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Autore: Zomi    30/03/2012    8 recensioni
-Nell’angolo rosso, la favorita, la beniamina di tutti i nostri cuori, l’imperatrice delle Kuja, la donna più bella del Vecchio e Nuovo Mondo, l’unica donna membro della Flotta dei 7: la Principessa Serpente Boa Hancock…-.
Un boato esplode nell’arena a ritmo del nome della principessa. Stendardi e striscioni con gli stemmi imperiali e il suo nome si muovono ad onda sulle scalinate, mentre tamburi e trombe suonano indemoniate. Boa, con indosso una tutina rossa aderente e cucita su misura per esaltare le sue forme, saluta con un cenno della mano le sue suddite, sorridendo e ammiccando in direzione di Rufy.
-Mentre, nell’angolo blu…- continua la voce gracchiante e stridula della vecchia Nyon, amplificata da un lumacofono, -… proveniente da oltre la Red Line, la leggendaria ultima sopravvissuta dei mostri di Ohara, archeologa di Cappello di Paglia, con una taglia con 6 zeri: Nico Robin…-
Genere: Demenziale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Monkey D. Rufy, Mugiwara, Nico Robin | Coppie: Shichibukai/Flotta dei 7
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 6
 

 

-PISTOL JET!!!-
È un semplice urlo quello che precede il rilascio veloce e incondizionato delle spire, liberandomi dalla presa, permettendomi di riprendere a respirare.
Cado a terra, le gambe molli e incapace di reggermi.
Ansimo senza fiato, tenendo gli occhi chiusi con forza per recuperare le energie. Per pochi secondi ho preso conoscenza e mi è ora difficile percepire chiaramente ciò che sta succedendo attorno a me.
Pian piano, riesco a recuperare calma e chiarezza, riuscendo a decifrare gli schiamazzi che riecheggiano nell’arena.
Mille grida e fischi risuonano rabbiosi, mentre altre poche urla si sgolano di felicità.
Alcune le riconosco, come la voce squillante e acuta di Nami o il vocione baritonale e profondo di Franky, accompagnato dalle grida giocose di Chopper.
Tremando, puntò le mani al terreno, alzando il busto e il capo. Tentennante apro gli occhi, ricevendo una visuale sfuocata e imprecisa della realtà.
Una figura alta e mora mi è davanti, in chiara posizione di protezione per me, mentre attorno ci circondano migliaia di frammenti e schegge di pietra. Con il respiro corto, sbatto un paio di volte le ciglia, liberandomi lo sguardo dalla nebbia che lo infastidisce.
-Basta Boa…- ordina la figura di spalle.
Scuoto la testa, cercando di riprendermi, e finalmente riesco a riconoscere il mio salvatore come il mio capitano, che forte e coraggioso, si erge a schiena dritta e braccia muscolose davanti a me, proteggendomi dal serpente di pietra su cui Hancock è in piedi.
-Rufy caro…- balbetta lei, portandosi una mano davanti la bocca, incredula che mi abbia salvato. Sgrano gli occhi anch’io, sorpresa del suo intervento.
Arrossisco, capendo che dev’essersi catapultato qui nello stadio grazie alle abilità del suo Frutto del Diavolo, per poi salvarmi da morte certa dalle spire dei due serpenti che mi stritolavano.
-Questo duello finisce qui…- ordina Rufy con voce seria e roca -… nessun vincitore e nessun vinto. Nessuno morirà per il sollazzo di altri…-
Boa lo fissa con gli occhi sgranati.
-Ma Rufy…-
-Robin è una mia Nakama, e nessuno può farle del male…- la interrompe, fissandola innervosito e quasi urlando. Lei sbarra gli occhi, vitrei di pianto. Annuisce sconfitta e ordina al suo serpente di voltarsi verso la folla. Tremo impaurita dal tono così diverso e freddo dal solito solare e caloroso di Rufy. È davvero arrabbiato.
Reggendomi un braccio, sanguinate per la precedente pressione della morsa dei due rettili, mi alzo in piedi, muovendo qualche passo verso di lui. Mi volge ancora le spalle, incurvate per la rabbia.
-Capitano…- lo chiamo con voce insicura e tremante.
Rischio di perdere l’equilibrio, inciampando tra i miei passi, ma lui veloce e pronto, mi sorregge, accogliendomi tra le sue braccia.
