono libere di stare insieme come vorrebbero... perché l’imprinting è il legame del lupo e tutto il resto, una specie di catena di forza da cui non si può scappare. Me l’ha raccontato Quil.»

Mi sentii mancare l’aria.

No, non è vero.

Cercai di parlare.

È vero, invece, e lo sai.

«Liz… io non credo che… »

Lo senti.

Renesmee.

«Non ti farà del male nessuno, te l’ho detto. E… per quella cosa… »

«Mi dispiace per Leah. Mi dispiace davvero.»

La strinsi un po’ di più a me, i suoi capelli a solleticarmi il collo.

«Anche a me.»

Non permetterò che succeda.

Lei voltò il capo verso di me, i suoi occhi color nocciola a farmi sentire giusto così.

Non succederà mai.

 

«Andiamo dentro, ci aspettano.» disse Sam.

Dovevo eliminare i pensieri, qualunque pensiero.

Il cuore non si arrende, il cuore combatte. Il cuore combatte per chi ama, il cuore non conosce magie.

Tieni a bada i pensieri.

Sam varcò la porta, seguito da Paul.

Nascondili.

Poi entrarono anche Quil e Jared.

Nasconditi.

Sam si mise una mano sulla ferita, stava già guarendo. Ma forse sarebbe guarita solo quella, di ferita. Lo seguirono anche Embry, Brady, Seth, Colin…

Adesso.

Liz esitò.

«Andrà bene.» Parlai, a voce bassa. L’odore dolce della torta di mele che sentivo vicino alle sue labbra.

«Non lo so.»

Liz mi guardò, per poco, gli occhi di marrone chiaro a sfiorarmi. Poi distolse lo sguardo, la sua mano nella mia. Sospirò, ed io sentii il suo fiato vicino al mio orecchio.

Ti amo.

Attraversai la soglia, Lizzy poco dietro di me.

C’erano tutti i Cullen. 

Sembravano i personaggi di una soap opera, di quelle che guardava mia zia. Ci mancava solo un bicchiere di cristallo con dentro del whisky in mano alla nana e il gioco era fatto. Non c'era solo la bionda.

Che puzza.

L’odore cattivo, acquoso e di troppo zucchero.

Schifo.

Edward Cullen mi fissava e, - ci avrei messo la mano sul fuoco - mi leggeva nella mente con la sua odiosa capacità di entrare nei segreti degli altri. I capelli color del bronzo facevano una specie di luce strana, tipo arancio, si rifletteva negli occhi di Liz.

Bella mi guardò – occhi dorati, non più cioccolato –, guardava proprio me.

Ti senti gelare, c'è solo freddo.

Non ci poteva essere niente di più strano, - capelli neri, nessun riflesso ramato - ma allo stesso tempo niente che potesse cambiare.

Sentii il cuore graffiarmi il petto. 

C'è solo freddo, ormai.

Si era messa una camicia a quadri che stonava un po’ con tutto il resto – non più umana, ora vampira –, quello che la vecchia Bella avrebbe indossato per sentirsi più normale.

Ancora una volta fu come il giorno del matrimonio di Sam, vedere una falsa imitazione di una goffaggine non ancora sparita, guardare Bella Swan, riconoscerla… e allo stesso tempo non riconoscerla più.

Sorride, a stento.

«Finché il mio cuore batterà.» sussurra.

Quasi rido, le ossa rotte mi fanno sentire un bruciore in tutto il corpo... e soprattutto lì, in mezzo alla cassa toracica. 

Ma quello è colpa sua.

«Sai, penso che potrei accettarti anche dopo, forse. Mi sa che dipende da quanto puzzerai.» La sento sospirare, sta sorridendo. 

Sta andando via.

«Ciao, Jacob.»

«Ciao, Bella.» 

Liz mi strinse ancora la mano, quasi percepii le sue unghie. Quasi sentii il battito del suo cuore attraverso la pelle.

Non sei tu, Bells.

Era davvero stata sul punto di rovinare tutto fra me e Liz.

Non più.

Sentii di nuovo delle dita, delle dita calde, stringermi il braccio con delicatezza non necessaria ma caratteristica di lei.

Fu qualcosa di annebbiante.

C’era Bella.

C’ero io.

C’era Liz.

Si guardarono. Fu solo un secondo. 

Sapevo solo che Liz stava tremando lo sentivo attraverso la sua mano, e non lo avrebbe notato nessuno perché quasi non si vedeva. Lo potevo notare solo io.

Non tremare, amore.

«Lei è Liz. Liz… lei è… è Bella.» Non avevo mai pronunciato quei nomi insieme. Un’ondata di gelo mi attraversò il sangue. Gelo e sangue, nello stesso corpo.

