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Autore: damnslyth    26/03/2012    4 recensioni
Rose è una ragazza sociale e disponibile, infatti cercherà di aiutare sua cugina Lily a farsi notare dal misterioso, solitario e affascinante Scorpius Malfoy. Ce la farà?
E se accadesse qualcosa di inaspettato...
Uno strano discendente dei Black scombussolerà gli equilibri dei maghi e i Mangiamorte Superstiti si rimpatrieranno per vendicare il loro signore. Ci sarà una Terza Battaglia di Hogwarts?
Da uno dei capitoli:
Si buttò a peso morto sul letto: sistemare con ordine i suoi vestiti nell'armadio era stato faticoso. Le venne da ridere perché, effettivamente, era una ragazza davvero strana. Si abbuffava come una vacca, sporcandosi, e non aveva nemmeno un minimo di grazia, eppure era abitudine per lei avere camera e vestiti in ordine. Amava il Quidditch ma non trascurava lo studio, anzi, quello veniva prima di tutto; adorava combinare casini ma nonostante ciò non le dispiaceva un buon libro e sapeva come uscire dai guai con il di dietro “pulito”. Un carattere tutto suo, insomma, ma le andava bene così perché aveva molte persone che le volevano bene e la accettavano per quello che era.
Tranne una che, a quanto pare, non ricambiava il sentimento intenso che andava ben oltre l'amicizia.
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Dominique Weasley, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Nuova generazione di streghe e maghi | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Ciaaao! Chiedo umilmente perdono per il ritardo, ma per vari problemi e mancanza di adeguata ispirazione posto di nuovo con due settimane di ritardo. Spero di riprendere regolarmente çwç
Questa è l'ultimo capitolo della PRIMA PARTE, perché dal prossimo inizierà la seconda. Eheh, pensavate che fosse tutto finito, non è così? Speravate che i due beduini vivessero per sempre felici e contenti, vero? u.u mi dispiace deludervi, ma ancora tante cose dovranno accadere prima che vi liberiate della mia presenza. Non siete contente? u.u
Non ho potuto ricontrollare più volte e sono di fretta, quindi se notate errori avvertitemi, correggerò volentieri! Premetto solo che questi momenti di tranquillità verranno presto ribaltati, quindi spero non li troviate noiosi!
Con mio enorme dispiacere ho visto il numero di recensioni dimezzate. Perché? cwç non mollatemi ora, ho bisogno di voi D: Spero sia stato solo per motivi di tempo tiranno come è successo per le mie postazioni un po' lontane... confido in voi!
P.S. Ho messo delle immagini delle nostre donne: da sinistra Lily, Alice, Rose e Dominique ùù
Buona lettura <3

 

 

                         La fine di un'estate

 

Quella mattina, nella villetta al mare, c'era uno strano e malsano silenzio. Rose non aveva il permesso di fare nulla, infatti la valigia gliela stavano sistemando Lily e sua madre; Albus e Dominique dormivano sfiniti mentre Scorpius stava seduto su un angolo remoto del tavolo a fissare un punto impreciso. Rose non sopportava la tensione, come non sopportava il modo in cui suo padre lo fulminava con lo sguardo o stare immobile e sdraiata nel divano, così dopo varie insistenze era riuscita a farle concedere qualche minuto di solitudine in riva al mare.

Camminava un po' fiacca, ma niente avrebbe fermato una ragazza piena di vita ed energia come lei: avrebbe affrontato senza esitazioni un'altra schiera di compromessi pur di vedere le persone che amava felici. Si strinse nel maglione e osservò l'orizzonte, cosa che aveva fatto sovente negli ultimi giorni, ma quella mattina tutto sembrava più intenso: era affamata di vivere e assaporare le meraviglie del mondo Babbano e non, a partire da una comune spiaggia. La notte non aveva dormito molto sia perché Scorpius si era dimenato sia perché era rimasta a pensare: cosa stava accadendo? Cosa volevano quei folli Mangiamorte superstiti? E se fosse morta? Quest'ultima non le faceva per niente paura, ed è per questo che si disse che se un giorno imminente non ci fosse più stata, si sarebbe ritenuta soddisfatta del modo in cui aveva condotto la sua esistenza: aveva sempre lottato per ogni cosa, mantenuto saldi i suoi valori e vissuto ogni momento intensamente, senza timore del futuro o rivangare il passato, e così aveva intenzione di continuare a fare. Vivere nel panico o affrontare ogni problema con ansia non l'avrebbero condotta da nessuna parte, lo sapeva bene da sempre. Che sarà, sarà si ripeteva costantemente. Alla fine i buoni vincono sempre, e questa sarà la ragione per cui andrò avanti senza turbamenti.

