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Autore: Rey Sullivan    27/03/2012    0 recensioni
Dovevo ritenermi fortunata ad averli incontrati in un bar. Caspita, quando sarebbe capitato un'altra volta? E soprattutto, quante possibilità c'erano che chiedessero proprio a me, ragazza inutile, di partire con loro? Naturalmente accettai ma ad una sola condizione... "Possono venire anche i miei amici e mia sorella?" domandai. "Certo che possono venire!" rispose Matthew.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                                         The departure, journey and arrival

 

Le ragazze andarono a letto ma continuarono a parlare per un po' fino a quando crollarono addormentate. L'unica a rimanere sveglia fu Sam, che non potendo resistere a dare la notizia a Vincenzo e ad Antonio, prese il cellulare della sorella e gli inviò un messaggio con scritto: "Ehi Vincè, sono Sam, di ad Anto che anche Jes parte ma non dire niente agli altri. Voglio vedere l'espressione di Brian". Lui rispose con un "Ok" e una "buonanotte". Di conseguenza avvertì Emanuele che Jes sarebbe partita e quindi non veniva a lavorare. Dopo posò il cellulare di Jes e ritornò a letto e anche lei si addormentò...

La sveglia suonò verso le 7 e 15 ma a svegliarle ci pensò la madre delle due sorelle, Sam e Jes. Le ragazze si svegliarono, si andarono a preparare e a fare una colazione abbondante per evitare di mangiare in aereo. Verso le 9 le ragazze uscirono da casa e andarono dai ragazzi che li aspettavano sotto. Matteo stava pagando il conto dell'Hotel.

 

«Buongiorno» salutai con un sorriso. Antonio e Vincenzo mi saltarono addosso abbracciandomi e Antonio mi sussurrò: «"Sono contento che vieni con noi"». Non risposi e guardai con rimproverò Sam, successivamente lei abbassò lo sguardo. Matt, Jimmy, Johnny, Zacky e Matteo, che era uscito dall'Hotel dopo aver pagato il pernottamento e i servizi in camera, mi vennero ad abbracciare. Ricambiai. Brian si avvicinò a me con le braccia incrociate e, levandosi gli occhiali da sole, mi guardò con astio.

«Sbaglio o ti avevo detto di stare a casa?». Mi mordicchiai un labbro pensando a una risposta.

«No, non sbagli. Ma sai, sono una testa dura e vengo lo stesso» gli sorrisi.

«Beh, un po' Brian ha ragione» si intromise Matt. Lo guardai con un finto sguardo triste.

«Credevo che volevi che partissi con voi» abbassai lo sguardo.

«C-co-cosa?» domandò Brian afferrandomi per le spalle. Mi scappò un sorriso e dopo lo guardai. «Oh niente, avevo ricevuto il permesso per partire ma visto che tu vuoi che rimanga a casa e Matt ti da ragione io me ne ritorno indietro.»

«N-NO! Io, ecco... Io l'ho detto perché pensavo che eri venuta a-a salutarci! E' ovvio che voglio che tu venga con me.... Cioè... E' ovvio che NOI vogliamo che tu venga». Mi scappò una risata. «Voi avete qualcosa in contrario?» chiesi agli altri. Rispose Johnny per tutti: «No, siamo contenti! Ora siamo al completo» mi sorrise. Annuii e ricambiai il sorriso. Ci perdemmo in chiacchiere e quando notammo che erano le 10 e 20 andai a parcheggiare la macchina e presi le valige. Aspettammo l'autobus che portava all'aeroporto. Intanto si fecero le 11 e dopo una ventina di minuti arrivammo in aeroporto dove un uomo si avvicinò a noi, prese le nostre valige e le portò sopra un Jet.

«Pa-partiamo con quello?» chiese Rosy balbettando.

«Sì» rispose Johnny mettendogli un braccio attorno alle spalle.

«Caaaaspita! Avete un Jet privato?» domandai esterrefatta.

«Ehm... Sì» rispose Zacky. Poi guardandolo notai che stringeva la mano a Miri. Salimmo nel Jet e ci sedemmo. Io mi trovavo in mezzo tra Jimmy e Brian. Il pilota accese i motori. Sbiancai.

«Ragazzina, stai bene?» domandò Brian rivolgendosi a me. "Mento? Mhm... Mento."

«Oh sì, sto una meraviglia» sorrisi.

«Come no. Allacciati la cintura». Annuii ma avevo le mani tremanti e non riuscivo ad allacciarla. Brian rise e tra le sue risate sospirai. Guardai Jimmy e vidi che dormiva, o per lo meno aveva gli occhi chiusi. "Wow".

«Dammi qua» disse Haner levandomi la cintura dalle mani. Me l'allacciò.

«Grazie.»

«Mhm.. Vuoi un po' d'acqua e zucchero? Non vorrei che ti si fosse abbassata la pressione. Mi sembri un po' troppo pallida...»

«No, sto bene.»

«E' la prima volta che voli, vero?»

«Sì...»

«E hai paura, giusto?»

«Giusto...» risposi guardando davanti a me. Mi accarezzò una guancia.

«Tranquilla, non accadrà nulla». Gli sorrisi e poi parlai: «Ok». Il Jet era decollato. Presi la mano di Brian e la strinsi forte.

