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Autore: lorian    31/03/2012    2 recensioni
Una spiaggia, all'alba!!! Due anime che s'incontrano, due persone che più diverse non posso essere.
Tratto dal primo capitolo:
Quando ansimanti ci separammo, da quel meraviglioso bacio, le chiesi: " Chi sei? Come ti chiami? Te ne prego ho bisogno di saperlo!!".
Lei mi fissava, con uno sguardo profondo e con la voce melodiosa mi rispose: " Non è ancora il momento!!".
" No" dissi deciso " ti prego tu devi dirmelo!!".
Riuscirà questo sentimento a superare le differenze e l'opposizione dello show business?
Se vi ho incuriosito leggete questa storia che sono certa vi appassionerà.
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Robert Pattinson, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Bene ragazze eccoci al nuovo capitolo di Adorabile follia.

Innanzitutto vorrei rispondere a tutte quelle che sono rimaste scioccate per la coppia Tay e Kris, dicendo che le capisco perfettamente ma per me era l'unica soluzione, perchè non avrei mai e poi mai scritto una Robsten.

Con questo non voglio dire che non credo al loro amore ma semplicemente che credo che loro siano già abbastanza tartassati dai media e dai paparazzi perchè debba farlo anche io.

Per me la vita privata è sacra e penso che in fondo tutti debbano avere il diritto di godersela.

Io dal canto mio, gli auguro di essere sempre felici e di vivere insieme per sempre.

Ora torniamo a questo capitolo: oggi vedremo che il destino darà a Robert qualche indizio in più e che un intervista sarà la molla decisiva.

Non posso dirvi di più se non continuate a seguirmi. Baci Lorian

 

Capitolo 3 - Ricordi, uscite e indizi

 

POV ROBERT

 

Qui a Los Angeles, il clima è caldo e avvolgente ma grazie al fresco del climatizzatore, della mia stanza d'albergo, non sudo e riesco anche a schiacciare un sereno pisolino.

Spesso mi manca il clima umido e piovoso della mia Londra, così come mi manca la mia adorabile famiglia.

Molte volte gli ho chiesto di venire a vivere qui, con me negli Stati Uniti ma loro non hanno voluto sentire ragioni, decidendo di restare dove hanno sempre abitato.

Da una parte mi dispiace ma dall'altra ne sono stato felice, perchè in quel modo mi sembra di poter avere un luogo personale, un punto fermo, un isola felice dove potermi rifugiare quando lo stress del mio lavoro tocca punte strategiche.

Quella è casa mia e solo lì mi sento veramente bene; solo in un altro luogo mi era successa la stessa cosa ed era stato quando avevo fatto quel viaggio a Milano, in Italia.

Non so come mai ma ricordo ancora alla perfezione, la meravigliosa accoglienza che ricevetti dalla famiglia Martini.

Fu con chiarezza che rammentai la simpatia di Francesco il capofamiglia, che era un operaio di una cartiera fuori città e la dolcezza di Monica la moglie, che faceva la casalinga.

Mai neppure una volta, mi fecero sentire di troppo e spesso io e Monica ci fermavamo a parlare di tante cose.

La loro casa era totalmente diversa dalla mia: innanzitutto era più piccola e raccolta ma piena di calore familiare e di colore, aveva meno stanze della mia e le pareti erano quasi del tutto, tappezzate da fotografie che ritraevano la loro famiglia e la loro figlia, che in quel periodo viveva a casa mia.

Avevano avuto solo una figlia, Lisa e tutto il loro mondo ruotava intorno a lei, che nonostante le loro attenzioni, a detta di Monica non era né viziata né indisponente, anzi me la dipingeva come dolce e fragile.

Con grande curiosità guardavo le sue foto, che la ritraevano come una bella bambina, sorridente e solare e non so perchè a volte provai dell'invidia nei suoi confronti.

Intendiamoci, la mia famiglia mi adorava ma dividersi l'affetto e le attenzioni con altre due sorelle, a volte era frustrante.

Forse, se avessi avuto un fratello con cui condividere i miei pensieri anziché due pazze componenti del sesso femminile, mi sarei sentito diverso.

D'altronde di cosa potevo parlare con loro, che non facevano altro che berciare di vestiti, trucchi e

ragazzi. 

In quei tre mesi, la famiglia Martini mi aveva fatto sentire come uno di loro e fu con una tristezza enorme, che partì per tornare a casa.