Si promise che avrebbe protetto i suoi cari a qualunque prezzo, anche a costo di sacrificarsi, e avrebbe raccattato più informazioni su Astoria.

Vedere Scorpius in quello stato la trafiggeva nel profondo, e qualcosa le disse che quei cinque giorni indimenticabili vissuti insieme non ci sarebbero più stati a lungo andare. Avevano una cosa in comune: erano testardi e le idee su come preservare le persone che amavano erano stabili e intoccabili. Sapeva che non le avrebbe più permesso di stargli accanto, ma sapeva anche che l'amava. Ciò che non sapeva, invece, era come sarebbe finita tra loro, ma non voleva ancora curarsene: attualmente non si erano separati, quindi non voleva accumularsi troppi problemi. D'altro canto, qualsiasi cosa avesse deciso, Rose non avrebbe cessato di vegliare su di lui, a ogni costo, anche quello di farlo sotto forma di ombra: ci sono anche se non mi vedi o non ti sembra.

Lanciò una pietra in acqua che non andò lontano e la schizzò un po' sul volto: socchiuse gli occhi e sorrise. Sorrise perché era l'unico modo per affrontare i problemi e mettere ko quella bastarda chiamata vita, la quale vuole buttare giù ognuno di noi per metterci alla prova e vedere se siamo in grado di rialzarci. Sorrise perché era viva e si riteneva fortunata. Sorrise perché aveva solo diciassette anni e non voleva più sprecare un giorno nella disperazione più totale.

Dopo lunghi momenti di riflessione, partiti dalla notte, il suo viso tornò solare e rilassato come sempre, nonostante le varie ferite che la ricoprivano potevano trasparire l'opposto. Entrò in casa e tutti la fissarono come ammaliati da quel sorriso così caloroso in un ambiente cupo e desolato: sembrava la luce dopo un lungo tunnel buio e tumultuoso.

Si passò una mano tra i capelli e con un colpo di bacchetta rialzò il portaombrelli che era caduto e nessuno si era preso la briga di sistemare: il rumore avrebbe echeggiato in quel silenzio masochista e falsamente soave.

Harry Potter la scrutò a lungo prima di sollevarsi gli occhiali tondi che erano scivolati un po' troppo giù sul suo naso e poi le sorrise: Rose capì chiaramente cosa le volesse dire, non erano necessarie le parole. D'altronde era lui, insieme a tutta la sua famiglia, ad averle trasmesso quei solidi e positivi valori e quel coraggio e forza impeccabile.

Zachary scese dalle scale e si fissarono a lungo: c'erano troppe cose in sospeso tra quei sguardi, c'erano in gioco la fiducia reciproca o la diffidenza. Rose si fidava di lui, anche se non era riuscita a giustificarsi quella strana coincidenza che sembrava avesse a che fare qualcosa con il ragazzo. Lo conosceva più che sufficientemente bene e non avrebbe mai fatto nulla contro lei stessa, Dominique, Albus o Scorpius, quindi lo riteneva un caso chiuso.

Guardò torva ma comprensiva suo padre, poi andò a preparare colazione. Tirò fuori due tazze e le riempì di latte, poi ne portò una al biondo. Lui, che stava fissando la finestra, si voltò e inarcò un sopracciglio.

<< Prendi >> lo invitò porgendogliela.

<< Cos...? Avrei dovuto portartela io! Non dovevi alz... >>.

Lo interruppe: << Prendi >>.

<< Lo sai che non sei nella situazione di fare sforzi? >>.

<< Prendi >>.

Sbuffò: << Rose, mi preoccupo solo! Non avresti dovuto... >>.

<< Prendi >>.

Scorpius la fissò prima di passarsi una mano sugli occhi: << Non ho fame >>.

<< Prendi >>.

La fissò ancora, esasperato, prima di acconsentire e berne un sorso: << Soddisfatta? >>.

<< Ora sì >> annuì sorridendo. Lui continuò a bere guardandola con un misto di stupore e adorazione: << Ma come fai? >>.

<< Semplice: ho messo le tazze nel microonde e in due secondi ho fatto! >>.

