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Autore: ohfreakingbambi74    31/03/2012    0 recensioni
"Quando Christopher Paul Colfer abbassò la maniglia della porta del minuscolo ripostiglio delle scope, non era preparato alla scena pietosa che gli si parò innanzi:“Darren, mi fai il piacere di dirmi cosa stai facendo al buio, abbracciato ad una scopa, bevendo il tuo cuba libre???”
Mare caraibico, sole e due intere settimane di libertà. Si prospetta la vacanza perfetta, rilassante... se non fosse per il piccolo particolare dell'identità dei villeggianti.
Impauriti? Saremo sincere... anche noi!
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Rise and shine everybody! ok, copiamo spudaratamente i saluti a miss Michele. ok, sono le 4.30 p.m. e noi vi diaciamo di alzarvi..va bene...
passiamo oltre.
Festeggiate con noi, perchè abbiamo *aggiornatoooo*. Capito???
Non è uno scherzo, è successo il miracolo, per davvero!
(Fede: Che bella pubblicità ci facciamo... triste realtà...) 
(Chià: tanto le nostre intro non le legge nessuno! SMILE)
(Fede: allora possiamo continuare a delirare deliberatamente senza senso alcuno?!?!??? YEEEEEEEEEEEEEEEE!!!XD) 
Aemh..NO

*si ricompongono giusto per augurarvi buona lettura*
Quindi, sì ecco, BUONA LETTURA!

Ah! Per qulle sante anime che sono arrivate a leggere fin qui: vi ricordiamo che il prossimo capitolo sarà l'ultimo di questa pazza raccolta. 
(Fede: Per ora.... hohoho...) Si..ecco...avevamo già in mente TUTTO il seguito ma ci vorrà del tempo materiale per poterlo mettere sulla carta..!
Voi cosa ne dite? Vi ispira una vacanza in montagna (compleanno di Mark incluso)? Ecco...non neghiamo che se trovassimo tanto entusiasmo da parte vostra, forse potremmo pure cercare di smuovere i tempi e procurarvi i primi capitoli il prima possibile ;D *si esercitano nei loro sguardi più dolci*
Inatanto GRAZIE di cuore a tutte le SETTECENTOCINQUANTADUE persone che hanno letto questa nostra creaturina (ergo: delirio e trionfo di pensieri malsani)
e per quelle splendide personcine che si sono fermate a lasciarci un loro parere (cacchio, siamo alla fine e io e Fede stiamo diventando sentimentali!)


Bene, ora vi lasciamo liberi di andare... (anche se nessuno si sarà dilungato fin qui..YESS) a leggere. Di andare a leggere, ok? Non smollateci qui senza aver letto, mi raccomando (e recensitoooo *dice una voce da non si sa bene quale parte della nostra mente*)











6.
 
 
 
