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Autore: Erin    22/10/2006    7 recensioni
E se Draco Malfoy si ritrovasse accidentalmente a leggere i pensieri di Hermione Granger?
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Severus Piton | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Silenzio

Silenzio.

 

Erano uno di fronte all’altro. Muti, immobili senza pensieri.

 

La ragazza con la mano ancora appoggiata sul tomo accanto a lei; quel libro che aveva appena chiuso e che bramava di finire, ora era all’ultimo posto nei suoi pensieri...

 

Il ragazzo la fissava con intensità, senza smettere di distogliere lo sguardo da lei. Era uno sguardo profondo e la rapiva non riuscendo neanche a permetterle di parlare.

 

Draco mi ha detto che gli piaccio...

 

Il ragazzo sentì benissimo. Ormai ne era certo: ciò che la ragazza aveva pensato lui poteva sentirlo. E forse aveva anche qualche spiegazione su come fosse stato possibile.

 

Hermione provò a parlare ma dalla sua bocca non uscì alcun suono. Era ancora lì immobile, le labbra leggermente aperte, in procinto di rispondere.

 

Ma poi qualcosa balenò nei suoi pensieri.

 

Ma cosa sto per dire? E’ Malfoy! Mi sta prendendo in giro come questa mattina...come posso essere così ingenua da rispondergli? Tanto si sta prendendo solo gioco di me...

I suoi occhi si fecero lucidi tutto d’un tratto e si alzò prendendo il volume tra le mani.

“ Sei solo uno stupido idiota...” mormorò con gli occhi bassi, prima di allontanarsi a passo svelto dalla biblioteca.

Draco provò a dire qualcosa ma lei era già troppo lontana per sentirlo. Non era riuscito a fermarla...non dopo quello che aveva sentito dai suoi pensieri.

 

Appena Hermione si accorse di essere sola, prese ad accelerare sempre di più il passo fino a farlo diventare una disperata corsa verso la sala comune di grifondoro.

Corse a più non posso, trattenendo le lacrime a fatica.

Perché si doveva prendere una cotta così forte per uno come Draco Malfoy? Che per di più la prendeva in giro! Che bastardo! Idiota! Stupido!

In quel momento lo odiava con tutta se stessa. Come poteva essere così insensibile quel ragazzo?

Do-dolcetti Ca-caramellati” balbettò piangendo davanti alla Signora Grassa.

“ Cara entra, ma cosa ti è successo?” chiese comprensiva la signora del ritratto.

“ Niente Madame, mi scusi...” si limitò a dire asciugandosi gli occhi ed entrando lentamente nella sala comune.

Per sua sfortuna era colma di gente. Tutti seduti sui divani, sul tappeto a chiacchierare, a svolgere i compiti. Il camino scoppiettava incurante del mormorio dei ragazzi. Albergava un’aria felice e dolce, si sentiva profumo di cioccolate calde e dolcetti.

Cercò di passare inosservata salendo nel dormitorio femminile. Ma inevitabilmente qualcuno la notò, correndo verso di lei prima che imboccasse le scale.

Herm, tutto ok? Sai volevo parlarti di quel compito su...” ma Harry si bloccò quando vide la sua migliore amica piangere. Occhi rossi e lucidi, sguardo perso. Non l’aveva mai vista così.

“ Oddio Hermione cos’è successo?!” chiese il ragazzo spaventato avvicinandosi di più all’amica.

“ No Harry niente” mormorò prima di asciugarsi il viso.

Herm lo sai che con me puoi parlare...dai, dimmi cos’è successo!” riprovò lui dolcemente.

Ma la ragazza non rispose lasciando che una lacrima solcasse di nuovo la sua guancia.

Harry si avvicinò alla sua migliore amica stringendola forte e carezzandole la testa, rimanendo in silenzio.

Poteva parlare ad Harry di quello che era successo con Draco Malfoy? No...assolutamente no! Primo perché non sapeva come avrebbe preso la sua cotta per Malfoy, secondo perché vedendola in quello stato gli sarebbe servito solo un capo espiatorio con cui prendersela...

Certo, non è che le sarebbe dispiaciuto vedere Harry mentre scagliava una qualche maledizione senza perdono su quell’idiota di un serpeverde.

Ma...non era la soluzione giusta dirglielo.

E così inventò la prima balla che le venne in mente.

 

Una T in divinazione.

 

D’altronde tutti sapevano che la Cooman non la sopportava e che lei non sopportava la professoressa così come la sua materia. Quindi era una scusa plausibile.

Per fortuna, infatti, Harry abboccò e la lasciò andare verso il dormitorio in cui si sarebbe potuta davvero sfogare.

Quanto odiava Malfoy! Quando lo detestava! Chi era lui per farla sentire così? Brutto pezzo d’idiota...

 

Draco!”

Pensava questo di lui? Aveva frainteso tutto! Stupida Granger aveva capito una cosa per un’altra...

Draco!!!”