-Robin, su forza… ora Chopper ti metterà a posto…- sussurra al mio orecchio, prendendomi in braccio e camminando verso l’uscita dell’arena.
-No…- cerco di protestare malamente, perché le ossa mi scricchiolano dolorosamente e i muscoli sanguinano feriti -… lo scontro… io… Boa…-
-Lo scontro finisce qui…- mi interrompe, lo sguardo oscurato dal suo tipico cappello di paglia -… basta con queste fesserie…-
Arrossisco, rendendomi conto della stupidità con cui ho agito accettando e combattendo oggi. Da vera sciocca, ho creduto di poter conquistare il cuore del mio amato lottando per lui, ferendo e umiliando magari la donna che lui ama davvero. Me ne sto zitta e ferma, rannicchiata nelle sue braccia, cercando di restare immobile e di non sfiorarlo per vergogna di me stessa, mentre saliamo la scalinata e i nostri compagni ci raggiungono correndoci incontro.
-Kuja e Mugiwara…- intanto parla Boa, attraverso il lumamegafono utilizzato in precedenza dalla saggia Nyon -… spero che lo spettacolo vi sia piaciuto e che il colpo di scena del pareggio, già programmato, non vi abbia deluso…-
Le suddite amanti della Principessa Serpente gridano gioiose, festeggiando impazzite per la sorpresa loro riservata e per la magnificenza della loro reale.
-Principessa Serpente!!!!!!!!!! Ti amiamo!!!!!!!!!!- si sgolano per lei, non capendo di essere state raggirate.
Non commento, restandomene in silenzio mentre Rufy mi posa tra le braccia morbide e accoglienti di Chopper, nella sua forma da umano.
-Robin… tutto ok?- si sbriga a chiedermi, passando leggero le zampe sulle mie ossa. Ho la sola forza per annuire, tenendo lo sguardo e il capo chino sui miei piedi traballanti per la sua camminata.
-Sorellona…- si avvicina preoccupata la mia sorellina -… come stai?-
Le sorrido, cercando di trattenere le lacrime agli occhi e di celare il mio stato d’animo triste e abbattuto. Nonostante mi impegni, però,  una lacrima sfugge al mio controllo, scivolandomi lungo lo zigomo, bagnandomi il viso impiastricciato di polvere e sangue.
-L’ho perso…- singhiozzo, rivolgendomi a Nami -… l’ho deluso…-
-Oh Robin…- sussurra lei, mentre raggiungiamo l’infermeria della Sunny.
 
 
-Stupida, stupida, stupida, stupida…- mi auto offendo da sola, camminando nervosa lungo il corridoio del palazzo reale con Nami al mio fianco -… ecco cosa sono: una stupida!!!! Ma come ho potuto cadere così in basso? Ma si può? Lottare con Boa credendo di poter avere Rufy così?!? Ma che mi è preso?!?-
Nami sorride, sistemandomi la spallina dell’abito da sera che indosso per la festa a cui ci stiamo dirigendo. Lei indossa un semplice vestito con gonna verde, senza maniche e che mette ben in risalto il suo voluminoso petto, io, che sono stata costretta a forza da lei a seguirla di nuovo nell’edificio della Principessa Serpente, un abito di raso viola scuro, con gonna lunga fino alle caviglie e uno spacco sulla coscia sinistra e il lato superiore del vestito chiuso dietro al collo ma con una profonda scollatura sui seni.
I capelli raccolti in uno chignon sulla nuca.
-Robin smettila…- mi sgrida, fermandomi a metà del corridoio e posandomi le mani sulle spalle nude -… tu lo ami, e per amore si compiono pazzie incredibili. Hai avuto paura che quella biscia te lo portasse via e hai agito d’istinto, affrontandola a spada tratta e ferocia… non capisco di cosa tu ti preoccupi?-
-Oh Nami…- singhiozzo, sentendo che le lacrime che mi hanno accompagnata tutto il pomeriggio trascorso nella mia cabina con lei a sfogarmi, stanno tornando alla carica -… ma non lo hai visto? Era arrabbiato nero… l’ho deluso con il mio comportamento stupido e geloso… avrei dovuto essere matura e calma invece che così impulsiva…-
Con mano leggera, la mia sorellina, asciuga le lacrime agli occhi, sorridendomi.
