Sapor d’amore …
Drammatico incidente durante le riprese
del film “la casa nel bosco” del famoso registra Ono: la giovane attrice Sana
Kurata, di recente agli onori delle cronaca rosa per una sua presunta relazione
con il collega Charles Lones, coprotagonista nel film, è rimasta gravemente
ferita durante le riprese della scena clou del film. Nella suddetta scena il
set è andato a fuoco e la giovane attrice non è riuscita ad uscire dall’antica
villa dove stavano girando.
Portata di corsa all’ospedale di Tokio,
ora è ricoverata nel reparto gravi ustioni in condizioni critiche.
Nessun
altro è rimasto coinvolto nell’incidente….
Tutti noi eravamo rimasti sconvolti dalla notizia. Tutta la
mensa, prima piena di rumori e risate dei nostri compagni ora era silenziosa.
Non volava una mosca. Anche se le scuole medie erano iniziate da poco, tutti
conoscevano la nostre giovane amica e la stimavano.
Automaticamente mi girai verso il mio migliore amico, Akito:
era rimasto impietrito e ora fissava le immagini del telegiornale che raccontava
un altro fatto di cronaca … perché per quei giornalisti un incendio dove è
rimasta coinvolta una giovane attrice era una notizia, si più interessante di
altre, ma pur sempre una notizia.
Ma per noi era diverso. Era
di Rossana che si parlava: la ragazzina che è riuscita a riportare la pace tra
ragazzi e ragazze quando eravamo alle elementari e che aveva salvato il mio
migliore amico da se stesso. Lei per noi non era Rossana Kurata, la famosa
attrice ma solo Sana, la nostra amica. E ora rischiava la vita. Aya iniziò a
piangere e si appoggiò alla mia spalla. Io l’abbracciai ma non riuscivo a
parlare, sentivo che stavo per piangere anch’io ...
Ero rimasta sconvolta dalla notizia, come tutti dell’resto. Avevo
conosciuto da poco Rossana ma eravamo diventate subito amiche. Come era potuto
succedere una cosa del genere?? Non
c’erano delle misure di sicurezza per questo genere di cose??? quanto era grave
Rossana??? Tutt’intorno a noi, dopo un minuto di silenzio totale, i ragazzi
avevano iniziato a parlare dell’accaduto ma al nostro tavolo il silenzio
regnava sovrano. Aya e Hisea piangevano. Io, Tsu, Gomi e Akito eravamo
sconvolti. Presi a guardare lui, Akito, che aveva lo sguardo fisso sul
televisore. Gli afferrai la mano: era fredda …
Di tutte le parole che quel giornalista
aveva pronunciato solo poche erano rimaste impresse nella mia mente: ROSSANA,
INCIDENTE, INCEDIO,GRAVI USTIONI.
Com’era possibile?? L’avevo sentita
soltanto ieri quando mi ha chiamato scusandosi per non averlo fatto prima,
dicendomi che lassù tra i boschi i telefonini non prendevano e che era riuscita
a chiamarmi solo perché qualcuno le aveva mostrato un posto dove invece i
telefoni prendevano e io l’ho bloccata dicendole che ora sto con Fuka … com’era possibile che ora si trovasse di nuovo
qui a Tokio, in ospedale dove era in pericolo di vita???
Una cosa solo avevo
chiara nella mia mente: se era tornata qui in città, ed era in pericolo di vita
dovevo andare da lei e starle vicino …
Ero un menager fallito. E un amico ancor peggio. Sana giaceva sul quel
letto d’ospedale da ormai una settimana e non si era ancora ripresa. Con
l’aiuto di alcuni addetti dell’ospedale, cercavo di contenere la ressa dei
giornalisti che si affacciavano alla porta del reparto per avere più notizie
dello stato di salute di Sana, cercando di mandarli fuori. Volevo dare un po’
di pace alla signore Kurata, glielo dovevo. Lei che di solito sfrecciava in
giro per la casa con la sua macchinina giocattolo per cercare di sfuggire a
Oliver, sempre con in testa quei buffi
cappellini e Maro, lo scoiattolo, ora sedeva su una sedia fredda d’ospedale,
capelli sciolti, come una normale mamma preoccupata per lo stato di salute
della figlia.
Quando era giunta in ospedale mi ero
prodigato a chiederle per non essere stato in grado di mantenere la promessa di
proteggere sua figlia,ma lei aveva detto:
-
Sono
cose che possono capitare Robby. L’importante è che non sia rimasto coinvolto
qualcun altro. Ora pensiamo ad essere forti. Lo dobbiamo fare per Sana.
Ma io in colpa mi ci sentivo lo stesso,
forse più di prima. Prima le ammiratrici di Charles, ora questo. Non avrei mai
dovuto firmare quel contratto, sana non avrebbe girato il film, ma almeno si
sarebbe risparmiata bastonate, delusioni d’amore e questo …
Era colpa mia, solo
colpa mia …
Ero in quella sala d’ospedale a fissare
quel vetro oltre il quale c’era la mia bambina su quel freddo letto come
addormentata, ma lo sapevo che non era così: era in coma. Era là quando Robby
mi aveva chiamata informandomi sull’ accaduto …
Appena erano arrivati a Tokio in
elicottero, Robby si era affrettato a scusarsi per l’accaduto ma io gli avevo
risposto che non era colpa sua.
