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Autore: Mari24    27/03/2012    11 recensioni
[dal cap 2] "Tutto in torno a lei era scuro. Una strana aurea nera circondava la stanza. Non sapeva dove si trovava, ma sapeva che doveva cercare suo padre. Philippe, il loro fedele cavallo, l’aveva condotta in quel castello.
Tutto era lugubre e le infondeva timore nel proseguire.
Trovò il cappello di suo padre, e molto timidamente si avviò alla ricerca.
Il buio faceva da padrone, e non si sentiva nessun rumore."
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
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DIN DON MESSAGGIO PROMOZIONALE!

*aprite il link del tubo prima di iniziare a leggere*  ...ci leggiamo sotto! ;)


[http://www.youtube.com/watch?v=iV1JESENrD0 ]

 

Tutto in torno a lei era scuro. Una strana aurea nera circondava la stanza. Non sapeva dove si trovava, ma sapeva che doveva cercare suo padre. Philippe, il loro fedele cavallo, l’aveva condotta in quel castello.

Tutto era lugubre e le infondeva timore nel proseguire.

Trovò il cappello di suo padre, e molto timidamente si avviò alla ricerca.

Il buio faceva da padrone e non si sentiva nessun rumore.
E poi pensò:

 ‘Perché devo cercare mio padre? Lui è a New Orleans per lavoro!’

Ma la sua voce, come se avesse vita a sé, la guidò:

-“Papà! Papà sei qui?”-

Beckett avvertì un rumore, e vide una luce scomparire dietro una tromba di scale.

-“Aspetta, per favore! Sto cercando mio padre. Io…”- ma si interruppe quando vide che non c’era nessuno.

‘Che strano!’ pensò, era sicura che ci fosse qualcuno.

E poi la voce del padre la avvertì di averlo trovato.

-“Belle! Belle come hai fatto a trovarmi?”-

-“Belle? Papà io sono Kate!”-

-“Non c’è tempo per queste cose. Devi andartene prima che lui si accorga che sei qui!”-

-“Lui? Lui chi? Chi ti ha messo in questo posto?”-

Ma non fece in tempo a rispondere perché un braccio forte e possente la trascinò via da lì, e con voce profonda e colma di rabbia chiese:

-“Chi sei? Che cosa fai nel mio castello?”-

-“Chi c’è? Chi è lei?”-

-“Il padrone del castello!”-

Beckett non riusciva a vederlo, e l’unica torcia accesa era lontana.

-“La prego, liberate mio padre. È molto malato!”- implorò.

-“Non sarebbe mai dovuto venire qui! Rimarrà dove si trova!”-

-“Oh la prego! Ci deve essere un altro modo! Prenda me al suo posto!”-

-“Belle, no!!”-

-“Lei?!”- chiese la bestia. –“Lei... prenderebbe il suo posto?”-

-“Se io rimango, lo lascerà andare?”-

Quella creatura ci pensò un attimo.

-“Si, sarà libero di andare! Ma deve promettere che rimarrà qui per sempre!”-

-“Venga sotto la luce.”- chiese Kate.

Voleva vedere con chi stava parlando, con chi avesse avuto a che fare per i suoi giorni futuri.

Ma quando lo vide, quando la voce profonda e strana che aveva udito poco prima, prese forma sotto il corpo di una bestia, Kate non riuscì a trattenere un grido di orrore.

Si fece forza e sospirò. L’unico suo obiettivo era riuscire a liberare suo padre Jim. Evidentemente il destino aveva scelto per lei un futuro decisamente non roseo, in compagnia di quella orrenda bestia.

-“Ha la mia parola!”- esclamò tra le lacrime.

-“E sia!!!”- tuonò la Bestia.

Fra le grida e le supplica di Jim, la Bestia lo fece ricondurre al villaggio, senza sua figlia.

Ormai era sua prigioniera.

 

Mentre ritornava verso le segrete, Lumière, un buffo candelabro parlante, con un forte accento francese, già presente in quell’ala del castello, provò a far ragionare la Bestia.

-“Ehm.. padrrone…  visto che la ragassa passerà con noi un po’ di taampo, magari è meglio trovarle un’altra sistemasione!”-

L’unica risposta che ottenne il candelabro fu un ringhio incavolato del suo padrone.

