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Autore: theshinygirl    24/03/2012    2 recensioni
"...."I rumori della battaglia stavano lentamente scomparendo e qualcosa di illogico dentro di Hermione le disse che il lato sbagliato stava vincendo. Forzò se stessa a rimanere sul terreno umido, trattenendo le lacrime quando una consapevolezza la colpì. Era distesa su del sangue. Il corpo su cui era caduta prima era umido di sangue. Il terreno su cui si trovava era umido di sangue. Il sangue di chi aveva combattuto per la cosa giusta. Brave persone.
Anche se non riusciva a vedere nulla, i corpi mutilati,bruciati e decapitati, i cadaveri di centinaia persone erano davanti ai suoi occhi. Poteva vederli chiaramente nella sua mente. I loro occhi senza vita la fissavano, deridendola, colpevolizzandola per non aver lottato, per essere rimasta sul terreno. Rimproverandola per non essere stata più intelligente, per essere stata così stupida da lasciare che un Mangiamorte le prendesse la bacchetta.
"..."
Ben presto ci fu un silenzio quasi completo.
Traduzione, paring Lucius M./Hermione G.
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Hermione Granger, Lucius Malfoy, Mangiamorte, Severus Piton
Note: Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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Questa è la traduzione della storia “In the dark” pubblicata sul sito ‘fanfiction.net’ da The-shiny-girl. Potete trovare il link della versione originale nel profilo.

Ringrazio chi leggerà questo capitolo e chi già mi segue. Qualche frasetta è stata parecchio contorta da tradurre ma, a fine revisione, sono stata piuttosto soddisfatta del risultato. Fatemi sapere che ne pensate. A sabato prossimo, momob.

 

IN THE DARK
Chapter two: Confrontations

Nel  momento in cui si rese conto che non era più sul campo di battaglia, Hermione spinse via da se l’uomo ed arretrò di qualche passo prima di cadere a terra. Le sue dita toccarono un solido pavimento freddo il che le suggerì di trovarsi in una casa. Il fatto la preoccupava più di tutto. Perché mai un Mangiamorte l’ avrebbe portata nella sua casa? Cosa stava pianificando di fare con lei?

“Alzati, ragazza” ordinò lui con voce fredda.

Hermione non voleva obbedirgli, ma non voleva nemmeno rimanere sul pavimento di fronte a lui. Prese un respiro profondo e si rialzò senza inciampare in qualcosa. Non era ancora abituata all’oscurità che la circondava e stava avendo dei problemi a mantenersi in equilibrio.

“Brava ragazza. Ora guardami.” Ordinò di nuovo ed Hermione  si ritrovò a chiedersi dove avesse già sentito quella voce. Le sembrava familiare, ma non riusciva a riconoscerla.

Sbatté le palpebre un paio di volte, girando la testa verso la direzione della voce.

Ci fu un silenzio completo per qualche momento, prima che lui sbottasse: “Che problema hai? Guardami.”

Hermione sentì un assoluto terrore fluire nelle sue vene e respirare divenne quasi impossibile. Strinse i denti per la rabbia. Lei non poteva guardarlo, non sapeva nemmeno dove fosse.

“Sei muta? Rispondimi o devo forse darti un assaggio della Maledizione Cruciatus?”

Voleva gridargli contro, dirgli che lo odiava, che lui sarebbe dovuto morire insieme al resto dei Mangiamorte, che erano tutti dei mostri e che lei lo avrebbe ucciso se solo ne avesse avuto la possibilità, ma le parole sembravano essere incastrate nella sua bocca. Intuì che lui stava diventando impaziente, così si leccò le labbra esitante e rispose. “I-io non posso…”

“Tu non puoi cosa?” chiese, il divertimento nella sua voce fredda.

Hermione capì che stava godendo della sua paura, così decise di tenere la bocca chiusa e di non rispondere più alle sue domande.

Si abbracciò la vita ed abbassò la testa come se stesse fissando il costoso pavimento di marmo. Poteva quasi vedere piccole macchie di sangue sulla superficie nera, il suo sangue, sangue che stava ancora gocciolando dalle sue ferite. Sperò di morire dissanguata.

Poi sentì una presa sul suo mento e la sua faccia venne sollevata. Non provò nemmeno a dibattersi, sarebbe stato inutile.

Lui stava trattenendo il respiro, capì, perché le era molto vicino. Quasi troppo vicino.

I suoi occhi le stavano osservando il viso e infine rilasciarono il fiato che aveva trattenuto.

“Sei cieca.” affermò con calma e le lasciò il mento. “Questo rende le cose più difficili per te.”

Hermione fece qualche passo indietro finché la sua schiena colpì il muro.

“Chi è stato? Chi mi ha privato del mio divertimento e fatto di te una piccola ragazzina paurosa?” chiese ed lei notò quanto setosa fosse la sua voce ed il modo elegante in cui aveva parlato. I Mangiamorte non avrebbero dovuto parlare così. La loro voce sarebbe dovuta essere ruvida e ferruginosa.

Sussurrò: “Non so chi fosse.”

