Bene
ragazze eccoci al nuovo capitolo di Adorabile
follia.
Innanzitutto
vorrei rispondere a tutte quelle che sono
rimaste scioccate per la coppia Tay e Kris, dicendo che le capisco
perfettamente ma per me era l'unica soluzione, perchè non
avrei mai e poi mai
scritto una Robsten.
Con
questo non voglio dire che non credo al loro amore
ma semplicemente che credo che loro siano già abbastanza
tartassati dai media e
dai paparazzi perchè debba farlo anche io.
Per
me la vita privata è sacra e penso che in fondo
tutti debbano avere il diritto di godersela.
Io
dal canto mio, gli auguro di essere sempre
felici e di vivere insieme per sempre.
Ora
torniamo a questo capitolo: oggi vedremo che il
destino darà a Robert qualche indizio in più e
che un intervista sarà la molla
decisiva.
Non
posso dirvi di più se non continuate a seguirmi.
Baci Lorian
Capitolo 3 -
Ricordi, uscite e indizi
POV ROBERT
Qui a Los
Angeles, il clima è caldo e
avvolgente ma grazie al fresco del climatizzatore, della mia stanza
d'albergo,
non sudo e riesco anche a schiacciare un sereno pisolino.
Spesso mi manca
il clima umido e
piovoso della mia Londra, così come mi manca la mia
adorabile famiglia.
Molte volte gli
ho chiesto di venire
a vivere qui, con me negli Stati Uniti ma loro non hanno voluto sentire
ragioni,
decidendo di restare dove hanno sempre abitato.
Da una parte mi
dispiace ma
dall'altra ne sono stato felice, perchè in quel modo mi
sembra di poter avere
un luogo personale, un punto fermo, un isola felice dove potermi
rifugiare
quando lo stress del mio lavoro tocca punte strategiche.
Quella
è casa mia e solo lì mi sento
veramente bene; solo in un altro luogo mi era successa la stessa cosa
ed era
stato quando avevo fatto quel viaggio a Milano, in Italia.
Non so come mai
ma ricordo ancora
alla perfezione, la meravigliosa accoglienza che ricevetti dalla
famiglia
Martini.
Fu con chiarezza
che rammentai la
simpatia di Francesco il capofamiglia, che era un operaio di una
cartiera fuori
città e la dolcezza di Monica la moglie, che faceva la
casalinga.
Mai neppure una
volta, mi fecero
sentire di troppo e spesso io e Monica ci fermavamo a parlare di tante
cose.
La loro casa era
totalmente diversa
dalla mia: innanzitutto era più piccola e raccolta ma piena
di calore familiare
e di colore, aveva meno stanze della mia e le pareti erano quasi del
tutto,
tappezzate da fotografie che ritraevano la loro famiglia e la loro
figlia, che
in quel periodo viveva a casa mia.
Avevano avuto
solo una figlia, Lisa e
tutto il loro mondo ruotava intorno a lei, che nonostante le loro
attenzioni, a
detta di Monica non era né viziata né
indisponente, anzi me la dipingeva come
dolce e fragile.
Con grande
curiosità guardavo le sue foto,
che la ritraevano come una bella bambina, sorridente e solare e non so
perchè a
volte provai dell'invidia nei suoi confronti.
Intendiamoci, la
mia famiglia mi
adorava ma dividersi l'affetto e le attenzioni con altre due sorelle, a
volte
era frustrante.
Forse, se avessi
avuto un fratello
con cui condividere i miei pensieri anziché due pazze
componenti del sesso
femminile, mi sarei sentito diverso.
D'altronde di
cosa potevo parlare con
loro, che non facevano altro che berciare di vestiti, trucchi e
ragazzi.
In quei tre
mesi, la famiglia Martini
mi aveva fatto sentire come uno di loro e fu con una tristezza enorme,
che
partì per tornare a casa.