-Rufy non era arrabbiato con te o con Boa… possibile che tu non l’abbia ancora capito?-
-Capito cosa?- domando, guardandola stupita. Siamo ormai davanti la porta nera ebano della sala del banchetto dove abbaiamo pranzato oggi, e da cui si possono chiaramente sentire gli schiamazzi e la musica della festa serale organizzata per noi e per la nostra partenza per il giorno successivo. Le pareti della stanza traballano mosse dal ritmo e dal volume della musica, mentre noi due, in ritardo come al solito, ce ne stiamo qui a parlare.
-Se te lo dicessi io non avrebbe lo stesso significato…- mi sorride serafica, allontanandosi da me e entrando nella sala. Sulla soglia della porta mi regala un ultimo sorriso, immergendosi poi nella cagnara più totale.
La vedo scomparire oltre l’uscio, restando sola e in silenzio addossata al muro. Chiudo gli occhi, abbattuta e triste. Vorrei poter sistemare il casino che ho combinato, ma non vedo modo per rimediare.
Ho evitato tutto il resto della ciurma per tutto il restante pomeriggio, imbarazzata per il mio comportamento. Dopo che Chopper mi ha medicato, mi sono rinchiusa nella mia cabina, vergognosa di me stessa e pentendomi della mia gelosia. Butto la testa all’indietro, battendola ripetutamente contro l’intonaco color menta del corridoio.
Come ho potuto essere così sconsiderata?
Avrei dovuto ragionare a mente lucida e ferma, capendo che quello scontro proposto da Hancock non avrebbe portato nessun beneficio a nessuna delle due. E invece ho lasciato che la gelosia strisciasse subdola e contagiosa in me, annebbiandomi la ragione e perdendo il controllo.
Vorrei poter tornare indietro nel tempo e evitare di lasciar prendere il sopravvento alla gelosia, così da non deludere il mio capitano e intristirlo con il mio comportamento sconsiderato. Oh, quanto vorrei poterlo fare…
-Robin…-
Apro gli occhi di scatto, sentendomi chiamare. Cerco con lo sguardo la fonte della voce, notando Boa avvicinarsi a me. Indossa un esteso vestito rosso a maniche lunghe e spacco profondo e generoso sul torace, i capelli sciolti e liberi sulla schiena.
-Boa…- mi alzo dalla parete, sorpresa del suo tono gentile e tranquillo con cui mi ha rivolto parola e che lei mi sorrida venendomi incontro.
-Io…- balbetta -…io… io vorrei parlarti…-
Annuisco e accettando il suo invito, la seguo in un piccolo corridoio semi nascosto che si affaccia su un enorme balcone che costeggia tutta la sala del banchetto. Non entriamo nella rumorosa stanza, evitando di attirare l’attenzione delle sue suddite o dei miei compagni. Ci posiamo sulla ringhiera, davanti a una porta finestra, affiancata ad altre tre lungo il perimetro dell’enorme terrazzo,  da cui fuoriescono le luci multicolore della festa che ci illuminano, permettendoci di vederci in volto. I balconi sono distanziati tra loro da una semplice fila di palme, interrate in vasi abbastanza grandi, dando l’idea di dividere in tante piccole logge il grande terrazzo che li comprende. Ci addossiamo alla balaustra, mantenendo un paio di metri di distanza. I miei occhi si perdono sui tetti neri e grigi della città, semi addormentata nella notte stellata, mentre le donne che solitamente abitano quelle case, sono qui a divertirsi.
 -Avevi ragione…- mormora lei, arrossendo -Ho mentito: io e Rufy non siamo andati a letto insieme. Non so perché l’abbia detto… forse gelosia, forse paura di perderlo… ho voluto spaventarti, credo…-
Annuisco, guardandola. Non ha più la sua aria altezzosa e reale. Ora sembra semplicemente una ragazza come tante, innamorata e timorosa di perdere l’uomo che ama. Una donna come me.
-È avevi anche ragione sul fatto che avremmo dovuto lasciargli tempo e spazio per decidere… a Rufy intendo, su di noi. La sua amicizia è troppo importante per perderla ferendo una sua compagna, o peggio uccidendola… se non fosse intervenuto io l’avrei fatto…-
Sussulto, risentendo sulla mia pelle le spire forti e agghiaccianti dei suoi serpenti.
-… e di certo, così facendo, l’avrei perso…- ansima, spostando il suo sguardo dal cielo luminoso a me -… e per questo che ti chiedo perdono e ti prego di accettare le scuse di una Principessa Serpente altezzosa e straffottente, che avrebbe dovuto ascoltarti fin dall’inizio e non correre il rischio di perdere l’uomo che ama…-
Si inchina davanti a me, in segno di scuse.
