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Autore: itsfrancy    24/03/2012    14 recensioni
Susan sorrise imbarazzata diventando rossa in viso e Louis sorrise sbruffone per poi versarle tutto il ponch che aveva nel bicchiere sui capelli che poi colò su tutto il viso della ragazza. -Tratto dal capitolo tre-
Susan,una ragazza con mille problemi.
Louis,un ragazzo che si scoprirà innamorato.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo diciannove.
"Sei un fottutissimo idiota Tommo." Quelle erano le uniche parole che si udivano in casa e Louis sapeva che erano del tutto vere.
Anche perchè Harry era sempre sincero e il più delle volte, per quanto fosse piccolo, aveva sempre ragione.
"Mi hai sentito?" Sbuffò pesantemente il riccio.
"Certo che ti ho sentito! Ma tu mi hai sentito? Hai capito perchè l'ho fatto?" Si lamentò, Harry poteva anche aver sempre ragione ma non ascoltava, non ascoltava per niente.
"Giusto, non sei abbastanza per lei e bla bla bla, vero amico?" Disse stizzito sedendosi sul divano al fianco di Louis.
"Ah.. allora mi ascolti!" Affermò con finto stupore.
"Lou.. -sospirò il riccio- non potrai darle tutto l'oro di questo mondo ma credi che lei ne abbia bisogno? Lei ha bisogno di te, e tu hai bisogno di lei." Finì Harry pogiando una mano sulla spalla dell'amico per fargli forza.
"Forse.. forse è vero.. ma non è giusto per lei.. suo padre può offrirle un futuro, cazzo." Si passò una mano tra i capelli socchiudendo leggermente gli occhi.
Harry aveva ragione e lui lo sapeva, anche fin troppo bene, ma c'era quel qualcosa che gli impediva di darlo ragione fino in fondo.
Aveva cacciato spudoratamente Susan da casa e ogni giorno, ogni momento, ogni secondo che era passato se n'era pentito amaramente.
Ed erano passati solamente due miseri giorni, nonostante fossero solo 48 ore a Louis sembrava un'eternità, perchè quella ragazza gli mancava come l'aria che respirava.
"Lou risolvi le cose prima che sia troppo tardi, ok?" Harry lo svegliò da quello strano momento di trance, in cui l'unica cosa, o meglio dire l'unica persona a cui pensava era Susan.
Louis annuì piuttosto confuso, mentre Harry andava via. Si sentiva uno straccio, si sentiva senza forze e del tutto idiota, come l'aveva chiamato prima il suo migliore amico.


"Tesoro.." L'ennesimo 'toc toc' alla porta, Susan sarebbe impazzita.
"Vai via!" Urlò con la testa nel cuscino, ma questa volta la madre entrò non curandosi del fatto che la figlia non volesse nè sentirla, nè vederla.
"Non hai fatto ancora le valigie?" Domandò la madre scrutando la camera.
Susan di malavoglia si mise seduta sul letto.
"Non vado in quel fottuto collage!" E se il suo sguardo avesse potuto uccidere, in quel momento l'avrebbe fatto.
"Tesoro è per il tuo bene e poi quel ragazzino ti ha lasciato, ha avuto quello che voleva e ti ha lasciato, capisci? Hai bisogno di andare via da qui.." Si avvicinò per poi sedersi sul letto, di fianco la mora che in quel momento abbassò lo sguardo.
Forse sarebbe stato davvero un bene staccare la spina, andare via da tutto e tutti in quel momento.
"Allora, che ne dici?" Sussurrò la madre rimettendole in ordine una ciocca di capelli.
Susan annuì non del tutto convinta, perchè non era convinta di niente, le sue certezze erano sparite, e se vogliamo dirlo in modi crudi e inappropriati, se ne erano andate a farsi fottere.
"Brava amore!" Cinguettò la madre alzandosi e avvicinandosi alla porta della camera.
"Domani pomeriggio parti, quindi sbrigati a preparare il tutto." Le fece un occhiolino e sparì, sicuramente giù da suo padre, che poi non voleva nemmeno definirlo tale.
Sospirò, passandosi una mano sul cuore, e quella famosa lacrima riuscì a farsi spazio sul suo viso.
Oramai piangere e sospirare era diventato il suo hobby preferito da due giorni a questa parte.
Ritornare a casa, ritrovare quell'uomo che aveva letteralmente cambiato sua madre le faceva andare in crisi, ritrovarsi a mangiare a tavola con quell'uomo che cercava di adularla e di recuperare quel qualcosa che in realtà non si sarebbe mai rimesso a posto le dava ancora più su i nervi.
Ora che Louis l'aveva lasciata, perchè rimanere? Poteva anche sembrare una vigliacca, una codarda che scappa dai problemi ma non era forte, era sempre stata fragile e per quanto si maledicesse di essere così non poteva farci niente, purtroppo chi nasce tondo non può morire quadro, o viceversa, giusto?
Prese il cellulare ed in fretta mandò un messaggio a Cher e alle altre, dove annunciava che domani pomeriggio sarebbe partita per New York, precisamente per la 'Columbia University'.
Piazzò di nuovo la testa nel cuscino, cercando di frenare quelle lacrime e si addormentò mentre nella sua mente il sorriso di Louis scorreva incessante.





Spazio for itsfrancy.
Hei belle come state? Mi dispiace di averci messo così tanto a postare. çç
Questo è il penultimo capitolo, il prossimo sarà l'epilogo, nonchè la fine.
*piange disperatamente*
So che non è niente di che ma è solo per spiegare come si sentono i due protagonisti e cosa sta accadendo ad entrambi. ùù
Bhè, aspetto un minimo di 10 recensioni.. Se volete la fine recensite, su, su! :3
Ciao, ciao, ciao.

  
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