Nonostante mi
ero ripromesso di
continuare a mantenere con loro dei rapporti epistolari, non appena
rientrai,
mi ritrovai immerso nelle riprese della
saga dei Nibelunghi e
successivamente di Harry Potter e il calice di fuoco.
Senza
volerlo mi dimenticai di loro, anche se a tutt'oggi, conservavo nel mio
cuore
il tenero ricordo di quei tre favolosi mesi.
Distrattamente
volgo lo sguardo verso il comodino e vedo che la sveglia digitale segna
le ore
20 e questo significa solo una cosa: Tay e Kiki, in arrivo!
Se non
voglio dover combattere con un panzer in fase di sfondamento
è meglio che mi
alzo da questo letto e comincio a prepararmi.
L'ultimo
dei miei sogni è essere tirato fuori dai vigili del fuoco,
dalla stanza invasa
di lacrimogeni.
Dannata
Kristen! Quando si mette in testa una cosa, farle cambiare idea
è praticamente,
una causa persa in partenza.
Mi domando
come mai, tutta questa grinta non l'abbia usata contro quei folli della
Summit
quando ci hanno imposto di fingerci fidanzati per pubblicizzare al
meglio la
saga.
Scocciato
a più non posso, mi alzo dal letto per dirigermi verso il
bagno; giunto lì, mi
dirigo verso il water dove svuoto la mia vescica poi mi infilo nella
doccia
cominciando a lavarmi.
Quando
esco da lì, con solo un asciugamano legato attorno ai
fianchi, ributto un occhio
alla sveglia che mi rimanda beffarda l'orario: 20.40.
Oh, oh
guai in arrivo!
In preda
al nervoso comincio a cercare i miei vestiti ma come mi ha sempre detto
mia
madre, quando si ha fretta non si trova mai niente e direi che questo
è proprio
il mio caso.
Mancano
venti minuti all'arrivo dei miei amici tirannici e io sono ancora in
boxer.
Ma si
può
essere più sfigati di così? E' necessario che mi
calmi, altrimenti non verrò a
capo di niente e francamente affrontare l'ira di Kristen è
l'ultima cosa che
voglio fare.
Finalmente
trovo un paio di pantaloni che mi piacciono: di lino, neri, con tante
tasche,
comodi ma allo stesso tempo eleganti.
Infilo nei
passanti una cintura nera, di cuoio lucido e prima di allacciarla
indosso una
camicia grigia, infilandola nei pantaloni. Dopo
aver allacciato la cintura mi metto alla ricerca delle scarpe e trovo
un paio
di mocassini neri e decido che, per quella sera sono ottimi quindi
l'indosso
sempre guardando la sveglia: 20.55. Lascio
i tre bottoni
superiori della camicia aperti e metto al polso il mio Rolex.
Dopo aver
messo un po' di acqua di colonia, mi specchio nell'armadio e sbuffando
mi siedo
nel
divano,
congratulandomi con me stesso di essere riuscito a prepararmi in
anticipo anche
se solo di due minuti.
Alle 21.00
precise, puntuali come due alpini svizzeri, Tay e Kristen bussano e
imprecando
in giapponese, mi avvio ad aprire la porta.
Kris,
seguita dal suo fido innamorato, entra nella mia stanza e girandomi
intorno
comincia a guardarmi, studiandomi come se fossi una cavia da
laboratorio.
Alla fine
dopo dieci secondi di silenzio, passati a scandagliarmi come se mi
stesse
facendo una
radiografia,
mi dice: " Non male Bobby, non male!" e inaspettatamente sia io che
Tay, tiriamo un sospiro di sollievo.
Finalmente,
quando sua maestà Kristen
Stewart, ci da il benestare usciamo per quella serata che a voler
essere
precisi, mi è stata imposta.
So che lei lo ha
fatto con tutte le
migliori intenzioni ma in quel momento non sono del tutto certo che
uscire,
andando in giro per locali sia la scelta giusta.