<< No... >> iniziò con una breve risata un po' spenta. << A essere così allegra e ottimista >>.

<< Beh >> scrollò le spalle << fare come te non serve a niente >>.

<< Grazie! >> lagnò con una smorfia, poi le fece un sorriso dolce. << No, sul serio. Ti ammiro... non mi sento degno di starti accanto >>.

<< Pensavo la stessa cosa quando non ricambiavi! >> confessò divertita, tracannando un po' di latte. << Scorp, troveremo tua madre e andrà tutto bene >> aggiunse decisa.

<< Mi infondi sicurezza >> rispose accarezzandole una mano. Lei si avvicinò e lo abbracciò. Il biondo sgranò gli occhi e posò le mani sui suoi fianchi: << Non... non è prudente. C'è tuo padre, tuo zio... >>.

<< Non mi importa >> disse semplicemente, e a quel punto ricambiò.

 

 

Guardò un'ultima volta la casa: avrebbe portato quella vacanza nel cuore per tutta la vita. Ogni posto aveva un suo ricordo, perfino quella pietra color mogano che aveva catturato la sua attenzione dai principi.

<< Ci scriveremo lettere e ci vedremo >> ripeté per l'ennesima volta la rossa, guardandolo torvo.

<< Ma potrebbero intercettare il gufo e... >>.

<< Ci scriveremo lettere e ci vedremo >>.

Il biondo alzò gli occhi al cielo e poi sospirò: << Va bene >>.

Rose sorrise e gli diede una pacca sulla guancia: << Bravo ragazzo! >>.

<< Ma può essere pericoloso >> tentò ancora.

<< Ma può essere pericoloso >> lo scimmiottò. << Avanti Scorp, non c'è niente che mi butta giù! Abbiamo affrontato sei Mangiamorte, siamo forti >>.

<< Già... >> mormorò un po' malinconico. Rose gli prese le mani dolcemente e avvicinò le labbra alle sue, sussurrandogli: << Sappi che mi sono abituata a vederti tutti i giorni e quindi ti scasserò sovente >>.

<< Ma che dispiacere >> disse con voce flebile a sua volta, prima di ridacchiare e poi baciarla. Un bacio a fior di labbra ma intenso. << Su, ora vai, ti aspettano! >> esclamò strizzandole l'occhio e sorridendole. Rose si allontanò dal retro della casa: << Mi raccomando: ci scriveremo lettere e ci vedremo! >>. Scorpius annuì ridendo e la rossa si incamminò per andare dall'altra parte, ma prima salutò allegramente qualcuno sotto un albero: << Salve signor Malfoy! >>.

Draco sussultò per il gesto inaspettato, poi la fissò e le fece un cenno del capo. E così Rose raggiunse gli altri.

Salutò Gabrielle, suo marito, Melusine e, quando arrivò a Isabelle, quest'ultima voltò boriosamente il capo da un' altra parte con le braccia incrociate: sembrava sua zia Fleur.

<< Ehm... >> tentò, grattandosi la nuca. Le doveva un po' di scuse.

<< Je suis trés contonta che tu stia bien, je spere che la vita ti riservi tonte cose belle >> disse un po' stizzita ma anche sincera.

<< Grazie, Belle... e scusa per tutto >> sospirò. << Sono stata infantile, ma ho imparato la lezione! >>.

La bionda la guardò prima di addolcire i tratti del viso rigidi e annuire. Rose le sorrise e si incamminò per la Passaporta, ma all'ultimo si voltò: << Ah! Sappi che ti ammiro e che sono invidiosa della tua classe e finezza che non avrò mai! >>.

A quel punto Isabelle si avvicinò e le stampò due baci sulla guancia, prima di sorriderle calorosa e tornare accanto a suo padre. Rose le fece l'occhiolino e poi svanì, nella mente impressa l'ultima immagine di quel posto tanto macabro quanto indimenticabile.

Arrivata, c'era tutta la famiglia -compresi amici, cani, gatti e porci- che attendevano lei, Albus e Dominique a casa. Passò ben quattro ore a raccontare lo stesso avvenimento e a sopportare baci, abbracci stritolatori, complimenti e preoccupazioni prima di poter andare in camera sua e buttarsi sul letto a pancia in giù: era sfinita, e già le mancava tutto.

<< Sei sopravvissuta... >> una voce alla sua sinistra le fece alzare il viso dal letto e guardare l'emittente. Era James, seduto su quello di Hugo. Lo fissò, senza sapere cosa dire o fare, ma alla fine si comportò in modo naturale. Fece un cenno del capo: << Altolà! >>.

