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Autore: Pan17    31/03/2012    4 recensioni
"Sei molto più carina quando sorridi"
Io mi fermo, rimango indietro di qualche passo e sconvolta, ti guardo.
Cavoli.
Il tuo viso così bello sotto tutti gli aspetti non riesco a vederlo, ma nella mia mente già lo immagino.
Arrossisco poi quando ti volti verso di me e prendendomi per le spalle mi porti dinanzi a te.
"Rimani dove posso vederti." mi dici.
"So badare benissimo a me stessa!" Ti urlo contro, mascherando la mia timidezza.
"Certo certo"
Porca miseria.
Non pensavo oggi facesse così caldo..
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bra, Goten, Pan, Trunks | Coppie: Bra/Goten, Pan/Trunks
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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"Trunks, ieri notte stavi aggiustando Gil?" disse la giovane eroina, intenta a stritolare il suo amico robotico. 

"Ma no non lo stavo aggiustando. Gil aveva riscontrato un ulteriore problema dopo la fine della battaglia con i draghi e io stavo controllando in che modo porre rimedio" rispose Trunks all'amica. 

"Beh grazie!!! Mi hai fatto felice ^^ "

 

Che pomeriggio fantastico era stato... 

I tre si erano divertiti come non mai e il tempo sembrava essere passato velocemente, TROPPO velocemente. Sentivano di essere ritornati sulla navicella, quasi come se a dividerli dalla missione svolta quasi un anno prima vi erano stati solo pochi giorni. Stavolta però c'era la pace e la spensieratezza aveva preso il sopravvento, rivelando la profonda infantilità nel cuore dei due umani e il profondo lato umano del piccolo Gil. 

Pan non poteva non essere riconoscente a Trunks che le aveva restituito un amico, quello che era stato il suo primo vero amico: un amico vero che fra litigi e risate ormai si era conquistato un posticino speciale nel cuoricino della piccola sayan.

Volando si avviarono a casa, esausti ma anche soddisfatti del pomeriggio passato insieme, speranzosi di trovare la cena in tavola. 

"Finalmente siete arrivati! Vegeta sta perdendo la pazienza: lo state trattenendo dal divorare tutto il cibo... Ah e Bra ha una sorpresa per voi" disse Bulma appena aperta la porta, lasciando i ragazzi di stucco, forse troppo stanchi per pensare a qualcosa di diverso dal mangiare e dal dormire. 

Raggiunsero subito la sala da pranzo  , Trunks davanti e Pan appena poco dietro di lui, talmente vicina che quando il giovane presidente si fermó improvvisamente Lei gli Andò a sbattere contro, scivolando a terra. 

Lui rimase lì impassibile senza neanche voltarsi per accettarsi se l'amica stesse bene o meno come al contrario fece Gil.

"Pan! Pan! Stai bene?"

"Si Gil grazie... Aspetta un attimo" disse la ragazza furiosa per il comportamento inusuale del ragazzo. 

Si alzò con l'intenzione di fare una sfuriata ma qualcosa la fermò: Trunks sorrideva e guardava attraverso la porta appena socchiusa. Non riusciva a capire cosa fosse successo da renderlo così strano in pochi secondi e così guardò anche lei nella stessa direzione... Marron! A tavola con Bulma Bra e Vegeta. 

Un'ondata di rabbia inondò il suo corpo, stava per esplodere e per evitare di cominciare storie inutili aprì la porta decisa più che mai a lasciarsi il comportamento dell'amico alle spalle. 

"Piccola Pan!!! Come stai?" esclamò euforica la bionda 26enne

"Bene Marron ma smettila con questo piccola xD d'accordo" rispose sorridente Pan, sorpresa e felice di aver rivisto l'amica di famiglia. 