Se avessi dato
ascolto al mio
inconscio sarei rimasto in camera mia e in preda ad un inspiegabile
gesto
istintivo, avrei fatto le valigie e sarei corso con un taxi
all'aeroporto, alla
disperata ricerca di un volo per la mia amata Londra.
Avevo la
tremenda necessità del
calmante abbraccio di mia madre, delle parole pacate di mio padre e
delle
chiacchiere sconclusionate delle mie sorelle.
Aria di casa
mia, per riappropriarmi
di me stesso, del mio cuore e della mia sanità mentale.
Ma questo
purtroppo, non è possibile:
ora come ora, non posso muovermi da Los Angeles per via di tutte le
interviste
e le ospitate che dobbiamo fare con tutto il cast, per promuovere la
prossima
uscita di Breaking dawn - 1°parte.
Una volta usciti
dal retro
dell'hotel, per evitare l'ammasso di fans che vivono praticamente in
pianta
stabile sul marciapiede nella strenua speranza di vederci, saliamo su
un'anonima
macchina nera con i vetri scuri dove troviamo, ad aspettarci Kellan e
Jackson.
Quando ci siamo
accomodati, Kell mette
in moto e con tranquillità si immette nel traffico mentre
con il suo vocione
allegro, ci dice: " Ragazzi, Ashley e Nikki con Paul, ci stanno
aspettando
al Divina! Sono andati avanti per prenotare un tavolo appartato!" poi
rivolgendosi al sottoscritto, con un sorrisetto aggiunge: " Sono
contento
che il re degli zombie, ci abbia degnato della sua presenza!".
Io dopo avergli
fatto una linguaccia,
gli sibilo: " Kellan, fottiti!" ma lui pronto mi risponde: " Mi
dispiace amico, ma non sei il mio tipo. A me piacciono ancora le belle
donne!".
Tutti me
compreso, scoppiamo a ridere
e per un attimo dimentico la mia tristezza e lo sconforto che mi
accompagna da
cinque mesi a questa parte.
All'improvviso
mi isolo,
estraniandomi dal resto del gruppo, portando il mio sguardo fuori dal
finestrino e la mia attenzione viene attirata da un grande cartellone
che
riporta una scritta fatta con i neon, che stranamente mi emoziona: IL
DESTINO
E' A MILANO.
Non so
perchè quelle lettere mi
turbino così ma imputo il motivo al ricordo improvviso della
famiglia Martini,
che mi ha assalito nel pomeriggio.
" Ehi Robert? Ma
mi stai
ascoltando?" la voce di Kristen mi riporta al presente e quando mi giro
vedo gli occhi di tutti, puntati su di me.
" Scusami Kris,
in effetti non
ti stavo ascoltando! Mi dicevi qualcosa?" le chiedo, nervoso e lei con
un
sorriso comprensivo mi risponde: " Si, ti dicevo che oggi mi ha
chiamato
Alyssa!".
" Alyssa? Alyssa
chi?" le
domando confuso e lei alzando gli occhi al cielo, sbuffa prima di
dirmi:
" Rob ma ci sei
o ci fai? Sto
parlando di Alyssa Milano!".
Ancora
quella parola! Sembra che quel nome mi stia perseguitando e
francamente mi domando il perchè.
" Ah si?
E come sta?" le dico, più per non farle pensare che sia un
idiota che per
vero interesse e lei con un sorriso mi risponde: " Bene, ora si trova a
New York per ricominciare le riprese di Streghe!".
Annuisco
soprapensiero, volgo
nuovamente il mio sguardo verso l'esterno e seguo i discorsi dei miei
colleghi,
distrattamente.
Poi nuovamente
quella parola torna a
farsi preda delle mie orecchie e stavolta pronunciarla è
Jackson che dice:
" Elizabeth mi ha raccontato che Rachelle ha praticamente dimezzato il
suo
patrimonio nel quadrilatero della moda a Milano!".
