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Autore: ELE106    27/03/2012    16 recensioni
Una AU che è partita da sola per la tangente e se ne sta andando dove vuole lei, per cui non vorrei svelarvi troppe cose nell’intro. In breve: John Winchester e Mary Campbell, vivono da qualche tempo insieme nella grande casa di lui, a Lawrence (Kansas) e stanno per sposarsi. Lui è un meccanico, vedovo, con un figlio di 20 anni, Sam, che dopo i primi due anni di college, torna in città in pianta stabile per non si sa bene quale motivo. Lei è un’infermiera, single, con un un figlio di 24 anni, Dean, poliziotto, appena uscito da una relazione disastrosa e tornato da poco sotto il tetto dei genitori. I figli di John e Mary, dopo un inizio abbastanza privo di contatti o altro, finiscono con il diventare importantissimi l’uno per l’altro e per dare inizio ad un profondo rapporto di co-dipendenza e di forte amicizia, ma destinato a diventare di più. Inoltre Sam nasconde qualcosa e suo padre John sembra essere l’unico a sapere di che si tratta. Buona lettura!
Wincest...ma non incest! Don't like, don't read! ;D
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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Autrice: ELE106
Titolo: Sono qui per te
Capitoli: 9/11
Fandom: Supernatural
Contesto: AU
Personaggi principali: Dean e Sam
Rating:  Giallo (Dean è sempre Dean ;D)
Genere: Commedia, Sentimentale, AU, Slash, per certi versi OOC, e chi più ne ha più ne metta!
Beta: thinias (la martire ;D)
Disclaimer: Dean e Sam non mi  appartengono; questa è un'opera di fantasia; non rispecchia i gusti  sessuali dei personaggi; non ha scopo di lucro ; ecc …
Note dell’autrice: ATTENZIONE!!! Lo so che nessuno legge le nda all’inizio, perché si va di corsa e si divora immediatamente il capitolo. Io comunque vi assillo lo stesso!!! Mi serve per non farmi divorare dall’ansia!!! Questo, inizialmente, era un capitolo unico. Un vero e proprio confronto da Sam e Dean. Ho dovuto dividerlo in due per approfondire certi concetti e tentare di chiudere, senza farmi prendere dalla fretta, ma facendo quadrare tutto. E’ stato difficilissimo!!!! Prima di leggere quindi, sappiate il nono fa da tappeto rosso al decimo, che spero di cuore vi faccia felici e riesca ad essere degno della storia che ho montato. OK … ho finito! Buona lettura :D
 




CAPITOLO 9.
Dean e Sam: destino o 'intervento divino’? (prima parte)
 



DEAN per SAM.
 
Un disastro su tutta la linea.

‘Parla con lui Dean, digli quello che provi …’

Ma che cazzo! La fanno tutti facile …
Per quanto mi riguarda, è stato esattamente come se mi fossi auto-condannato a morte!
Infatti … non so bene dove ho toppato, ma con te, Sam, ho toppano alla grande!
E mi sono guadagnato quel bel paio d’occhi da cucciolo che hai, affranti e delusi, che mi hanno fatto aggrovigliare le budella per giorni e giorni.

Ogni volta che mi fermo un attimo, cercando di godermi un po’ di calma e di riposo, li ho ancora davanti, in tutto il loro drammatico splendore.
E continuo ad avere il vago sentore delle tue labbra sulle mie … non mi lascia mai, come se fossero ancora a contatto.
 
La conferma vera e propria di essermi comportato di merda con te, me l’ha data tuo padre in persona!
Una sera che entrambi avevamo deciso di goderci un po’ di fresco in veranda, dopo una lunghissima giornata, eccessivamente afosa, che passai rincorrendo un idiota, drogato, figlio di puttana, per tutta la maledetta città.

Arrivasti tu e passasti oltre, a testa bassa, senza rivolgerci la benché minima attenzione, mentre io e tuo padre ti osservavamo preoccupati.
Non eri sovrappensiero. Non eri arrabbiato. Eri di nuovo … chiuso.
Eri tornato inaccessibile al mondo, esattamente come prima.

John non poteva non accorgersene e ha sempre saputo come pugnalarmi dritto al cuore con poche parole!