Nonostante mi ero ripromesso di continuare a mantenere con loro dei rapporti epistolari, non appena rientrai, mi ritrovai immerso nelle riprese della saga dei Nibelunghi e successivamente di Harry Potter e il calice di fuoco.

Senza volerlo mi dimenticai di loro, anche se a tutt'oggi, conservavo nel mio cuore il tenero ricordo di quei tre favolosi mesi.

Distrattamente volgo lo sguardo verso il comodino e vedo che la sveglia digitale segna le ore 20 e questo significa solo una cosa: Tay e Kiki, in arrivo!

Se non voglio dover combattere con un panzer in fase di sfondamento è meglio che mi alzo da questo letto e comincio a prepararmi.

L'ultimo dei miei sogni è essere tirato fuori dai vigili del fuoco, dalla stanza invasa di lacrimogeni.

Dannata Kristen! Quando si mette in testa una cosa, farle cambiare idea è praticamente, una causa persa in partenza.

Mi domando come mai, tutta questa grinta non l'abbia usata contro quei folli della Summit quando ci hanno imposto di fingerci fidanzati per pubblicizzare al meglio la saga.

Scocciato a più non posso, mi alzo dal letto per dirigermi verso il bagno; giunto lì, mi dirigo verso il water dove svuoto la mia vescica poi mi infilo nella doccia cominciando a lavarmi.

Quando esco da lì, con solo un asciugamano legato attorno ai fianchi, ributto un occhio alla sveglia che mi rimanda beffarda l'orario: 20.40.

Oh, oh guai in arrivo!

In preda al nervoso comincio a cercare i miei vestiti ma come mi ha sempre detto mia madre, quando si ha fretta non si trova mai niente e direi che questo è proprio il mio caso.

Mancano venti minuti all'arrivo dei miei amici tirannici e io sono ancora in boxer.

Ma si può essere più sfigati di così? E' necessario che mi calmi, altrimenti non verrò a capo di niente e francamente affrontare l'ira di Kristen è l'ultima cosa che voglio fare.

Finalmente trovo un paio di pantaloni che mi piacciono: di lino, neri, con tante tasche, comodi ma allo stesso tempo eleganti.

Infilo nei passanti una cintura nera, di cuoio lucido e prima di allacciarla indosso una camicia grigia, infilandola nei pantaloni.                                                                                                                                                 Dopo aver allacciato la cintura mi metto alla ricerca delle scarpe e trovo un paio di mocassini neri e decido che, per quella sera sono ottimi quindi l'indosso sempre guardando la sveglia: 20.55.                     Lascio i tre bottoni superiori della camicia aperti e metto al polso il mio Rolex.

Dopo aver messo un po' di acqua di colonia, mi specchio nell'armadio e sbuffando mi siedo nel

divano, congratulandomi con me stesso di essere riuscito a prepararmi in anticipo anche se solo di due minuti.

Alle 21.00 precise, puntuali come due alpini svizzeri, Tay e Kristen bussano e imprecando in giapponese, mi avvio ad aprire la porta.

Kris, seguita dal suo fido innamorato, entra nella mia stanza e girandomi intorno comincia a guardarmi, studiandomi come se fossi una cavia da laboratorio.

Alla fine dopo dieci secondi di silenzio, passati a scandagliarmi come se mi stesse facendo una

radiografia, mi dice: " Non male Bobby, non male!" e inaspettatamente sia io che Tay, tiriamo un sospiro di sollievo.

Finalmente, quando sua maestà Kristen Stewart, ci da il benestare usciamo per quella serata che a voler essere precisi, mi è stata imposta.

So che lei lo ha fatto con tutte le migliori intenzioni ma in quel momento non sono del tutto certo che uscire, andando in giro per locali sia la scelta giusta.

Se avessi dato ascolto al mio inconscio sarei rimasto in camera mia e in preda ad un inspiegabile gesto istintivo, avrei fatto le valigie e sarei corso con un taxi all'aeroporto, alla disperata ricerca di un volo per la mia amata Londra.

Avevo la tremenda necessità del calmante abbraccio di mia madre, delle parole pacate di mio padre e delle chiacchiere sconclusionate delle mie sorelle.

Aria di casa mia, per riappropriarmi di me stesso, del mio cuore e della mia sanità mentale.

Ma questo purtroppo, non è possibile: ora come ora, non posso muovermi da Los Angeles per via di tutte le interviste e le ospitate che dobbiamo fare con tutto il cast, per promuovere la prossima uscita di Breaking dawn - 1°parte.

