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Autore: Lollo    23/10/2006    17 recensioni
Hermione è ormai cresciuta, e studia per diventare Medimago. La sua vita è cambiata, e anche ciò che tutti pensavano non sarebbe mai cambiato ora lo è: dove sono finiti Harry e Ron? Cosa è successo tra di loro? Sembrerebbe tutto finito.
Ma, in fondo, non si sa mai cosa si può incontrare girando l'angolo.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Girando l’angolo

 

 

 

Ginny alzò la testa e la fissò. Hermione spalancò la bocca e la fissò. Harry scese dalle scale e le fissò.

Per un secondo la scena si fece immobile e muta come se qualcuno avesse premuto lo stop, poi successe tutto molto rapidamente: Harry disse qualcosa, in quell’attimo Ginny fece cadere le borse, le si fiondò addosso ed Hermione fece un passo indietro, sovrastata dal peso della ragazza.

Sinceramente non aveva capito se Ginny volesse ammazzarla soffocandola perché non si era fatta vedere per tutto quel tempo oppure abbracciarla – sempre perché non si era fatta vedere per tutto quel tempo. Probabilmente una via di mezzo; la sua presa era ferrea in maniera allarmante, ma non fino a mozzarle il respiro. Alla fine si staccò da lei, la guardò ancora con occhi increduli, le mani ancora sulle spalle di Hermione. Aprì la bocca un paio di volte ma la richiuse subito, scosse la testa, riaprì la bocca e poi tornò a guardarla con un’espressione sconvolta sulla faccia.

«Sei Hermione» disse ovviamente alla fine, a corto di parole.

«Direi di sì» rispose lei a voce bassa ed esitante.

Ginny fece passare il suo sguardo da Harry a lei, poi di nuovo verso di lui. Infine si abbassò meccanicamente, raccattò tutte le borse della spesa che le erano cadute di mano, li guardò entrambi.

«In cucina» disse in tono autoritario, indicando la porta, e si avviò di gran carriera, con Harry al seguito ed un Hermione che camminava nella loro scia come in trance, il cui cervello era ormai messo al tappeto dai ripetuti shock.

 

*

 

Immagina di avere una vita apparentemente perfetta. Il mondo è appena uscito dalla guerra; tu e i tuoi migliori amici – uno dei quali è, guarda caso la fortuna, quello che i nemici vanno cercando -  siete riusciti ad uscirne indenni, non sapete neanche come, ma ce l’avete fatta.

Il tuo migliore amico – sì, quello perseguitato con sfregio sulla faccia – riesce finalmente ad avere una vita più ordinata di quanto non abbia mai avuto, ora che fondamentalmente nessuno psicopatico vuole fare fuori lui e i suoi amici. Di conseguenza, lui e la sorella del tuo migliore amico – l’altro, quello coi capelli rossi, che ti fa incazzare ogni tanto– riescono a mettersi assieme.

Si dà il caso, ancora guarda un po’ la fortuna, che l’altro tuo migliore amico, quello coi capelli rossi che ti fa incazzare ogni tanto, abbia anche una specie di calamita incorporata la quale fa sì che tu ti senta irreversibilmente attratta verso di lui. E si dà il caso, che scopri improvvisamente, dopo peripezie assurde che preferiresti a questo punto scordare, che anche lui prova lo stesso. Il mondo sembra, improvvisamente, immerso nella gelatina rosa. Sembra tutto più semplice, sembra tutto più dolce, sembra tutto decisamente più bello.

Insomma, ci mancano i coniglietti rosa e siete in una pubblicità di Barbie e Ken Casa Dolce Casa. Ma, insomma: nessun problema, per un po’ – un bel po’ – di tempo.

Inviterei quindi a salire qualche riga in su e puntare gli occhi su quell’apparentemente. Perché è dopo quel bel po’ di tempo che questo entra in gioco.

Non sai neanche perché sta succedendo, ma improvvisamente piccoli difetti adorabili del tuo ragazzo con i capelli rossi (che ti fa comunque incazzare ogni tanto) diventano grandi difetti intrascurabili del tuo ragazzo con i capelli rossi (che ti fa comunque incazzare sempre). E la cosa che ti infastidisce ancora di più, è il fatto che non sembri solo tu a provare questo: anche lui è diventato così nei tuoi confronti. Ci si comincia a chiedere a vicenda inutilmente chi abbia cominciato ad essere così insopportabile, e perché, pur sentendo di amarlo ancora, ti comport così, spesso non sopportandoti da sola.

Tornare nella casa Dolce Casa che adesso sembra diventato il Rifugio dei Dannati diventa sempre più pesante, perché c’è lui, e se c’è lui e ci sei tu sembra che la parola ‘litigata’ lo attiri come le api col miele.

Ma non è evidentemente l’unica cosa che lo attrae.

«Ron?» chiami entrando nel Rifugio. La calma piatta del piano terra ti risponde. Da una parte tiri un sospiro di sollievo, codardamente: non c’è. Poi ti riprendi, ti senti praticamente disgustata da questo tuo modo di pensare. Devi assolutamente risolvere la questione, tornare come prima.

Ti togli le scarpe. Ti togli la giacca e posi la borsa. Poi sali al piano di sopra per andare in bagno, e passi davanti alla camera da letto. La porta è chiusa, un’altra cosa che non sopporti: perché cavolo vuole che le porte rimangano chiuse?

Sospirando, la apri velocemente.

Se avessi saputo cosa – chi? – c’era dietro probabilmente non l’avresti fatto. O sì. Non lo sai. Fattosta che l’hai fatto, hai visto il tuo ragazzo coi capelli rossi avvinghiato a non sai e non vuoi sapere chi, un qualcuno il cui uno particolare che riesci a notare sono dei capelli lisci, lunghi e scompigliati. Quello che segue dopo è abbastanza confuso.

Quello che ti ricordi sei tu che prendi la tua roba; scendi le scale, apri la porta ed esci dalla casa.

Cominci a non vedere più i tuoi due amici. Senti che hai proprio bisogno di cambiare aria per un po’ di tempo, non vuoi avere davanti ricordi che vuoi al contrario lasciare al passato. Per un po’ di tempo, penso, giusto per adattarmi; quel po’ di tempo sono diventati cinque anni senza che neanche te ne accorgessi.

 

E ora sei nella cucina del tuo migliore amico, o ex migliore amico, ancora non lo sai, della sua convivente e del loro bambino di tre anni. E non riesci neanche a scappare, ci hai provato ma niente. Sarà il destino, ma hai la sensazione che una folata di vento abbia aperto uno spiraglio di quella porta e ha sparso in giro un po’ della tua vita passata, e ti è bastato girare un angolo per sbatterci addosso, confondendo tutti gli elementi in un puzzle incasinatissimo.

 

 

Continua...

 

 

 

 

Occhei, lo so che mi era stato chiesto di allungare i capitoli; mi dispiace, davvero, mi dispiace, ma faccio del mio meglio, ero partita con l’intento di esaudire la richiesta, ma... .__. Chiedo umilmente perdono, mi impegnerò di più nei prossimi!

Questa cosa di come ho descritto lo ‘sfaldamento’ del trio+Ginny è un po’, strana, lo so, ma è stata dettata dall’ispirazione... spero che non sia totalmente incomprensibile.

Un grazie enorme a tutti quelli che hanno commentato e commenteranno ^_^!

 

Lollo

 

  
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