Alla fine ammetteva che era sta colpa sua. Non poteva certo biasimare la grinfondoro. Lui la mattina era stato così dolce con lei ed il pomeriggio stesso così freddo. E poi le aveva detto quella frase...le aveva messo a nudo i proprio sentimenti. La Granger avrà pensato che la stesse prendendo in giro...doveva chiarire con lei...

“ DRACO DIAVOLO VUOI RISPONDERMI?” urlò un infervorato Blaise.

“ Stavo pensando” si limitò a dire quando l’amico con il fiatone lo raggiunse.

“ Pensando? Ed a cosa che non mi hai risposto anche quando ho urlato?” chiese leggermente nervoso l’amico serpeverde.

“ Ora devo andare...” sussurrò Draco che si allontanò lentamente. C’era un’altra cosa che doveva chiarire al più presto.

“ Ehi! Ma che ti prende?!” urlò Blaise che però si limitò a fissarlo mentre si allontanava, capendo che quello non era il momento buono per chiedere maggiori spiegazioni.

Draco attraversò i corridoi, scese le scale fino ai sotterranei ed arrivò nel dormitorio dei serpeverde.

Entrò nella sua stanza e si guardò intorno. Doveva trovarle a tutti i costi. Doveva capire e spiegare. Altrimenti sarebbe stato tutto inutile. Poi le vide sotto l’armadio di mogano scuro, le prese attento a non sporcarsi con quello strano liquido verde e viscido e si diresse verso l’aula di pozioni ormai deserta. Per fortuna pozioni era la sua materia preferita, materia in cui eccelleva. Se no col cavolo che sarebbe riuscito ad analizzare la pozione.

Poggiò le scarpe sul tavolo e prese un pezzettino della crosta verde che le aveva ricoperte.

Poi la mise in un recipiente, dove aggiunse altri ingredienti e miscelò il tutto prima tre volte a sinistra e poi cinque volte a destra, aumentando gradualmente la velocità.

Comparent partis!” pronunciò con la bacchetta levata a mezz’aria, così che furono visibili gli ingredienti nell’ordine in cui erano stati messi.

“ Pianta di Bebulia, Linfa di Drago, un capello biondo platinato... disse come elencandoli.

Ma quel punto il ragazzo si fermò a fissarlo e lo prese tra le mani. Un capello biondo?

“ Magnesio Sviolto, Ali di Farfalla, Saliva di Geco, un capello riccio e scuro...

Ora gli era tutto più chiaro.

 

Sala Grande, Ora di cena, 20.30.

“ Ehi ragazzi sapete Hermione dov’è? E’ strano che non sia scesa a cena...” chiese Ginny servendosi del roast-beef.

“ No Ginny, veramente volevo chiederlo io a te...oggi mi è sembrata molto strana!” disse Harry visibilmente preoccupato.

“ Strana? No Harry ma che dici!!” disse ridendo nervosamente. Forse il suo ragazzo stava incominciando a capire qualcosa.

“ Sarà...comunque mi ha detto di aver preso una T in divinazione. Ma non ne sono molto convinto che stesse piangendo per quello...”

“ Piangeva? Oddio!” si lasciò sfuggire Ginny, ma poi cercò di recuperare la situazione “ Non cioè, davvero piangeva per una stupida T? Alla fine divinazione è una materia inutile!”

Ron ed Harry si guardarono furtivamente.

Ginny, sai qualcosa per caso?” chiese d’un tratto il fratello maggiore.

“ Chi, IO?? Hermione non ha niente, non preoccupatevi, state tranquilli” disse cercando di rassicurarli e di non far trasparire la sua agitazione. Dopo sarebbe andata a parlare. Se aveva addirittura pianto, qualcosa di grave era successo.

 

Ma Hermione non era nel dormitorio.

 

Era tardi e la Sala Grande era tetra e buia. L’orario di cena era passato da un pezzo quando Draco scese per mangiare qualcosa. Fuori dalla finestre si scatenava una bufera ed il colore predominante era il grigio opaco e talvolta il nero.

Il ragazzo preso da mille pensieri si avvicinò al tavolo dei serpeverde quasi vuoto, all’infuori dei suoi amici. Era più che deciso a parlare della sua scoperta con la Granger. E poi doveva dirle qualcosa.

Il suo stupido orgoglio non gli permetteva di fare molto, ma sapeva che doveva chiarirsi in qualche modo.

“ Finalmente il nostro Draco si è degnato di tornare a stare con i suoi amici! In questi giorni sei così strano...” mormorò Blaise al suo fianco.

“ E’ che ho delle cose per la testa, amico. Niente d’importante comunque” disse prima d’iniziare a mangiare.

Niente d’importante, come no! E lui era il miglior amico di Harry Potter!

D’improvviso quell’atmosfera triste non fece tardare il preside che adornò la Sala Grande di candele, che galleggiarono improvvisamente luminose sul soffitto e di fiaccole lungo il perimetro della sala.

D’altronde la sala era molto bella, rifinita con intarsi in oro e pietre miliari molto chiare, quindi anche con atmosfere non proprio allegra, rimaneva sempre dello stesso splendore.

Draco oggi sei pensieroso…come mai? E’ successo qualcosa?” chiese d’improvviso l’amico.

Ma non arrivò nessuna risposta.