James la guardò a lungo, poi fece uno sbuffo e si stravaccò per bene nel letto. Rose fece un sorrisino e poi affondò di nuovo il volto nel cuscino. Rimasero in silenzio per un po', ma mentre James era come nervoso, lei non lo era affatto.

<< Senti >> iniziò di punto, sistemandosi per l'ennesima volta tra i cuscini.

<< Stai fermo? >> sbottò con uno strascico, sdraiandosi a pancia in su.

<< Dicevo >> riprese. << Devi stare lontano da Malfoy, porta solo guai >>.

Rose fece un semi sorriso e chiuse gli occhi, poi disse con voce pacata: << E tu da Jennifer. E' subdola >>.

<< Jennifer non c'entra ni... >>.

<< Oh, si invece! >> lo interruppe con enfasi. << Non ci eravamo promessi di non intrometterci negli affari sentimentali altrui? >>.

<< Ma è diverso! >> esclamò esasperato. << Hai rischiato di morire standogli accanto, voglio solo proteggerti! >>.

<< Cosa mi dici dei miei genitori o di tua mamma? >> chiese voltandosi a guardarlo. Il moro si accigliò: << Cosa intendi dire? >>.

<< I miei genitori hanno rischiato per sette anni la vita stando accanto a tuo padre, idem tua mamma e il resto della famiglia. Nessuno l'ha mai abbandonato, e anche se è morto Fred e, supponendo che lui sapesse la fine che avrebbe fatto, gli sarebbe stato vicino lo stesso, così come tutti. Non voglio e non posso abbandonarlo, James, e non mi aspetto che tu comprenda. Per te rimane sempre un Malfoy, ma per gli altri tuo padre allora è rimasto un bugiardo per molto tempo. Lui ha solo me e Albus e gli rimarrò accanto fino alla fine >> disse un po' mesta, poi fece un sospiro e osservò il soffitto. Si aspettava che il cugino non capisse, e invece avvertì un sospiro e poi la sua presenza accanto al letto abbracciarla: << Mi hai fatto cagare sotto >>.

<< Mh, confessione compromettente per James Sirius Potter >> ridacchiò prima di riceversi uno scappellotto e poi un abbraccio. E si addormentò sicura tra le braccia del cugino, famose per far sentire protetta qualunque persona accogliesse.

 

 

                                                                                                                                           * * *

 

<< FORZA HUGO, MUOVI QUEL CULO E PARA! >> urlò dalla cima della scopa.

<< Miseriaccia, piove e non ci vedo un accidente! >> borbottò il fratello.

<< Non sarai cieco come zio Perce? >> lo derise Fred, acchiappando il boccino << Mio! >> scese dalla scopa e si diede il cinque con Lily e Louis.

<< Dai Hugo, non prendertela, è per il tempo! >> tentò Molly mentre il rosso si incamminava cupo a casa dei nonni. Fred scrollò le spalle e poi lo seguì.

Lily le raggiunse: << Stasera ci sarà anche Jennifer tra noi >>.

<< Che meraviglia >> disse Rose con una smorfia.

<< Motivo in più per bruciare la cena >> sogghignò Molly, poi diventò seria. << Rose... >>.

<< Sì? >> chiese accigliata per poi seguire la direzione dello sguardo della cugina e vedere Jonathan.

<< Lo mando via? >> domandò Lily preoccupata, ma Rose scosse il capo.

<< Sarà il mio capitano, prima o poi dovrò affrontarlo... >>.

Il ragazzo si fermò e la fissò, la rossa ricambiò. Poi fece cenno agli altri di andare e Jonathan avanzò: << Sei viva, e hai affrontato dei Mangiamorte >>. Annuì. << Sapevo sarebbe successo qualcosa >>.

<< Non iniziare, ti prego >> ammonì con uno sguardo intenso ed esasperato. Lui alzò una mano: << No, non voglio farlo, sono passato solo per vedere come stavi. Ora che lo so posso andare >> e si incamminò.

<< John >> lo chiamò ormai fradicia dalla pioggia. Lui si voltò. << Spero che un giorno torni tutto come prima >>.

<< Anche io. Ma sai che spererei in qualcosa di più di come prima >> confessò prima di affondare le mani sulle tasche e allontanarsi. Rose prese un bel respiro e poi entrò in casa.