Una volta usciti dal retro dell'hotel, per evitare l'ammasso di fans che vivono praticamente in pianta stabile sul marciapiede nella strenua speranza di vederci, saliamo su un'anonima macchina nera con i vetri scuri dove troviamo, ad aspettarci Kellan e Jackson.

Quando ci siamo accomodati, Kell mette in moto e con tranquillità si immette nel traffico mentre con il suo vocione allegro, ci dice: " Ragazzi, Ashley e Nikki con Paul, ci stanno aspettando al Divina! Sono andati avanti per prenotare un tavolo appartato!" poi rivolgendosi al sottoscritto, con un sorrisetto aggiunge: " Sono contento che il re degli zombie, ci abbia degnato della sua presenza!".

Io dopo avergli fatto una linguaccia, gli sibilo: " Kellan, fottiti!" ma lui pronto mi risponde: " Mi dispiace amico, ma non sei il mio tipo. A me piacciono ancora le belle donne!".

Tutti me compreso, scoppiamo a ridere e per un attimo dimentico la mia tristezza e lo sconforto che mi accompagna da cinque mesi a questa parte.

All'improvviso mi isolo, estraniandomi dal resto del gruppo, portando il mio sguardo fuori dal finestrino e la mia attenzione viene attirata da un grande cartellone che riporta una scritta fatta con i neon, che stranamente mi emoziona: IL DESTINO E' A MILANO.

Non so perchè quelle lettere mi turbino così ma imputo il motivo al ricordo improvviso della famiglia Martini, che mi ha assalito nel pomeriggio.

" Ehi Robert? Ma mi stai ascoltando?" la voce di Kristen mi riporta al presente e quando mi giro vedo gli occhi di tutti, puntati su di me.

" Scusami Kris, in effetti non ti stavo ascoltando! Mi dicevi qualcosa?" le chiedo, nervoso e lei con un sorriso comprensivo mi risponde: " Si, ti dicevo che oggi mi ha chiamato Alyssa!".

" Alyssa? Alyssa chi?" le domando confuso e lei alzando gli occhi al cielo, sbuffa prima di dirmi:

" Rob ma ci sei o ci fai? Sto parlando di Alyssa Milano!".

Ancora quella parola! Sembra che quel nome mi stia perseguitando e francamente mi domando il perchè.                                                                                                                                                                           " Ah si? E come sta?" le dico, più per non farle pensare che sia un idiota che per vero interesse e lei con un sorriso mi risponde: " Bene, ora si trova a New York per ricominciare le riprese di Streghe!".

Annuisco soprapensiero, volgo nuovamente il mio sguardo verso l'esterno e seguo i discorsi dei miei colleghi, distrattamente.

Poi nuovamente quella parola torna a farsi preda delle mie orecchie e stavolta pronunciarla è Jackson che dice: " Elizabeth mi ha raccontato che Rachelle ha praticamente dimezzato il suo patrimonio nel quadrilatero della moda a Milano!".

" A Milano? Chi è stata a Milano?" gli chiedo basito e lui scuotendo la testa mi risponde: " L'ho già detto Robert! Rachelle si è data alle spese folli a Milano in via Montenapoleone!".

Improvvisamente comincio ad agitarmi nel sedile, ansioso di arrivare al locale per mettere fine a quel viaggio che mi ha stravolto più di quel che credevo.

Quando finalmente Kellan spegne il motore, io mi fiondo letteralmente fuori dalla macchina respirando a pieni polmoni per cercare di calmarmi.

Gli altri cominciano ad entrare; tutti tranne Tay, che mi afferra serio per un braccio trascinandomi verso un punto isolato, chiedendomi: " Rob, ma si può sapere che diavolo hai stasera?" e io agitato gli rispondo: " Amico, se dovessi darti una risposta sincera ti direi... non lo so; non capisco perchè ma da quando siamo usciti la parola Milano mi sta perseguitando e se non pensassi di essere pazzo penserei che questo è un segno!".

" Pensi che lei sia a Milano?" mi chiede lui, curioso e io gli rispondo: " Francamente non lo so! So solo che il ricordo di quella città, dove ho vissuto per tre mesi, mi è tornato prepotente nella testa oggi pomeriggio e questa parola è saltata fuori, nei vostri discorsi due volte in dieci minuti dopo aver visto, per la strada la scritta: IL DESTINO E' A MILANO!".

