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Autore: Elfa sognatrice    31/03/2012    2 recensioni
[FIRELIGHT -la ribelle - di Sophie Jordan]
Se il libro non finisse così, che ci fossero ancora qualche capitolo. Cosa farebbe Jacinda? Sa di dover trovare il suo posto nel modo, ma dove? Nel clan? Nel deserto da umana? O con Will, nonostante i suoi segreti e la sua famiglia? Quale è l'equilibrio per Jacinda?
Genere: Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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capitolo 3 scusate per il ritardo, ma davvero la scuola non mi da pace, tutti i weekend sono disastrosi per non parlare degli altri giorni.
sono stranamente sicura che questo capitolo vi piacerà....
Capitolo 3

Bene era un mese che vagabondavo, ormai era quasi giugno. Quasi tre mesi da quando avevo abbandonato il clan, e quanto ero cambiata.

Avevo trovato altri soldi, in fondo allo zaino, mamma forse aveva pensato che mi sarebbero potuti servire, e mi aveva anche dato una pietra di famiglia. Ne avevo due, potevo sempre venderle ma sono sicura che non lo avrei mai fatto.

Oggi ho usato gli ultimi soldi, per comprare le scatolette, non ne posso più di quella carne insipida ma sono le cose meno costose.

Devo stabilirmi da qualche parte, trovare un lavoro per avere altri soldi, ma ho paura che se mi fermo Cassian mi trovi.

Sono uscita dal supermercato quando vedo una Land Rover nera, con le luci ausiliarie sul tettuccio, sento un brivido di terrore correre lungo la schiena. Per ripentendomi che tanta gente ha una Land Rover, non posso non pensare ai cacciatori, a Will.

Devo nascondermi.

Mi infilo nel primo negozio che trovo, è di abbigliamento. In quel posto è ancora più visibile che i miei vestiti fanno schifo, sono sporchi, e non posso lamentarmi se la commessa mi guarda in quel modo schifato.

Controllo dalla vetrina, non c’è più la macchina, esco e mi dirigo veloce verso il bosco.

Cerco di convincermi che è stata soltanto una casualità, che ci sono troppe poche possibilità che i cacciatori siano arrivati fin qua.

Quella notte però aspetto un po’ di più prima di volare, ma alla fine parto e inizia l’inferno.

Mi sembra di essere tornato indietro, a quel giorno, sento di nuovo sirene e luci nel buio, intravedo le moto e la Land Rover percorrere la stessa strada che ho fatto per arrivare al bosco.

Non era stata una casualità, mi hanno davvero trovata.

Sbatto le ali, non mi sembra di aver visto elicotteri, e infatti sono sento quel rombo tipico. Un proiettile fischia vicino al mio orecchio, devo alzarmi di quota, devo scappare.

Il terrore mi da forza, le ali sbattono più veloci, cerco di guadagnare terreno.

Non guardo a terra, non voglio vedere le macchine inseguirmi da sotto, ben attenti a non perdermi.

In lontananza vedo altra luce, vogliono trarmi in trappola, vogliono che vada verso quella direzione, hanno capito che il mio viaggio è sempre verso nord, zizzagando lungo le montagne.

Non mi fermo neanche a pensare, compio diversi volteggi, per confonderli, allungo verso dove vogliono mandarmi e poi viro, salendo in alto e sbattendo le ali con forza, accelerando nella direzione opposta a quello che credono.

Cerco il buio, ci alleniamo sempre al buio perché loro sono limitati dalla notte, è più facile nasconderci, anche se ho la pelle che brilla per la paura.

Volo per tutta la notte alla maggior velocità che riesco, zizzagando cambiando direzione così tante volte che anche io non so bene dove sto andando adesso, e spero che anche loro abbiano le idee confuse, più di me.

Atterro sfiancata poco dopo l’alba, è più rischioso volare di giorno che tornare umana, sono un bersaglio troppo visibile. Nel bosco almeno mi posso nascondere.

Mi lascio cadere a terra, non ho la forza di fare altro se non ascoltare e sperare che non mi trovino.

E invece sento una moto, non sono riuscita a seminarli, cerco di alzarmi. Come hanno fatto?

Sento le ali prudere, cerco di trattenermi ma sono così indecisa che lascio prendere il sopravvento al draki.

Mi nascondo sull’albero proprio come avevo fatto con Az, quel giorno, spero che la situazione sia diversa perché so di non avere abbastanza forze per scappare di nuovo.

Il rombo è solo di una moto da cross, rumoreggia sempre più vicina.

Si ferma a poca distanza da me, appoggia un piede a terra e so già chi è. Will, mi ha trovato. Ma ha anche portato i cacciatori. I dubbi che avevo nascosto a me stessa su di lui tornano forti, legati alla paura che provavo, legati all’istinto. Ora il draki non ha bisogno di lui per sopravvivere, è più forte dopo tutti questi giorno al quale mi sono affidata solamente a quella parte.

