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Autore: watereyes    29/03/2012    2 recensioni
Federica Terreni ha diciassette anni, un'avversione totale per le materie scientifiche e una sfortuna cronica.
Per una volta però, la dea bendata sembra esserle amica: ha un ragazzo che la ama e un sette e mezzo in chimica di cui vantarsi fino alla maturità.
Ma, si sa, sfortunati si nasce e sfortunati si resta. Dopo l'incontro, o meglio, lo scontro, con Filippo Lombardi, alias ragazzo più popolare della scuola, una pioggia di avvenimenti piomba sulla testa della povera Federica.
Tra sorelle isteriche, fratelli gelosi, migliori amiche con nomi epici e pesci col raffreddore che cosa succederà?
STORIA MOMENTANEAMENTE SOSPESA
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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2 - scontri e imprevisti

- Tesoro!!

- Alex!

Non appena sento la sua voce chiamarmi comincio a correre, completamente dimentica di quello sbruffone di Lombardi. Lo vedo sorridere e aprire le braccia per accogliermi e mi sembra di essere in un film: vedo la scena al rallenty, come se fossi in una di quelle commedie romantiche. Raggiante, spicco un salto per raggiungerlo. Ora, seguendo il prevedibile copione, lui dovrebbe prendermi al volo, farmi fare qualche giro giravolta e poi abbracciarmi. Ovviamente, invece, le nostre teste si scontrano come due sassi battuti l’uno contro l’altro.

- Ahia! – strillo, massaggiandomi la fronte.

Perché la mia vita non è mai come un film?

Alex ridacchia, strofinandosi la testa. Deve aver preso una bella botta anche lui.

- Cavolo Fede, sei sempre la solita! – esclama, accogliendomi con più cautela fra le sue braccia - Allora? Com’è andata? L’arpia ti ha interrogato?

Questa è un’altra delle cose che adoro di Alex. È così premuroso, si ricorda tutto! In più, riesce a sopportare anche quella palla al piede di mia sorella, il che gli fa guadagnare un sacco di punti.

- Sì!! – grido, euforica – e indovina cosa mi ha dato? Eh? Indovina!!

A volte mi chiedo sul serio come faccia a sopportarmi. Alex invece sembra trovare molto divertente questo mio lato infantile ed entusiasta, infatti ride e mi asseconda:

- Mmm.. cinque? – azzarda.

- Ma ti pare che sarei così felice se mi avesse dato cinque!? – sbotto, le mani sui fianchi.

- Beh, dovresti, considerando che di solito ti aggiri sul quattro, quattro e mezzo.. – mi prende in giro lui, senza ritegno.

- Ah ah ah. Ma che spiritoso! – mi lamento, fingendomi offesa.

- Dai, sto scherzando. Hai preso dieci? – chiede lui, incapace di trattenersi.

Lo fulmino con lo sguardo.

- Okay okay, adesso sono serio.. sei e mezzo?

Fortuna per lui che ha proposto un voto inferiore a quello ottenuto o l’avrei sbranato vivo.

- No! – trillo, riacquistato il buonumore – ho preso sette e mezzo!

Spalanca gli occhi, sorpreso, poi di slancio mi stringe e mi solleva in aria, facendomi girare come una bambina. Adesso si che mi sembra di stare in un film e rido, felice come una bambina.

- Amore! Sono così contento per te! – mi sussurra all’orecchio, stringendomi ancora di più a sé. Il suo tono è cambiato, la voce è più bassa, vibrante, suadente. Chiudo gli occhi e sorrido leggera, dischiudendo le labbra in attesa delle sue, che non arrivano affatto in ritardo. Leggera, passo la lingua sulle sue labbra lisce, per gustarne il sapore. È molto dolce, mi fa venire in mente il latte caldo con il miele che mi fa la mamma quando sono malata. Il suo bacio è delicato e le sue labbra sono morbide, fin troppo. Anzi, se volete saperlo, ho sempre pensato che Alex avesse una bocca quasi femminea: è troppo morbida per essere quella di un uomo. Ovviamente, non lo ammetterò mai, nemmeno sotto tortura. Soprattutto con Clio che non fa altro che cercare difetti in lui. Sento che sta cercando di approfondire il bacio, ma lo fermo: detesto le effusioni in pubblico. Per carità, un bacio ci sta benissimo, solo che non mi piace dare spettacolo o sentirmi responsabile per un attacco di diabete di qualche povero malcapitato che si trovava nei paraggi.

- Dai Ale, lo sai che non mi piace.. – dico, sorridendogli con aria di scuse.

Mi sembra di vedere un lampo di fastidio passargli fugace negli occhi, ma un attimo dopo è lo stesso Alex di sempre, dolce e premuroso.

- Non preoccuparti – mi sorride infatti – non sono arrabbiato. Oggi cosa fai?

