Sono pessima, ma perdonatemi, giuro che non l'ho fatto intenzionalmente ç____ç Voi invece siete speciali: mi aspettavo una pioggia di bandierine rosse e invece le vostre recensioni mi hanno stupita tantissimo e sono felicissima che continuerete a seguirmi in questa mia pazzia. Altro motivo di gioia è che con lo scorso capitolo si sono fatti avanti anche tanti lettori che fino ad ora erano rimasti nell'ombra: grazie! Voglio solo chiarire che Edward è gay e morirà gay (tranquille, non nella storia, di vecchiaia, in un futuro molto lontano) quindi non ci saranno possibilità di vederlo convolare a nozze con Bella.
Detto questo vi lascio al capitolo, buona lettura :D
MALATTIA
Mi sveglio
improvvisamente e sento degli strani rumori provenire dal basso. Mi
alzo e con
cautela scendo giù, cercando qualcosa che possa spaventare
l’eventuale presenza
in casa, ma l’unica cosa che trovo a portata di mano
è un ombrello. Vado verso
la cucina, il luogo
da cui provengono i
suoni, cercando di fare il meno rumore possibile: sospiro di sollievo
quando mi
accorgo che è semplicemente Edward che sta mangiando una
tazza di cereali.
“ Ehi che ci
fai qui a quest’ora? ” Bisbiglio per evitare di
svegliare gli altri che dormono
beati.
Solleva la
testa guardandomi incuriosito con i suoi occhioni verdi assonati.
“ Non
riuscivo a dormire, stasera prima di andare a letto ho chiamato mio
padre e gli
ho detto di venire qui domani pomeriggio, ho deciso di dirglielo.
”
“ Ah. ” E’
tutto quello che riesco a dire.
Sono passati
due giorni dalla confessione di Edward e non credevo che prendesse
così presto
questa decisione.
“ Tu cosa ci
fai con quell’ombrello in mano? ” Chiede curioso e
so già che mi prenderà per
pazza.
“ Non ho
trovato altro come arma. ” Infatti mi guarda scettico,
sollevando un
sopracciglio, e io sbuffo.
“ So che non
avrei potuto spaventare nessuno, ma speravo che avessi avuto delle
allucinazioni o che ci fosse un animale. ” Chiarisco, andando
verso lo
sportello della credenza.
“ Che fai? ”
“ Ti faccio
compagnia. ”
Prendo anche
io una ciotola e mi siedo accanto a lui gustandomi i miei cereali al
cioccolato
alle tre del mattino. Rimaniamo per un po’ in silenzio,
mentre lui rigira il
latte nella sua tazza. Sono certa che tra poco vedrò il fumo
uscirgli dalle
orecchie, tanto è nervoso per quello che dovrà
fare tra alcune ore.
“ Edward
stai tranquillo, io sarò con te domani, o sarebbe meglio
dire oggi, visto che
la mezzanotte è passata da un po’, qualunque cosa
accada. ” Riesco a
strappargli un timido sorriso, che però non arriva ai suoi
bellissimi occhi.
“ Grazie
Bella. Non è stata una decisione facile da prendere, ma alla
fine ho capito che
era arrivato il momento e non posso più rimandare.
”
Mi alzo e lo
stringo forte tra le mie braccia: in questi momenti in cui rivela tutta
la sua
fragilità e le sue paure mi fa una tenerezza unica e non
capisco come un tempo
potesse trattarmi così freddamente, lui che adesso
è la persona più dolce di
questo mondo.
E’ arrivato
il tanto temuto momento.
La mattinata
è volata senza che potessi veramente accorgermene: la scuola
ha aiutato a non
pensare, ma il fatto di non aver dormito stanotte mi ha fatto apparire
uno
zombie tutto il giorno. Edward dovrà restituirmi parecchie
ore di sonno una
volta chiusa questa storia.
Carlisle è arrivato
una decina di minuti fa e io sono andata a chiamare Edward dopo aver
chiesto
agli adulti di aspettarci in salotto: sono stranamente stupiti, ma non
hanno
fatto alcuna domanda. Emmett invece è uscito con Rosalie ed
Alice; Edward ha
preferito così, sia perché crede che la piccolina
possa confondersi un po’ le idee
e soprattutto perché teme le reazioni dei nostri genitori e
non vuole che
assista alle urla che probabilmente seguiranno la sua confessione.
Busso alla
sua porta ma la apro senza attendere risposta, so che mi sta
aspettando; lo
trovo che guarda dalla finestra il cielo illuminato dal sole. Si vede
lontano
un miglio che è nervoso, lo capirebbe anche un estraneo. Ha
le spalle
contratte, il respiro leggermente accelerato e i capelli sparati in
ogni
direzione, segno che deve averci passato le mani più volte.
“ Sono tutti
di sotto che ci aspettano, sei pronto? ” Quasi sobbalza
quando gli parlo.