" A Milano? Chi
è stata a
Milano?" gli chiedo basito e lui scuotendo la testa mi risponde: "
L'ho già detto Robert! Rachelle si è data alle
spese folli a Milano in via
Montenapoleone!".
Improvvisamente
comincio ad agitarmi
nel sedile, ansioso di arrivare al locale per mettere fine a quel
viaggio che
mi ha stravolto più di quel che credevo.
Quando
finalmente Kellan spegne il
motore, io mi fiondo letteralmente fuori dalla macchina respirando a
pieni
polmoni per cercare di calmarmi.
Gli altri
cominciano ad entrare;
tutti tranne Tay, che mi afferra serio per un braccio trascinandomi
verso un
punto isolato, chiedendomi: " Rob, ma si può sapere che
diavolo hai
stasera?" e io agitato gli rispondo: " Amico, se dovessi darti una
risposta sincera ti direi... non lo so; non capisco perchè
ma da quando siamo
usciti la parola Milano mi sta perseguitando e se non pensassi di
essere pazzo penserei
che questo è un segno!".
" Pensi che lei
sia a
Milano?" mi chiede lui, curioso e io gli rispondo: " Francamente non
lo so! So solo che il ricordo di quella città, dove ho
vissuto per tre mesi, mi
è tornato prepotente nella testa oggi pomeriggio e questa
parola è saltata
fuori, nei vostri discorsi due volte in dieci minuti dopo aver visto,
per la
strada la scritta: IL DESTINO E' A MILANO!".
Sospiro
sconsolato, poi aggiungo:
" Lo so che tu e tutti gli altri, pensate che io sia pazzo ma ora come
ora
io so che la donna dei miei sogni è italiana e che la parola
Milano mi sta
perseguitando.
Quindi facendo
due più due, direi che
si penso che lei stia a Milano!".
" Rob io non
penso che tu sia
pazzo" mi dice con un sorriso Taylor " così come non lo
pensano gli
altri.
Forse la parola
giusta è
preoccupazione! Siamo preoccupati, per te e per questi sogni che ti
stanno
prosciugando le energie.
Se la sensazione
che hai è che lei
sia a Milano forse dovresti seguire il tuo intuito; anche se sai,
perfettamente, come lo so io che in mano non hai nulla.
Se almeno
sapessi il suo cognome
potresti affidare le sue ricerche ad investigatore privato ma solo con
un
ritratto e una città direi che è un impresa a dir
poco impossibile.
Non voglio
demolire le tue speranze amico
ma quello che ti ritrovi per le mani è veramente troppo
poco!".
" Lo so anche
io, Tay" gli
dico affranto " ma credimi se ti dico che ora come ora, mi attaccherei
anche ad uno sbuffo di fumo per riuscire a rintracciarla!".
" Lo capisco e
lo comprendo
Rob" mi dice Tay con un sorriso " e ti posso assicurare che non
appena avrai per le mani qualcosa di più sicuro, io stesso
verrò con te a prenderla
ma fino ad allora cerca di viverti l'esistenza in modo più
sereno, altrimenti
corri il rischio che quando finalmente la troverai, lei si veda davanti
una
larva e credo che tu questo non lo voglia, giusto?".
Io annuisco
sorridendogli e dopo
avergli afferrato il braccio gli dico: " Andiamo lupacchiotto,
altrimenti
Kristen penserà che ti ho rapito!".
" Spiritoso!" mi
dice
Taylor con una smorfia esilerante.
POV LISA
Dopo due ore
d'intenso lavoro,
finalmente riesco a prendermi una pausa, per potermi fumare in santa
pace una
sigaretta ma la mia tranquillità viene interrotta
dall'arrivo di Sabrina, che
con un espressione eccitata sul volto, mi dice: " Piccola, ci sono
delle
straordinarie novità!".