Arrossisco, non abituata a certe tipi di riverenze.
-Alzati Boa…- la prego -… anch’io devo chiederti scusa. Sono stata una sciocca a farmi prendere anch’io dalla gelosia…-
Mi guarda negli occhi sorridendomi per la prima volta.
-Allora…- mi offre una mano come segno di pace -… amiche per Rufy? Aspetteremo che sia lui a decidere?-
-Si… lo aspetteremo e comunque vada, nessun rancore per l’altra…- ci stringiamo la mano, ora legate da questo nuovo sentimento di cameratismo che ci unisce, sorelle dello stesso impulso che ci fa sorridere e sognare per Rufy.
Sorridiamo entrambe, vere e sincere, guardandoci finalmente in pace.
-Bhè… che dici? Entriamo a festeggiare?- indirizza un pollice verso la sala luminosa e festaiola che traballa alle nostre spalle.
-Tu vai pure…- la lascio andare -… io preferisco la tranquillità che c’è qui…-
Annuisce, capendo il mio carattere riservato e non festaiolo come i miei Nakama. Con passo leggero e veloce, entra nel salone, attraversano il balcone in legno, e non appena mette piede in essa, un esplosione di grida di gioia l’assale, accogliendola calorosamente. La seguo con lo sguardo, addossando la schiena sul cornicione della terrazza. Sorride a ogni viso che la chiama, volteggia tra mille mani che la accarezzano, ride a ogni sua suddita.
Mi ero sbagliata. Non è una principessa altezzosa e superficiale, come credevo, ma una regina che ama il suo popolo e che lo protegge con devozione e rispetto.  È una sovrana buona e leale, che sebbene voglia dimostrarsi forte e autoritaria con tutti, in verità assomiglia a tutte le altre donne del Grande Blu; è pronta a tutto pur di rendere felice la sua gente, che la ama con devozione.
Sorrido, inclinando il capo e continuando a seguire quella ormai amica tanto strana quanto coraggiosa. Boa avanza tra la folla ballante. D’un tratto però si ferma, richiamata da qualcuno. La vedo voltarsi indietro e arrossire, quando dalla calca danzante, emerga Rufy. Tremo un po’, vedendolo avvicinarsi a lei e parlarle. Non ho la forza di usare le mie abilità per origliare la loro conversazione, coperta dalla musica. Non sono affari miei e poi, di guai, ne ho già combinati anche troppi oggi. La mora si avvicina al mio capitano, ride a qualcosa che le dice, lo ascolta imbambolata per poi arrossire vistosamente. Chiude gli occhi a mezza luna e lo abbraccia con amore. Si stringono per un po’, per poi sciogliere il loro abbraccio e dirigersi insieme verso il buffé.
Abbasso lo sguardo, tremando impensierita da ciò che potrebbero essersi detti. Forse Rufy si è scusato per il mio comportamento, forse ha ringraziato per l’ospitalità, forse ha chiarito con lei i fatti di oggi, forse le si è dichiarato…
Sospiro triste. Forse…
Mi volto di nuovo verso il mare di tegole blu che vengono carezzate da una brezza leggera, che risuona tra loro. Poso il viso su una mano, appoggiandomi al balcone e perdendomi nei miei funesti pensieri.
-Mocciosa!!!!- sento ridacchiare qualcuno.
Mi volto verso sinistra, dove, semi nascosti da qualche vaso di palme divisorie, Zoro e Nami avanzano fino ad addossarsi sulla ringhiera. La mia sorellina strattona lo spadaccino per il colletto della camicia nera che indossa, fino a portarlo su di lei e a circondarla con le braccia. Il verde l’abbraccia per la vita, intrappolandola dolcemente tra lui e il balcone, fissandola sorridente negli occhi. Nami ridacchia, circondandogli il collo con le mani e alzandosi sulle punte dei suoi tacchi. Si baciano teneramente, stringendosi tra loro e non trattenendo nemmeno un briciolo del sentimento che ora li governa, mettendo in chiaro che si amano.
-Uhm…- mugugna lo spadaccino, strusciando la fronte su quella della navigatrice e mettendo fine al bacio -… e quindi sei gelosa? Ecco perchè non mi hai lascito solo un attimo in quest’isola di sole donne…-
-Si…- ammette lei, baciandolo a fior di labbra e accarezzandogli il contorno del viso -… e almeno io l’ammetto…-
-Che vuoi dire? Io non sono geloso… sono solo… sono… particolarmente protettivo della mia donna…- ghigna divertito.