Alzai lo sguardo.

«So già chi sei.» La voce di Bella era sottile, come tirata da qualcosa. L'avevo già sentita. Le si corrugò la fronte, quella parte di pelle vicino alle sopraciglia… come faceva da umana.

Non sei cambiata.

Liz rimase in silenzio, il rumore del suo respiro che scandiva un ritmo irregolare, quello del cuore.

«An… Anch’io.»

Ci sono io con te. 

Rimasero così, a guardarsi. Non sapevo se fosse giusto farlo o no... stringerla davanti a lei, appoggiare la mia mano intorno alle sue spalle davanti a lei… ma non riuscii a trattenermi.

«Ciao, Lizzy. Sono Edward Cullen. Avrei voluto fare la tua conoscenza in circostanze più serene, ma è sempre un piacere.» Bella smise di fissarla e voltò lo sguardo, - non puoi andare via, Bells -, mentre Cullen porgeva la sua mano alla mia ragazza.

Sanguisuga di merda.

Mi irrigidii.

Trattieni i pensieri.

Sentii la mano di Embry sul mio braccio. Mi fece un cenno con la testa, guardava verso la veggente.

«Ho avuto altre visioni. Aro cambia idea spesso,  ma non riesco a capirlo. I dubbi sono sulle sue intenzioni, se violente o... non. Vuole capire cosa è successo ai componenti della sua guardia, anche se ha già provveduto a reclutarne altri.» disse Alice. Jasper le era seduto accanto e sembrava misurare ogni sua parola, come se avessero preparato il discorso insieme. Ma Alice aveva detto...

Liz quasi sussultò.

Intenzioni.

Violente o... non.

«Liz…» 

Dovevamo davvero avere paura? Lei no.

«Aspetta.» mormorò. Lo sguardo fisso su Alice.

«Che cosa hai visto esattamente?» chiese Sam.

« Sembra che voglia venire qui a farci domande. Siamo l’unico clan pacifico di queste parti… ma non riesco a vedere nemmeno i poteri dei nuovi componenti, ne sembra soddisfatto, come se così fosse tranquilo… ed è meglio che pensiamo a qualcosa… perché Liz è stata coinvolta in questa storia e potrebbe essere in pericolo.»

«Alice… » Liz la richiamò.

«Lizzy, tu non c’entri niente. Volevano farci del male e hanno usato te, tu non hai nessuna colpa.» 

Bella si voltò di scatto, i capelli neri a formare una spece di onda nel vuoto. Non riuscivo più a vedere il suo volto, anche se ormai non importava più.

«Quando credi che verranno?»

«Presto. Credo molto presto. La visione non è chiara. Vi avviserò. Ma è questione di giorni, pochi.» 

Poco tempo.

«Ci saremo, in caso di attacchi.»

«Speriamo che non sia necessario.» cominciò Carlisle,  «Ma sarebbe certamente più sicuro per tutti, grazie, Sam.»

«E’ quello per cui siamo nati.»

Quello per cui siamo nati…

Come uccidere i vampiri, come trasformarci in lupi…

Come l’impr…

«Ci sarò anch’io, in qualunque caso.», presi la parola. «Non resterò con le mani in mano, non stavolta.» La mia voce era sicura, ferma. Sì, mi sarei trasformato e avrei aiutato il branco e...

«Va bene, Jacob.» fece Sam. «Te l’avrei detto io stesso.» 

Avevamo i giorni contati. Di qualunque cosa si trattasse.

«Un momento, Jake, che significa?» La voce di Liz era più alta del normale, sembrava quasi rotta.

«Liz, ti assicuro…» Sam continuò a parlare con Carlisle, come per distogliere l’attenzione. Sentivo benissimo lo sguardo di Bella su di noi, su di me.

«Cosa mi assicuri? Mi hai già raccontato della battaglia contro i neonati, so che ti sei fatto male, so che cosa sarebbe potuto succedere… » Liz strinse i pugni lungo i fianchi, le nocche le diventarono quasi bianche. No, non poteva avere paura di questo.

«È stato solo un incidente…»

«Ti sei ferito. Potevi morire, Jake… E se accadesse di nuovo? Sono io l’umana. Sono io il problema.»

Ti amo da impazzire, solo questo.

«Ne parliamo dopo, okay?» mormorai. I suoi occhi divennero lucidi.

«No, Jake. Tu non puoi farlo…»

Sempre.

«Dopo, va bene? » sussurrai.

«Chiamateci in caso di novità.» disse Sam.

Un sospiro. Tutti cominciarono a parlare fra loro. 

«Jacob, per favore...»

«Jacob, scusa. Posso parlarti un attimo? » Alice mi guardò, con aria di aspettativa.