«Ehi, te ne sei accorta solo ora che stiamo già in volo?» rise.

«Sì». Ero impietrita.

«Vedi, sono una distrazione per te dai tuoi problemi. Dovresti amarmi, sai?» mi guardò con uno sguardo di chi la sapeva lunga.

«Io? Amarti? Ahahahah! E tutto il contrario» lo guardai con le sopracciglia inarcate e con un sorriso.

«Allora perché mi tieni per mano?» chiese indicando le nostre mani. "Cazzo!"

«Ehm...»

«Su, rispondi» sorrise sarcasticamente.

«Semplice, per paura. Non penserai mica che io provi qualcosa per te...»

«Oh non lo penso, so che è così.»

«Ti sbagli caro.»

«No, sei tu quella confusa che non sa cosa vuole». "Quanto cazzo ha ragione?!".

«Oh no, so quello che voglio e non sei di certo tu» risposi e gli lasciai la mano.

«Vedremo.»

«Mhm, credo che non vedrai niente.»

«Questo lo dici tu ma alla fine ti renderai conto di non poter stare senza di me e a quel punto sarai mia.»

«Cosa ti sei fumato? Sicuro che erano sigarette?»

«Simpatica, bella battuta. Su dai, continua a fare così tanto col tempo diventerai pazza di me.»

«Convinto tu...»

«Convintissimo» mi sussurrò all'orecchio e dopo che finì di dire la parola me lo mordicchiò. Mi venne la pelle d'oca ma lo spinsi via facendolo ridere. Si slacciò la cintura e si alzò dal sedile.

«Che stai combinando?»

«Adesso la cintura puoi toglierla non c'è ne più bisogno». Si versò del whisky in un bicchiere e si sedette davanti al tavolino e guardando fuori dal finestrino sorseggiava la sua bevanda. Iniziai a guardarmi attorno. Dormivano tutti, credo... Johnny abbracciava Rosy, Miri aveva la testa poggiata alla spalla di Vee e si tenevano per mano, Matt aveva la testa poggiata su quella di Sam. Matteo, Antonio, Vincenzo e Jimmy dormivano seduti e sembravano delle statue. Calò il silenzio e cercai inutilmente di slacciarmi la cintura.

«Jes? Dormi?» chiese Haner a bassa voce. Non risposi quindi si girò per vedere se dormivo, così, in modo veloce, chiusi gli occhi. Lo sentii alzarsi, mi venne difronte, mi diede un bacio sulla fronte, si sedette accanto a me e mi fece appoggiare la testa sulla sua spalla. Il mio respiro si fece affannoso. Con la mano, sicuramente la sinistra, mi toccò i capelli e disse: «Tranquilla, ci sono qua io, non ti accadrà niente». "Che dolce" pensai. Dopo poggiò la testa sulla mia e ogni tanto mi dava dei piccoli baci. Mi fu impossibile addormentarmi ma nonostante tutto rimasi con gli occhi chiusi per evitare di avere un altro dialogo con lui. "Se alzo la testa che succede?" pensai. Mi sentivo le guance rosse e il cuore batteva forte così mossi la testa costringendo Brian ad alzare la sua, dopo mi girai alla mia destra. Adesso avevo Jimmy davanti e mi sentii meglio. Brian sospirò. "Si sarà incazzato?" chiesi a me stessa. Non sapevo se girarmi e aprire gli occhi e far finta di essermi svegliata o di continuare a fingere di dormire alla fine mi decisi e aprii gli occhi cercando di slacciarmi la cintura ma Brian mi fermò.

«Lascia, ci penso io» così mi spinse via le mani in modo brusco e me la slacciò. Lo guardai male ma, anche vedendo il mio sguardo, non disse nulla e tornò a fissare le luci, naturalmente spente, che aveva sopra la testa. Mi alzai e andai in bagno, mi ci chiusi dentro. Mi sciacquai la faccia e, non trovando un asciugamano, me l'asciugai con la t-shirt che avevo indosso. Mi guardai per un paio di minuti allo specchio, piccolo ma pur sempre uno specchio. Sobbalzai quando qualcuno bussò alla porta.

«Chi... Chi è?» domandai.

«Jes? Tutto bene?»

«Sì, Brian. Tutto a posto.»

«Sicura?»

«Sì». Calò il silenzio e pensai che se ne fosse andato quando ritornò a parlare.

«Esci.»

«Potresti aspettare un minuto?!» urlai.

«Sbrigati». Non risposi, il suo tono era alquanto preoccupato. Dopo un altro intero minuto uscii e mi venne incontro.

«Che hai.»

«Niente. Che dovrei avere...» lo guardai confusa.

«Hai la t-shirt bagnata... Ti sei sentita male?»

«No.»

«Voglio la verità.»

«Tranquillo, Haner sto bene.»

«Ok... Fame?» chiese guardando prima il mini-frigo e dopo portando nuovamente lo sguardo su di me.

«No». Mi andai a sedere mentre Brian prima mangiò un panino e dopo si sedette accanto a me. Incominciò a guardarmi.

«La smetti?» chiesi infastidita.

«Di far cosa?»

«Di fissarmi» risposi in tono duro.

«Oh già... Ti da fastidio. Scusa.»

«Certo.»

«Si può sapere cos'hai?» domandò sbuffando.