Quando le chiedo
a che cosa si
riferisce, lei mi risponde: " La direzione mi ha appena avvisato che
più
tardi a mezzogiorno, una troupe televisiva di un canale satellitare,
verrà qui
all'area di servizio per poter intervistare noi ragazze sul nostro
lavoro.
Non so per quale
arcano motivo,
ritengono che sia interessante sentire il nostro parere!".
Io la fisso poi
le dico: "
Ovviamente ci parlerai solo tu, vero?" e lei sogghignando, mi dice: "
Oh, ovviamente no bambina; ci parleremo tutte!".
" Cosa? No
assolutamente no!"
le dico perentoria ma lei ben decisa a non farsi sottomettere, mi
risponde: "
Spiacente Lisa,
ordine dei grandi capi!".
Sbuffo scocciata
e mi preparo
mentalmente, per evitare di mandare a quel paese quei poveri
disgraziati, che
verranno qui solo per fare il loro lavoro.
Le ore
successive hanno quasi
dell'assurdo: Sabry si scola tre caffè di fila, Lucia fa
avanti e indietro per
il bagno per ritoccarsi il trucco ed Erica continua a fissare con lo
sguardo,
la porta d'ingresso e il cortile antistante.
A mezzogiorno in
punto Erica lancia
un urletto riconoscendo il furgone, che riporta in bella vista il logo
dell'emittente.
Il mio
nervosismo è ai limite
dell'impossibile e con la coda dell'occhio vedo Sabrina che in
qualità di
supervisore, accoglie il cameraman e la cronista.
Io osservo la
ragazza che è veramente
molto bella: alta più di me, con chilometriche
gambe ben fatte, una vita sottile, fianchi snelli e seno prosperoso.
Sul suo volto
campeggiano due occhi grandi e
azzurri contornati da lunghe ciglia, dei zigomi alti, un nasino piccolo
ed
impertinente, delle labbra piene e carnose e il tutto è
contornato da una lunga
e fluente chioma di color rosso incandescente.
Devo dire che
salta all'occhio di tutti, in
particolare a quelli del genere maschile.
Vedo che Sabrina
la fa accomodare ad un
tavolino e dopo averle offerto un caffè, si siede a sua
volta iniziando
l'intervista.
Noto la mia
amica, ridere serena alle domande
che le fa la super vamp e questo mi tranquillizza un pò.
Dopo che Sabrina
ha finito di rispondere alla
donna, si alza dal tavolino e il suo posto è preso da Erica
che nervosa al
limite dell'impossibile, si sta torcendo le mani.
Evidentemente
però la giornalista riesce a
metterla a suo agio, perchè dopo pochi minuti Erica ride di
gusto a qualcosa
che la donna le ha detto.
Sabrina mi si
avvicina e mi mette una mano
sulla spalla dicendo: "
Preparati bambina,
perchè dopo tocca a te!" poi vedendomi nervosa aggiunge: "
Sta
tranquilla piccola, a dispetto del suo aspetto quella donna
è veramente
simpatica e carina e riesce a metterti a tuo agio!".
Io annuisco
facendole un sorriso e quando vedo
che Erica da la mano alla cronista per ringraziarla, lascio le mie
mansioni per
avvicinarmi al tavolino.
Una volta giunta
lì vedo la giornalista
sorridermi affabile e un peso mi si toglie dal cuore.
Mi siedo e
dandole la mano, le dico: "
Buongiorno!" e lei mi risponde: " Salve il mio nome è Silvia
Sarli e
tu invece sei...?" e io con un sorriso le dico: " Sono Lisa Martini!".
" Bene Lisa, ti
dispiace se ti do del tu?
Non credo che tu sia molto più grande di me! Io ho 24 anni e
tu?" mi
chiede con cortesia.
Io le sorrido,
rispondendole: " Due più
di te!" e la donna scoppia a ridere per poi dire: " Vedi avevo
ragione, non sei poi molto grande di me!".
Poi mi chiede: "
Allora Lisa, dimmi com'è
lavorare in un area di servizio?" e io sorridendo le rispondo: "
Direi che nel mio caso è una fortuna!".