“Peccato.” Disse lui con finto rammarico. “Potrei punirlo per essersi preso l’onore del divertimento.”

“Chi sei?” chiese quando finalmente riuscì a trovare il coraggio.

Lui rimase silenzioso per un momento prima di scoppiare in un’oscura, pericolosa, risata priva di divertimento. “Credevo mi avessi riconosciuto. Immagino di aver sopravvalutato la tua intelligenza.”

Le sue parole la colpirono come uno schiaffo in pieno viso, ma tenne la bocca chiusa.

Poi lo sentì avvicinarsi finché la sua mano non le accarezzò la guancia. “Si potrebbe pensare che tu abbia riconosciuto la mia voce. Le persone dicono sia simile a quella di mio figlio e tu lo hai conosciuto per sei anni.”

Tutta l’aria fuoriuscì dai polmoni di Hermione alle sue parole. Lucius Malfoy. Era lui il Mangiamorte che l’aveva presa. Un uomo crudele che odiava i babbani, che disprezzava qualunque cosa fosse differente, un uomo che detestava Harry e i suoi amici.

“Sei spaventata, ragazza?” le chiese con calma, la sua bocca a solo uno o due centimetri dal suo orecchio.

Hermione voleva spingerlo via, era troppo vicino per i suoi gusti, ma il suo intero corpo era paralizzato dalla paura e dallo shock.

Tutto quello che riuscì a fare fu scuotere la testa, pur sapendo di non esser sembrata convincente.

No? Bene, immagino che dovrò fare qualcosa riguardo questo, non è vero? Presto tu avrai più paura di me che del diavolo.” La minacciò ed Hermione capì che lui intendeva esattamente quel che aveva detto. Era alla mercé di un uomo spietato, era perduta.

Prese un respiro profondo prima di porre finalmente la domanda che le premeva nella testa fin dal momento che lui l’aveva scelta come premio. “Cosa hai intenzione di fare con me?”

Rimase sorpresa da come suonasse forte la sua voce, anche si trattava solo di una facciata.

Questo sta a me saperlo, tu puoi solo immaginarlo. Tutto quello che posso dirti e che sarebbe stato meglio se fossi morta.” disse, privo di emozioni.

Il cuore di Hermione sembrava scoppiarle nella cassa toracica a causa del panico che l’aveva invasa.  Riuscì a respirare di nuovo quando Lucius si allontanò da lei.

“Sei disgustosa. Per quanto mi dispiaccia, dovrò curare le tue ferite, perché starai qui per un bel po’ e non voglio che tu sanguini sulle mie coperte costose.” Spiegò e la prese per un braccio, spingendola lontano dal muro. Mormorò un incantesimo e mosse la bacchetta sul suo corpo, chiudendo tutti i tagli e le ferite sulla pelle.

Ma Hermione non sentiva nessun sollievo, le parole che avevano lasciato la bocca di lui solo un secondo prima, erano bloccate nella sua mente.

‘Non voglio che tu sanguini sulle mie coperte costose.’

Coperte? Come le coperte di un letto? Perché avrebbe dovuto stare su un letto? A meno che lui non volesse… no, no, no….

Lucius le prese le mani all’improvviso e le abbassò lungo i fianchi. Hermione lottò con tutta la sua forza, ma la presa sui suoi polsi era serrata. “Smettila di lottare.” Sibilò, ma lei non era più in grado di ascoltare nulla. Era nel panico, tutto quello che voleva era allontanarsi da lui.

Aveva bisogno che la lasciasse sola e per questo era disposta a tutto.

“Ti avevo avvertita.” Sibilò prima di schiaffeggiarle la faccia. Hermione urlò per il dolore improvviso, ma non si calmò. L’aveva resa ancora più incontrollabile mentre urlava e scalciava nella speranza di colpirlo. Senza alcuna previsione la lasciò, ma la sua risata fredda le suggerì che non aveva vinto.

Crucio!”

Le gambe cedettero e cadde sul pavimento duro e freddo. Era come se il suo intero corpo fosse in fiamme e lei non conoscesse altro che dolore e agonia. Sembrava come se una scossa di corrente elettrica scorresse dentro di lei. Il suo corpo tremò, cercando di scappare dal dolore, ma quello non si fermava.

E quando pensò che non sarebbe più riuscita a resistere, la maledizione venne sollevata da lei.

Hermione era ancora sul pavimento, premendo la testa contro la pietra fredda. Stava tremando, tutto quello era troppo da sopportare. Si rannicchiò a palla sperando di proteggere se stessa. Ma non poteva proteggersi. Non da lui.

“Perché sono qui? Tu non vuoi uccidermi.” Constatò con calma non appena riuscì a prendere fiato.

“Non illuderti pensando di sapere cosa ho intenzione di fare con te.” La sua voce era un po’ arrabbiata ora.  “Vero, io non ti ucciderò. Ma credimi, mi chiederai la morte.”

Le sue parole erano così fredde e cattive, piene di odio. Hermione non capiva come una persona potesse odiare qualcuno solo per il suo status di sangue. Che cosa gli aveva fatto per renderlo così cattivo nei suoi confronti?