«Non ho niente.»

«E io sono nudo.»

«Può essere» risposi alzandomi e iniziando a passeggiare avanti e indietro tra il corridoio del Jet. Sbuffai e nello stesso momento si svegliò Jimmy. Mi guardò e mi sorrise. Ricambiai.

«Sembri nervosa... Perché?»

«Perché? Davvero? Non ci arrivi?»

«No, sono rincoglionito, che vuoi farci.»

«Mi hai spinto via le mani in modo poco carino. Non ti ho chiesto io di slacciarmi la cintura, non eri obbligato, sai?» dissi acida. "Sì, un motivo stupido. Sembro una bambina capricciosa".

«Beh, se ho fatto così un motivo c'è». Si alzò e mi venne davanti.

«E quale sarebbe?» inarcai le sopracciglia.

«Non so, il fatto che fingevi di dormire?»

«Io stavo dormendo. Se non mi credi non posso farci niente. Io non devo dare spiegazioni a nessuno. Adesso basta. Mi sono stancata.»

«Già, non sei la sola» si andò a sedere. Si intromise Jimmy: «Che è successo?»

«Niente, il tuo amichetto è un cretino cronico» gli sorrisi indicando Brian.

«Già, sono un cretino ma non mi arrendo». "E che cazzo c'entra?".

«Ahahahah mi sa che andrai a sbattere contro un muro Brì Brì» rispose Jimmy.

«Bravo! Esatto. Haner dai retta a Sullivan. Eviti di spaccarti la testa.»

«Tranquilla piccola, non me la spacco e poi sono sicuro che ti innamorerai di me». "Di nuovo 'sto discorso! E' inutile idiota!".

«Fidati» risposi. Jimmy si alzò e mangio uno snack, bevve una birra e mi venne ad abbracciare sollevandomi e si andò a sedere facendomi accomodare sopra sue gambe. Appoggiai la testa al suo petto e chiusi nuovamente gli occhi.

 

Si addormentò. Nel frattempo Brian era impegnato a tener d'occhio Jimmy. La gelosia si faceva sentire sempre di più e ormai quasi tutti lo notavano. A quel punto, i ragazzi si svegliarono man a mano che il tempo passava. Sam e Matt, Zacky e Miri, Johnny e Rosy, Vincenzo, Matteo e Antonio. Iniziarono a chiacchierare svegliando l'amica che si era addormentata da pochi minuti.

 

«Che ne dite di far qualcosa?» chiese Antonio. Era l'unico che se ne stava ad ascoltare il discorso senza intervenire.

«Cosa vorresti fare?» domandò Matteo.

«Festeggiaaaaamoooo!» esclamò Jes. Tutti la guardarono con aria confusa.

«No, niente. Ogni tanto mi vengono gli attacchi. Abituatevi, appena sveglia sparo solo minchiate. Scusate...» disse coprendosi, dopo, il viso con le mani.

«Non è una cattiva idea, sapete? Nano, prendi le birre!» disse Jimmy. Johnny si alzò e andò a prendere 12 birre e le distribuì. Senza neanche pensarci Jes e Zacky la bevvero tutta in una volta. I ragazzi si misero a ridere e dopo avergli spiegato il motivo Matt disse: «Fate una gara a chi se la scola più veloce». Si alzò a prendere altre due birre.

«Oh no Matt. Scherzi?»

«Perché Jes? Che male c'è? Hai paura di perdere contro di me?» domandò con sfida Zachary.

«Io? Perdere contro di te? Ma per favore. Non voglio farti fare una brutta figura».

 

In realtà, Jes, non voleva fare la gara per paura che la birra le desse alla testa. Più di 3-4 birre non riusciva a reggere. Pensava che si sarebbe sentita male ma nonostante la paura accettò.

 

«Quindi? Facciamo questa gara?» insistette Zacky.

«Ok, facciamola!»

«Preparati a perdere, dolcezza» disse facendomi l'occhiolino. Afferrammo le birre.

«Perfetto! Ditemi quando posso iniziare a fare il conto alla rovescia» disse Matt. Annuimmo. Mi sentivo lo sguardo dei ragazzi addosso soprattutto quello di Jimmy e di Brian.

«Conta» dissi a Matt guardando dritto negli occhi Vee.

«Tre! Due! Uno.... Via!» esclamò. Iniziammo a bere e in pochi secondi finii la birra. Zacky finì dopo di me e rimase a bocca aperta.

«Ma che cazzo sei?!» disse lui guardandomi stupito. Risi e poi vidi Brian avvicinarsi a Miri e approfittando delle urla dei ragazzi gli sussurrò: «"No. Deve essere mia. Mi fa impazzire"». Come l'ho sentito? Semplice, Miriana era vicino a me e sentii tutto ma feci finta di niente. Matt si avvicinò a me e mi porse il pugno e con il mio colpì il suo. Johnny mi diede il cinque, Jimmy mi scompigliò i capelli.

«Ehi, non hai solo la camminata da ragazzo. Bevi come uno di loro» scoppiarono a ridere. Io cercai di trattenermi ma alla fine cedetti e risi assieme a loro.

«Ma dai Rò! Non è vero! Matt ha proposto la sfida, Vee mi ha provocata e adesso l'ha presa in quel posto» incrociai le braccia. Zacky si avvicinò.