<< Dove mi siedo? >> chiese una Jennifer solare con il solito sorriso rivoltante. Lily, Molly, Alice, James, Albus, Hugo, Dominique e Louis si erano seduti in modo da non lasciare spazio alla ragazza. Lily e Hugo fecero posto tra loro: << Rose, vieni qui! >> ma Jennifer si affrettò a rubarglielo. Dire che Lily stava per esplodere era poco, ma un calcio sotto il tavolo da parte di Albus la fece destare.

<< C'è posto per tutti >> sbuffò nonna Molly posando un pentolone nel centro del tavolo con un cipiglio stizzito: evidentemente nemmeno lei approvava la nuova compagna del nipote.

Rose si accomodò tra Dominique e Alice e iniziarono a mangiare cena. Le finestre e la porta di casa erano spalancate: faceva molto caldo nonostante avesse appena piovuto e il sole stava tramontando, dando un senso di calore ma imminente fine estate.

Molly senior versò sui piatti di Rose, Albus e Dominique porzioni più abbondanti e Dominique sbuffò: << Nonna, santo cielo, stiamo bene! Non è il caso >>.

<< Non l'ho mica fatto apposta >> ribatté con fare teatrale. Albus fece un'espressione da cucciolo bastonato: << No, nonna, fai bene... sono così straziato >>.

<< Oh caro, ecco, mangia pure! >> esclamò compassionevole dandogli la carne più tenera. Lily lo squadrò male e appena la nonna voltò le spalle il moro sogghignò.

<< Augusta, mi passi il ketchup? >> domandò James distrattamente mentre chiacchierava con Jennifer e la bionda assecondò.

Dopo qualche minuto: << Augusta, mi passi la salsa? >> e la ragazza obbedì una seconda volta.

<< Augusta, mi puoi prendere la giacca sopra il tavolo? Ho particolarmente freddo >> alla terza volta Rose stava per dirgliene quattro ma, con grande sorpresa di tutti, la precedette la stessa Alice, rilevando una parte di sé prima nascosta che però rese orgogliosi tutti i presenti.

<< Ma lo vuoi capire che mi chiamo Alice o forse non sono abbastanza sgualdrina perché tu ti ricorda il mio nome? >> inveì avvampando. << E Merlino ti ha donato due gambe e due piedi: usale >>.

James, che aveva teso la mano in attesa che la ragazza le porgesse l'oggetto richiesto, la fissò per lunghi istanti e, dalla posizione, si ridicolizzò abbastanza. Alice ricambiò per poi abbassarli sul piatto e mangiare la sua porzione sbattendo un po' le posate, stizzita.

Dopo un minuto di puro stupore, James sembrava quasi compiaciuto. Accettò la sconfitta e si alzò a prenderlo da solo, poi tornò a sedersi e continuò a fissarla con quel sorrisino sghembo stampato in volto. Rose, come Molly, comprese che non avrebbe mollato facilmente la derisione, ma ci sarebbe stato da ridere.

<< Sapete che domani ci assilleranno di domande? >> butto lì Dominique, sospirando esausta. << Rita Skeeter sarà già all'azione >>.

<< Quella donna >> sbuffò Rose arricciando il naso.

Poco dopo giunse la famiglia al completo, con adulti compresi. C'era un fracasso infernale, ma a Rose piaceva: c'era aria di casa.

La rossa aveva la testa tra le gambe di Lily e i piedi su Roxanne e stava oziando beatamente, fino a quando qualcosa non le picchio insistentemente la testa e cadde dal divano.

<< PINKY, SMETTILA! >> sbottò dimenandosi e l'allocco mollò la lettera per poi gonfiarsi offeso e alloggiare sopra il davanzale.

<< Di chi è, tesoro? >> chiese Hermione dal tavolo, curiosa.

<< Non l'ho neanche aperta, mamma >> rispose stizzita.

<< E' di Hogwarts! >> esclamò Fred, prendendola. << Non mi diventerai Caposcuola, eh? Ti prenderei in giro per il resto dei miei giorni! >>.

<< Lei, ma ti pare? >> ridacchiò Roxanne. << Sarà l'allieva più brillante ma non è così disciplinata >>.

Rose lesse la lettera, poi sgranò gli occhi. Si diede un colpetto sulla guancia, poi la rilesse più volte, scettica. << Oh cielo... porco Merlino... per le mutande di Morgana... >>.

