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Autore: WhoLocki_Martell    27/03/2012    2 recensioni
Immaginiamo Jacob Black, ricco e menefreghista, che si ritrova lupo mannaro per colpa delle cattive azioni di suo padre. Immaginiamo Renesmee ed Alice, figlie di Edward e Bella, bellissime sorelle dotate di percezioni extra. Immaginiamo Nahuel (l'altro vampiro mezzosangue in Breaking Dawn), migliore amico di Renesmee e ... particolare anche lui. Tutto ciò immaginatelo liberamente ispirato a "Beastly" (ma DAVVERO liberamente). Siete riusciti a immaginare tutto ciò? Beh, io sì! Leggete cose ne è venuto fuori:
P.S.:La trama, più avanti, si distaccherà parecchio da Beastly
Grazie alle persone che seguono la mia storia (7 *.*), alle persone che l'hanno aggiunta tra i preferiti (4 *.*), a coloro che l'hanno aggiunta tra le ricordate(1*.*) e a tutti coloro che hanno recensito :*
Genere: Commedia, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Billy Black, Jacob Black, Renesmee Cullen | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Sono l'alfa&mi riprenderò


Bella versò la cioccolata calda che aveva appena preparato in due tazze, poi mise le tazze su un vassoio e salì al piano di sopra.
Nel corso delle giornata si era resa conto che, forse, aveva sbagliato con Nessie.
Si era resa conto che sua figlia era in un momento “strano”, e in quel momento la sua figura doveva essere quella di mamma-amica.
Appena salite le scale, passò dinanzi alla porta del bagno, stranamente socchiusa.
Lo strano era che Alice la lasciava sempre aperta e Nessie sempre chiusa.
Bella si avvicinò alla porta per spalancarla, aiutandosi col vassoio e un po’ col piede.
Avvicinandosi, la colpì uno strano odore, acre e ferroso.
Temeva di averlo riconosciuto, così spinse la porta con un calcio.
Urlò, e il vassoio le cadde di mano dallo choc.
Il liquido marrone, quasi volesse mostrarsi rispettoso nei confronti di Nessie, non si avvicinò al suo sangue, che macchiava buona parte del pavimento.
 
- << Ti rendi conto di quel che stai dicendo, Black? >> - chiese Sam con tono solenne.
- << Sì, e mi rendo conto del fatto che avrei dovuto cacciarvi da qui da quando siete arrivati >> - rispose Jacob con tono furioso.
- << Ne sei sicuro? >> - chiese ancora Sam.
- << Sì, dannazione! >> - disse Jacob urlando - << non credo a nessuna parola di quelle che mi hai detto. ANDATE VIA!!! >> -
Sam guardò Jacob, come a promettergli che si sarebbero ancora rivisti, poi, a testa alta, uscì, e tutti lo seguirono.
- << Vampiri. Tsè >> - disse Jacob dopo qualche minuto.
- << Quindi non credi alla loro esistenza >> - disse una voce femminile.
Jacob si voltò di scatto, spaventato.
Che ci faceva Leah Clearwater ancora lì?
- << Assolutamente no >> - rispose lui, riprendendosi in pochi secondi dallo spavento.
- << Nemmeno io ci credevo, sai >> - cominciò Leah con un tono accondiscendente - << in famiglia eravamo tutti licantropi… I miei genitori mi parlavano di quei terrificanti vampiri italiani, i Volturi, ma io non li ho mai creduti… Finché due membri del loro clan non sono venuti a bussare alla nostra porta, con quella storia, assurda col senno di poi, sul conto di tuo padre… >> -
Jacob non sapeva cosa risponderle. Quella ragazza era sincera, e lui personalmente la voleva come amica al suo fianco.
- << Come ben sai >> - continuò Leah, rispettando il silenzio di Jacob - << i ragazzi se ne fregano altamente della psicologia delle persone… Noi ti volevamo come alleato in questa guerra contro i maghi, che adesso comunque si combatterà contro i vampiri, perché sei… forte >> - improvvisamente, Leah si interruppe, come rendendosi conto di aver detto troppo.
- << E voi come sapete che sono forte? >> - chiese Jacob, rendendosi conto dello strano tono di Leah.
- << Non chiedermi altro, per favore >> - supplicò lei.
- << No, io devo sapere quel che voi sapete su di me, dannazione ! >> -
- << Sam mi ucciderà, ne sei cosciente? >> - chiese Leah rassegnata.
- << Ed io ucciderò lui >> - ribatté Jacob pronto.
- << E va bene >> - disse Leah, sorridendo al fatto che fosse in pratica uno sconosciuto quello che gli offriva quasi affetto dopo tantissimo tempo - << tu… tu sei il nostro alfa >> -
- << Eh!? Cos’è l’alfa? >> -
- << Il nostro capo >> -
- << Sì, e magari c’è anche un beta >> - disse Jacob sarcastico.
- << Sì, è Sam, solo che manca l’alfa e per ora comanda lui >> -
- << Ah >> - disse incredulo.
Che fine aveva fatto il suo terribile, demoniaco ma rassicurante mondo?
 