«Complimenti. Mi hai battuto. Non me lo sarei aspettato. A saperlo prima mi sarei impegnato invece di andarci piano.»

«Ehi! Vorresti dire che mi ha fatta vincere?»

«Mhm... Se la metti così... Sì.»

«Ma smettila!»

«Facciamone un'altra.»

«Io... Non credo che sia una buona idea...»

«Paura di perdere, adesso?»

«No.»

«No Vee, se beve troppo la Jes "santarellina" va via e diventa tutta sexy» disse Sam. Arrivarono altre risate.

«Ma dai! Non gli credere. E che quando arrivo a tre birre non capisco più un cazzo.»

«Va bene, ma ci rimango male. La faremo un'altra volta allora». Mi porse la mano.

«Ci sto» risposi e gliela strinsi. Il tempo passò tra le risate e la mia testa iniziò a girare ma non dissi nulla. Iniziai a non capire più niente.

 

La birra iniziava a fare effetto ma lei non volle interrompere le risate e la spensieratezza degli amici. Non voleva farli preoccupare. La testa iniziò a girarle e non capì più niente. Dalla sua bocca uscivano frasi senza senso e si capiva a malapena quello che diceva.

 

«Ahahah! Gates stava facendo il suo assolo assieme a Jimmy, doveva fare il figo e cade a terra!» raccontava Matt.

«Stupido Gatesssss» disse Jes. Miriana, Rosy, Sam, Antonio e Vincenzo si guardarono. Avevano capito che ormai l'amica era andata.

«Jes?» disse Rosy cercando di chiamare la sua attenzione. Si girò a guardarla.

«Ciao bella tu!» rispose lei. Tutti scoppiarono a ridere tranne gli amici di lei che iniziavano a preoccuparsi.

«Ciao, sì. Ehm... Tu sei andata» continuò Rosy.

«Ma no, io sto bene. Tranquilla, ora mi passa» rispose e poi scoppiò a ridere. Si alzò dalle gambe di Jimmy e si sedette a terra e guardando Vee rise.

«Perché ridi?» domandò Zachary guardandola.

«Ti ho battuto» disse continuando a ridere. Si sdraiò a terra. Brian si inginocchiò davanti a lei.

«Wow, già ubriaca?»

«Non sono ubriaca. Devo solo stare un po' calma» disse guardandolo negli occhi. Lui sospirò e lei gli si buttò addosso abbracciandolo.

«Che... Che stai facendo?»

«Ti abbraccio» disse ridendo. Lui si mise in piedi, la prese in braccio e la fece sdraiare nei sedili.

«Non ho sonnoooooo» si lamentò lei.

«Invece adesso ti stai sdraiata qua» disse guardandola serio.

«Non ci voglio stareee!»

«Sta ferma qui» disse. Fece per andarsene.

«Mi fai compagnia?» domandò Jes. Lui si girò e tornò da lei, si sedette a terra e gli prese la mano.

«Ok, sono qua accanto a te per farti compagnia, va bene?»

«Sì» rispose guardandolo e sorridendole.  Appoggiò il braccio sopra gli occhi e fece un respiro profondo.

 

La morsa che stringeva la mano a Brian si allentò e lui pensò che si fosse addormentata ma non si alzò da terra se non per andare in bagno, dopo ritornò da lei e gli riprese la mano.

 

«Non ti fa male il culo a stare seduto a terra?» fu Jimmy a parlare.

«Non ci avevo neanche fatto caso. Se non me lo chiedevi magari non avrei sentito il dolore.»

«Scusa Brì Brì, pensavo che....»

«Tranquillo Jim. Ero immerso nei pensieri, non è colpa tua se adesso mi fa male» lo interruppe Brian. Mi scappò un lamento.

«Starà facendo un incubo?» chiese Jimmy.

«Non penso, forse le fa male la testa». "Sì Brian, esatto" pensai. Mi levai il braccio da sopra gli occhi, lasciai la mano a Brian e mi misi a pancia in giù dopo gli ripresi la mano.

«Jes sei sveglia?»

«Sì Jimmy». Girai la testa verso loro e li guardai. Beh, in realtà il mio sguardo era rivolto a Brian che continuava a sorridermi.

«Hai dormito?»

«No Jimmy» dissi.

«Ho fatto qualcosa di sbagliato?» domandò.

«No, ho solo un po' di mal di testa. Stupida gara del cazzo» risposi.

«Vuoi un aspirina?» chiese Brian.

«No, ora mi passa» risposi con un sorriso. Gli lasciai la mano e mi alzai, andai al bagno e mi sciacquai il viso e lo asciugai con della carta, dopo raggiunsi i ragazzi e mi sedetti accanto a Vee.

«Chiedo scusa per quello che ho detto prima.»

«Allora ti ricordi!» esclamò ridendo Johnny.

