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Autore: Jimewriter    27/03/2012    2 recensioni
E forse io, a questo senso di vergogna, mi ci sono strettamente legata. Non lo voglio lasciare più.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Deep sense of

..shame

Lily.
Si dice che bisogna avere coraggio per essere davvero felici, per esserlo sul serio, per trasformare un evento ordinario in epico.
Ma non si potrebbe avere tutto su un vassoio d'argento?
Voglio dire, qualcosa potrebbe esserci concesso gratis, no?
E poi io quel coraggio non ce l'ho e non l'avrò mai,
è inutile frazionare il tempo con scuse inutili.
Io non sono perfetta neanche agli occhi degli altri,
ho sputtanato i miei problemi alle novanta persone della mia rubrica telefonica
ed ora non mi resta altro che crearmi una nuova immagine,
creare una nuova Lily.
Fondamentalmente non sono così male,
ho la media del nove in quasi tutte le materie,
una migliore amica a cinquecentoquarantanove chilometri,
un gatto che mi impela i vestiti e mi fa sembrare una barbona
e per finire,
ho un sorriso che fa svenire tutti
perché è una bella merda.
Mia madre dice che è una meraviglia,
ma si dice che ogni scarrafone è bell' a mamma sua,
perciò preferirei mettere da parte la sua opinione,
d'altronde è tutto su un equilibrio che fa quasi paura.
Credo di pesare troppo per reggermi,
me lo stanno facendo notare tutti,
anche la bilancia.
Io non mi sono mai pesata,
ma peso 64 chili e 7.
Sono dieci chili sopra il mio peso ideale.
E se convincermi che non è niente può servire, allora ci sto riuscendo.
Comunque non è il peso che mi preoccupa,
non me ne fotte nulla
è solo un altro modo per convincermi
che non sono normale.
Quale altro più grande difetto
se non quello di non esser normali?
Sia mai!
Posso considerarmi soddisfatta di quel che sono
perché non sono nulla
da quando mio padre se n'è andato di casa.
-E' stata colpa sua- dice mia madre, ma io non ci credo,
-lo credo bene, tranquilla, è stato inevitabile- è tutta colpa mia.
E' stata colpa mia perché non l'ho fermato,
perché non ho lasciato che un vetro mi si trapiantasse nel petto
quando i bicchieri volavano per casa.
Perché ho lasciato cadere il telefono con il 112 sul display,
quando eravamo soffocate dai pianti.
Perché ho perso il conto,
ma credo siano passati sei anni
o forse qualcosa di più,
da quando ho lasciato che tutto ciò accadesse
senza che nessuno se ne fosse accorto.

           ***

Come and hold my hand
I wanna contact the living
Not sure I understand
This role I've been given
Not sure I understand
Not sure I understand
Not sure I understand
Not sure I understand.


Lys.
La vedo lì poggiata su quel banco verde e non faccio un cazzo;
mi fa male vederla così, vorrei darle la protezione
che non ha mai ricevuto.
Però non mi va di rivestire questo ruolo così grande,
ma ho l'età giusta per farlo,
il 24 aprile farò quarant'anni.
Fidanzata da otto anni con un uomo che è sposato,
ma non con me,
che ha una figlia di ormai diciott'anni che ha un pessimo rapporto con il padre.
Io ho una figlia, la mia e la sua, è di lei che devo occuparmi.
Serate passate a mettermi da parte automaticamente,
da sola, come gli stupidi,
per lasciar spazio alle loro relazioni.
Perché io sono solo un intralcio,
senza di me per la casa non ci sarebbero stati silenzi fastidiosi,
ma solo risate d'una famiglia felice,
che non esiste.
Forse solo Dio sa quant'è la voglia di andarmene,
e portarmi via quel che m'appartiene,
o forse no, sarebbe un altro peso ed io ne ho già abbastanza.
Ma dove andrei? Solo una ragazzina di tredici anni crede in me,
tende ad addolcire la mia persona,
quando voglio essere un pezzo di ghiaccio.
Perché lei c'è riuscita? Non doveva!
Un giorno di questi, oh sì,
un giorno di questi nessuno troverà più il pranzo pronto,
nessuno troverà più la mia macchina parcheggiata per fare da dama di compagnia,
nessuno troverà più me,
a casa,
a scuola,
da nessuna parte, neanche nella mente.
Spero.
E' tanta la voglia di fare qualcosa di giusto commettere uno sbaglio,
mi sono costruita una persona maschera perfetta che non me lo permette,
ma ripensandoci andrei da quel tizio che me l'ha fatta
e gliela infilerei nel culo.
E' una merda, sinceramente!
Però me l'ha fatta gratis,
allora preferisco non avere le cose su un vassoio d'argento.
Sì ma, tutto fa schifo ugualmente,
non c'è bisogno di pagare miliardi di soldi per avere qualcosa di decente,
tanto non esiste e non sarò io ad inventarlo,
preferisco vivere nello schifo che nella perfezione,
dove io sarei solamente una macchia di catrame,
nera e distinguibile.

          
***

La mia testa è vuota, ricordi?

***

Sai quel profondo senso di vergogna che ti si instaura nel petto?
Tu non puoi farne a meno,
perché ti ci sei orrendamente abituato.
E forse è così,
forse il mio mondo è costituito da persone nascoste,
che hanno un'ombra molto più grande
di quel che sono veramente.
E forse io,
a questo senso di vergogna,
mi ci sono strettamente legata.
Non lo voglio lasciare più.

   
 
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