“ Non lo
sarò mai. ” Mi supera, iniziando a scendere le
scale, ma all’ultima rampa si
blocca. Mi avvicino a lui e gli prendo la mano: Edward solleva lo
sguardo fino
a portarlo nel mio e cerco di trasmettergli la forza di cui ha bisogno.
Prende
un profondo respiro e continuiamo a scendere.
Quando
arriviamo nel salone tre paia di occhi fissano sgomenti le nostre mani
intrecciate: poverini, non sanno che sono completamente fuori strada!
Però ho
quasi paura per papà, è tutto rosso, spero non
gli venga un malore proprio ora.
Edward ed io
ci sediamo di fronte a loro; mio fratello prende un respiro profondo e
poi
inizia a parlare.
“ Noi…io, devo
dirvi una cosa. ” Con questa frase ha catalizzato
l’attenzione di tutti su di
lui, più di quanto già non lo fosse.
Il mio cuore
batte a mille per l’ansia e non oso immaginare quello di
Edward: stringo più
forte la sua mano e lui si volta verso di me, che gli sorrido
incoraggiante.
“ Ok. Non so
come dirvelo in un modo meno scioccante, quindi andrò dritto
al punto: sono
omosessuale. ” La bomba è stata sganciata e ha
fatto più morti del previsto: nessuno
dei tre adulti fiata per dieci minuti buoni, mentre io ed Edward
rimaniamo lì a
torturarci nell’attesa di sapere qualcosa. L’aria
si è come immobilizzata, uno
spesso strato ha avvolto tutti noi, attutendo tutti i rumori e
proiettandoci in
una dimensione quasi surreale, tanto Esme, Carlisle e mio padre sono
rigidi e
fermi, quasi sotto shock.
Stranamente
il primo a rompere il silenzio è Charlie: “
Edward, figliolo, hai avuto un enorme
coraggio oggi a confessarci questa cosa. Posso solo immaginare quanto
sia stato
difficile per te fare ciò e sono quasi sicuro che
c’entri mia figlia in questa
tua decisione. Dal canto mio per me non cambia nulla, il coraggio che
hai
appena dimostrato oggi fa di te un vero uomo, a prescindere dal tuo
orientamento sessuale, quindi per me non c’è
nessun problema. ” Il discorso di
mio padre mi stupisce e non poco: lui ha sempre vissuto a Forks, in
questo
piccolo paesino dove anche un semplice divorzio è visto come
un peccato
capitale, ma forse proprio da lui, che ha sfidato le malelingue con la
sua
convivenza con Esme, una donna sposata e divorziata, e sa cosa vuol
dire essere
additati per strada e sentire bisbigli alle sue spalle per la propria
scelta, non
potevo aspettarmi altro.
“ Grazie
Charlie.”
“ Per così
poco Edward e poi mi hai tolto un grosso peso dallo stomaco, figliolo.
Quando
vi ho visti scendere mano nella mano pensavo vi foste innamorati, ma
considerando che ti piacciono gli uomini starò molto
più tranquillo adesso. Sei
un bravo ragazzo, ma non approfittare della cosa per vedere Bella nuda.
”
“ Papà! ” Urlo
rossa d’imbarazzo, mentre mio padre si avvicina per dare una
pacca sulla spalla
ad Edward.
“ Scherzavo
Bells! ” Ribatte mio padre facendomi l’occhiolino,
e io gli sorrido felice,
perché so che in fondo lo ha fatto per stemperare la
tensione che si è venuta a
creare.
Poi è il
turno di Esme. “
Tesoro mio non mi
aspettavo una notizia del genere. Non so come ho fatto a non accorgermi
di
nulla. Chissà che periodo difficile devi aver passato e io
ho pensato solo a me
stessa: sono una pessima madre. ”
Edward
impiega mezzo secondo ad alzarsi e andare ad abbracciare sua madre per cercare di rasserenarla.
“ Mamma non
te ne saresti potuta accorgere semplicemente perché non
è stato così
traumatico. Certo, mi è pesato non potervi dire niente per
paura della vostra
reazione, ma non devi fartene una colpa, avrei dovuto immaginare che
non
sarebbe cambiato nulla tra noi. ”
“ Infatti è
così figlio mio: tu sarai sempre il mio piccolo Edward.
”
Esme lo
abbraccia e lui ricambia la stretta, per poi lasciarle un tenero bacio
in
fronte e io sono costretta a distogliere lo sguardo, tanto è
intenso il
momento.
Ma la
deflagrazione avviene con Carlisle: la sua risposta fa tremare le
fondamenta
della casa peggio di un terremoto . “ Edward, caro, non
preoccuparti, stasera
stessa contatterò i migliori psicologi del paese, ti
farò guarire da questa
malattia. ” Il suo tono di voce è pacato, calmo,
sembra che stia parlando con
un suo paziente e gli stia spiegando la terapia da seguire per curare
il
raffreddore.