“Non so cosa sia successo, Dean e non voglio i dettagli. Ma qualsiasi cosa tu stessi facendo prima con Sam, funzionava … quindi mi fido di te.”

Mi disse, non appena entrasti in casa e restammo di nuovo soli.
Gesù, mi sentii un verme …
 
Sam, come diavolo faccio a spiegarti che ho paura?
Dio, è così patetico!
Giuro su tutto ciò che ho di più caro, che non ho mai avuto così tanta paura di qualcosa, come di questo.
Di te.

Mi terrorizza anche solo la possibilità che potrei essere proprio io a farti del male.
Perché io lo farò … oh si! Ci puoi scommettere che riuscirò ad incasinare tutto, prima o poi.
Forse ho anche paura di John … non lo so ed è meglio non scoperchiare quel vaso.

Il punto è che sono veramente un coglione in queste cose.
E la mia vita ne è la dimostrazione lampante.

Con Lisa ho sbagliato tutto: non volevo essere come lei mi desiderava.
Con Castiel ho sbagliato di nuovo: non potevo essere come lui mi desiderava.

Con te Sam? Come dovrei essere per stare con te?

Vuoi qualcuno che ti protegga? Io vorrei poterlo fare … ma non sono certo che mi basterebbe questo.
Vuoi solo qualcuno che ti stia accanto? Io so di poterlo fare … lo so!
Eppure continuo a farmela sotto!!

Alla fine dei conti il fottuto egoista sono io.
Prima dico che sei importante e che ti voglio aiutare, poi tu ti esponi e … scappo come un animale impaurito, con tanto di coda in mezzo alle gambe.
Sopraffatto dal terrore, non solo di non essere in grado di farlo, ma soprattutto di diventare un sostegno del quale, prima o poi, tu non avrai più bisogno.

Sei più forte di quel che credi.
Ne verresti fuori anche da solo.
 
Mi sento un codardo.
Un fallito.
Forse era questo che dovevo dirti …

Ad ogni modo ha poca importanza.

Con tutta la confusione dovuta all’imminente matrimonio di mamma e di John, passo le due settimane successive a quel bacio in un delirio di prove d’abito, scelta di ristoranti, chiese, inviti, addobbi e quant’altro.
Lei non manca mai di coinvolgermi in tutto. Proprio tutto, TUTTO.
Cristo, credo di essere più isterico io di lei! Si occupa di ogni minimo dettaglio con precisione militare e prende centinaia di decisioni impossibili –anche contemporaneamente- come se niente fosse.
Ha sempre un sorriso beato e allegro dipinto sul volto, che mi fa restare di sasso ogni volta.
Penso che questa donna sia d’acciaio!! Come fa a non crollare sotto il peso di tutti questi impegni?
Io impazzirei …

Con John ci scambiamo occhiate d’intesa –e terrore- di tanto in tanto, mentre mamma parla e parla … Dio Santo, ecco da chi ho preso la parlantina!!
 
In mezzo a questo casino io e te non ci vediamo che di sfuggita e non ci parliamo quasi per niente.
Mi sembra di aver perso di colpo tutte le ‘yards’ guadagnate … di essere tornato indietro nel tempo, quando non eravamo che sconosciuti che si limitavano a salutarsi quando si incrociavano ed ignorarsi per il resto del tempo.
Solo che adesso –a differenza di allora- mi importa … mi importa eccome.

Che io sia dannato se riesco a capire cosa voglio!!
Non mi decido neanche sull’atteggiamento che dovrei adottare nei tuoi confronti.

E’ evidente che mi eviti e che ti ha ferito quel che ti ho detto.
Ed io non sono certo di voler … andare fino in fondo con te.
Eppure non sopporto nemmeno questa distanza.
Questa freddezza che mi dimostri …
Il bello è che me la sono andata anche a cercare.

Sono un emerito imbecille!
Ha ragione Bobby.
Ed ha ragione anche Gabriel, che io sia stramaledetto.
 