Aspetto, non so cosa fare. Voglio stare con lui, ma ho paura. Sono egoista, molto egoista, voglio solo la mia salvezza. Will ha viaggiato in lungo e in largo per trovarmi e io ho paura di lui. Ma è un cacciatore una voce mi ricorda, ma mi ha salvata già una volta, ricordo.

Stringo i rami con gli artigli lasciandomi scivolare lentamente giù verso Will proprio mentre lui si toglie il casco.

-Jacinda – mormora e la sua voce è quello che mi serviva.

Scendo, sono del tutta scoperta, e sento la gola piena di fiamme per la paura.

-Jacinda – sorride, abbandonando la moto lì e correndo verso di me.

I vestiti neri mi ricordano il primo incontro. I capelli sono incollati alla testa come l’altra volta. Questa volta per il sudore però.

Si ferma a qualche metro da me, sorride. –non ci posso credere – mormora. –Jacinda –ripete.

Io sorriso e mi tranquillizzo, torno umana.

-Will – rispondo altrettanto contenta e lo abbraccio.

Il suo profumo è forte, sento il draki sveglio e pronto a liberarsi, è lì ma non mi importa, ora sono davvero completa.

Fisso i suoi occhi cangianti, che brillano, probabilmente quanto i miei.

-mi ero quasi rassegnato. Non pensavo di riuscire a trovarti -  mormora.

Ma le parole non sono importanti, ci baciamo. È il bacio più completo di tutti, forte. Mi sento scaldare, il draki è sempre più forte ma mi trattengo voglio rimanere con lui e riesco, forse anche ma parte draki ha bisogno di lui.

-sei ancora più bella di quanto ricordassi – ripete quando ci lasciamo andare, ansasti. –e sei calda –sussurra toccandosi le labbra e poi le mie. Che sono ancora calde a contatto con le sue.

 -scusa –mormoro cercando di nascondere il sorriso di felicità che sento vedendolo.

Ora che sono tra le sue braccia sento la stanchezza, non solo quella del volo ma di tutti quei giorni di tensione.

Sono con lui mi sento al sicuro, nonostante sia un mio nemico, nonostante teoricamente dovrebbe uccidermi.

-i.. cacciatori? –mormoro.

-ti hanno persa – mi risponde, accompagnandomi fin sotto all’albero, doveva avevo lasciato lo zaino, si siede e mi costringe a stargli in braccio –ho bisogno di sentirti vicina –mormora. –non sia quanta paura ho avuto, quando ho sentito che hanno avvistato un drago –

-non sapevano che ero io? – gli chiedo, contenta di stare fra le sue braccia. So che dopo devo chiedergli spiegazioni, sul suo sangue, ma ora non mi importa, ora voglio stare con lui, ascoltare la sua voce.

-io si, loro no. Ti ho visto davanti al supermercato, ti ho sentita più che altro, ma Xander stava pensando ad altro e non se ne accorto. –

-credevano che fossi un altro draki? –

-si, non manca molto all’insediamento del Canada – risponde.

-Canada? Sono arrivata fino al Canada? –

-si siamo già oltre il confine. – sorride –hai volato per un bel po’ di chilometri-

Poi mi rendo conto di quello che ha detto –sono vicina ad un altro clan?-

-secondo le nostre ricerche si, è per quello che non si sono stupiti di vederti volare in tondo. –

-oh! – alla fine sono praticamente arrivata ad un altro clan senza volerlo, è destino?

-hanno deciso di avvicinarsi al clan, non certo di tornare indietro, credono che tu debba tornare in segno al gruppo, prima o poi – spiega.

-quindi sono salva?- gli domando.

-per un po’ si –

-e non ti staranno cercando?-

Lui ride senza allegria –sono diventato ancora più scostante da quando hanno capito di chi mi ero innamorato, e nonostante il mio fiuto non mi prestano molta attenzione. Xander ha trovato finalmente la scusa per dimostrare che è meglio di me – mi disegna il viso con le dita, delicato, sorridendo. –credevo che Cassian ti volesse portare al clan. –

-infatti era quello che intendeva, intende, fare… ma ho cambiato idea. –sorrido tremula, non so cosa dirgli, come spiegare quelle scelte, che ora mi sembrano irrazionali. Perché non ho mai le idee chiare? Perché ogni volta mi vengono un sacco di dubbi? –non mi avrebbero lasciata molta liberta, e visto che mamma e Tamra hanno scelto la loro strada, ho deciso di cercare un po’ di libertà. Sono semplicemente scappata, non l’ho fatta a Chaparral per via della mia famiglia, ma adesso posso –

-mi spiace, Jacinda – mormora Will.

Rimango stretta fra le sue braccia, le lacrime scivolano silenziose sulle mie guance, non voglio parlare.

  
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