«Sì, non ero ubriaca». I ragazzi risposero con un "Tranquilla non fa niente", e ritornarono al loro discorso. Zacky mi abbracciò e Brian abbracciò Miri. "Che mi sono persa?" pensai. Zacky mi stava riempiendo di baci e carezze. Non mi dava fastidio sapevo che lo faceva come amico ma cercavo un modo per allontanarlo perché pensavo che a Miriana desse noia e invece lei era impegnata a farsi coccolare da Brian. Tolsi lo sguardo da lui e da Miriana e continuai a seguire il discorso dei ragazzi, Beh, in realtà, il discorso di Antonio, Vincenzo, Matteo e Jimmy visto che Johnny e Matt erano impegnati a sbaciucchiarsi con le loro donnine. Non avevo idea di cosa parlassero ma mi mostrai comunque interessata. Appoggiai la testa sul petto di Zacky e, lui, con il braccio sinistro mi cinse i fianchi. Forse era l'aereo o il fatto che avevo bevuto e il mal di testa ma avevo sonno solo che non volevo dormire. Se dovevo morire almeno avrei voluto dire addio a tutti. "Ok, devo smetterla di farmi queste pippe mentali". Gli occhi mi si chiudevano da soli, mi sentivo le palpebre pesanti e le carezze di Zacky di certo non mi aiutavano a rimanere sveglia. Continuai a ripetere a me stessa: "Non devo dormire. Non devo dormire..."

 

Alla fine crollò stanca e dolorante. I ragazzi continuarono la discussione.

 

«Va beh Matteo, tu te la fai con tutte!» si lamentò Johnny.

«Sì, questo perché sono bello e ALTO!» disse scoppiando a ridere.

«Ma zitto che se non fosse per tuo cugino non ti cagherebbe nessuna!» ribatté l'amico.

«Ma.... Oh.»

«Ti ho fottuto brutto figlio di puttana!» disse con tono vittorioso e ridendo assieme agli altri che si trovavano nel Jet. Jes iniziò a lamentarsi e biascicò qualcosa: «N-no! B-Br...». I ragazzi risero quando...

 

… Jes si svegliò.

 

«Stai bene?» mi chiese preoccupato Brian venendomi incontro.

«S-sì» risposi.

«Ci spieghi cosa è successo?» si intromise Antonio. 

«Boh…»

«Oh... Wow» rispose Antonio. I ragazzi risero escluso Haner.

«Comunque... Quanto manca ancora?» chiese Vincenzo. 

«Mhm... Manca ancora un bel po'» rispose Jimmy, stranamente, serio.

«Capito... Che si fa?»

«Boh» rispose Vee alla domanda di Vincenzo.

Il cielo si inscurì...

 

Passarono ore ed ore fino a quando il Jet non atterrò nell'aeroporto di Huntington Beach. Il viaggio li aveva sfiniti e lì c'era un sole che batteva forte...

 

«Cazzo che caldo!» esclamò Antonio.

«Terraaaaa!» dissi buttandomi sull'asfalto rovente. I ragazzi risero, poi si avvicinò Jimmy che mi alzò.

«Incominci a prendere un po' di colore. AHAHAHAHAH!»

«Non avevo mai volato. Che posso farci!» dissi battendo un piede.

«Io ho sonno» disse Sam. I ragazzi si guardarono.

«Andiamo a casa tua, Brì?» chiese Johnny.

«E dove vi metto? Tutti nel garage?»

«Ma tu hai un bordello di stanze!»

«Sì Johnny, ma non ho un cazzo in casa mia quindi dovremo andare a casa di mio padre. Lì è il problema. Dovevamo decidere prima. Suzy non avrà preparato le stanze.»

«Hai ragione» rispose infine John.

«Andiamo da Matt?» chiese Jimmy.

«Casa mia è tutta in disordine. Ci sono vestiti e mutande sparse a destra e a manca» rispose lui.

«Allora da Jimmy.»

«Matteo vivo con Brì... Ricordi?»

«Scusa, man. Non ci pensavo, sai com'è... Mi sto per addormentare qua.»

«Ho capito. Aaaah, andiamo da me.»

«Uuuh a casa del Tettone!»

«Ammettilo, ti piacciono le mie tettine» disse incrociando le braccia tatuate.

«Ok, lo ammetto. Adoro le tue "tettine"» risposi e subito dopo gli feci una linguaccia. Il ragazzo di prima ci scese le valige. Brian e Jimmy, oltre a prendere le proprie, si stavano litigando per prendere la mia. "Ok questo è troppo". Mi avvicinai e presi la mia valigia, gli diedi le spalle lasciandoli senza parole e mi incamminai dietro a Vee che subito mi afferrò la valigia.

«Te la tengo io.»

«Ma non c'è ne bisogno. Hai già la tua e quella di Miri, ce la faccio a portarla. Non pesa. Su dammi.»

«Ehi, ma non ne prendi mai fiato?» chiese e dopo rise.

«Mhm... Sì, qualche volta ma comunque, dammi questa fottuta valigia.»

«Nah, te la porto io». Mi arresi e continuai a camminare accanto a lui fino a quando una limousine ci venne a prendere. "Wooooow" pensai. Era enorme. Mi sedetti accanto a Vee e accanto a me si mise Rosy che mi sussurrò: «"Sono così felice Jes

«"Mhm... Devo tirare a indovinare oppure me lo dici tu?"» chiesi sempre sussurrando.

«"Nono, te lo dico io... Johnny mi ha chiesto di stare assieme e io...

«"E tu? Hai detto di "sì" vero?"» domandai speranzosa. Mi annuì e mi abbracciò forte. Ricambiai la stretta e le sorrisi. Ci fu una prima tappa dove scese Matteo. Appena la limousine partì Brian parlò: «Tuo cugino rompe un po'.»