Mosso esclusivamente dall’istinto –essendo la ragione troppo impegnata ad arbitrare la scazzottata all’ultimo sangue, tra i miei sensi colpa e la paura- cerco di fare quel che ho sempre fatto, da quando tuo padre ti ha ‘affidato a me’.
Vengo a prenderti all’Università, ma credo tu abbia cambiato orari.
Ti cerco in biblioteca, senza trovarti …
Mi sfuggi come una preda sfugge al suo cacciatore.
Ed è comico perché non sono convinto di essere davvero io il cacciatore …
 
Quando ormai mancano pochissimi giorni al matrimonio, succede una cosa strana, che mi fa sospettare di essere definitivamente impazzito e che la mia, per te, sia diventata un’ossessione, tale da immaginarmi le cose.
C’è stato un attimo in cui mi è sembrato di notare un cambiamento nei tuoi modi.

E’ stato quando mia madre e John ci hanno comunicato di aver stabilito che io e te non avremmo fatto da testimoni ai nostri rispettivi genitori, ma uno al genitore dell’altro. In questo modo consolideremo il legame che è nato tra di noi.

“Quel giorno, non saremo solo io e John a sposarci …”

Così ha detto mamma.

“Quel giorno, si sposeranno le nostre due famiglie.”

La parola ‘famiglia’ comprende anche noi due , Sam.
E mi sono sentito sollevato da quella semplice costatazione.
Sono parte della tua vita e tu della mia.

Ho cercato il tuo sguardo, subito dopo averle sentite, e ti ho sorpreso mentre mi guardavi anche tu, avvertendo la forte sensazione che stessi pensando la stessa identica cosa.

Dio, forse mi sono davvero immaginato tutto.

Magari è una specie di tregua … per non aggiungere preoccupazioni inutili ai nostri genitori e tentare di collaborare insieme.
Ma … mi sei sembrato complice.
Mi è sembrato di avere ancora speranze con te.
Non saprei nemmeno identificare che genere di speranze avessi, ma cazzo, una cosa l’ho capita: devo provare a sistemare le cose.

Fanculo! Tutto questo ragionare mi farà solo invecchiare prima!
 

Il giorno delle nozze è arrivato così in fretta da lasciarmi stordito, per non dire completamente rincretinito dalla velocità con cui si sono susseguiti gli eventi.
 
Il ventisette di agosto.
Dannazione, fa un caldo allucinante e penso ‘che accidenti di mese assurdo per sposarsi!!!’.
Datemi una fottuta birra ghiacciata e una piscina, oppure agonizzo, strizzato in questo maledetto vestito! Mi ci butto dentro, senza nemmeno disturbarmi a spogliarmi. Leggo la stessa identica supplica negli occhi di Bobby.
 
Mia madre è fantastica e John … beh John è come sono tutti gli uomini come lui, in quel tipo di situazioni: un fottutissimo palo dell’alta tensione.
Ingessato a livelli esilaranti! Sembra in apnea, Cristo santo!
Come se stesse per dare di stomaco da un momento all’altro.
 
E tu Sam …
Sei bellissimo nel completo scuro che mia madre ha scelto per te.
E, quando ti vedo entrare in chiesa, con lei a braccetto, mentre io aspetto con lo sposo/palo, già sull’altare, mi si mozza il fiato.
Appena ci raggiungete, ci guardiamo per una frazione di secondo, nello stesso momento in cui anche Mary e John incrociano i loro sguardi e nello stesso modo ‘complice’ in cui ci siamo guardati poche sere prima.

Penso che sto davvero impazzendo …

Immediatamente dopo il matrimonio, gli sposi dicono di dover partire subito per il viaggio di nozze e, a cerimonia terminata, chiedono a me e a te ci accompagnarli all’aeroporto.
Ben tre settimane di sole e solitudine ai Caraibi. Tuo padre diventerà matto!
E’ strano, perché ero convinto sarebbero partiti in Dicembre, per problemi di lavoro.
 
Poco prima di avviare al check-in, mia madre mi prende da parte e mi abbraccia fortissimo, portando le labbra al mio orecchio e bisbigliandomi due cose.

“Ti voglio bene, tesoro!”
Che le vale un mio sbuffo di finto fastidio.

E  “Tu non rovini tutto quello che tocchi, chiaro? Quando tornerai a casa … goditi la sorpresa. Te lo meriti.”