-“Rripensandosci forse no!!”- disse Lumière più a sé stesso, non sapendo invece che la Bestia l’aveva ascoltato.

Portando Kate in camera sua vide una lacrima rigarle il volto.

Sapeva che non era felice, ma forse lei era la ragazza che poteva spezzare l’incantesimo.

Dal canto suo Kate si guardava in torno spaesata, con paura.

Il castello era lugubre e buio. Numerose colonne costeggiavano le scale e tra una nicchia e l’altra vi albergavano statue inquietanti di gargoyle.

Incitato da Lumière la Bestia parlò:

-“Io… spero che le piaccia qui! Il castello è casa sua ora e può andare dove vuole. Tranne che nell’ala ovest!”- la ammonì.

-“Cosa c’è nell’ala ovest?”- chieste curiosa.

-“E’ PROIBITA!!”- ringhiò in risposta la Bestia, tanto da farla spaventare.

Continuarono a camminare silenziosi per il castello, senza emettere un suono. La Bestia per paura che lei scappasse, e Kate per la sua paura della Bestia.

Pensava davvero che era una Bestia orrenda: era più alta del normale, zanne lunghe come un drago e due corna come le capre; il tutto veniva ricoperto da un folto manto di pelo.

Ma aveva anche notato il colore degli occhi: blu come il cielo, come il mare.

Facendola entrare nella sua stanza si raccomandò di chiedere ai domestici se avesse avuto bisogno di qualcosa.

-“Lei questa sera cenerà con me!! E non è un invito!!”- ordinò la Bestia, prima di rinchiuderla nella stanza, lasciandola sola a piangere e disperarsi.

 

Kate era lì nella stanza da letto dove avrebbe passato le sue giornate. Era corsa sul letto a piangere disperata. In una sola giornata aveva perso il padre, la libertà e i suoi sogni.

Dopo svariate ore, sentì bussare alla porta, e una buffa e cicciottella teiera entrò tutta sorridente.

-“Io sono Mrs Brick, mia cara, ma se ti fa piacere puoi chiamarmi con il mio nome da umana. Sono tanti anni che nessuno mi chiama più così, ma mi chiamo Martha. Ho pensato che gradissi una tazza di te!”-

-“Ma non è possibile!! Tu…tu sai parlare!!”-

Beckett era scioccatissima. Quella teiera non solo parlava, ma camminava ed era seguita da numerose tazzine.

-“Sto sicuramente sognando…”- disse cercando di convincersi.

-“Non so che sogni tu faccia cara, ma ti assicuro che siamo reali!”-

-“Te l’avevo detto che era molto bella!”- rispose una vocina dal basso. –“Ti chiamerò Belle!”- decise.

-“Mi chiamo Kate!”- rispose sorridendo.

Ora poteva osservare la tazzina, era molto chiara, come se avesse avuto una carnagione molto bianca. Gli occhi erano azzurri, ma di quell’azzurro chiarissimo, quasi di ghiaccio. Infine notò un ciuffettino color carota di lato, come se fossero i suoi capelli.

-“Si, ma siccome sei molto bella, per me sarai Belle!”-

-“E io allora ti chiamerò Alexis, come una mia amica a cui somigli tanto!”-

-“Alexis?! Mi piace!”- sentenziò la tazzina tutta contenta.

-“Su lasciala in pace!”- sentenziò la teiera Martha. –“Oh darling, perché piangi?”-

-“In una giornata ho perso mio padre, la mia libertà e i miei sogni.”-

-“Tutti noi qui pensiamo che tu abbia fatto una cosa molto coraggiosa! Il padrone potrà sembrare scontroso e irascibile, ma in fondo è un bambinone!”-

Beckett cercò di asciugarsi le lacrime e sorrise debolmente anche se continua a pensare a suo padre.

–“Uh! Ma che sto facendo?! C’è una cena da preparare e io sono qui a perdere tempo!”- disse la teiera raccogliendo le numerose tazzine a sé e lasciando Kate da sola.

 

Beckett rifletteva alla luce della candela.

Non ricordava assolutamente come fosse arrivata lì. Ricordava soltanto Philippe che l’aveva portata al castello.

