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Autore: Silvereye    21/10/2006    10 recensioni
Draco prova ad entrare nell'esercito degli Auror. E se incotrasse Hermione, ma non la riconoscesse? E se, una volta passato l'esame, si ritrovassero a lavorare insieme? Questo e molto altro nella mia nuova fiction.
Genere: Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, Lemon, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 4 – La sfiga si è accanita e Draco sembra un pazzo

Chapter 4 – Because You Are A Mudblood!

“Dimmi, Harry. “ sussurrò la riccia, strofinandosi gli occhi.

Harry Potter si accomodò nella sedia di pelle nera dinanzi la scrivania.

Si portò le mani davanti alla bocca e cominciò.

“Scrimegeour mi ha chiesto un PICCOLO favore.”

“Non mi piace come hai sottolineato quel ‘piccolo’… “

“Sono stati scelti dei nuovi arrivati. E il Ministro mi aveva chiesto di collocarli in qualche ufficio. Mi chiedevo se fossi disponibile ad accettarne uno…”

“Ovvio! Vedi.. mi sento un po’ sola in questo periodo! Non capisco perché sei tanto teso Harry!”

“Perché la brutta notizia non è questa…

Ho deciso di abbinarti con Malfoy.”

“Mi prendi in giro?”

“In realtà, no .”

“Ti uccido.”

“No, ti prego…”

Hermione fece una risata sadica e sinistra e rivoltandosi verso il moro disse “NON LO VOGLIO NEL MIO UFFCIO! TUTTI MA NON LUI!”

“Capisco le tue ragioni, Herm… Ma sei tu l’unica che può farlo rigare dritto! Ricordi come castigavi me e Ron?!”

“PRIMO: TU NON CAPISCI UN EMERTIO CAZZO!

SECONDO: IO NON CASTIGAVO PROPRIO NESUNO!

TERZO: ESCI IMMENDIATAMENTE DI QUI!”

“Potresti pensarci?” chiese il moro sull’uscio della porta, mostrando i suoi occhioni verdi da cucciolo.

“Ci penserò ma non farti illusioni!”

Harry esultò prima di uscire. Sapeva che un ‘ci devo pensare ’ di Herm equivaleva ad un ‘si’ sicuro!

Draco e Blaise si trovavano seduti su una panchina nel centro di Londra.

Draco, ovviamente, fumava come un turco.

Blaise sorseggiava una birra babbana.

“Hai scoperto chi era quella gnocca con cui stavi parlando l’altro giorno?” chiese il moro all’amico, mezzo-addormentato.

“Si. Ma dopo che te lo avrò detto ritirerai tutto.”

“Chi sarà mai?! La mezzosangue, per caso?!” disse scoppiando in una profonda risata.

Draco rimase zitto a fissare i piedi della panchina.

“Oh, cazzo! E’ la Granger!”

Draco annuì.

“Povero te. Una volta che incontri una bella figa non puoi fartela perché è una mezzosangue!”

“Sei molto delicato.”

“E’ una delle mie qualità… Ora che pensi di fare?”

“ Probabilmente nulla. Ogni volta che la incrocerò per i corridoi mi volterò dall’altra parte.”

“Ottima tattica!” concluse il moretto trangugiando la sua birra ambrata.

Il mattino seguente…

Hermione Jane Granger era fasciata da una gonna lunga di un soffice beige e da un pullover blu scuro.

I capelli erano piastrati e lasciti ricadere sulle spalle impettite.

Scriveva qualcosa al computer, ma non sembrava molto interessata…

Il suo pensiero era rivolto altrove…

Verso un certo biondino che l’aveva sempre trattata uno schifo…

Sarebbe dovuto arrivare quel giorno nel suo ufficio, Harry aveva detto che non sapeva chi sarebbe stata la sua compagna di lavoro…

Avrebbe avuto un colpo apoplettico, già se lo immaginava.

Un ‘toc toc’ alla porta la fece risvegliare dai suoi pensieri.

Bisbigliò un ‘parli del diavolo e spuntano le corna ’ e aprì la porta.

Davanti a lei c’era un Draco da mozzare il fiato.

Si era preparato bene per l’occasione…

Indossava una camicia bianca leggermente aperta sul davanti, un paio di pantaloni neri attillati e i serici capelli biondi tirati all’indietro.

“Che ci fai tu qui?!” soffiò subito Draco, spalancando gli occhi alla presenza affranta di Hermione.

“E’ il mio ufficio questo, e gradirei un po’ più di gentilezza! Comunque, prego…” disse spostandosi per farlo passare.

Draco si guardò u po’ intorno e poi entrò, era teso come una corda di violino e sembrava che da un momento all’altro sarebbero spuntati da sotto il divano mille Mangiamorte al servizio di suo padre.

“Non ti mangio, mica…” sospirò la ragazza, un po’ giù di tono.

Draco alzò le spalle, indifferente, e chiese.

“Posso accedere una sigaretta?”

“Se proprio devi…”

“Non sembri molto entusiasta del mio arrivo, mezzosangue.”

“Infatti non lo sono.”

”Bhè. Neanche io sono contento ma almeno cerchiamo di buttarla sul ridere!”

“Non mi sembra che ci sia molto da ridere…”

“Vero.”

I silenti imbarazzanti sono la cosa peggiore del mondo…

“Come vorresti uccidere Potter?” domandò il biondo, per fare dell’ironia.

“Scuoiato, avvelenato, PUGNALATO ALLE SPALLE… Oppure se si vuole qualcosa di pi lento e doloroso lo chiudiamo in una cella e lo lasciamo lì a morire disidratato e di india e noi ci gusteremo lo spettacolo da una parete di vetro che ci coprirà… Ci ho pensato molto in questi giorni…” Draco rimase a fissarla sconcertato… Diciamo che aveva una paura fottuta…

“Non devi mica spaventarti! Con te poteri fare anche di peggio, ma fin adesso non mi hai fatto molte cattiverie. Diciamo che sono ancora viva…”

“Non stai migliorando le cose, Granger.”

Hermione tornò a guardare verso il basso, per distogliere l’attenzione dal biondo.

“Possiamo fare un discorso serio?” esordì la ragazza scendendo dalla sua scrivania.

“Se proprio dobbiamo…” acconsentì lui, aspirando una boccata di fumo…

“Perché tu mi odi?”

“Mi pare che in sette anni fossi stato abbastanza esplicito, Granger.”

“ No! Quello none eri tu! Era la mentalità di tuo padre che hai ereditato insieme alla faccia da cazzo che ti ritrovi!”

“Sei sempre fine Granger…”

“Rispondi!”

“Tu sei una mezzosangue, Granger! Questo è tutto quello che c’è di sbagliato in te!

Ci vediamo!” disse prima di uscire sbattendo la porta.

  
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