Sospiro sconsolato, poi aggiungo: " Lo so che tu e tutti gli altri, pensate che io sia pazzo ma ora come ora io so che la donna dei miei sogni è italiana e che la parola Milano mi sta perseguitando.

Quindi facendo due più due, direi che si penso che lei stia a Milano!".

" Rob io non penso che tu sia pazzo" mi dice con un sorriso Taylor " così come non lo pensano gli altri.

Forse la parola giusta è preoccupazione! Siamo preoccupati, per te e per questi sogni che ti stanno prosciugando le energie.

Se la sensazione che hai è che lei sia a Milano forse dovresti seguire il tuo intuito; anche se sai, perfettamente, come lo so io che in mano non hai nulla.

Se almeno sapessi il suo cognome potresti affidare le sue ricerche ad investigatore privato ma solo con un ritratto e una città direi che è un impresa a dir poco impossibile.

Non voglio demolire le tue speranze amico ma quello che ti ritrovi per le mani è veramente troppo poco!".

" Lo so anche io, Tay" gli dico affranto " ma credimi se ti dico che ora come ora, mi attaccherei anche ad uno sbuffo di fumo per riuscire a rintracciarla!".

" Lo capisco e lo comprendo Rob" mi dice Tay con un sorriso " e ti posso assicurare che non appena avrai per le mani qualcosa di più sicuro, io stesso verrò con te a prenderla ma fino ad allora cerca di viverti l'esistenza in modo più sereno, altrimenti corri il rischio che quando finalmente la troverai, lei si veda davanti una larva e credo che tu questo non lo voglia, giusto?".

Io annuisco sorridendogli e dopo avergli afferrato il braccio gli dico: " Andiamo lupacchiotto, altrimenti Kristen penserà che ti ho rapito!".

" Spiritoso!" mi dice Taylor con una smorfia esilerante.

 

POV LISA

 

Dopo due ore d'intenso lavoro, finalmente riesco a prendermi una pausa, per potermi fumare in santa pace una sigaretta ma la mia tranquillità viene interrotta dall'arrivo di Sabrina, che con un espressione eccitata sul volto, mi dice: " Piccola, ci sono delle straordinarie novità!".

Quando le chiedo a che cosa si riferisce, lei mi risponde: " La direzione mi ha appena avvisato che più tardi a mezzogiorno, una troupe televisiva di un canale satellitare, verrà qui all'area di servizio per poter intervistare noi ragazze sul nostro lavoro.

Non so per quale arcano motivo, ritengono che sia interessante sentire il nostro parere!".

Io la fisso poi le dico: " Ovviamente ci parlerai solo tu, vero?" e lei sogghignando, mi dice: " Oh, ovviamente no bambina; ci parleremo tutte!".

" Cosa? No assolutamente no!" le dico perentoria ma lei ben decisa a non farsi sottomettere, mi

risponde: " Spiacente Lisa, ordine dei grandi capi!".

Sbuffo scocciata e mi preparo mentalmente, per evitare di mandare a quel paese quei poveri disgraziati, che verranno qui solo per fare il loro lavoro.

Le ore successive hanno quasi dell'assurdo: Sabry si scola tre caffè di fila, Lucia fa avanti e indietro per il bagno per ritoccarsi il trucco ed Erica continua a fissare con lo sguardo, la porta d'ingresso e il cortile antistante.

A mezzogiorno in punto Erica lancia un urletto riconoscendo il furgone, che riporta in bella vista il logo dell'emittente.

Il mio nervosismo è ai limite dell'impossibile e con la coda dell'occhio vedo Sabrina che in qualità di supervisore, accoglie il cameraman e la cronista.

Io osservo la ragazza che è veramente molto bella: alta più di me, con chilometriche gambe ben fatte, una vita sottile, fianchi snelli e seno prosperoso.

Sul suo volto campeggiano due occhi grandi e azzurri contornati da lunghe ciglia, dei zigomi alti, un nasino piccolo ed impertinente, delle labbra piene e carnose e il tutto è contornato da una lunga e fluente chioma di color rosso incandescente.

Devo dire che salta all'occhio di tutti, in particolare a quelli del genere maschile.

Vedo che Sabrina la fa accomodare ad un tavolino e dopo averle offerto un caffè, si siede a sua volta iniziando l'intervista.

Noto la mia amica, ridere serena alle domande che le fa la super vamp e questo mi tranquillizza un pò.

Dopo che Sabrina ha finito di rispondere alla donna, si alza dal tavolino e il suo posto è preso da Erica che nervosa al limite dell'impossibile, si sta torcendo le mani.