 
<< Jenna! NO! E-n-n-e-o. Capisci?? La vuoi smettere di rifilarci piatti asiatici andati a male?? Ci ha già pensato Riker a darci roba scaduta! Ne ho per almeno venti anni! >>
<< Ma…m-ma non sono andati a male..sono…deliziosi…un po’ freddi forse… >> balbettò Jenna.
Curt e la sua soave voce non si preoccuparono affatto di svegliare i restanti dormienti della villetta.
Naya si alzò di scatto dal letto sentendo le strilla isteriche dell’amico; si precipitò nella sala dell’abitazione, ciabatte e pigiama Victoria’s secret compresi. Mentre tentava di rendersi presentabile davanti ai presenti, appiattendo i capelli e sistemandosi la canottiera, chiese ansiosa: << Che mi sono persa?? Non è che ripeti per chi non c’era, Curt? >> completò la sua richiesta con un’occhiata supplichevole.
<< NO! >>
<< Ma hai stabilito che la parola del giorno è “no”, Curt? Fammi capire. >> lo prese in giro Amber che stava spalmando sul suo toast un abbondante strato di marmellata alle fragole.
<< Riuscirò a dormire fino alle undici una di queste mattine?!? >> si lamentò Chris entrando in cucina stropicciandosi gli occhi, somigliando ad un bambino di cinque anni.
<< Scusi tanto principino! >> gli rispose con una smorfia di scherno Cory, ricevendo in cambio una leggera spinta scherzosa alle spalle dal controtenore.
Augurando il buongiorno agli amici, chi più chi meno sveglio, Chris si accostò al bancone di marmo della cucina, appropriandosi poi delle fette di pane tostato e della marmellata biologica di fragole.
Sovrappensiero prese ad intonare “Mr Cellophane” spalmando la confettura a tempo di musica.  Le altre “presenze” in cucina,  si allontanarono dalle loro tazze per esibirsi nelle loro espressioni più perplesse, mentre Darren, spuntato al momento, si era posizionato giusto dietro di lui, ben visibile a tutti tranne che al canterino. Dopo aver trovato la giusta posizione, iniziò a muovere il bacino e le spalle a ritmo, proprio come avrebbe fatto Kurt, enfatizzando l’esibizione con le sue tipiche espressioni facciali. Metà della combriccola si stava affogando dal troppo ridere e Amber scoppiò inevitabilmente nella sua risata sguaiata. Colto di sorpresa, Chris si girò di scatto: << Cosa? >>
Poi si trovò davanti Darren che ancora di spalle, si stava sistemando un ciuffo immaginario proprio come Kurt durante la sua prima performance di “Single Ladies”. Si girò a rallentatore quando si sentì gli occhi dell’amico puntati contro la nuca.
<< Cosa stai facendo? >> chiese con tono falsamente pacato l’imitato.
<< Ti imito. >> spiegò intimorito l’imitatore, in attesa di una qualche blanda vendetta.
Chris addentò lentamente il suo toast e dopo aver masticato alzò un sopracciglio.
<< Beh, se vuoi, per par condicio, puoi imitare Blaine, eh? >> disse cercando di recuperare un po’di punti, dondolandosi sui talloni.
Chris soppesò l’offerta guardando l’amico dall’alto al basso con sufficienza e, dopo un secondo morso al toast, rispose pungente: << Troppa fatica: dovrei mettermi in ginocchio. >>
Darren lo guardò scherzosamente stralunato portandosi la mano al petto. Non riuscì comunque a celare totalmente la sorpresa che lo aveva colpito nel sentire quell’amara battuta.
Urletti di ammirazione partirono in sincrono da ogni parte della cucina e dal bagno, al cui interno Kevin si preoccupava di far sapere la sua, nonostante le circostanze non fossero delle migliori.
<< Colpito e AFFONDATO. >> specificò Mark dal suo angolo che non aveva saputo trattenersi.
<< Ma come siamo simpatici tutti quanti, stamane! >> disse acido Darren facendo una pernacchia a tutti, evitando accuratamente di guardare Chris.
 
Notando che il secondo bagno si era miracolosamente liberato (il primo era ancora inagibile causa terremoto-Ashley), Jenna affidò le sue amate cibarie etniche agli amici:  chi non si sentirebbe tentato alle dieci del mattino da uno sfarzoso vassoio di sushi e sashimi?
<< Jenna! Ma fai sul serio? Ci vuoi così male? >>
Lei, in tutta risposta, diede le spalle agli amici, e si diresse decisa al bagno, urlando, prima di sbattere la porta dietro di sé: << Doozo omeshi agari kudasai!>>
<< Ma è completamente impazzita o cosa?? >> chiese Chris leggermente allarmato.
<< La cosa che mi preoccupa è come fa a sapere il giapponese. Non ha origini coreane? >> domandò più che altro a sé stesso, Harry.
Appena udirono la porta del bagno chiudersi, Dianna e Mark si sporsero sul tavolo con aria cospiratoria: << Dobbiamo disfarci di ‘sta roba. >> decretò gelidamente Mark sventolando sotto gli occhi di tutti una fettina di pesce crudo. Chicchi di riso raggiunsero i mattinieri.
<< Neanche ci fosse un matrimonio…Mark la smetti con quel riso?? >> lo rimproverò Telly non avendo avuto il cuore di confessare che c’era stato un pomeriggio intero per tagliare così finemente quel pezzo di salmone.
<< Ragazzi, ho un piano. >> disse Mark.
<< No, no NO. Tu e la parola “piano” nella stessa frase mi procurate una tachicardia ogni volta, quindi io non ci sto, mi spiace. >> specificò Kevin  scuotendo testa e mani.
<< Cagasotto. >> lo sfotté senza ritegno Darren, guardandolo con un luminoso sorriso di sfida.
<< Quale sarebbe mai questo piano? >> chiese Chris zittendo l’amico infilandogli una fetta di pane tra i denti.
<< Un’incursione notturna. >> “spiegò” fiero, come se fosse tutto talmente ovvio da non doversi dilungare in ulteriori giri di parole, col solo risultato di far agitare ancora di più il povero Chris: << Una cosa, scusa? >>
 