La osservo confuso, non capendo di che razza di sorpresa stia parlando.
Sposto lo sguardo su John ... ha la faccia di uno che sembra sul punto di collassare! Allora guardo te, in cerca di chiarimenti, ma mi dai l’impressione di essere ancora più imbarazzo di lui.
Sembri capire esattamente di cosa stia parlando mamma.
 
Lei mi schiocca un bacio sulla guancia, tale e quale a quelli che mi facevano incazzare da piccolo.
Poi mi accarezza il viso, facendomi l’occhiolino e si fionda da te, abbandonando per un attimo i suoi propositi di andarci piano e stritolandoti in un abbraccio affettuoso.
Dopo essermi ripreso dalla sorpresa di quel gesto, ridacchio alla vista di te avvampare e balbettare un timido “Ciao Mary! Buon viaggio.”.
Ma ricambi il suo abbraccio con lo stesso trasporto e, per un secondo, ti vedo chiudere gli occhi e goderti davvero, per la prima volta, quel contatto così intimo con lei.

Sapevo che avresti ceduto.
Ne ero certo.

Come se la scena non fosse già abbastanza strappa-lacrime, finisce con John che si avvicina a voi due, appoggiando -insicuro- la sua mano sulla tua spalla e ricambiando il tuo sguardo commosso.
Gli bisbigli qualcosa, talmente piano che fatico a capire cosa.

“Grazie papà … di tutto.”

Riesco benissimo a vederlo da qui, anche se rimango in disparte, per rispetto a questo momento -che è giusto sia solo vostro-: tuo padre è fiero di te!
 

Scena muta durante tutto il viaggio di ritorno in macchina, intervallato da sguardi fugaci e qualche frasetta di circostanza.
Tu mi sembri assorto nei tuoi pensieri … ma non infastidito né innervosito dal fatto che siamo soli per la prima volta dopo settimane.
Sembri sereno.

Ho anche il tempo di riflettere un po’ e sono improvvisamente felice, anche se nervoso, di avere casa nostra tutta per noi per qualche tempo.
Mi passano per la testa circa un miliardo di domande che vorrei farti, ma la curiosità per questa fantomatica sorpresa che dovrei trovare, mi sta letteralmente facendo impazzire!

Una volta arrivati a destinazione, io entro per primo, accendendo la luce e dando una rapida occhiata in giro, per vedere cosa ci sia di strano o fuori posto.
Nulla.
Non trovo nessuna dannatissima sorpresa.

“Ma che cazzo …?”

Esclamo, alzando le braccia per aria.
Non faccio nemmeno caso a te o alle tue reazioni e continuo la mia ‘ispezione’, gironzolando per il salotto, finché sento, dietro di me, due dita che mi picchiettano incerte sulla spalla.

Mi volto a guardarti.
Sembri divertito, ma anche teso ed impacciato.

Non so bene il perché, ma il cuore inizia a scalciare così forte, che mi sembra di essere vicinissimo ad un attacco cardiaco.

“Che succede?”

Ti chiedo.

“C-credo di essere io la sorpresa …”

Rispondi tu, senza riuscire a guardarmi.
Sei esattamente ad un passo da me, arrossito fino alla punta delle orecchie.
Devo aver raggiunto più o meno la stessa colorazione anche io.

“Che?”

Balbetto.

“Sono io …”

Ripeti.

“Sono io Dean … io sono qui per te.”
 
Ecco.

Penso che fossero proprio queste … le parole giuste.
Perché in questo stesso istante, ho smesso definitivamente di avere paura.
Tu, che dovresti averne molta più di me, hai avuto le palle di esporti di nuovo.

E, cazzo, non sarò da meno questa volta!
 
 
 

Continua …
 
 
 
 
Nda: non picchiatemi per aver interrotto sul più bello!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Prima sappiate che il capitolo 10 lo pubblicherò venerdì, proprio per farmi perdonare di aver dovuto troncare così ^^
Per chi se lo stesse per chiedere … SI! Finalmente si combinerà qualcosa!!!!!!!!! Evvaiiiiiiiiiiiiiiii …..
Ringrazio come sempre tutte le personcine che mi seguono, mi commentano e che mi leggono e basta.
Bacioniiiiiiiiiiii :DDD




   
 
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