«Perché?» domando Matt.

«Vuole farsele tutte. Ha detto che la prossima sarà Rosy, successivamente Miri e Sam e infine Jes. La vuole lasciare per ultima perché sembra la più fresca» disse stringendo i pugni. Guardai prima Rosy poi Sam e infine Miri dopo parlai: «Povero illuso. Sam è completamente cotta di Matt e Rosy di Johnny.»

«E Miri?» chiese Zacky. Non risposi ma lo fece Jimmy: «Di te, quindi non ci riuscirà neanche con lei.»

«Rimani solo tu, Jes.»

«No, Vincenzo. Con me non concluderà niente.»

«Mhm, non parlerei così in fretta. Quello riesce a conquistarle tutte a meno che anche a te non piace qualcuno di noi...»

«Tranquillo Brian, non ci riuscirà. Non andrò mai da lui.»

«Allora ti piace qualcuno di noi» concluse Jimmy.

«Mhm? No. Nessuno.»

«Ok, se lui prova a toccare Rosy gli taglio il cazzo» disse infastidito Johnny e Rò arrossì. Mi scappò un sorriso ma subito ritornai seria. Brian aveva ancora i pugni chiusi e continuava a guardare in basso senza dire niente, la mascella era serrata.

«Beh, io non posso dire niente. Miri ed io non stiamo assieme quindi se Matteo ci prova con lei io non posso mettermi in mezzo». Miriana abbassò lo sguardo senza dire niente. "Deve aver frainteso le sue parole".

«Vale lo stesso per me. Ma, Matt io ti avverto se lui prova a mettere le mani addosso a Jes lo spezzo in due» disse Brian e mi sentii arrossire.

«Avanti ragazzi, ci parlo io con mio cugino, state tranquilli» disse Matt ponendo fine alla discussione. Ci fu una seconda tappa dove Brian salutò tutti e poi scese.

«Tu non vai Jimmy?»

«No Matt. Lasciatemi a casa mia e di Brì cosi più tardi faccio la spesa». Terza tappa, scese Jimmy. Quarta tappa scese Matt. Sam voleva andare con lui ma aveva la casa tutta incasinata quindi la fece restare con noi. Quinta ed ultima tappa. Scendemmo io, Rosy, Miri, Sam, Antonio, Vincenzo, Johnny e Vee. Ognuno prese il proprio bagaglio tranne Miri ed io. Zacky ci aveva preceduto. Entrammo dentro, c'era puzza di chiuso così aprii le tapparelle e le finestre facendo arieggiare le stanze. Zacky mi ringraziò e ci portò le valigie nelle nostre stanze. Sam, Miri ed io eravamo nella stessa stanza, Antonio e Vincenzo erano assieme, Rosy era con Johnny, e Vee era da solo. Nella stanza dove dormivo io c'era un letto matrimoniale.

«Dovremo dormire tutte e tre in un letto?» domandò Sam.

«No, Miri ed io dormiamo nel letto e tu dormi a terra.»

«Giusto!» esclamò Miri. Si senti un urlo. Mi girai di scatto ed uscii fuori dalla stanza seguita dalle altre due.

«Vee! Che succede?!» urlai affacciandomi dalla scala.

«Jes! Vieni ad aiutarmi, per favore?!»

«Sì, arrivo!» urlai e scesi le scale velocemente. Trovai Zacky sotto una rete di un letto singolo. Mancavano le quattro gambe.

«Ma cosa hai combinato!»

«Ho smontato il letto per poterlo portare su ma, a quanto pare, ho fatto i calcoli sbagliati. Mi sono messo sotto a svitare le gambe e ora sono rimasto qua e le braccia mi si stanno stancando. Mi aiuti a levarmi la rete di sopra?» spiegò. Mi misi a ridere.

«E' troppo divertente questa scena! Devo farti una foto!»

«Avanti, a me non diverte! Aiutami!» esclamò. Presi il cellulare e scattai una foto.

«E no Jeeeees!» si lamentò. Cercò di alzare la rete ma aveva le braccia troppo stanche e non ci riuscì, allora infilai il cellulare nella tasca dei Jeans e alzai la rete da sopra Vee. Si alzò.

«Ma ciao tettine di Vee» dissi salutandole con la mano. Si mise a ridere, poi mi prese per i polsi e mi spinse al muro senza lasciarli. Mi guardò dritta negli occhi.

«Cancella quella foto.»

«Scordatelo». Mi lasciò i polsi e mise le mani al muro.

«Prendi quel fottuto telefono e cancella quella fottuta foto o ti sbatto.»

«Mi-mi sbatti?» domandai confusa.

«Sì, io suono, bevo e scopo ragazzine.»

«Ah ah ah diveeertente...» dissi sarcastica, lo guardai negli occhi. Si stava avvicinando.

«Dammi quel cellulare» disse con voce suadente. Capii il suo scopo. "Vorrebbe rimbambirmi?" pensai. Mi avvicinai a lui mettendogli le mani sulle spalle accarezzandogliele.

«No, non te lo do» dissi e con un gesto veloce lo scansai e mi misi a correre verso le scale. Lui mi corse dietro e mi afferrò per i fianchi alzandomi e portandomi indietro. Prese a farmi il solletico e iniziai a ridere come una matta.