Dopo due soli minuti di attesa (che a Bella sembrarono tre ore) arrivò l’ambulanza a casa Cullen.
Nell’attesa, aveva velocemente ripulito il pavimento dal cioccolato e dai cocci delle tazze, ma non dal sangue, e non aveva mosso la sua Nessie, quella che adesso le sembrava una bambina senza protezione e non un’adolescente ribelle (tale soltanto ai suoi occhi).
Quando medici e paramedici bussarono alla porta, Bella corse ad aprire.
Fece fare tutto a loro, non fece la mamma ansiosa che fa mille domande, semplicemente si mise in un angolino del bagno e rimase a guardare.
Disinfettarono il taglio sul polso di Nessie, a loro dire davvero profondo, poi le misero del cicatrizzante e delle bende.
Poi uno di loro la prese in braccio.
- << Dove posso farla sdraiare? >> - chiese il paramedico che la teneva in braccio.
- << Seguimi >> - disse semplicemente Bella.
Condusse il ragazzo in camera di Nessie, che la posò con molta delicatezza sul letto.
- << Sua figlia non ha perso molto sangue, per fortuna >> - disse il ragazzo con voce dolce, guardando comprensivo prima Bella e poi Nessie - << ma quello che è a terra è comunque un bel po’. Io le suggerisco di far mangiare molti dolci in questi giorni a sua figlia. E soprattutto >> - disse uscendo, posando una mano sulla spalla di Bella - << le stia molto vicina >> - concluse andando via.
Bella condusse fuori i medici.
- << Non so come ringraziarvi >> - disse con le lacrime agli occhi.
- << Ci basta la sua gratitudine >> - disse risalendo sull’ambulanza il paramedico di prima.
Lei aspettò che fossero partiti, poi corse in camera di Nessie e le si sedette di fianco, cercando di non strattonarla troppo.
Ma Nessie si risvegliò comunque.
- << Cos… >> - disse, tentando di alzarsi.
- << Shh, tu non ti muovi di qui >> - disse Bella dolce ma autoritaria.
Nessie si guardò il polso.
- << Ah, allora alla fine l’ho fatto >> - disse con un sorriso di autocommiserazione.
- << Perché? >> - le chiese sua madre.
Non c’era bisogno che le spiegasse il significato di quella semplice parola. Nessie aveva capito. Perché l’aveva fatto? Com’era arrivata a quel punto?
- << Oh, mamma… >> -
- << Sì, hai ragione, è il momento meno adatto per chiedertelo… Un’altra volta me lo dirai… Se ne avrai voglia >> -
Nessie non rispose.
Semplicemente la abbracciò.
Come aveva potuto pensare, anche per un solo, singolo istante, che sua madre non la volesse più bene?
 
Verso le 23:30, Alice si ritirò a casa sua.
In casa c’era un silenzio surreale.
In silenzio, si avviò per le scale, ma sua madre la bloccò.
- << Alice >> - sussurrò - << vieni un attimo in cucina >> -
Alice la seguì senza parlare, senza fare domande. Magari le avrebbe spiegato cos’era quell’atmosfera strana che aleggiava in casa.
- << Com’è che dite voi? >> - disse Bella quando furono in cucina.
- << Si è tagliata le vene >> - suggerì Edward sul divano.
- << Nessie si è tagliata le vene >> - disse Bella.
- << NO >> - disse Alice ad occhi sbarrati.
- << Per questo dobbiamo chiederti >> - cominciò Bella con tono interrogatorio - << sai i probabili motivi? >> -
Ad Alice ne passarono un sacco in testa.
Il suo migliore amico non era più il suo migliore amico, e si faceva vedere in giro con una ragazzina del primo anno.
Il suo ragazzo era un licantropo assassino.
I suoi genitori l’avevano messa in punizione.
Lei stessa le aveva mentito più volte.
- << No, non ne ho idea >> - rispose alla fine.
- << Solo una cosa ti chiediamo Alice: stalle vicina anche tu con noi >> - disse Edward.
- << Lo farò >> - rispose Alice a suo padre.
“Se me lo consentirà” aggiunse entrando nella loro stanza.

   
 
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