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Autore: Niniane_88    27/03/2012    10 recensioni
Niente vampiri. I nostri Cullen sono tutti umani, hanno età diverse, non hanno nessun legame di parentela tra loro e vivono nell'affollata ed eccitante New York del 1920! Cosa succederebbe se il loro mondo ruotasse attorno a un immaginario teatro dell'opera? Tra primedonne irritabili, ballerini talentuosi e direttori d'orchestra in difficoltà, la stagione operistica del White-Flower Opera sta per iniziare... e non mancheranno i corteggiamenti, gli amori improvvisi, le rivalse... Buona lettura!
ATTENZIONE: chi mi conosce già come autrice sa che la mia coppia preferita NON è la classica Bella/Edward!
Disclaimer: i personaggi di questa storia appartengono a Stepheny Meyer
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Jasper
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Buona giornata e buona settimana, carissime lettrici! Sono tornata con il nuovo capitolo che spero vi piacerà. Ora, una comunicazione: nell'altra mia storia "Luna di Mezzanotte" ho ricevuto un paio di recensioni che erano un cumulo di stupidaggini, tutte in fila. Dato che io, personalmente, ci metto impegno e attenzione, nelle mie storie, invito coloro che recensiscono solo per fare commenti senza senso a stare alla larga dal mio account e dalle mie storie. Preferisco una recensione critica, ma intelligente e costruttiva a una positiva, ma che fa cadere le braccia da quanto è stupida.
Ok, mi scuso per questo avviso, non volevo apparire minacciosa, so che qui ci sono persone molto carine e gentilissime che mi seguono e che ringrazio, di nuovo. Solo che qualche volta, certe cose fanno irritare e parecchio.
Ora la smetto di fare la noiosa e vi lascio al capitolo! Buona lettura!