- Mmm.. devo fare una versione di greco, tra poco abbiamo il compito e non voglio andare male. Poi penso che andrò a fare un giro con Clio oppure andrò a ginnastica. Tu invece, che fai?

- Oggi ho gli allenamenti, poi pensavo di portarti fuori, che ne dici?

- Sì! Sì! Assolutamente sì!! – strillo contenta, gettandogli le braccia al collo e rischiando nuovamente di farlo crollare – Dove andiamo?

- Vedrai. È una sorpresa.

Sta per aggiungere qualcos’altro, ma proprio in quel momento suona la campana.

- Oh cavolo! Scusami, ma devo andare! Adesso ho la Ferraresi, e sai che quella non accetta ritardi!

Gli schiocco un rapido bacio sulle labbra e fuggo via, credendomi veloce come un bolide e sembrando più che altro un rinoceronte alla carica. Questo spiega perché tutti quelli che incrocio lungo il mio cammino si scansano terrorizzati. Tutti tranne uno, che corre alla mia stessa velocità ma in direzione contraria. Per la seconda volta nell’arco di dieci minuti vengo scaraventata a terra per il contraccolpo.

- Scusa.. – esclamo, ad occhi chiusi – mi.

Strabuzzo gli occhi, rendendomi conto di chi ho investito. Non è possibile. Ancora lui.

- Ancora tu! – esclama quello rialzandosi, gli occhi fiammeggianti.

Lui che dice a me così? Dev’essere uno scherzo.

- Guarda che se vuoi provarci con me, puoi usare altri metodi. Non che mi dispiaccia la tua originalità e apprezzo molto la tua fantasia ma, francamente, sarebbe meglio se non fosse sempre doloroso. Possiamo uscire insieme se vuoi, non ho nulla in contrario, ma ti consiglio caldamente di tentare con approcci più tradizionali.

Lo fisso, senza parole. Ma davvero ci sono ragazze che vogliono uscire con questo qui? Come fa la scuola a contenere un ego di tale portata? Non è fisicamente possibile, finirà per scoppiare.

- Che c’è, ti sei incantata? Lo so, quando mi si sta troppo vicino può succedere. È uno degli effetti collaterali.

Mi riscuoto e mi allontano bruscamente da lui:

- Cosa sei, una medicina?! Effetti collaterali! Lasciatelo dire, l’unico che qui ha bisogno di una visita sei tu. Non uscirò mai e poi mai con te, hai preso una bella cantonata. Adesso scusami, ma devo andare in classe.

Senza aspettare una risposta, mi dirigo a rapidi passi verso la mia classe, senza voltarmi indietro ma percependo il suo sguardo trapassarmi la schiena come una freccia incandescente.

 

- Aauf!! – sospiro, lasciandomi cadere sul banco e premendomi le mani sulle guance per cercare un po’ di sollievo. Sono arrivata in tempo, per fortuna – Che nervoso! Dio, che nervoso!!

- Che c’è? Hai litigato con Fido? – mi chiede Clio, speranzosa.

- No.. e non chiamarlo così! – esclamo, punta sul vivo – è quel cretino, che mi fa incavolare come un orso.

- Quel cretino chi? – fa lei curiosa, sporgendosi verso di me e ignorando il mio poco sensato paragone – c’è qualcuno più cretino di Alex?

Le riservo un’occhiata di fuoco che le fa fare un sorriso di scuse e replico:

- Quel cretino di Filippo Lombardi, per esempio! – sbotto, furente.

- Vorrai dire quel gran figo di Lombardi! – esclama Margherita, una nostra amica e compagna di classe, unendosi a noi – l’avete visto bene?

- Per quel che mi riguarda, l’ho visto anche troppo – sputo, velenosa.

- Oh sì – sospira invece Clio, ignorandomi – ma è sempre un piacere farlo.

Sbuffo, frustata. È proprio vero che l’apparenza inganna, cavoli!! Lo vedo anche io che è bello –perdio, per non notarlo bisogna essere proprio ciechi!- ma ho sempre pensato che se la tirasse troppo. Dopo oggi, poi, è finito sulla mia lista nera, battendosela alla pari con mio fratello.

- Comunque, perché dici che è un cretino? – mi fa Clio, evidentemente tornata sulla terra.

- Perché è un cretino megalomane che travolge le persone!! Si crede chissà chi e non ha un briciolo di educazione! Non riesco a sopportarli i tipi così..

Racconto in breve i fatti accaduti mentre fingo di prendere appunti, sotto lo sguardo appannato della Ferraresi. Ascolto cercando di reprimere il fastidio per i loro commenti eccitati. Sto per scoppiare quando, grazie al cielo, qualcuno bussa alla porta, interrompendo la lezione. Mio salvatore!

- Scusate l’interruzione. Avrei una comunicazione da fare.

No. Non è possibile! È una persecuzione!!