Aveva un gran mal di testa, ma più cercava di ricordare e meno ci riusciva.

Tutto intorno a lei era strano, misterioso, come se ci fosse un grande segreto che aleggiava come uno spettro nel castello, impedendole di ricordare.

Fece mente locale. Ricordava casa sua, suo padre, e Gaston.

Già proprio colui che le aveva chiesto di sposarlo quella stessa mattina.

A lei non interessava proprio, ero solo un egocentrico, maschilista e con un cervello di gallina, che sapeva di essere il bello della città.

Questo lo ricordava. Ma il passaggio successivo le era ignoto.

Sospirò. Aveva voglia di uscire da quella stanza, ma fuori avevano iniziato a scendere i primi fiocchi di neve.

Le mancava suo padre, e non aveva avuto neppure il tempo di dirgli addio visto che sarebbe stata lì al castello per molto tempo.

‘Il castello!’ pensò.

Era un ottimo modo per passare il tempo. Avrebbe potuto visitarlo, in fondo la Bestia le aveva detto che poteva andare dove voleva. Tranne nell’ala ovest.

‘Chissà cosa c’è nell’ala ovest!’ continuò il suo pensiero.

Si asciugò le lacrime con il dorso della mano, e molto silenziosamente uscì dalla sua stanza.

Sentiva delle voci, come dei sussurri.

‘Oltre ai mobili e stoviglie parlanti ci saranno anche i fantasmi qui?’  si chiese Kate.

-“No, no Lumière! Devi controllare la ragazza a vista! Non possiamo permettere che vada nell’ala ovest, o il padrone si arrabbierà molto!”- disse Tockins

-“Abbi fiduscia mon amì! Lei potrebbe essere la ragassa che spesserà l’incantesìmo!!”- esclamò tutto felice il candelabro.

Ma Tockins accortosi della presenza della giovane donna, pestò quello che doveva essere il piede di Lumière ed esclamò:

-“Oh, ma buona sera mia cara! Cosa possiamo fare per te?”- disse affabile.

Kate, facendo finta di non aver sentito dichiarò di avere un po’ di fame ma era incantata da questo castello con la sua storia e le sue origini.

-“Perché non mi accompagna? Sono sicura che lei conosce il castello meglio di chiunque altro!”- chiese Kate molto gentilmente cercando di persuaderlo.

-“Ma certo! Mi segua, mi segua!”- disse lusingato per il complimento.

Tockins spiegava l’origine dell’arte del castello, dagli arazzi, ai dipinti alle numerose statue di marmo.

-“Come può vedere la pseudo facciata è stata tolta per rivelare il precedente stile Roccocò Minimalista. Noti i soffitti dalle volte Neo Classiche, e questo è un altro esempio del periodo Neo Classico- Barocco. Ora guardi con attenzione gli archi rampanti sopra i…”- ma Tokins si bloccò quando vide Kate che si dirigeva verso le scale che conducevano all’ala ovest.

Tokins e Lumière cercarono di distrarla, dicendole che le avrebbero fatto vedere la biblioteca. Accettò, ma solo per levarseli di torno.

Era molto più curiosa di visitare l’ala ovest.

‘Se tutti la tengono nascosta ci sarà un motivo!’ pensò. E inoltre quei due le ricordavano tantissimo Ryan con Esposito, anche se non aveva ben chiaro ancora chi fosse uno e chi l’altro.

Salì rapidamente le scale.

Contrariamente a tutto il resto del castello, nell’ala ovest regnava il caos.

Sedie rotte, tende strappate, sporca e polverosa.

Ma ciò che attirò la sua attenzione fu un dipinto, strappato proprio sul disegno.

Kate cercò si sistemarlo, ma tutto ciò che riuscì ad intravvedere erano gli occhi azzurri come il cielo di un giovane ragazzo.

Una strana luce alle sue spalle la fece voltare. Si avvicinò lentamente ma con curiosità, e vide che su un tavolino vi era una rosa protetta da una campana di vetro.

Istintivamente sollevò la campana di vetro. Voleva sentire i morbidi petali sotto le sue dita.