L'amore è un Canto


IX


   Carlisle Cullen accompagnò Jasper Whitlock nella stessa sala dove Miss Swan aveva sostenuto il suo provino, poi, lasciato il collega, si affrettò a recuperare i solisti e a prepararli a ciò che li aspettava. Nessuno mosse la benché minima obiezione, nemmeno l’algida Miss Hale, che si limitò ad annuire, rigida come un manico di scopa.
   Carlisle era, generalmente, una persona discreta come poche, ma in quel caso non poté resistere alla tentazione di tenere d’occhio il lavoro di Mr Whitlock. Non perché temesse che si comportasse in modo scorretto verso i cantanti, anzi, quel giovane eccentrico gli piaceva molto e gli dava fiducia. Tuttavia, era curioso e desiderava vederlo sul campo: faticava a immaginarlo dirigere un’orchestra, era così tenebroso e affascinante, bello come un attore...
   Esattamente un’ora dopo l’incontro tra Carlisle, Jasper ed Emmett, i quattro solisti erano tutti riuniti davanti alla porta della sala: nessun chiacchiericcio sommesso, nessun battibecco, erano tutti in attesa.
   La prima a entrare, sotto lo sguardo premuroso di Carlisle, che era rimasto nel corridoio insieme al gruppetto, fu Miss Platt. Uscì dalla sala venti minuti dopo, sorridente e perfettamente a proprio agio:
   - E’ una persona deliziosa! – annunciò, rivolta ai suoi colleghi – E’ stato estremamente gentile, ha detto che la mia voce è proprio ciò di cui ha bisogno. Mi ha dato alcuni consigli utili, riguardanti il ruolo di Alisa e mi è parso molto soddisfatto.
   In Lucia di Lammermoor, Esme doveva cantare la parte di Alisa, la dama di compagnia della protagonista; nella Fanciulla del West, invece, avrebbe interpretato un ruolo meno importante, quello della moglie dello sceriffo.
   Il secondo a sostenere l’audizione fu Mr Johnson, il baritono, il quale non riapparve che dopo mezz’ora. La sua audizione era stata comprensibilmente lunga, perché in entrambi gli spettacoli che (forse) Whitlock avrebbe diretto, avrebbe sostenuto il ruolo dell’antagonista, crudele e senza cuore: naturalmente il giovane maestro d’orchestra aveva dovuto dedicargli molto tempo.
   Anche Mr Johnson appariva soddisfatto:
   - Mi piace molto, questo Whitlock! – commentò – E’ un tipo pratico, quasi alla mano, nonostante le apparenze. Ha detto perfino che potrei tentare una carriera in un teatro più grande… spero davvero che resti, lavorare con lui sarebbe un’esperienza utile.
   A quel punto toccò a Edward Masen, la cui audizione durò addirittura tre quarti d’ora. Carlisle, che dopo i provini di Miss Platt e Mr Johnson aveva iniziato a rasserenarsi, provò una fitta d’ansia quando vide il tenore che usciva, corrucciato.
   - Mi ha detto che devo risolvere alcuni difetti tecnici! – dichiarò, in tono offeso – Dice che ho una bella voce, ma che devo assolutamente migliorare il modo in cui interpreto certi passaggi… Non capisco, nessuno mi ha mosso delle critiche così mirate, prima!
   Whitlock ha ragione pensò Carlisle tra sé, Masen deve applicarsi molto di più se vuole trionfare davvero. Io faccio sempre una fatica terribile a imporgli le mie scelte e invece lui, in due parole si è spiegato perfettamente…
   Miss Hale entrò per ultima e, del tutto inaspettatamente, la sua audizione fu la più breve. Dopo dieci minuti, i gorgheggi della primadonna non si udirono più, ma Rosalie impiegò molto tempo prima di uscire e Carlisle intuì che doveva aver discusso con Mr Whitlock nell’istante stesso in cui riapparve. La signorina, infatti era rossa come un papavero e i suoi occhi lanciavano scintille:
   - E’ un affronto! – strillò, rivolta a tutti i presenti – Non ci posso credere! Nessuno mi ha mai trattata in questo modo!
   - In quale modo, Miss Hale? – chiese Carlisle, allarmato, precipitandosi al suo fianco.
   - Dice – sibilò lei, furibonda – che io non sono in grado di cantare la parte di Lucia!
   Seguì un lungo silenzio carico di tensione e incredulità.
   Prima che Carlisle trovasse qualcosa da rispondere a Rosalie, la porta della sala si spalancò, facendo sobbalzare tutti:
   - Io non ho detto nulla di simile! – tuonò Whitlock, ancora più alterato del soprano – Vi ho detto, Miss Hale, che potrete sostenere egregiamente il ruolo di Minnie, ma non quello di Lucia: la vostra voce non è adatta alla parte e voi lo sapete benissimo, ma, presuntuosa come siete, non volete accettarlo. Voi avete molto talento, Miss, ma esso non è illimitato: non potete pretendere di cantare qualsiasi cosa, pur di fare carriera. Oltretutto finireste col rovinare la vostra bellissima voce.
   - Ne parlerò al signor Mc Carty! – replicò Rosalie, sempre più inviperita – Non dubitate!
   - Fate pure! – rispose Whitlock, per nulla impressionato, con un alzata di spalle – Quanto a me, credo che il mio lavoro qui sia finito.
   Carlisle si fece largo tra i cantanti esterrefatti per raggiungerlo:
   - Come? – chiese agitato - Non… non rimanete?
   Jasper Whitlock sostenne il suo sguardo con fierezza:
   - Maestro, - disse in tono cortese, ma fermo – ho dato una possibilità ai vostri cantanti, come mi avete chiesto. Purtroppo non sono stato pienamente soddisfatto e pertanto non ritengo utile alla mia carriera lavorare qui. Tutto ciò non ha niente a che vedere con voi: vi prego di scusarmi e di non insistere, perché non cambierò idea. Addio, Mr Cullen. – Jasper fece un cenno del capo agli altri – Signori, i miei rispetti.