" Addirittura!" mi dice Silvia spalancando gli occhi " E
perchè
mai sarebbe una fortuna!" e io le dico: " Vedi, questo è
stato il mio
primo lavoro e quando sono arrivata qui ero timida e chiusa e
sobbalzavo ogni
volta che qualcuno mi rivolgeva la parola.
Ma con l'aiuto
di Sabrina e il sostegno di
Erica e Lucia, sono riuscita ad aprirmi e ora lavorare a contatto con
il
pubblico mi fa sentire bene.
Posso
tranquillamente dire che questo, invece
che un ambiente lavorativo è del tutto simile ad una grande
famiglia.
Una famiglia che
mi ha accolto, mi ha
sostenuto, mi ha sfamato e mi ha aiutato a crescere!".
Silvia mi fissa
e la sua bocca si apre in un
sorriso radioso poi mi chiede: " E la tua famiglia cosa ne dice del
fatto
che tu lavori qui?".
Il mio sguardo
si rabbuia leggermente e con la
voce atona, le rispondo: " Sono orfana e non ho ne fratelli ne
sorelle!".
Silvia
imbarazzata, si scusa per la sua
domanda ma io le rispondo: " Non devi scusarti, non potevi saperlo; la
tua
non è stata una domanda indelicata, anzi direi che era del
tutto legittima ed
io voglio risponderti lo stesso.
Lo faccio usando
le parole che mio padre diceva
spesso e cioè: " Ogni lavoro per pesante e duro che sia
è un lavoro
dignitoso; basta che sia nei limiti della legalità e che non
offenda la propria
morale e quella
di chi ti sta attorno!".
Silvia annuisce
seria, poi mi fa ancora alcune
domande inerenti al mio lavoro quindi finita l'intervista mi da la mano
e a
telecamere spente, mi dice: " E' stato un onore parlare con te, Lisa.
Nella tua vita
ci sono stati dei grandi dolori
ma hai avuto la forza e il coraggio di rinascere dalle tue ceneri, come
l'araba
fenice e questo ti fa davvero onore!".
Io la ringrazio
di cuore poi dopo averla
salutata cedo il mio posto a Lucia, uscendo fuori in cortile per
fumarmi una
sigaretta.
Dopo pochi
minuti Sabrina mi raggiunge e
chiudendomi in un caldo abbraccio mi dice: " Sei stata grande, bambina
e
io sono sicura che i tuoi genitori dall'alto dei cieli, sono orgogliosi
di
cotanta figlia così come lo sono io!".
Io abbraccio
quella donna che mi è stata
vicina nel momento del bisogno, tirandomi fuori dal baratro della
solitudine
nella quale stavo sprofondando.
POV KRISTEN (
Due settimane dopo )
Che noia! Non ne
posso davvero più!
Interviste, ospitate, fotografie e pettegolezzi.
Sempre la solita
solfa: la giornalista
accoglie me e Robert e dopo due misere domande sulla saga, tutto il
resto del
programma, gira sul mio rapporto pseudo- sentimentale col mio collega.
Sembra che
sapere quante volte io e Rob ci baciamo,
i nostri programmi per il futuro e le nostre impressioni sia
più importante
della fame nel mondo.
Ma dico io! Si
può essere più stupidi? Non so
se reggerò ancora a lungo questa situazione e sopratutto,
non so se la
reggeranno Robert e Taylor.
Sono passate due
settimane dalla nostra uscita
al Divina e francamente io e Tay, siamo molto preoccupati per Rob.
I suoi sogni
continuano, imperterriti ogni
notte e ogni mattina lo vediamo sempre più spento e
demotivato.
Non sappiamo
come aiutarlo anche perchè
fondamentalmente, lui non vuole farsi aiutare; non esagero se dico che
si sta
crogiolando nella sua apatia e questo non va assolutamente bene.