<< Rose! >> squittì Hermione prima di avvicinarsi. << Che c'è scritto? >>. Diede la lettera alla madre che fece uno strillo.

<< PER L'AMOR DEL CIELO! Rose, tesoro, sarai il Caposcuola! Oh, sono così fiera di te! >> esclamò felicissima stritolando la figlia.

<< L'avevo detto >> borbottò Fred. Il resto della famiglia si congratulò con lei e Rose avrebbe voluto leggerla in un momento in cui c'erano solo i genitori.

<< E' una carica molto importante! >> sorrise Ginny, dandole un bacio sulla fronte. << Come ha scritto la McGranitt, tutto sarà riposto su di te >>.

<< Come mio filia! Bravissima! >> applaudì Fleur dandole due baci sulla guancia. Ron fece una lista di cose da comprarle mentre Harry scrutò la lettera, poi la piegò e gliela porse: << Per i tempi un po' incerti che verranno, Minerva ripone in te ogni responsabilità. Non deluderla >>.

<< Non lo farò >> sorrise, per poi riguardarla.

“ … nei momenti di gioia o dispersione degli studenti, nell'anno scolastico che affronterete, confido nella tua adeguatezza e disponibilità verso loro. Sono certa che nessuno meglio di te potrà mantenere il controllo generale, il tuo coraggio e determinazione nell'affrontare i Mangiamorte me l'hanno sincerato. Essendo una ragazza diligente e astuta, sicuramente avrai assimilato il fatto che nei prossimi mesi gli eventi potranno variare, a partire da chi deterrà le cattedre, e mi auguro che tu prenda sempre le decisioni corrette per ogni occasione. Non sottovalutare mai niente, informati su ogni sezione e fa ciò che ti appare più propenso a risolvere un problema. Stai allerta.
Nella speranza che tu accolga l'incarico con gioia e consapevolezza, ti auguro una buon fine estate.
Minerva McGranitt”.

 

Rose sapeva benissimo cosa l'avrebbe aspettato: con il Primo Ministro scomparso, Dissennatori e seguaci dell'ex Signore Oscuto in circolo le cose sarebbero variate. Ma sapeva anche che se l'aveva scelta era perché si fidava di lei, e non l'avrebbe delusa.

Festeggiarono con un buon gelato e poi Albus la prese da parte. Era piuttosto afflitto.

<< Mi dispiace che tu non sia più Prefetto... >> disse sincera. << Hanno scelto Hugo, non so perché non l'abbiano fatto con te! >>.

<< Poco importa >> rispose bruscamente. << Comunque, ti aspetta Scorp fuori >>.

<< Cosa? >> domandò scettica.

<< Hai capito bene >> incalzò torvo e mesto prima di tornare dentro. Rose era triste per lui: sapeva che Albus aveva sempre faticato per ottenere dagli altri la stessa approvazione dei suoi cugini, e l'esser Prefetto era stata l'unica cosa che gli dava una speranza per convincersi che anche se era una Serpe poteva considerarsi un degno Potter. Nessuno gli aveva mai messo in testa il contrario, ma lui aveva un modo tutto suo di vedere le cose, e anche se aveva affrontato valorosamente dei Mangiamorte, attribuiva la vincita come merito degli altri. La rossa e suo padre, gli unici che sapevano di questo suo stato d'animo, avevano tentato più volte di destarlo, ma inutilmente. In ogni caso, Rose sapeva che prima o poi si sarebbe riscattato.

Uscì e fece qualche passo, prima di veder sbucare da un albero il biondo.

<< Scorp! >> esclamò felice abbracciandolo. Lui ricambiò, poi la baciò: << Mi sei mancata >>.

<< Anche tu >> rispose arrossendo.

<< Sei in gran forma! >>.

<< E tu sembri più allegro >>.

<< Ho saputo che sei Caposcuola >> disse con un sorriso. Annuì. << Io sono Prefetto >>.

<< Sul serio? >> domandò incredula ma felice, poi si complimentò.

Passeggiarono un po' chiacchierando dei loro nuovi incarichi e della delusione di Albus, poi Scorpius la fermò.

<< Casa mia ora è circondata da Mangiamorte >> sospirò passandosi una mano tra i capelli. << Voglio tornare a Hogwarts >>.

<< Tra poco ci torneremo >> annuì.