*           *            *



   Alice Brandon aveva osservato l’intera scena dal basso, nascosta nel vano delle scale. Aveva ascoltato la discussione tra Miss Hale e il signor Whitlock e quando il direttore aveva annunciato di volersene andare aveva provato un senso di scontento del tutto nuovo.
   Non era giusto che Miss Hale continuasse a spadroneggiare al Flower in quel modo! Se il maestro non l’aveva ritenuta adatta al ruolo di Lucia doveva esserci un motivo. Alice non capiva nulla di canto e di soprani, ma ricordava benissimo che Bella aveva studiato quella famosa partitura, gliene aveva parlato, al loro secondo o terzo incontro. Forse lei sarebbe piaciuta al maestro…
   Da giorni, Alice desiderava fare qualcosa per la sua amica: non aveva ancora trovato il modo di ringraziarla per come l’aveva aiutata durante la prima, quando i suoi rivali le avevano distrutto il costume. Si era affezionata a Bella e a suo padre, che erano riusciti, in poco tempo, a farle vedere sotto una luce del tutto nuova, la sua vita al Flower.
   Se Bella si era dedicata in passato a studiare il ruolo di Lucia, su consiglio della sua insegnante, c’era un alta probabilità che fosse preparata almeno quanto Miss Hale. Le due cantanti erano così diverse l’una dall’altra…
   Se solo fosse riuscita a fermare Mr Whitlock, prima che se ne andasse definitivamente…
   Ma come poteva lei avvicinarsi a quel personaggio tanto importante? E che cosa avrebbe potuto dirgli, che risultasse credibile? Era solo una ballerina.
   Solo una ballerina…
   All’improvviso ebbe un’idea: appunto perché era una ballerina, poteva trovare il modo di fermare, fisicamente, Mr Whitlock.
   Lo tenne d’occhio, mentre scendeva l’ampia scalinata in marmo e fece in modo di avvicinarsi a lui, fingendo di camminare per conto proprio. Poi, quando gli fu abbastanza vicina… si lasciò scivolare a terra con un movimento fluido, fingendo uno svenimento in piena regola.
   Un istante dopo udì l’uomo fermarsi e accostarsi a lei.
   - Signorina? – chiese una voce profonda – Mi sentite? Signorina?
   Alice aprì lentamente gli occhi, fingendo di riprendersi:
   - Oh! – disse debolmente – Sì… sto meglio… è stato solo un mancamento…
   - Dove posso accompagnarvi? Riuscite ad alzarvi? – chiese l’altro, sollecito.
   - Il mio camerino è qui vicino. – disse Alice, complimentandosi in cuor suo con sé stessa, perché il suo piano stava funzionando – Se non vi fosse di troppo disturbo darmi il braccio, signore…
   - Naturalmente, signorina. Appoggiatevi a me.
   Alice fece come Whitlock le chiedeva e pensò che quel giovane era davvero gentile e premuroso: doveva assolutamente riuscire a parlargli in favore dell’amica.
   Quando furono arrivati, Alice si lasciò aiutare ad adagiarsi un una sedia.
   - Posso portarvi dell’acqua? – le chiese l’uomo, scrutandola, preoccupato.
   Alice si schiarì la voce.
   - Veramente, signore… ecco… non andate in collera, ma io desidero parlarvi! – disse tutto d’un fiato.
   L’altro inarcò le sopraciglia: - Parlarmi? E di che cosa? Aspettate! – disse all’improvviso, come se avesse appena capito qualcosa che prima non aveva notato – Voi avete solo finto di svenire! Avrei dovuto immaginarlo!
   - Che cosa? – chiese Alice smarrita
   Whitlock la fissò, disgustato.
   - Le ballerine! Siete tutte uguali, voi! Quale miglior modo di sedurre un uomo che fingere di svenire?
   - Sedurre? – fece Alice, sempre più esterrefatta e confusa – Io? Signore, vi prego, credetemi, siete in errore! Non è per sedurvi che vi ho portato qui!
   - Ah no? – la canzonò Whitlock – E per quale motivo, allora, una ballerina vorrebbe parlare con me? Sono stato uno sciocco, avrei dovuto capirlo prima! – aggiunse, apprestandosi ad uscire.
   Alice balzò in piedi e lo afferrò per un braccio.
   - Signore, aspettate! Non avete ascoltato tutti i cantanti del Flower!
   Whitlock si bloccò immediatamente:
   - Come avete detto? – chiese trasognato
   - Non li avete ascoltati tutti. – continuò Alice, più calma – Io credo che dovreste dare una possibilità anche a Miss Isabella Swan. Potrebbe essere lei la… la vostra… Lucia…
   E fu con immensa soddisfazione che Alice vide il giovane voltarsi nuovamente verso di lei, improvvisamente attento.
   - Spiegatemi per bene di cosa state parlando, Miss.
   Alice gli parlò della ragazza venuta da Filadelfia per sostituire l’assente Miss Weber, di come si fosse fatta onore durante le recite e ribadì che era sicurissima del fatto che avesse studiato la parte di Lucia. Jasper Whitlock la ascoltò attentamente e dopo che Alice ebbe finito di parlare le si rivolse in tono garbato.
   - Non sapevo nemmeno che questa Miss Swan esistesse. E’ gentile da parte vostra preoccuparvi per lei. E vi debbo delle scuse, Miss Brandon, non avrei dovuto giungere a conclusioni affrettate.
   Alice sorrise con tristezza:
   - Non scusatevi. – mormorò – So fin troppo bene di quale reputazione godono le ballerine.
   Chinò il capo, timorosa di sostenere lo sguardo indagatore del giovane che aveva davanti.
   - Sono mortificato, Miss Brandon. – continuò lui – Non meritavate un trattamento tanto scortese. Dove posso trovare Miss Swan?
   Alice si illuminò: - Nel suo camerino, naturalmente! Vi condurrò io stessa, seguitemi!
   E con il passo aggraziato delle ballerine, Alice guidò Jasper Whitlock fuori dalla stanza.


Ragazze, vi assicuro che ci siamo, nel prossimo capitolo Jasper e Bella, finalmente si incontreranno! Alla prossima settimana, spero che avrete tempo e voglia di lasciarmi due parole di commento.
Un grande abbraccio
Niniane

   
 
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