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Autore: daisy_123    23/10/2006    1 recensioni
una storia finita male ed un'amicizia per ricominciare
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 4

Lorenza si risvegliò. Ma tenne gli occhi chiusi. Sentì la voce di Steven Tyler riecheggiare per la stanza “I don't wanna miss one smile I don't wanna miss one kiss”. A quelle note aprì gli occhi. Si guardaò in torno, “non può essere mattina! Non lascio mai acceso lo stereo…” poi vide una mano. Stava per mettersi ad urlare, ma i suoi occhi si posarono sull’anello all’indice. Andrew. Una serie di immagini improvvisamente iniziano a scorrere davanti ai suoi occhi come in un film. Ciò che è successo poche ore prima. “che idiota lo dovevo capire subito cosa poteva essere successo, io non ascolto mai gli Aerosmith…” cercò di rialzarsi ma la testa le girava ancora, meno rispetto a prima, o così pensava. Quel movimento improvviso risvegliò anche Andrea.

“scusa… non volevo svegliarti”

“si certo! Tu mi svegli sempre quando sono in piena fase R.E.M.!! al momento più bello di tutto il mio sogno… ”

“e che cosa stavi sognando?? Che finalmente Beatrice te la dava? Si vede che è solo un sogno!”

“Simpatia portami via! Comunque no!” e le fa la linguaccia mostrando il suo bellissimo piercing.

“e dai cosa stavi sognando?”                                                        

“eravamo nel Medioevo, in piena caccia alle streghe, e scoprivamo che la cara, vecchia Margherita era una strega, ed io avevo il piacere di accendere il suo rogo… ma naturalmente qualcuno deve sempre guastare i miei sogni!! E che cazzo!”

“sarebbe stato bello sentire le grida strazianti di dolore di mia madre…”

“si certo…” e improvvisamente torna serio “mi spieghi che cazzo ci facevi con una bottiglia vuota di Vodka in mano… anzi che rotolava sul pavimento?”

“Gabriele”

“ancora?!? Adesso basta! Senti dimenticalo, non puoi ogni volta che senti il suo nome bere come una pazza! Ascolta dobbiamo trovare una soluzione…”

A quelle parole i suoi grandi occhi nocciola diventano lucidi, ma per la prima volta riesce a trattenere le lacrime. Una ciocca di capelli riesce a liberarsi da quella prigione di forcine ed elastici le ricade sulla fronte.

“incredibile! Dei capelli liberi!! meraviglioooso!”

“dai non fare l’idiota! Io sto uno schifo e tu pensi ai miei capelli sciolti????”

“cercavo solo di sdrammatizzare, e da come puoi notare ci sono riuscito! ah ah ah!”

“cretino”

“comunque stai bene con i capelli sciolti… perché non li tieni liberi più spesso?”

“perché mi danno fastidio. E con questo la discussione è finita.”

“come sei acida… allora cosa vuoi fare stasera? Credo proprio che non andremo a bere…”

“boh… portami dove vuoi… devo cambiarmi… cosa mi metto?”

“oddio no!! Non chiedermi cosa metterti, prendi la prima cosa dall’armadio, che non sia a forma di bottiglia, e mettitela, altrimenti facciamo notte!”

E così dicendo apre la porta della camera e si apposta fuori, come se fosse il palo durante una rapina. L’unica differenza è che non può accendersi una sigaretta. Dalla camera risuonano le note degli Zero Assoluto “sono due giorni che… camminiamo tre metri sopra il cielo”. “Lorenza, la solita! Una canzone per tutti i suoi stati d’animo… perché mi rimane in testa sempre questo pezzo”. Gli ritorna in mente. Sabato pomeriggio. La sua macchina è dal meccanico, piove a dirotto, decidono di rimanere a casa di Lorenza.

“dai guardiamolo!!!”

“ma perché dovrei vedere una stupidissima storia d’amore????”

“ma non ti preoccupare fanno anche a botte, fumano, devono, fanno sesso, eccetera… roba da veri duri!! E dai… so che in fondo lo vuoi guardare! Lo leggo nei tuoi piccoli occhietti, stanno dicendo: guardiamo tre metri sopra il cielo, guardiamo tre metri…”

“Basta!!! Ti prego spegniti! Sembri una macchinetta! E va bene guardiamo questo cavolo di film!!”

Una portata nella nuca lo fa ritornare alla realtà.

“ma stai facendo il palo davanti a camera mia?? Comunque come sto?”

Fa una piroetta per farsi vedere. Polo azzurra con al posto del coccodrillino della La Coste ha Paperino, pantaloni larghi della Gas, All Star rosa alte fino alla caviglia risvoltate, una con sopra il pantalone, l’altra il contrario, cintura azzurra, e borsa a tracolla della Converse in tinta con le scarpe.

“certo che non sei cambiata! Vesti sempre di marca!”

“si ma ho cambiato style! E da che pulpito, maglietta della Puma, pantaloni Diesel e Silver…”

“tutto gentilmente offerto dalle tasche di mia madre!!!”

“bene possiamo andare, moto o macchina?”

“triciclo… è un pochino più lento ma fa la sua porca figura”

“cretino… dai muoviti…”

E picchiandosi a vicenda si incamminano verso la porta, dove regolarmente vengono placcati dalla ‘cara, vecchia’ Margherita.

“tesorino, perché non resti a casa questa sera?”

“ormai ho preso un impegno, e come tu mi hai insegnato devo rispettarlo, altrimenti sembrerei maleducata… e tu non vuoi questo, vero MAMMA?”

“no…”

“quindi vado, ciao…” così dicendo esce fuori dalla porta, avviandosi per le scale.

“non fare tardi!” ma il suo gesto della mano le fa capire che ancora una volta è stata totalmente ignorata.

Sbuffando rientra in casa. Si avvicina alla finestra e scosta la tenda. Li vede avvicinarsi alla macchina.

“certo che sei proprio tremenda verso tua madre!”

“io è?!? Tu che sogni di bruciarla sul rogo?”

“ok… tregua, andiamo a mangiare”

Alza la musica a tutto volume. Nelle casse rimbombano le note e la voce del cantante dei Subsonica.

“il cielo su Torino sembra muoversi al tuo fianco tu sei come me” nonostante il volume si sentono perfettamente. Ridono, scherzano e cantano contemporaneamente come se non fosse successo niente.

The show must go on.


Eternal Life sei troppo gentile con me!!! non me lo merito... grazie per il bellissimo commento che  mi hai lasciato!!sei sempre così affettuosa nei miei confronti... so che aggiorno sempre più tardi...ma proverò a velocizzare i tempi!!!!grazie ancora un bacio Daisy

  
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