“Tu vigliacco spregevole.” Sussurrò per poi comprendere il suo errore. Non aveva intenzione di dirlo,ma come sempre la sua lingua era più veloce della sua mente e lei sentì le sue labbra muoversi, mettendole silenziosamente le parole in bocca. Ma lui le aveva udite.

All’improvviso l’afferrò per i capelli e la sollevò da terra, facendola gridare. Fu gettata rudemente contro il muro. Hermione incrociò le braccia sul petto e cercò di smettere di singhiozzare.

“Non chiamarmi mai più vigliacco o parlarmi senza il mio permesso o la tua vita potrebbe finire molto prima di quanto tu voglia.” La minacciò lui con un tono di voce molto basso, ma lei ne riconobbe il pericolo in essa.

“Tu feccia.” La insultò. “Non mangerai stasera. E ti suggerisco di abituarti.”

Gli occhi di Hermione continuarono a muoversi, cercando il suo viso, ma tutto quello che vedeva era l’oscurità.

Lucius continuò: “Avevo intenzione di permetterti di pulirti, ma i Sanguesporco come te non lo meritano.”

La mano di lui scivolò sul suo braccio e Hermione trattenne il fiato.

“Sono stanco, così le tue lezioni dovranno aspettare fino a domani. Dormirai sul pavimento stanotte,vicino al mio letto.”

Hermione si rilassò alle sue parole, contenta di sapere che non avrebbe dovuto dividere il letto con lui. Probabilmente era troppo disgustato da lei da non voler avere niente a che fare con lei in quel senso.

“Perché mi stai facendo questo?” sussurrò piano. “Non ti ho mai fatto nulla!”

La sua voce divenne più forte mentre le emozioni fluirono in lei.

“Ti suggerisco di chiudere la tua sporca bocca se sai cosa è meglio per te.” Lui si stava trattenendo. Se Hermione avesse continuato a chiedere, sarebbe stata solo una questione di tempo prima che esplodesse.

Sentì il suo  respiro irregolare e in quel momento fu felice di essere cieca e di non poter vedere la rabbia sul suo viso. Ma ancora, non cedette. Qual’era la cosa peggiore che potesse farle? Ucciderla? L’avrebbe solo resa felice.

“Pretendo che tu mi dica che cosa ti ho fatto! Perché hai scelto me?” Forzò le sue parole ad uscire.

All’improvviso strinse la sua mano sul collo di lei, stringendo le dita approssimativamente all’altezza del suo punto pulsante.

Hermione si irrigidì ed aspettò che lui continuasse, ma si accorse di non riuscire a respirare. Aprì la bocca per aspirare l’aria nei suoi polmoni, ma era come se qualcuno avesse tolto tutta l’aria della stanza. Nel panico, premette le mani contro la gola, cercando disperatamente di respirare ma nemmeno  un accenno di ossigeno entrò nel suo corpo.

Tossì un paio di volte e solo quando fu certa che sarebbe morta, la gola si aprì di nuovo e  l’aria riempì i suoi polmoni. Annaspò, cercando di prende il più possibile d’ossigeno nel suo corpo tremante.

“Hai imparato il tuo posto?” Chiese tranquillamente Lucius.

Hermione annuì velocemente, non sentendosi abbastanza forte da disubbidirli di nuovo.

“Bene.” Con questo la prese per il braccio e la trascinò dall’altra parte della stanza. Poi la lasciò. “Qui è dove dormirai. Vicino al mio letto. Farai meglio a non tentare di far nulla mentre io dormo. Se mi accadesse qualcosa, ho organizzato tutto in modo che tu cada nelle braccia del più crudele Mangiamorte. Sono stato chiaro?”

Hermione annuì e lentamente scivolò sul pavimento.

“Sdraiati. “ordinò lui impaziente.

Hermione si morse la lingua e si distese sul pavimento, rannicchiandosi a palla. Chiuse gli occhi, ma era ben lontana dall’addormentarsi. Lucius camminò lontano da lei e iniziò a spogliarsi.

Hermione si tese come percepì il movimento dei vestiti, il fruscio del tessuto. Immediatamente capì che lui si stesse svestendo e cercò duramente di non pensarci. Alla fine non si ero aspettato lo stesso da lei. Per ora. Trattenne il respiro quando lo sentì togliersi la cintura.

Qualche istante dopo Lucius si mosse verso il letto e percepì il fruscio delle coperte, poi silenzio completo.

Quando fu sicura che non l’avrebbe più disturbata, Hermione permise a se stessa di pensare a tutto quello che era accaduto. Lacrime silenziose scesero lungo le sue guance quando realizzò che probabilmente non sarebbe più stata in grado di vedere. Ma forse questo era un bene. In quel modo non avrebbe potuto vedere  il viso aristocratico di Lucius Malfoy. Perché la stava tenendo nella sua casa? Perché aveva scelto lei? La odiava davvero così tanto perché era una babbana? O c’era una ragione nascosta dietro il suo comportamento? L’avrebbe scoperto domani. Non c’era modo di scappare, era sua prigioniera ora. Completamente alla sua mercé.

  
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