Evidentemente però la giornalista riesce a metterla a suo agio, perchè dopo pochi minuti Erica ride di gusto a qualcosa che la donna le ha detto.

Sabrina mi si avvicina e mi mette una mano sulla spalla dicendo:  " Preparati bambina, perchè dopo tocca a te!" poi vedendomi nervosa aggiunge: " Sta tranquilla piccola, a dispetto del suo aspetto quella donna è veramente simpatica e carina e riesce a metterti a tuo agio!".

Io annuisco facendole un sorriso e quando vedo che Erica da la mano alla cronista per ringraziarla, lascio le mie mansioni per avvicinarmi al tavolino.

Una volta giunta lì vedo la giornalista sorridermi affabile e un peso mi si toglie dal cuore.

Mi siedo e dandole la mano, le dico: " Buongiorno!" e lei mi risponde: " Salve il mio nome è Silvia Sarli e tu invece sei...?" e io con un sorriso le dico: " Sono Lisa Martini!".

" Bene Lisa, ti dispiace se ti do del tu? Non credo che tu sia molto più grande di me! Io ho 24 anni e tu?" mi chiede con cortesia.

Io le sorrido, rispondendole: " Due più di te!" e la donna scoppia a ridere per poi dire: " Vedi avevo ragione, non sei poi molto grande di me!".

Poi mi chiede: " Allora Lisa, dimmi com'è lavorare in un area di servizio?" e io sorridendo le rispondo: " Direi che nel mio caso è una fortuna!".                                                                                                   " Addirittura!" mi dice Silvia spalancando gli occhi " E perchè mai sarebbe una fortuna!" e io le dico: " Vedi, questo è stato il mio primo lavoro e quando sono arrivata qui ero timida e chiusa e sobbalzavo ogni volta che qualcuno mi rivolgeva la parola.

Ma con l'aiuto di Sabrina e il sostegno di Erica e Lucia, sono riuscita ad aprirmi e ora lavorare a contatto con il pubblico mi fa sentire bene.

Posso tranquillamente dire che questo, invece che un ambiente lavorativo è del tutto simile ad una grande famiglia.

Una famiglia che mi ha accolto, mi ha sostenuto, mi ha sfamato e mi ha aiutato a crescere!".

Silvia mi fissa e la sua bocca si apre in un sorriso radioso poi mi chiede: " E la tua famiglia cosa ne dice del fatto che tu lavori qui?".

Il mio sguardo si rabbuia leggermente e con la voce atona, le rispondo: " Sono orfana e non ho ne fratelli ne sorelle!".

Silvia imbarazzata, si scusa per la sua domanda ma io le rispondo: " Non devi scusarti, non potevi saperlo; la tua non è stata una domanda indelicata, anzi direi che era del tutto legittima ed io voglio risponderti lo stesso.

Lo faccio usando le parole che mio padre diceva spesso e cioè: " Ogni lavoro per pesante e duro che sia è un lavoro dignitoso; basta che sia nei limiti della legalità e che non offenda la propria

morale e quella di chi ti sta attorno!".

Silvia annuisce seria, poi mi fa ancora alcune domande inerenti al mio lavoro quindi finita l'intervista mi da la mano e a telecamere spente, mi dice: " E' stato un onore parlare con te, Lisa.

Nella tua vita ci sono stati dei grandi dolori ma hai avuto la forza e il coraggio di rinascere dalle tue ceneri, come l'araba fenice e questo ti fa davvero onore!".

Io la ringrazio di cuore poi dopo averla salutata cedo il mio posto a Lucia, uscendo fuori in cortile per fumarmi una sigaretta.

Dopo pochi minuti Sabrina mi raggiunge e chiudendomi in un caldo abbraccio mi dice: " Sei stata grande, bambina e io sono sicura che i tuoi genitori dall'alto dei cieli, sono orgogliosi di cotanta figlia così come lo sono io!".

Io abbraccio quella donna che mi è stata vicina nel momento del bisogno, tirandomi fuori dal baratro della solitudine nella quale stavo sprofondando.

 

POV KRISTEN       ( Due settimane dopo )

 

Che noia! Non ne posso davvero più! Interviste, ospitate, fotografie e pettegolezzi.

Sempre la solita solfa: la giornalista accoglie me e Robert e dopo due misere domande sulla saga, tutto il resto del programma, gira sul mio rapporto pseudo- sentimentale col mio collega.