 
<< Questa è la cosa più stupida e insensata che mi abbiano mai costretto a fare! >> bisbigliò un Chris vestito tutto di nero; brutalmente costretto da Darren e combriccola ad abbagliarsi in quella maniera perché “è la tecnica del mimetismo: e’ una cosa da ninja!” Come se il controtenore non ne sapesse nulla di ninja. Per ricordare il concetto al riccioluto glì sbattè l'impugnatura del suo sai sulla capoccia: << Parli di cosa da ninja proprio con me? >>
Ciò non tolse che si trovò costretto a seguire Mark, Darren e Heather, tutti e tre travestiti. Non si stupì quando altre tre paia di gambe silenziose si unirono alla missione: Dianna, Riker e Titus sfoggiavano i loro migliori pigiamini chi con conglietti, chi con power rangers.
<< Ma sei matto, Titus? Se riprendi avranno la prova del nostro reato! >> gli urlò dietro a voce soffocata l’ideatore.
<< Ridimensionati, fratello. Stiamo solo andando a buttare del cibo, yo. >>
<< Senti non è che devi parlare come se fossi il cugino stupido e brutto di Nicki Minaj solo perché hai quella dannata videocamera accesa. >>  gli disse scherzosamente Riker, spintonandolo.
<< ZITTI TUTTI! >> si bloccò improvvisamente Darren nel bel mezzo del corridoio sbarrando la strada con le proprie braccia.
<< Vado in avanscoperta! >> sentenziò convinto prima che i suoi compagni sentissero rumori e imprecazioni varie: doveva aver sbattuto da qualche parte.
<< Ma che diavolo..? >> chiese Chris puntando la torcia in direzione di Darren.
<< Ditemi che non lo sta facendo. Ditemi, per favore, che non sta facendo il passo del giaguaro. >> sentenziò con la mandibola che ormai raggiungeva il linoleum.
Darren dalla sua posizione, sdraiato per terra, lo guardava come solo un bambino di quattro anni in gita a Disneyland poteva fare.
Accorgendosi dell’immane cazzata - termine appositamente scelto da Chris per definire le gesta dell’amico – il riccio si rabbuiò e nascose il volto tra le braccia, rimanendo steso per terra; gli fecero notare la sua somiglianza con quei tappeti di orso che si trovano negli chalet di montagna.
Nel bel mezzo della contemplazione della scena pietosa, un rumore sinistro attirò l’attenzione dei cospiratori: qualcuno si trovava nella sala da pranzo.
Mark prese teatralmente il polso di Dianna e con sguardo mieloso la guardò e le disse: << Tocca a me, ora. E’ il mio momento di dimostrare al mondo il mio coraggio. >>
La ragazza non si fece pregare e lo assecondò con vero piacere: << Oh mio Dio, Mark! Ti prego, stai attento. >>
<< Non temere, tornerò vincitore. >> mise fine al teatrino, scavalcando l’intralcio Darren prima di dirigersi con passo deciso verso il salone.
Dopo essersi guardati intensamente negli occhi per qualche secondo, decisero di seguirlo.
Scavalcarono uno ad uno Darren, che ancora giaceva depresso e, quando toccò a Titus, egli non si fece scrupoli a spronarlo indelicatamente, con tanto di sollecitazione tramite calci nel fondoschiena: << Alzati, invertebrato. >>
<< Aaron? >> chiese con perplessità, la perplessità con la “P” maiuscola, Mark.
<< Cosa stai facendo con quel portatile, nel bel mezzo della notte? Da solo? Al buio? >> gli chiese malizioso, senza dargli il tempo di rispondere.
<< Ti prego non rispondere. >> disse Chris imbarazzato per lui.
<< Emh. Ragazzi non è quello che pensate… >> si giustificò il biondone.
<< Chi sono? Russe? Polacche? Mediterranee? Ispaniche, forse? >> Chiese Titus che gli puntò la torcia da 500 watt negli occhi.
Poi la puntò sullo schermo del pc. Riker lesse ad alta voce ciò che la luce illuminava:
<< ”Dite la vostra, che dico la mia.” Ma che roba è..? “Ricette orientali per tutti i gusti e situazioni.” Ma scherzi? >>
<< "Il forum versatile per le casalinghe dagli occhi a mandorla e non solo."? >> lesse scettico Darren che si era ripreso e li aveva raggiunti.
<< Dimmi che è per rimorchiare. >> gracchiò Heather che non aveva ancora spiccicato parola.
Mark non aveva ancora smesso di guardarlo, probabilmente già un paio di mosche si erano fatte un tuor nel suo corpo, entrando dalla bocca che era ancora spalancata; era inorridito, probabilmente.
<< Un momento, ma voi che ci fate svegli, nel bel mezzo della notte? E perché voi quattro siete vestiti da terroristi? >> chiese Aaron voltando il busto verso di loro e dando le spalle al computer.
<< Mai sentito parlare di un’orgia di gruppo? >> ammiccò Titus a cui, evidentemente, le ore di sonno mancate negli ultimi giorni, gli stavano facendo acquisire un’aria da maniaco. In tutta risposta si beccò due begli schiaffi sonori da Chris e Dianna che erano proprio di fianco a lui.
<< Tu mi fai paura, se stanotte non vai a dormire spontaneamente, ti preparo dei muffin al valium, sappilo. >> lo minacciò Chris.
<< Piano eliminazione cibo orientale. >> spiegó fiero Mark, ripresosi dallo schock di trovare quel aitante giovane quale era il suo amico, in piena contemplazione di un forum per madri di famiglia asiatiche.
Aaron, forse per istinto di conservazione o forse no, decise di non farsi troppe domande.
 