<< Lo so >> sorrise prima di staccarsi la collana con la spada d'argento. << Questa me la regalò mia madre. Mi disse “Un giorno voglio che tu la dia a una ragazza speciale” e credo di averla trovata >>. Rose lo fissò con gli occhi un po' lucidi, poi fece un sorriso dolce e lasciò che gliela legasse. << Non so cosa il futuro abbia in serbo per noi, per me specialmente, proprio per questo voglio vivere con intensità il presente. Senza di te non sarei chi sono ora e in queste tre settimane mi hai reso felice. Voglio che tu ce l'abbia presente, e ti chiedo ancora scusa per averti fatta star male >>.

Rose lo fissò commossa, poi lo strinse forse e lo baciò. Scorpius ricambiò con particolare passione, aveva sentito la sua mancanza. Le accarezzò i capelli mentre assaporava il suo gusto e Rose si avvinghiò a lui. Dopo tempi interminabili si staccarono, i respiri spezzati, ma un forte sentimento.

<< Lo custodirò con cura >> sussurrò prima di dargli un bacio sull'angolo della bocca. Passarono ancora del tempo insieme e poi si salutarono, tornando ognuno a casa propria.

 

                                                                                                                                         * * *

 

<< E' questo che fa chi ha finito scuola >> sostenne Dominique soddisfatta, facendosi la manicure.

<< E' questo che fa chi ha finito i compiti da tempo >> compì lo stesso Rose. Albus e Roxanne stavano copiando frenetici i compiti della rossa mentre Hugo e Frank li copiavano da Lily.

<< Mi mancherete >> sospirò Molly. << E' stato così bello stare con voi! >>.

<< Ci verrai a trovare >> rispose Louis facendole l'occhiolino.

<< RAGAZZI! >> esclamò Liberty, spalancando la porta di casa di Rose. << AVETE SAPUTO? >>.

<< Che cosa? >> domandarono tutti.

<< QUEST'ANNO CI SARA' IL TORNEO TREMAGHI! >> esultò. A Rose cadde la manicure a terra, Albus e Roxanne si guardarono prima di fissare interdetti la ragazza.

<< Scherzi? >> domandò Molly, a bocca aperta. << Perché quando l'hanno fatto quattro anni fa io non ho potuto partecipare e voi sì? >>.

<< Non fare la gelosa >> sogghignò Domi. << Congratulazioni ragazzi >>.

<< Nemmeno noi potremo parteciparci >> convenne Hugo, cupo.

<< Che m'importa, ci sarà il Ballo Del Ceppo! >> esclamò Lily sognante.

<< Parteciperete? >> domandò Rose, entusiasta. Roxanne rispose con altrettanta euforia mentre Albus borbottò un “tanto non mi estrarrebbe mai”.

Prima che gli altri potessero dirgliene due per il pessimismo, si avvertirono delle voci scendere dal piano superiore.

<< Ammettilo che sei felice per il fatto che mi vedrai spesso a scuola ancora! >>.

<< Sì guarda, sto scoppiando di gioia! >>.

<< Non avresti potuto chiedere di meglio >>.

<< Sai che sei presuntuoso, arrogante, egocentrico e pomposo, Potter? >> sbottò Alice rossa fino alla punta dei capelli. Raggiunse gli altri e si sedette cercando di calmarsi. James le sussurrò qualcosa all'orecchio e lei lo spintonò, stizzita.

Rose fece un risolino. Dalla volta in cui la bionda aveva risposto a tono il moro non la lasciava un attimo stare, facendola irritare in una maniera assurda, e per riuscirci con una buona e pacata come Alice voleva dire esagerare. Ma ciò li rendeva divertenti agli occhi di tutti, e almeno ora lui non la ignorava completamente o considerava poco o nulla, anzi, era al centro dei suoi giorni.

<< Voi due finirete per stare insieme >> dichiarò Dominique, mettendosi un po' di mascara. Alice arrossì timidamente mentre James sbottò in una sonora risata: << Come no! >>.

<< Ti conviene ascoltarla, azzecca sempre: ha azzeccato pure con me >> rispose Rose, ridendo.

<< Perché, tu con chi stai? >> scattò Hugo, allerto, e James la fissò.

<< Continua a copiare se non vuoi che lo dica a mamma >> lo ricattò e lui, tra vari borbottii e imprechi, obbedì.

Trascorsero gli ultimi giorni di vacanza insieme allegramente: un nuovo anno li avrebbe aspettati, un anno insidioso e ricco di sorprese e cambiamenti che non si sarebbero mai immaginati.

 
 
  
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