Feci un respiro profondo, senza trattenermi.

«Liz... aspettami fuori, faccio presto.» cercai di dire. Lei sembrava così... così... piccola e...

«Due secondi.» continuai.

«Sì.» La sua voce non riuscì a reprimere il fastidio, il tremore. Si avvicinò a Embry, che stava uscendo proprio in quel momento. Dio, non volevo fare altro che abbracciarla.

Alice si diresse in cucina.

 Volevo solo andarmene.

«Riguarda Lizzy.»

Come?

«Di che si tratta?» dissi, la mia voce traballò.

«Non credo che Aro abbia davvero intenzione di fare una strage, anche perché non conosce nemmeno il motivo per cui la sua guardia non ha fatto ritorno. Quando mi concentro su Liz, la vedo sempre allo stesso modo... come se quello che le succede nella visione non dipenda da quello che tutti pensiamo. Nella visione è da sola, Jacob. E piange... e c'è del rosso, del sangue, su una mano, non capisco se è la sua...»

Deglutii. Veloce, dovevo essere veloce, ma la saliva attraversò la mia gola lentamente, appiccicosa, come se quella stessa parte del mio corpo avesse voluto spaventarmi per quello che avevo sentito. Ma non ce n’era alcun bisogno. Sapevo che cosa significasse tremare senza controllo, avere freddo anche se doveva essere impossibile. Era quello che sentivo io. 

Adesso, e da quel giorno...

«Non riesco a capire.»

«Sono preoccupata per lei.»

«Forse le tue visioni non sono più così affidabili…»

«Non credo, Jacob.» Mi guardò attenta, di sottecchi, come se con le palpebre rilassate con riuscisse a vedermi davvero bene.

Calmo, Jacob, sta calmo…

«Grazie per avermelo detto.» fiatai.

Lei annuì, velocemente.

«Devo andare.»

Trattieni i pensieri, i pensieri, Jacob.

Uscii dalla stanza, la casa ora sembrava deserta.

Mancava poco alla porta, solo dei piccoli passi, piccolissimi, veloci, per uscire, andare via e…

«Jake.»

Ma non finiva mai così.

La voce che indicava quel mio passato non così lontano bastò a farmi voltare indietro, anche se ci misi un po'.

Devi andartene.

Non era colpa sua… o forse sì? Non lo sapeva nessuno.

Soltanto io.

«Perché… perché te ne sei andato? Una settimana fa, il giorno del funerale… intendo.» Oh certo, doveva sempre precisarlo, altrimenti saremmo ricaduti nello stesso errore e discorso, negli stessi ricordi dolorosi, negli stessi stanti.

« Non… non c’era motivo di rimanere, per me.» La voce roca. Mi guardava con quei suoi occhi d’oro, sembravano disegnati. La sua pelle somigliava a quei teli traslucidi che mia madre metteva sui quadri quando dovevamo pitturare i muri di casa, per non farli sporcare. La pelle di Bella era così, sembrava che fosse sempre sul punto di scomparire.

Mi girai, di nuovo.

«Come l’ultima volta?» fece lei.

Sospirai, senza immaginare quale tipo di sorriso fosse nato dalle mie labbra... doveva essere qualcosa di simile a una smorfia. Restai sul posto, fermo. Il cuore prese a battermi ancora più forte. 

Era finita, ormai.

«Sì. Come l’ultima volta.»

E non mi voltai più.

*

*

*

*

Salve! :3 Continuo con la pubblicazione di questa storia, perché non ne posso proprio fare a meno, e perché siamo in una parte in cui, credo e suppongo, la tensione magari è alta, e io non ce la faccio proprio a mollarla e a mollare questi due, tre e compagnia bella. Erika webmaster con il tempo farà tornare la storia com'era prima e ritroverete anche tutti gli altri capitoli :) La ringrazio per tutto il lavore che fa per questo bellissimo sito.

Per quanto riguarda Brian, Leah, Sam ed Emily, non resta che immaginare. Magari questa cosa verrà chiarita, in futuro, chissà, non si può dire proprio tutto.

Per quanto riguarda tutto il resto... be', basterà continuare a leggere :) Grazie infinite per il vostro sostegno, soprattutto dopo quello che è successo al mio profilo. Spero che continuerete a seguirmi, siete importantissimi per me, e se volete potete lasciarmi le voste parole, mi farebbero un immenso piacere <3 Grazie infinite, davvero. A tutti coloro che leggeranno e hanno letto, e a chi re-inserirà la storia fra preferite, ricordate e seguite e a chi lo ha fatto in passato <3 <3 <3 e a chi c'è sempre stato e ci sarà ancora.

Grazie di tutto.

A presto.

Ania.

   
 
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