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Autore: Esca    30/03/2012    2 recensioni
Why don't you kick off your dancing shoes
And come along with me
Perchè non butti via le scarpe da ballo
E vieni via con me!
Genere: Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Brian May
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2: Nello studio.

I quattro camminavano sotto il sole cocente.
-Non possiamo prendre la macchina?
Freddie guardò Roger come se fosse stupido, si avvicinò a lui e appoggiò il braccio sulla sua spalla.
-Dolcezza se non te lo ricordi…
Freddie alzò il tono di voce.
-Hai sfasciato la macchina venerdì sera!!
Roger lo guardò con un sorrisetto, s’infilò le mani nelle tasche.
-Ah, già. Non me lo ricordavo.

Freddie gli tirò una sberla, lui si massaggiò la testa. Brian si tolse la giacca per il troppo caldo e la lanciò a dosso a John che si sentì arrivare la giacca dritta in faccia, se la levò del viso e su esso, spuntò una smorfia di fastidio, quindi glie la ritirò sul petto, Brian la afferrò e se la mise sulla spalla tenendola con un dito, proseguì per la sua strada con andatura goffa.
Brian e Roger diedero fastidio a Freddie e John tutto il viaggio dall’hotel agli Studios.
Freddie si alterò ampiamente e agitò le braccia in aria mentre rimproverava i due davanti agli Studios, poco più in là John che sghignazzava mentre il batterista e il chitarrista venivano sgridati come due bambini dalla mamma, e visto che era un anima gentile non aggiunse nulla a le parole di Freddie.

Erano come una famiglia felice. Freddie interpretava la mamma, apprensiva che voleva i propri figli al meglio e che li correggeva e gli orientava ogni volta che si smarrivano, ma che li sgridava ogni tre per due per il loro comportamento fastidioso; John interpretava il babbo gentile e premuroso che non era in grado di tenerli a bada, ma che rideva quando venivano sgridati; e i due bambini erano Brian e Roger, bambini scalmanati che facevano capricci da mattino a sera e che li tormentavano:  Brian era, forse, il bambino più calmo, ma dispettoso che si divertiva ad appoggiare il fratello e ad infastidire soprattutto John; Roger, un bambino scalmanato che amava fare scherzi e visto che
era appoggiato dal fratello si sentiva ancora più fiero di se.

Freddie sbuffò e si allontanò con passo pesante e svelto urlando.

-Se li progettano la notte questi stupidi scherzi! Non è possibile!

John lo seguì divertito lasciando soli Brian e Roger. Il chitarrista si avvicinò all’altro.

-Percò non sarebbe male!

Roger lo guardò perplesso.

-Cosa?

-Pianificare gli scherzi di notte.

Il batterista scoppiò a ridere e gli diede una pacca sulla spalla, per poi avviarsi dentro gli Studios.
Brian rise e iniziò a correre verso Rog, passandogli vicino saltò e li mollò una sberla continuando a correre, il batterista non perse l’occasione e iniziò a inseguirlo per tutti li Studios.

Le prove iniziarono precisamente alle otto, né un minuto di più né uno di meno, Freddie era molto preciso su queste cose; voleva sempre provare fino all’ossesso, passavano intere giornate assieme, litigando, giocando, suonando e facendosi scherzi a vicenda.
Era ormai tre ore che provavano, non avevano fatto neanche una piccola pausa. Il tempo non era scorso veloce come tutte le altre mattine, andava lento. Nella pancia del bassista si sentì un rumorino, non avevano ancora mangiato.

-Adesso vi concedo una pausa. Andate pure a mangiare.

Annunciò Freddie appena sentì quel rumore. Con le mani li cacciò fuori dalla stanza, lui stava sempre a provare e mangiava un panino al
volo mentre scriveva testi e spartiti di canzoni. Gli altri tre membri della band se ne andarono al loro solito bar sotto gli Studios, s’incamminarono per il lungo corridoio bianco per poi scendere due rampe di scale, sbucarono in un enorme sala e uscirono da una porta vetrata con accanto una pianta di strana provenienza.

I tre entrarono nel bar.

-Ciao Mary
John salutò cortesemente, mentre Brian si avvicinò al banco del bar e le buttò un bacio, poco più in là si sentì una voce.

-Guarda che a Mary piaccio io mica te!

Brian si girò verso Roger ridendo.

-Taci, stupido essere. Taci.

Brian prese il suo solito tost al formaggio e la sua birra fresca, poi si andò a sedere vicino a John. Roger arrivò con un vassoio pieno di cose, il bassista sgranò gli occhi.

-Ma quanto cavolo mangi?

Roger posò il vassoio e si mise a sedere davanti a Brian.

-Tanto so che lui mi ruba le cose dal piatto.

Indicò il chitarrista con dito accusatorio; Brian prese le patatine dal piatto di Rog.

-La roba presa dal piatto degl’altri è più buona!

Roger iniziò a ridere e mangiò con gusto, schiaffeggiando, ogni tanto, le mani curiose del chitarrista che si aggiravano vicino le patatine. John finì di mangiare prima degli altri due e quindi tornò da Freddie che per due volte era andato giù a controllare se avessero finito, impaziente di iniziare le prove. Brian addentò il suo tost, ormai dimezzato, Roger lo guardò e si avvicinò a lui.

-Allora vuoi sapere che è successo ieri notte?

-Certo che lo voglio sapere!

Roger si mise comodo sorseggiando la sua birra fresca.

-Ora ti spiego tutto…

Ingoiò un altro sorso.
  
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