Rimaniamo
tutti impietriti dalla sua affermazione: lui, medico affermato, che
considera
l’omosessualità una malattia?
“ Papà cosa
stai dicendo? ” Edward è sconvolto dalle parole
del padre.
“ E’ mio
dovere di genitore farti passare certe idee dalla testa, per cui
incontrerai
delle persone che ti riporteranno sulla retta via. Anzi, se queste idee
ti sono
state messe in testa da qualcuno ti prego di dirmelo:
contatterò io stesso la
famiglia del ragazzo per far visitare anche lui. ”
A quel punto
non riesco più a trattenermi: so che lui è una
persona più grande, per cui
dovrei portargli rispetto, ma in questo momento non mi importa nulla
della
buona educazione, non quando lui non ha avuto un briciolo di rispetto
verso suo
figlio.
“ Ma come si
permette? Edward è suo figlio e lei non può
trattarlo così! L’omosessualità non
è una malattia e lei che viene considerato un luminare della
medicina dovrebbe
saperlo. Dove ha preso la laurea? Gliel’ha data Topolino?
”
“ Come ti
permetti tu, ragazzina insolente. ” Carlisle si alza dalla
poltrona parecchio
infervorato, per avvicinarsi a me, ma Edward è
più veloce e gli si para davanti
in un attimo.
“ Non la
toccare! Non osare alzare mai più la voce contro di lei,
è chiaro? ”
“ Ragazzino
non parlare così a tuo padre. ”
“ Mio padre?!
Io da adesso non ho più un padre. ” Dicendo
così Edward mi prende per mano e
velocemente facciamo le scale per poi chiuderci in camera sua. Dal
basso si
sentono le urla di Esme e Carlisle, con Charlie che cerca di fare da
paciere, ma
stavolta il medico ha oltrepassato ogni limite. Le parole che ha
rivolto ad
Edward sono state orribili.
Lui è
rannicchiato sul letto e mi da le spalle; mi avvicino lentamente e mi
stendo
dietro di lui. Sentendo il mio corpo premere contro il suo si volta e
affonda
il suo viso nel mio petto, e in breve mi ritrovo la maglietta bagnata
dalle sue
lacrime.
“ Perché? ”
Continua a mormorare e io non capisco a cosa possa riferirsi, se alla
sfuriata
di suo padre o alla sua sessualità.
“ Edward
perché cosa? ”
“ Perché
doveva succedere proprio a me? Cosa ho di sbagliato? Pensavo che per
una volta
nella mia vita stesse andando tutto bene e adesso guarda che casino
è successo.
”
“ Mi
dispiace tanto, è tutta colpa mia. Se non ti avessi spinto a
parlare con i tuoi
tutto questo non sarebbe successo. Credevo di fare il tuo bene,
così ti saresti
sentito più libero e almeno qui a casa non avresti dovuto
fingere e invece ho
combinato un casino.”
“No, Bella
non dire così, tu non c’entri niente. È
tutta colpa mia: se io non fossi nato
sbagliato, adesso i miei non starebbero urlando. ”
Lo stringo
forte a me. “ Edward ascoltami bene: tu non hai nessuna colpa
e non sei
sbagliato. Essere omosessuali non è una malattia, ma
è un diverso modo di amare,
anche se non esiste un modo giusto per amare: l’amore
c’è e basta, non puoi
decidere a chi indirizzarlo, non esiste giusto o sbagliato in amore. Tu
sarai
sempre il solito Edward e
avrai al
fianco un compagno che ti amerà per quello che sei: un
ragazzo dolcissimo che
pensa alla felicità degli altri prima che alla sua.
”
Mio fratello
non risponde, ma si stringe ancora più a me, quasi volesse
scomparire, e rimaniamo
in quella posizione non so quanto tempo: lui rannicchiato contro il mio
grembo
ed io che gli accarezzo i capelli.
Piano lo
sento rilassarsi e il suo respiro
diventa regolare, segno che si è addormentato,
stremato dopo le forti
emozioni che ha provato. Mi lascio andare anche io tra le braccia di
Morfeo, sperando
che presto le cose si aggiustino.
Prudence, cosa mi dici adesso di Carlisle?
Dunque, vi dico subito che la ff non sarà sempre così 'allegra' già il prossimo capitolo sarà più felice e entrerà in scena un personaggio completamente estraneo alla saga. Come vedete per Carlisle è stato uno shock scoprire che suo figlio è gay e purtroppo queste reazioni sono molto più comuni di quanto possiamo immaginare...Fortuna che c'è Bella a dargli man forte: adoro il rapporto che c'è tra i due, tutti vorremmo avere un fratello o una sorella così XD
Bene, vi rignrazio ancora per il vostro supporto e vi do appuntamento alla prossima settimana. Un bacio, Paola