«Basta ti prego! Va bene! La cancello! Basta! Basta!»

«Ok, ma voglio vedere che la cancelli» disse ridendo e lasciandomi libera. Presi il cellulare e prima di cancellarla la copiai nella memoria esterna poi la cancellai davanti a lui.

«Adesso va bene piccola, ma potevi tenerla. Io scherzavo ma, adesso, so che posso fidarmi di te» disse scompigliandomi i capelli. Non risposi e mi sentii una merda. «Su dai, aiutami a salire qua. Prendi le gambe» continuò. Feci come mi chiese. Presi le gambe del letto mentre lui prese quella rete e le portammo nella stanza dove dovevamo dormire io, Miri e Sam. La montò, dopo mi chiese aiuto per portare il materasso.

«Pesa 2 quintali!»

«Esagerata!» esclamò ridendo.

«Ah sì? Portala da solo allora» gli lasciai il materasso che successivamente cadde a terra.

«Ma che cazzo fai?»

«Colpa tua» risposi.

«Avanti, prendi quel fottuto materasso e aiutami.»

«Ok» dissi poi mi avvicinai alla sua schiena e con la punta del dito indice tracciai i contorni del  tatuaggio che si trovava nella sua schiena: VENGEACE.

«Ti piace?» mi chiese.

«Sì» risposi. Rise e poi mi ricordò di prendere il materasso. Lo salimmo e lo posai sopra la rete.

«Zacky, mi devi portare un coprimaterasso, un lenzuolo e un cuscino.»

«Ok, il cuscino so cos'è. Il coprimaterasso e quello con l'elastico hai lati, vero?»

«Ahahah sì Vee». Annuì e mentre stava per uscire dalla stanza...

«... Ma dove sono Johnny e Rosy?» domandò Miri. Guardammo tutti Miriana e dopo calò il silenzio. Non si sentiva niente, nessun rumore. 

«Aaaah!» esclamò subito Zacky. «Mi hanno detto che andavano a riposarsi un po'. Anche Antonio e Vincenzo si stanno riposando. Me lo ero scordato. Ahahah» continuò.

«Oh... Meno male, credevo che erano impegnati a fare altro» rispose Miri.

«Prima o poi lo faranno.»

«Lo so ma spero di non essere a casa quando accadrà.»

«Ahahah non c'è niente di male. Poi toccherà a te come a Sam e a Jes.»

«Già, Zacky ha ragione» rispose Sam, io mi limitai ad abbassare lo sguardo e a cambiare discorso poiché notai l'imbarazzo di Miriana oltre a quello mio.

«Vee, io aspetto le cose per fare il letto.»

«Ah sì! Te le porto subito» rispose uscendo dalla stanza e lasciandoci sole.

 

Intanto Brian...

 

"Mhm? Dormono tutti? Che bella accoglienza. Non c'è neanche Mac ad aspettarmi. Va beh.." pensò. Salì le scale e, facendo attenzione a non far alcun rumore, si diresse nella sua stanza. Entrò dentro la camera chiudendosi la porta alle spalle. Si spogliò rimanendo in boxer poi si buttò sul letto. Dopo un po' si addormentò.

 

Nel frattempo Matt...

 

«Maaaa! Che palle. Potevo portarmi dietro il nano! Almeno mi aiutava» si lamentò raccogliendo i vestiti che erano buttati nel pavimento della sua stanza. Li rinvoltolò tutti e li buttò nell'armadio, poi prese i suoi pantaloni e i suoi jeans e li attaccò. Trovò dei boxer sotto il letto.

«Che puzza! Questi sono da lavare» disse tirandoli in un cesto. Poi prese l'altra biancheria sporca e la portò nella lavanderia. Si piazzò davanti alla lavatrice e iniziò a fissarla con gli occhi socchiusi e le sopracciglia inarcate.

«Perfetto. Non so neanche come si mette la lavatrice. Non sono una donnina io! Sono un ometto che non sa fare le pulizie, cazzo!» si lamentò.

«Mhm... Sai che faccio lavatrice di merda? Ti prendo a calci... Anzi no. Li lascio qua e poi chiamo la ragazza che fa le pulizie di casa al posto mio. Sono un genio. Sì, lo sono! MUAHAHAHAHAHAHAH...». Fece una pausa e dopo: «... Più che un genio sono uno da ricovero... Sto parlando da solo e ho appena minacciato una lavatrice» disse. Sospirò.

«Me ne vado a letto». Così fece.

 

Jimmy non sapeva se andare a dormire o andare a comprare qualcosa per riempire la casa.

 

"Ci vado dopo, adesso ho sonno... Ma ho anche fame!" pensò. Andò nella cucina e aprì frigo e scaffali. Entrambi vuoti. Imprecò e dopo salì le scale e si buttò nel suo letto. "A più tardi mondo!" disse tra se e se. Nonostante la fame preferì andare a dormire. Appena toccò il suo cuscino crollò addormentato.

 

Nello stesso momento in cui accadde tutto ciò Johnny e Rosy stavano dormendo uno abbracciato all'altra, Antonio guardava la televisione a volume basso perché Vincenzo dormiva nel letto assegnatoli. Miri e Sam erano sedute nel letto matrimoniale che parlavano e Jes aspettava che Zacky gli portasse ciò che gli aveva chiesto. Lui però era impegnato a discutere con una persona...