Erano incidenti che potevano capitare a
chiunque e questa volta era toccato a Sana. Alla mia piccola sana, quella
bambina che ho trovato sulla panchina di un parco dodici anni fa e che è
diventata mia figlia.
Mentre sono intenta
a fissare mia figlia, come se si potesse svegliare solo per il mio volere,
sento la porta aprirsi … probabilmente
qualche giornalista è riuscito a eludere la sorveglianza di Robby e degli addetti all’ospedale, mi volto pronta
a riversare tutta la mia rabbia e disperazione contro quel giornalista in cerca
solo di scoop …. Ma mi blocco vedendo chi ho di fronte: è Pegghy, la madre di
Sana. La madre Biologica di mia figlia.
Era colpa mia se Sana si
trovava in quelle condizioni. Prima le mie ammiratrici che la aggrediscono, poi
questo … perché non ero corso dentro la villa a salvarla??avrei dovuto esser io
su quel letto d’ospedale. Comunque com’era stato possibile? Il regista aveva
preso tutte le misure di sicurezza possibili … e se … no non è possibile, Sana
non farebbe una cosa del genere … eppure appena prima che entrasse in quella
maledetta casa ho avuto l’impressione che stesse già recitando … Sana ti prego ritorna
tra noi, ho bisogno di sapere la verità …
È
buoi dove sono?? Ho paura … vedo una luce … si avvicina sempre di più … è
accecante … dove sono? Ma questa è la nostra vecchia scuola elementare! Perché
sono qui?? Ma.. quelli in fondo al giardino siamo noi … io e la mia vecchia
classe … ci sono tutti … ma soprattutto c’è LUI … ma cosa ci fa Marika nel
laghetto??? Ma questa scena l’ho già vissuta! Oddio guarda gli occhi di Akito:
sembrano così duri, così spenti …
….
E adesso che succede?? Ah ecco … inizio a vedere qualcosa … ma questa è la mia
vecchia classe! Ma perché sto mangiando da sola??... ah adesso ho capito deve
essere quando le mie amiche erano arrabbiate con me perché non ero andata al
compleanno di Hisea per via dei troppi impegni lavorativi … è stato un momento
molto brutto per me … gli unici che mi sono rimasti vicino sono stati Terence e
Akito …
….
oddio no ancora …
No
questo non voglio rivederlo fa troppo male … il nostro primo bacio … sapeva di
limone … che stupida che sono stata a non aver capito già da allora …
…
oddio un altro ricordo … quando è uscito il libro di mia madre!!e da chi mi
sono rifugiata??ma da Akito naturalmente!! Perché, perché sono stata così
ceca??
Basta,
vi prego basta chiunque mi stia facendo questo, BASTA!!
No
un altro …
…
questo è il mio giardino … c’è la neve … no ti prego questo non riuscirei a
sopportarlo … sento delle lacrime scendermi dagli occhi … ma come mai queste
lacrime mi sembrano così vere se tutto questo è un sogno?? L’Akito del sogno si
avvicina a me e mi mette una mano sulla spalla, so cosa sta per succedere, e da
una parte lo vorrei con tutta me stessa, ma dall’altra ho paura perché so che
tutto questo non può essere vero perché ora Akito sta con Fuka…
“SANA!!”
Ma
da dove viene questa voce??è sicuramente quella di Akito, ma l’Akito che sta di
fronte a me mi sta ancora fissando e non ha aperto bocca …
“SANA!”
ripete la voce che sembra molto triste. Mi fa male al cuore sentire quella
voce- la SUA voce- con quel tono triste …
“SANA
TI PREGO SVEGLIATI!”
L’Akito
che mi sta di fronte si sta avvicinando …
sento le sue labbra sulle mie … questa volta è un sapore diverso … un
SAPOR D’AMORE ...
Apro
gli occhi.
Ora
so che sono morta e che sono finita in paradiso, perché mi ritrovo davanti un
angelo biondo, molto somigliante ad Akito … gli sorrido … lui sembra sorpreso
di vedermi (forse non era la mia ora??) ma poi mi sorride ma poi mi sorride a
sua volta e due lacrime gli scendono dagli occhi …
…
No angelo non essere triste per la mia morte, io sono felice perché tu sei cosi
somigliante a LUI … cerco di prendergli la mano per consolarlo (voglio anche
vedere se posso toccarlo, la sua pelle è cosi bella …) ma sento qualcosa che me lo impedisce … lui
però capisce le mie intenzioni e mi prende la mano senza parlare e mi sorride …
E
non mi importa se sono viva o morta, non mi importa se tutto questo è vero o è
solo una mia fantasia, perché fino a quando saremo io e lui – come in effetti,
lo siamo sempre stati- so che potremo superare qualsiasi difficoltà e stare per
sempre insieme …
…
un ultimo sorriso …
Poi
il buio.
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Ok lettrici non
linciatemi subito, lasciate che vi spieghi.
Questa shot era nata come inizio di una long che poi non a avuto
seguito.
Ieri sera lo ritrovata nel pc e ho deciso di modificarla e
pubblicarla come shot.
Il finale è aperto, e come detto sopra io sono per i finali
felici, ma ognuno faccia l’interpretazione che vuole.
Detto questo spero di ricevere almeno qualche commentino giusto
per sapere se ho sprecato tempo o no.
Mki90