Marron non rispose, Pan la vide avvicinarsi a Trunks. Si guardavano negli occhi e sorridevano, Trunks non aveva mai guardato lei in quel modo e la presa consapevolezza di questo particolare destò nella moretta un infinita tristezza. Le dispiaceva pensarlo ma in quel momento non era più felice di avere Marron a pranzo, Trunks era letteralmente ammaliato da lei e non prestava attenzione a nessuno se non a lei! Lo aveva ritrovato da così poco tempo e già lo stava riperdendo; sentì che non poteva darla vinta alla biondina ormai sua rivale ed entrò in azione:per tutta la serata si impegnò a rimanere sempre accanto a Trunks, disturbando qualunque tipo di conversazione. E almeno per quella serata sentì di averla avuta vinta, finché non le si avvicinò Marron, palesemente spazientita. 

"Qualcosa non va, Pan?"

Non l'aveva chiamata Piccola Pan. Brutto segno. 

"No Marron perché?" rispose Pan con un aspetto teneramente innocente.

A quella domanda il viso dolce della ragazza bionda sembrò addolcirsi quasi del tutto e con tono quasi materno aggiunse:

"Ascolta Piccola Pan, so che hai bisogno di compagnia ma almeno per oggi ti prego di lasciarmi un po' sola con lui. Mi piace tanto e credo di essere ricambiata!! Non puoi capire come sono felice dopo... Beh dopo lui!" 

Terminò la frase con un filo di tristezza, che subito si impossessò anche del cuore della ragazza dai capelli d'ebano. 

"Certo Marron, io vado a dormire tanto" e continuando per la sua strada urlò a tutti "Buonanotte". 

Entrò in camera sua e si buttò sul letto, voleva piangere, le era mancato il respiro in diversi momenti durante la cena e ora quello ce desiderava era solo piangere fino a non poterne più. 

Non fece in tempo a soddisfare quel suo bisogno che Bra preoccupata la raggiunse nella camera degli ospiti.

"Ti sei comportata da bambina Pan... Eri irriconoscibile" 

Bel modo di consolarla. Le stava dando addosso. Sapeva di aver sbagliato e non c'era bisogno di ricordarglielo. Non le importava più niente ora. Ora riusciva solo a pensare alle parole di Marron e a sentire un profondo dolore che si impossessava a poco a poco di tutto il suo corpo, fin dentro le vene rendendola completamente inferma. 

"Si...Si piacciono?" fu tutto quello che riuscì a dire. 

"Non lo so questo Pan. Ma prima era così...fidati! 

Loro si conoscono da tanto tempo, da prima che noi nascessimo, e non si sono mai tanto curati l'uno dell'altro. Ma poi siamo cresciuti assieme e tra loro è incominciata a nascere una certa simpatia, Almeno finché Marron non trovò qualcun altro. Era tanto che non si vedevano e da allora quasi non s'erano parlati più. 

È probabile che si piacciano. Ma questo non significa che io possa giustificarti anzi... "

Non fece in tempo a terminare che Pan la interruppe:

"Mi sento debole, il dolore è così forte che mi fa sentire senza forze..."

"stai esagerando.. Ascolta Pan, so che stai pensando. Trunks non può piacerti: lui è un uomo e tu una ragazzina! 

So che sei spaventata ma solo ed unicamente perché senti che t stanno portando via un'altra persona importante, una persona legata a te e tuo nonno dal viaggio nello spazio, una persona che poteva capirti e incoraggiarti, un fratello ecco!"

"Gil dov'è?" chiese confusa Pan 

" É con mia madre giù e non cambiare discorso, Pan Son"

Era seria. Come spiegarle che nemmeno Lei pensava di essere attratta dal fratello ma che comunque non poteva ignorare che stargli accanto le suscitava emozioni uniche? e che bastava poco da parte di Trunks per farle battere il cuore e farla sentire al settimo cielo?. 

"Hai ragione"

Non aveva ragione ma cosa poteva dirle? Bra non era pronta a conoscere la verità e nemmeno Pan era pronta ad ammetterlo a sé stessa. Dirlo ad alta voce avrebbe significato abbandonarsi all'idea di essere profondamente attratta da un uomo ben più grande di lei. No... nemmeno Pan poteva definirsi pronta. 

"Vado a dormire. Vuoi venire da me?" chiese con dolcezza l'amica dai capelli turchini 

"no grazie preferisco dormire sola stasera. Grazie Bra. Ti voglio bene"

"Anch'io Pan" 

E sparì nell'oscurità del corridoio mentre Pan esausta e triste ai nascose fra le lenzuola del suo sontuoso letto. 