Ma la Bestia la vide, e con un rapido gesto protesse la rosa, urlando contro Kate di andare via, lanciandole addosso qualsiasi cosa si trovasse sotto tiro.

La povera ragazza scappò via dal castello sentenziando che non sarebbe rimasta un minuto di più.

Correva sotto la bufera di neve insieme a Philippe, quando si accorse che un branco di lupi la stava inseguendo.

Incitò ancora di più il suo fedele cavallo, ma la neve e la tempesta lo rallentavano. Per quanto brava fosse a cavallo, Philippe la disarcionò, rimanendo a sua volta incastrato con le briglie su un ramo.

Kate non l’avrebbe mai abbandonato lì, in balia dei lupi, con morte certa. Afferrò un lungo tronco per difenderlo, cercando di colpire i lupi, ma quando tutto sembrava perduto, tanto che due di essi si avventarono su di lei, la Bestia accorse in suo aiuto.

Fu una lotta furiosa. I lupi lo attaccarono contemporaneamente, mordendolo e afferrandolo lungo la pelliccia e le zampe.

Una battaglia all’ultimo sangue, ma la Bestia fece andare a sbattere due lupi contro un albero e gli altri spaventati dalla sua maestosità scapparono via, guaendo come cagnolini.

Distrutto, esausto e ferito per la lotta la Bestia si accasciò per terra, svenendo.

Per quanto detestasse che avesse rinchiuso suo padre e fatto di lei sua prigioniera, Kate non lasciava mai una persona in pericolo, e in più lui aveva rischiato la sua vita per salvare lei.

Lo issò su Philippe e lo riportò al castello.

 

Una volta arrivati si fece portare dell’acqua calda da Mr. Brick e cercò di medicarlo, ma la Bestia non ne voleva sapere.

-“Stia fermo! Non faccia così!”- disse gentilmente ma in risposta ottenne solo un ruggito.

-“Le ho detto di stare fermo!”- continuò premendo il fazzoletto cercando di disinfettargli la ferita sul braccio.

-“MA FA MALE!!”- urlò.

-“SE STESSE FERMO, LE FAREBBE MENO MALE!!”-

-“Beh se non fosse fuggita, questo non sarebbe successo!”- rispose soddisfatto pensando di averla zittita.

-“Se non mi avesse spaventata io non sarei fuggita!”-

-“Beh…e lei non sarebbe dovuta andare nell’ala ovest!”-

-“Beh allora dovrebbe imparare a controllarsi!”-

La Bestia era senza parole. Era la prima persona dopo anni, no, probabilmente da sempre, che riusciva a zittirlo.

-“Ora stia fermo. Brucerà un po’!”- disse disinfettando la ferita, ottenendo solo un grugnito questa volta.

-“A proposito… Grazie per avermi salvato la vita!”-

La Bestia era sorpresa. Fino a quel momento nessuno lo aveva mai ringraziato per qualcosa.

-“Always!”-

Kate fu colta da un lampo improvviso.

Quella parola, per lei aveva un significato particolare, ma non riusciva a ricordare altro.
Sapeva che quel ricordo, legato a quella specifica parola, era connesso ad un’altra persona ma per il momento decise di lasciare perdere.

Ci avrebbe pensato in seguito.



ANGOLO MIO: saalve!! buon martedì a tutti! xD

allora eccoci al secondo capitolo! ;)

come avrete letto ho cambiato almeno in parte la prima parte (scusate la ripetizione) del cartone disney.. xk?! xk sennò nn la finivo più!! ahahahahah no! xk penso ke in questa ff la parte iniziale non mi servisse a tanto.. mi interessava partire dal momento in qui Belle ritrova il padre al castello. avrete anche visto ke Kate ha la convinzione di essere Kate e non Belle e ke i personaggi le ricordano i suoi amici.. lei non sa cm sia finita lì e non ricorda altro. sa solo che suo padre era prigioniero lì! lo so è complicato ma spesso nei sogni non tutto è chiaro! xD *me la sn cavata cm scusa!? xD *

bon anche nei prox capitoli ci saranno dei link del tubo e vi consiglio di guardare durante la lettura.

ok penso di aver detto tutto. ora lascio parlare voi! xD

al prossimo!

sbaciottii ;>

   
 
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