-Si, si certo…- lo bacia zittendolo. Distolgo lo sguardo da loro, tornando a guardare il panorama.
Sorrido felice per la mia sorellina. Almeno lei ha avuto il suo lieto fine con il suo spadaccino. Quanto a me, non so più che pensare. Che possa esserci ancora una chance tra me e Rufy? Posso ancora sperare?
Sospiro, trattenendomi dal piangere, ma una lacrima indisciplinata e cocciuta, corre lungo il mio profilo, scappando dai miei occhi umidi.
Una mano, leggera e delicata, mi accarezza la schiena. Sussulto sorpresa, voltandomi indietro. Rufy mi guarda serio, osservando la lacrima morire cadendo sulla fine del mio volto.
-Capitano…- esclamo, asciugandomi in fretta gli occhi e cercando di nascondere la mia amarezza.
-Tutto bene, Robin? Stai male? Vuoi che chiami Chopper?- domanda impensierito.
-No, no… tutto a posto. Solo un granello di polvere che mi ha fatto lacrimare… niente di più…- sorrido fingendomi serena e tranquilla. Lui mi fissa in volto, serio e non del tutto convinto.
-Robin…- mormora, accarezzandomi la guancia bagnata. Arrossisco per questo suo gesto tanto raro quanto prezioso. Forse mi ha perdonata.
-Capitano…- abbasso lo sguardo ai miei piedi -… devo chiederti scusa. Oggi mi sono comportata da vera irresponsabile e sciocca, combattendo con Hancock e dando quel patetico spettacolo…-
Mi ascolta atono, mentre il mio timbro di voce traballa, insicuro e tremante.
-Non volevo farti arrabbiare… è solo che… io e Boa volevamo… perché entrambe…-
Non so che dire. Balbetto frasi senza senso e prive di sintassi, mentre cerco di far smettere alle mani di tremare, stringendole tra loro davanti a me e gli occhi tornano lucidi e a pizzicarmi, pronti a piangere.
-Rufy, scusa… perdonami, ti prego…- tartaglio. Lui, con presa dolce e gentile, mi stringe le mani in una delle sue, mentre con l’altra mi alza il viso. Ci guardiamo negli occhi, i suoi neri e lucenti, i miei umidi e azzurri. Non emette verbo, ma semplicemente si avvicina a me, posando la fronte sulla mia e bacandomi a fior di labbra.
È il bacio più bello, dolce e delicato che mi sia mai stato dato.
Resto senza fiato, sentendo le sue labbra cercarmi delicatamente posandosi sulle mie, mentre mi lascia libere le mani e mi abbraccia accerchiandomi per i fianchi.
Si allontana di poco, giusto lo spazio di dividere le nostre bocche, ma non le fronti che ancora si frappongono. Il suo respiro caldo e leggero mi scalda il viso e un’irrefrenabile voglia di baciarlo ancora mi assale, ma mi trattengo, spiazzata per ciò che è appena accaduto.
-Robin…- mi riporta alla realtà -… oggi non era affatto arrabbiato con te o con Boa: ero preoccupato da morire per la tua salute. Stavi per essere stritolata da quelle due statue e non potevo permettere che accadesse. Non ho saputo fermarmi, e mi sono gettato nell’arena… prima ho chiesto ad Hancock se mai avrebbe potuto ucciderti davvero, e lei ha riso dicendo che mai avrebbe fatto qualcosa che mi rendesse triste…-
Annuisco, sentendolo avvicinarsi maggiormente a me, e ne approfitto per stringere nei miei pugni la sua blusa rossa che indossa sopra i pantaloni  a mezza gamba neri.
-… bhè saperti in pericolo, quasi sull’orlo della morte, non mi ha reso solo triste: mi ha quasi ammazzato… non voglio perderti Robin, tu sei importante per me, più di ogni altro nostro compagno perché io ti amo… hai capito? Io ti amo…-
Tremo tra le sue braccia, sgranando gli occhi che ho tenuto fissi su di lui per tutto il tempo in cui ha parlato. Un sorriso grande e felice mi si allarga sul viso e una piccola, gioiosa, lacrima mi bagna lo zigomo.