 

«No Gena, non voglio ritornare con te. Ti sei divertita con quel coso obeso mentre io ero in tour? Adesso torna da lui e lascia stare me!» urlò Zachary contro una ragazza che doveva essere la sua, ormai non più, fidanzata. Questa non rispose e, dando le spalle al bello e giovane Zacky, andò via. Lui chiuse la porta e, entrando in lavanderia, prese i "cosi del letto", come li chiamò, da dare a Jes. Salì le scale ed entrò nella camera...

 

Finalmente Vee portò l'occorrente per fare quel letto che, Jes, iniziava ad odiare. Era stanca e voleva mettersi sul letto e riposare.

 

«Grazie» dissi a Zacky quando mi porse la roba. Feci il letto dove, successivamente, si sdraiò Sam.

«Bellissime, vi lascio riposare.»

«Ok, Zacky» rispose Sam.

«Grazie mille, ci si vede più tardi» dissi. Miri annuì e levandosi le scarpe si sdraiò nel letto. Zacky uscì dalla stanza chiudendo la porta.

«Cristo che puzza di piedi!» esclamai.

«Non sono i miei» disse Sam.

«Neanche quelli miei!» esclamai assieme a Miri. Scoppiammo a ridere come cretine quando poi scoprimmo che non erano quelli nostri a puzzare ma erano le scarpe del Vee che aveva lasciato nella nostra stanza.

 

Zacky entrò nella sua camera, e dopo che si mise comodo per poter riposare, si sdraiò sul suo letto e iniziò a pensare...

 

"Dove ha preso la faccia di venire da me per dirmi di ritornare assieme! Chi la capisce è un fottuto genio. Non l'ho mai capita e non la voglio capire più. Tutto tempo perso è stato. Come ho fatto a stare con lei? Insomma, chissà quante altre volte mi ha tradito e non ne so niente! Il bello che giudicava Michelle. Ah, che stronza e poi..."

... I suoi pensieri furono interrotti da qualcuno che bussava la porta. Si alzò dal letto e andò ad aprire ritrovandosi Jes davanti.

 

Le ragazze, nonostante il cattivo odore delle scarpe di Zachary, si addormentarono tranne Jes, che non potendo resistere più, si alzò dal letto e afferrando le scarpe dell'amico andò a portargliele. Si ritrovò davanti alla stanza di Zacky, la porta era chiusa e dopo aver fatto 2-3 volte avanti e indietro decise di bussare.

 

"Spero che non stava dormendo" pensai dopo averlo sentito alzarsi dal letto cigolante. Aprì la porta e me lo ritrovai davanti prima sorpreso e dopo con un sorriso sghembo ma soprattutto in mutande. Non riuscivo ad alzare lo sguardo, ero troppo imbarazzata.

«Ehm... Ehm... Io e-e-ero... Sono venuta a portarti que-que-queste» riuscì a dire anche se con qualche difficoltà. Gli porsi le scarpe. Le prese.

«Scusate, mi immagino che buon profumo che vi ho lasciato in camera» rise. Mi unii a lui quando, con la mano libera, mi prese per il mento e mi alzò la testa.

«Sei venuta solo per questo?» chiese. Annuii.

«Ok, pensavo che ci fosse qualche problema.»

«Nono, è tutto a posto» gli sorrisi.

«Ok, se hai bisogno di qualcosa non esitare a chiamarmi. Va bene?»

«Ok. Grazie.»

«Di niente piccola». Gli sorrisi un'ultima volta e dopo rientrai nella camera dove Sam e Miri dormivano beatamente. Io non riuscii a prendere sonno, non facevo altro che rigirarmi nel letto quando qualcuno aprì lentamente la porta. Era Vee.

«Scusa, ti ho svegliato?» chiese a voce bassa.

«No tranquillo» gli sorrisi. Mi guardò e si sedette nel letto davanti al mio busto. Iniziò ad accarezzarmi la testa e il viso.

«Non riesco a dormire...»

«Neanch'io.»

«Come mai?»

«Mhm... Non lo so. E tu?»

«Troppi pensieri.»

«Capisco» risposi guardandolo.

«Ti va se ti preparo qualcosa da mangiare?»

«Oh davvero? Sai cucinare?»

«No, non so cucinare. Io e Johnny ci cibavamo di scatolette, pizza, cinese e altra roba da ristorante» disse portandosi la mano libera alla testa con fare imbarazzato. Risi.

«Facciamo una cosa, fatti trovare in cucina che preparo io qualcosa da farti mettere nello stomaco.»

«Wooo! Ok» rispose entusiasta. Si alzò dal letto e uscì dalla stanza.

«Ti aspetto bambola» disse chiudendo la porta. Scoppiai a ridere rischiando di far svegliare le altre due. Mi infilai le scarpe e raggiunsi Zacky in cucina. 

 

Jimmy si svegliò…

 

Adesso andiamo a fare un po’ di spesa…” pensò. Si vestì e uscì. Dopo che pagò e posò le buste dentro il bagagliaio andò in un bar a farsi qualche birretta.


P.s.: Mi dispiace il ritardo ma ho avuto alcuni problemi. Spero che sia di vostro gradimento :3 

  
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