Vite in tempesta
III.
«Nelly, Io sono Heathcliff. Lui è sempre, sempre nella mia mente; non come un piacere, come io non sono sempre un piacere per me stessa, ma come il mio stesso essere».
(Cime Tempestose)
«Nelly, Io sono Heathcliff. Lui è sempre, sempre nella mia mente; non come un piacere, come io non sono sempre un piacere per me stessa, ma come il mio stesso essere».
(Cime Tempestose)
«Dovresti smettere di pensare a lui».
I suoi singhiozzi squarciano l’esistenza artefatta in cui Daphne è immersa.
«Per Salazar, Asteria!» la rimbrotta. «Smettila di piangere per lui».
I suoi singhiozzi squarciano l’esistenza artefatta in cui Daphne è immersa.
«Per Salazar, Asteria!» la rimbrotta. «Smettila di piangere per lui».
Le dice che deve dimenticare, cancellare, scolorare ogni memoria che le è rimasta di lui: che è così che si va avanti che – importa?
Le dice che si crogiola in quei pensieri, nella propria disperazione, che forse le piace anche, che – non importa, risponde Asteria, certo che no.
È che pensarlo non è piacevole – ma nemmeno lei stessa è un piacere per la sua mente – ma fa parte dell’anima confusa e stracciata che a ogni respiro si muove e rischia di scomparire via.
(110 parole)