-Oh Rufy…- sussulto, buttandogli le braccia al collo e stringendolo forte a me -… anch’io ti amo… oggi mi sono fatta prendere dalla gelosia perché anche Boa ti ama e …-
-Si, lo so amore…- mi accarezza la schiena -… so tutto. Nami mi ha spiegato…-
Sorrido per l’intervento della mia cara sorellina, grazie al quale forse Rufy ha trovato il coraggio per dichiararsi a me. Con una carezza tra i capelli, torniamo a baciarci, senza più trattenerci per stupore o timidezza. Chiudo gli occhi, perdendomi in lui e lasciandomi cullare dalle sue carezze sul mio corpo. Lascio che la sua lingua mi accarezzi le labbra, socchiudendole poi per approfondire meglio il bacio. Iniziamo una danza frenetica e passionale di lingue e sospiri, mentre ci mangiamo con le labbra. Una mano di Rufy scivola dalla mia schiena fino allo spacco della gonna, accarezzandomi con la punta delle dita la pelle nuda sotto il taglio. Gemo eccitata, mentre una scarica elettrica mi scuote per i suoi tocchi. Incoraggiato dai miei sospiri, mi spinge contro la balaustra che ho dietro di me, facendomi sedere sopra. Si intrufola tra le mie gambe, stringendomi a lui con una mano sul mio fianco, mentre l’altra sua mano continua a sfiorarmi sotto la gonna. Risale, lento e sensuale, la coscia, prima sull’esterno, poi all’interno, con delicatezza e senza fretta, rispettando i miei tempi. Gli circondo la vita con le gambe, stringendolo a me, mentre lui scende con i suoi baci lungo la mia gola, liscia e libra, mentre inclino il capo all’indietro abbandonandomi completamente al suo volere. Ansimo e gemo, aggrappandomi alla sua schiena, mentre lui arriva a baciare la scollatura del vestito e a sfiorare l’inizio dei miei seni.
-Mmh… Rufy…- sussulto. Lui si ferma, alzando il capo verso di me, e mi bacia passionale, prendendomi in braccio e incamminandosi non so bene dove. Ho il fiato corto e sono certa di essere rossa come un peperone per l’imbarazzo, ma non m’importa perché lui continua a sorridermi e a baciarmi qua e là sul viso. Passiamo per il piccolo corridoio attraverso il quale prima io e Boa siamo giunte sul balcone, tornando all’interno del palazzo reale.
-Dove mi porti?- domando, soffiandogli sul collo.
-Ovunque tu vorrai…anche all’inferno, basta che ci sia tu. E non preoccuparti: ti proteggerò io da ogni male…- sorride, con il suo meraviglioso sorriso lucente.
Arrossisco, aggrappandomi al suo collo e nascondendo il viso tra l’incavo tra spalla e gola. Lo bacio, seguendo la linea della trachea, mentre velocemente raggiungiamo la sua stanza nel palazzo, offertagli da Boa per trascorrere qui, assieme a tutta la ciurma, la notte dopo la fine della festa.
-Anch’io combatterò per te sempre, amore…- gli sorrido. Con un colpo di piede, apre la porta della stanza, entrandoci sorridente e felice. Mi bacia, posandomi sul letto e ricominciando a baciarmi sul seno, dove poco prima si era fermato, mentre io lo spoglio lentamente.
-Si, io combatterò sempre per te e il tuo amore…- ansimo ancora una volta, nuda sotto il suo corpo scultoreo e senza vestiti, mentre ci amiamo per la prima e mai ultima volta.
 
 
 

ANGOLO DELL’AUTORE:
Ringrazio tutti coloro che hanno recensito e/o che hanno deciso di metterla nelle loro FF preferite, ricordate e/o seguite questa storia.
In special modo, ringrazio Robinchan07(SORELLONA!!!!!), Mixi e Miky923, le Rurobiniste più mitiche e Super che conosca, a cui è completamente dedicata la FF e a cui assicuro altre per questa coppia. Ho detto tutto?
Uhm… Ah già… il raffreddore mi è passato!!! Grazie a tutti quelli che mi hanno scritto di riguardarmi, stare a letto e riposare (o era un suggerimento per non vedermi più scrivere?!? Boh!!!). Ok, come il solito mi dilungo troppo e scrivo boiate a non finire. Ciao e grazie in anticipo per i commenti. Bye, al prossimo colpo di scler… no, cioè, ehm, intendevo, alla prossima FF…
 

 

Zomi 
 

   
 
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