Sbuffando
sprofondo nel divano e prendo il
telecomando, accendendo la televisione.
Distrattamente
comincio a fare zapping tra i
canali dove campeggia il nulla più assoluto poi ad un
tratto, qualcosa attira
la mia attenzione.
E' un intervista
sul mondo del lavoro
femminile ma la cosa che cattura il mio interesse non è
l'argomento che la
giornalista, decisamente appariscente tra l'altro, sta trattando ma la
ragazza
che sta intervistando.
D'istinto faccio
partire il dvd recorder di
Tay, ringraziando il fatto che il mio amore ci tiene sempre un dvd
vergine
inserito dentro.
Se non fosse per
i sottotitoli, non capirei
niente di quello che stanno dicendo, dato che parlano in italiano ma in
questo
momento questa è l'ultima cosa che m'importa.
Continuo a
fissare la ragazza che stanno
intervistando e più la guardo, più sono certa
della mia impressione: quella è
la ragazza dei sogni di Rob.
Sono agitata e
nervosa e quando finisce
l'intervista spengo il dvd, visionandolo nuovamente per vedere come
è venuto
poi mi fiondo a prendere il cellulare nella borsetta, per chiamare Tay.
" Amore, ciao
come stai?" mi chiede
il mio cucciolo, non appena mi risponde e io sorrido come un ebete poi
ricordandomi il motivo della chiamata, gli dico: " Sto bene, tesoro ma
tu
dove sei?" e lui mi dice: " Sono da Rob!". Sono
ancora più agitata e guardo ansiosa il video per ora spento,
poi dico: "
Tay potresti venire qui
un attimo, per
favore?".
Lui con una nota
di nervosismo nella voce, mi
chiede: " Certo amore vengo subito ma c'è qualcosa che non
va?" e io
gli dico, sorridendo: " No, Tay non c'è nulla che non vada;
devo solo
farti vedere una cosa ed è abbastanza urgente quindi ti
pregherei di venire
subito!" poi aggiungo " Tay vieni da solo, per favore!".
Il mio tesoro
sospira poi mi dice: "
Tranquilla, dammi due minuti e sono da te!".
Chiudo la
comunicazione, aspettando il mio
ragazzo che effettivamente, non si fa attendere.
Quando apre la
porta, lo vedo agitato ed
ansioso e mi dispiace averlo fatto spaventare inutilmente quindi lo
abbraccio
stretto e lui ricambia con tanto amore.
Quando ci
stacchiamo Tay, mi fissa negli occhi
poi mi dice: " Kris che è successo amore? Mi hai fatto
spaventare!".
Ecco appunto,
come volevasi dimostrare; io
sospiro alzando gli occhi al cielo poi afferro la sua
mano e lo tiro
per portarlo verso il divano
dove lo faccio sedere.
" Tay, quello
che ora ti farò vedere, credimi
ti lascerà senza parole!" gli dico emozionata e vedo il suo
sguardo farsi
attento e curioso.
" Quando sono
rientrata, ho acceso la
televisione e ho cominciato a fare zapping tra i canali e poi
all'improvviso,
qualcosa ha attirato la mia attenzione!" gli dico solenne " Ringrazio
Dio di averlo fatto, così come ringrazio te amore di avere
l'abitudine di
lasciare sempre un dvd vergine nel tuo
recorder
perchè così ho potuto registrare
quelle immagini!".
" Ma di che
immagini stai parlando?
" mi chiede curioso il mio cucciolo e io gli rispondo: " Osserva in
silenzio e poi mi dirai!".
Non appena il
dvd parte, Tay scatta in piedi e
spalanca gli occhi poi guardandomi dice: " Kris ma... ma
è... è lei!".
Io annuisco con
un sorriso e Taylor
inaspettatamente, comincia a saltare per la stanza urlando: "
Finalmente,
finalmente!".
P.S.
Ogni riferimento a luoghi, cose e personaggi è puramente
casuale