Draco? Sicuro di stare bene?”

“ Oddio Blaise, sembri la Granger…proprio ieri ha continuato a dire che non sto bene, eppure io sto benissimo! Solo perché mi sembra di sentire cose che non dovrei sentire, non vuol dire che io non stia bene. Vero, Blaise?”

“ Ehm…si Draco, certo” fece l’amico titubante, non capendo un tubo di ciò che in realtà aveva detto il serpeverde accanto a lui.

Poi si ricordò di una cosa fondamentale. Ma che stupido che era stato...

Scusami Blaise, devo andare. Ho delle cose urgenti da finire” disse Malfoy alquanto strano.

“ Okay Draco…dopo parliamo però! Secondo me tu…” ma non riuscì a finire la frase che l’amico aveva già superato il portone principale.

Che idiota? Come aveva potuto dimenticarsi tutti i suoi appunti e gli ingredienti sparsi nell’aula di pozioni...si era rimbecillito fino a quel punto?

Corse fino ad arrivare nei sotterranei dove trovò la porta della classe socchiusa...

Aprì lentamente la porta e vide qualcuno chinato vicino al calderone di cui poco prima si era servito lui stesso.

La sagoma nascosta nell’ombra della tetra aula sembrava una ragazza. I ricci folti le ricadevano sulle spalle.

Possibile che...?

“ Chi è là?” disse prevedendo una possibile risposta.

La ragazza si voltò di scatto, appena illuminata dalla luce della luna.

Era Hermione Granger.

Porca miseria, teneva in mano i suoi appunti.

Malfoy cosa significa questo...” disse con voce flebile mostrando gli appunti del ragazzo.

Granger l’ho scoperto poco fa, te l’avrei detto ma...

Si certo! Ma quando la smetterai una buona volta di prendermi in giro?” la sua voce si era fatta più nervosa.

“ Io non ti sto prendendo in giro!” gli urlò lui.

“ Certo, certo. Come no! In tutto questo tempo ti sei divertito a leggere nei miei pensieri senza dirmi nulla! Brutto...” ma non finì la frase che il serpeverde le era arrivato molto vicino.

“ Oggi ho scoperto questa cosa ma fino a poco tempo fa io stesso non capivo perché sentivo due voci provenire da te, anche quando non muovevi le labbra” disse cercando di spiegarsi al meglio.

“ Certo, San Malfoy...smettila di fare l’imbecille, stupido! Sai solo prendere in giro la gente...”

“ Non ti ho mai preso in giro Hermione...

Oddio mi ha chiamata per nome...

“ Ho sentito di nuovo i tuoi pensieri...” fece lui sincero.

Non devo pensare, non devo pensare

“ Porca…” imprecò la ragazza a bassa voce portandosi una mano alla bocca.

Così però ho pensato.

“ No!” imprecò di nuovo Hermione.

Draco prese e ridere, come la grinfondoro non l’aveva mai visto prima.

Rideva così dolcemente, che non assomigliava neanche per un secondo al Draco di sempre.

“ Non è divertente Malfoy! Smettila subito di ridere!” disse severa Hermione.

Ma il suo sorriso era così dolce che non poté fare a meno di esserne colpita.

Draco oddio come sei dolce e bello...

Lui le sorrise malizioso.

Hermione si portò una mano alla bocca. Di nuovo, per l’ennesima volta. Non riusciva proprio a governare i suoi pensieri?

Granger, Granger” ripeté lui scuotendo la testa e sorridendo leggermente “ Io ti piaccio, perché negarlo?”

“ Io…tu…non mi piaci, non è vero…io…” provò a balbettare. Poi decise che il modo migliore per sfuggire a quella situazione era andarsene. Tanto di figure di niente, ne aveva fatte fin troppe.

Provò ad andarsene, ma qualcosa le trattenne il polso.

“ Ehi Hermione dove vai? Scappi via da me?” sussurrò malizioso il serpeverde.

Mi ha chiamata di nuovo Hermione.

Si morse il labbro inferiore. Quando avrebbe smesso di pensare, una buona volta.

“ E’ così divertente sentire i tuoi pensieri!” disse ridendo lui.

“ Diavolo Malfoy, lo vuoi capire o no che tutto questo è tremendamente imbarazzante! Per te è senz’altro divertente ma per me non lo è affatto! Lasciami andare, devo trovare un antidoto o qualcosa di simile…” disse lei con gli occhi lucidi e visibilmente nervosa.

Malfoy stupefatto le lasciò la presa e prima che potesse correre via, la ragazza si ritrovò a pensare Dio Malfoy, perché sai essere tanto odiosamente borioso?!

Pensieri che il ragazzo in questione capì al volo, e che non tardarono a far crescere in lui uno strano senso di colpa.

 

 

 

Grazie moltissimo per i commenti! *___* Sono lusingata! Spero anche questo capitolo vi sia piaciuto.

Allora al prossimo! -__^ Ho già delineato la storia con altri 2 o 3 capitoli quindi non tarderò ad aggiornare!

Baci, la vostra Erin.

 

 

 

 

 

 

 

  
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