Sembra che sapere quante volte io e Rob ci baciamo, i nostri programmi per il futuro e le nostre impressioni sia più importante della fame nel mondo.

Ma dico io! Si può essere più stupidi? Non so se reggerò ancora a lungo questa situazione e sopratutto, non so se la reggeranno Robert e Taylor.

Sono passate due settimane dalla nostra uscita al Divina e francamente io e Tay, siamo molto preoccupati per Rob.

I suoi sogni continuano, imperterriti ogni notte e ogni mattina lo vediamo sempre più spento e demotivato.

Non sappiamo come aiutarlo anche perchè fondamentalmente, lui non vuole farsi aiutare; non esagero se dico che si sta crogiolando nella sua apatia e questo non va assolutamente bene.

Sbuffando sprofondo nel divano e prendo il telecomando, accendendo la televisione.

Distrattamente comincio a fare zapping tra i canali dove campeggia il nulla più assoluto poi ad un tratto, qualcosa attira la mia attenzione.

E' un intervista sul mondo del lavoro femminile ma la cosa che cattura il mio interesse non è l'argomento che la giornalista, decisamente appariscente tra l'altro, sta trattando ma la ragazza che sta intervistando.

D'istinto faccio partire il dvd recorder di Tay, ringraziando il fatto che il mio amore ci tiene sempre un dvd vergine inserito dentro.

Se non fosse per i sottotitoli, non capirei niente di quello che stanno dicendo, dato che parlano in italiano ma in questo momento questa è l'ultima cosa che m'importa.

Continuo a fissare la ragazza che stanno intervistando e più la guardo, più sono certa della mia impressione: quella è la ragazza dei sogni di Rob.

Sono agitata e nervosa e quando finisce l'intervista spengo il dvd, visionandolo nuovamente per vedere come è venuto poi mi fiondo a prendere il cellulare nella borsetta, per chiamare Tay.

" Amore, ciao come stai?" mi chiede il mio cucciolo, non appena mi risponde e io sorrido come un ebete poi ricordandomi il motivo della chiamata, gli dico: " Sto bene, tesoro ma tu dove sei?" e lui mi dice: " Sono da Rob!".                                                                                                                                            Sono ancora più agitata e guardo ansiosa il video per ora spento, poi dico: " Tay potresti venire qui

un attimo, per favore?".

Lui con una nota di nervosismo nella voce, mi chiede: " Certo amore vengo subito ma c'è qualcosa che non va?" e io gli dico, sorridendo: " No, Tay non c'è nulla che non vada; devo solo farti vedere una cosa ed è abbastanza urgente quindi ti pregherei di venire subito!" poi aggiungo " Tay vieni da solo, per favore!".

Il mio tesoro sospira poi mi dice: " Tranquilla, dammi due minuti e sono da te!".

Chiudo la comunicazione, aspettando il mio ragazzo che effettivamente, non si fa attendere.

Quando apre la porta, lo vedo agitato ed ansioso e mi dispiace averlo fatto spaventare inutilmente quindi lo abbraccio stretto e lui ricambia con tanto amore. 

Quando ci stacchiamo Tay, mi fissa negli occhi poi mi dice: " Kris che è successo amore? Mi hai fatto spaventare!".                     

Ecco appunto, come volevasi dimostrare; io sospiro alzando gli occhi al cielo poi afferro la sua

mano e lo tiro per portarlo verso il divano dove lo faccio sedere.

" Tay, quello che ora ti farò vedere, credimi ti lascerà senza parole!" gli dico emozionata e vedo il suo sguardo farsi attento e curioso.

" Quando sono rientrata, ho acceso la televisione e ho cominciato a fare zapping tra i canali e poi all'improvviso, qualcosa ha attirato la mia attenzione!" gli dico solenne " Ringrazio Dio di averlo fatto, così come ringrazio te amore di avere l'abitudine di lasciare sempre un dvd vergine nel tuo

recorder perchè così ho potuto registrare quelle immagini!".

" Ma di che immagini stai parlando? " mi chiede curioso il mio cucciolo e io gli rispondo: " Osserva in silenzio e poi mi dirai!".

Non appena il dvd parte, Tay scatta in piedi e spalanca gli occhi poi guardandomi dice: " Kris ma... ma è... è lei!".

Io annuisco con un sorriso e Taylor inaspettatamente, comincia a saltare per la stanza urlando: " Finalmente, finalmente!".    

 

P.S. Ogni riferimento a luoghi, cose e personaggi è puramente casuale

  
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