Filippo Lombardi sosta sulla porta, circondato dalla sua solita aurea di fascino naturale che lo contraddistingue. Sorride disinvolto alla classe, finchè non incrocia il mio sguardo. I suoi occhi si illuminano divertiti e ammicca nella mia direzione. Lo fulmino con lo sguardo e mi giro dall’altra parte. Che comportamento maturo, complimenti Fede.

Lo sento soffocare una risatina, per poi schiarirsi la voce ed annunciare:

- La scuola ha indetto un corso di orientamento al lavoro. Insieme ad altre classi la quarta b è stata scelta per condurre la visita guidata a palazzo ducale. Studierete bene il vostro percorso e lo dovrete esporre ai turisti in inglese, dato che non siete del linguistico. Ovviamente saranno scelti solo quelli con una maggiore conoscenza della lingua. Non è obbligatorio partecipare, anche se è caldamente consigliato, senza contare che assicura un credito a fine anno.

Le sue parole scatenano immediatamente un brusio eccitato, difficile da reprimere.

- Wow, Chicca, hai sentito?? – mi strilla Clio nelle orecchie.

A volte mi chiama così, non saprei spiegare bene il motivo. Semplicemente, è così. In ogni caso, non posso negare di non essere allettata da questa oppurtunità, così contraccambio il suo entusiasmo (anche se so che se Lombardi parteciperà al progetto tutta l’eccitazione svanirà) mentre la Ferraresi intima invano il silenzio e Lombardi ci guarda.

Ah già, è venuto Lombardi a farci questo annuncio perché è –purtroppo- uno dei nostri rappresentanti d’istituto.

Il cicaleccio si placa un poco, permettendomi di sentire la voce di Lucchini gridare a Lombardi:

- Si guadagna qualcosa?

Il solito pragmatico.

- Purtroppo no – sospira lui, dispiaciuto - A proposito di quelli che parteciperanno a queste progetto, saranno una trentina, più o meno. Prima dovrete superare un test per verificare le vostre abilità linguistiche. Però so che nella vostra classe c’è qualche fortunato che è bilingue francese. Insieme a noi del linguistico può occuparsi dei turisti francesi, che a quanto pare costituiscono la stragrande maggioranza.

No.

Ditemi che è solo un brutto sogno.

Non può succedere sul serio!!

- Allora? Chi è il fortunato poliglotta? – chiede Lombardi, facendo veleggiare lo sguardo su di noi. Mi sembra che i suoi occhi si soffermino un attimo di più del normale su di me, ma sicuramente è una mia impressione.

Sospiro pesantemente e –grazie a un altro micidiale pizzicotto di Clio- esclamo:

- Sono io. Mia madre è francese.

- Tu? – esclama quel bucefalo sorpreso.

Sbruffone megalomane! Perché sembra così stupito? Sorprende così tanto che io sappia parlare più di una lingua?

- Chi l’avrebbe mai detto! – prosegue – sei una continua sopresa.

È già il secondo che me lo dice oggi e la cosa non mi fa per niente piacere. Per di più, la prima persona ad avermelo detto è stata la mia professoressa di chimica e questo non contribuisce certo a farlo entrare nelle mie grazie:

- Sai, i miei hanno ben pensato di insegnarmi due lingue, perché avessi una possibilità in più di farmi capire, dato che ci sono persone che non capiscono un’acca nemmeno nella loro lingua madre.

Lo fisso con intenzione, per fargli capire che mi sto riferendo proprio a lui. Rimane per una attimo in silenzo, fissandomi, prima di scoppiare a ridere divertito.

Sta ancora ridendo quando la voce smielata di Camilla D’Arconte chiede, talmente piena di sospiri e sottintesi da sembrare una ragazza che parla su hot line:

- Tu ci sarai?

Credo sia inutile dirvi che ruolo ricopra Camilla con le sue gonne inguinali e le unghie laccate più affilate di rasoi nella nostra classe.

La risata di Filippo si spegne lentamente. Guarda Camilla e poi il suo sguardo si ferma su di me. Il suo viso si apre in un sorriso divertito e –per quanto mi secchi ammetterlo- terribilmente affascinante:

- Credo proprio di sì – esclama, gli occhi fissi nei miei – ci sarò anch’io.

 

SPAZIO AUTRICE:

Scusatemi!!!
Cavolo, non pensavo di impiegarci così tanto! D:
Non so, penso di aver avuto (veramente credo di averlo ancora, purtroppo) il mio primo cosiddetto blocco dello scrittore. Sempre che mi si possa considerare una scrittrice J

Coomunque, ho stravolto tutta la trama che avevo in mente prima e, in pratica, ora ho solo un sottilissimo filo conduttore. Per questo, se volete darmi consigli, suggerimenti o altro sarò ben lieta di ascoltarvi!

Ringrazio infinitamente tutti quelli che hanno recensito, preferito, ricordato e seguito la mia pseudostoria!! *-*

Grazie mille davvero, non sapete quanto sia importante per me e quanto mi renda felice!

A presto
Besos
watereyes

 

   
 
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