Non passò molto prima che Pan potesse sentire le risate e le parole di due giovani che furtivamente si incamminavano verso una delle stanze. Eccola la sensazione di nausea che tanto odiava..

"no ti prego questo no!" pregava la giovane fanciulla come se si stesse rivolgendo a qualcuno. 

Neanche a farla apposta la porta si aprì improvvisamente e Pan, alzatasi per lo spavento non aveva avuto modo si asciugarsi almeno le lacrime. 

Trunks. Il suo Trunks. 

Con un movimento fulmineo e quasi impercettibile Pan si voltò di scatto e finse di dormire, sentiva i passi leggeri  del suo amico sul pavimento e capì che si stava avvicinando. 

Si stese sul letto affianco a Lei e con un tocco dolcissimo e appena percepibile cominció a spostarle i capelli dal visino dolce e tranquillo. Pan aprì gli occhi con uno scatto che non fece scomporre più di tanto il giovane Trunks. Le lacrime cominciarono a rigarle il volto, prepotenti come non mai la costrinsero ad un gesto quasi estremo: affondó il viso nella sua maglia e cominciò a piangere:

"COME HAI POTUTO FARMI QUESTO TRUNKS! Ti odio ti odio" 

Sbatteva i pugni su quei pettorali particolarmente scolpiti e piangeva disperata. Aveva paura e nonostante si era ripromessa di contenersi non vi era riuscita.

"Pan ma cosa dici?!" rispose incredulo il giovane, impressionato dall'atteggiamento della sua piccina.

"Pan ascoltami, ti ho osservato stasera! E sono deluso... COME DIAVOLO FAI A NON CAPIRE CHE TI VOGLIO BENE E NON TI ABBANDONERÒ MAI!" 

Aveva capito tutto. Che stupida. Odiava quando tutti la chiamavano piccola ma... Ma ora dinanzi una situazione del genere come poteva definirsi? Aveva pensato di tutto, e si era comportata in modo sconsiderato. In qualche ora. Era proprio una bambina che aveva molto da imparare dalla vita, non l'avrebbe mai ammesso in pubblico ma l'importante è che l'aveva capito da sola. Solo prendendo consapevolezza della propria natura si può far in modo che cambi. 

E ora Pan lo avrebbe fatto davvero! Non aveva parole per quanto accaduto e non sapeva cosa l'avesse portata ad abbandonare completamente la ragione e a comportarsi come una bambina viziata. In quel momento guardando quei grandi occhioni blu che infondevano tanta sicurezza si era solo vergognata di averli considerati,anche se solo per un attimo, bugiardi e  falsi.

"Continuerai a starmi accanto?!" domandò lei in cerca di Conforto 

"puoi starne certa" 

"Per quanto tempo?" 

"PER SEMPRE PAN" rispose lui in un misto di dolcezza e sicurezza. 

Pendeva dalle sue labbra e non riusciva a staccare gli occhi da lui. Voleva controbattere, sostenere che era praticamente impossibile mantener fede alla sua parola ma si limitò a dire:

"Per sempre è un arco di tempo piuttosto vasto"   

Poggiò la sua testolina sul petto dell'amato amico e si preparò ad essere accolta fra le sue braccia. 

"Non quanto vorrei Piccola Pan" rispose Trunks.

Quella risposta la spiazzò. Si sentì morire, il cuore cominciò a battere all'impazzata e i suoi occhi increduli erano fissi su quelli di Trunks. 

Cosa voleva dire L'amico?

Le mani le tremavano finchè assieme a quelle del ragazzo cominciarono a delineare una danza mentre i suoi occhi si persero nell'immensità di quel celeste che  tanto insisteva sul suo viso. 

E per la prima volta in vita sua Pan Son dovette combattere contro la voglia di baciare un ragazzo. 

 

 

"Ciao a tutti sono Pan Son, e questa è la mia storia. Sebbene questa parte possa sembrare a tutti un'ottima fine, in realtà altro non è che il principio: ciò da cui tutto ebbe inizio."

  
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