Il mattino successivo, Jenna Usckowitz aveva un sorriso compiaciuto che andava da orecchio a orecchio. Quando gli altri la raggiunsero in cucina rimasero a dir poco inquietati: si spettavano qualunque reazione ma di certo non quella.
<< Allora vi sono piaciuti i miei manicaretti! Se volete ve ne faccio altri! >>
<< NO! >> dopo il fermo rifiuto di tutti i presenti, cadde un silenzio imbarazzato. Interrotto dopo pochi istanti da Lea che, battendo le mani, annunciò la sua intenzione di cucinare per quella sera.
<< Ti prego, non cibo vegano! Ho bisogno di sentire carne sotto i denti. >> si lamentò Chord. 
<< No. ‘Sta sera si mangia Italiano! >>
<< Si! Pizzaaaa!!!! >> Riker parve approvare l’idea di Lea.
<< Aldente pasta!!! >> enunciò Harry in una lingua che assomigliava più all’elfico che all’italiano.
<< Si dice pasta al dente. Prima soggetto e poi aggettivo. >> spiegò Darren con aria a dir poco saccente.
<< Bene, chi ha avuto l’idea? >> chiese lievemente intimorita Heather.
<< Io! >>
<< Oddio Darren! Stai poco bene? Devi defecare? >> chiese seriamente preoccupato Titus.
Darren era sempre più depresso, nessuno comprendeva la sua vera indole da gondoliere veneziano: ogni tanto sognava ad occhi aperti di indossare una maglia a righe, cantando canzoni melodiche in giro per i canali della città dell’amore. Fu ridestato nell’unico modo possibile in quel momento: parlare in italiano.
<< Emmh..Roma..Papa..Maiale. >>
<< Ashley! Parli italiano! >> quasi quasi Darren sveniva dalla contentezza, << Ma perchè tu conosci la parola “maiale”? >>
<< Qualcuno non dovrebbe andare a fare la spesa? >> chiese Lea riportandoli alla realtà sventolando loro sotto il biglietto con gli acquisti segnati.
 
<< Ma secondo te, è meglio la farina di tipo 00 o solo 0… Perchè Lea non lo ha specificato nel biglietto. >> disse Chris.
<< Ma… Non saprei. Dipende da cosa vuole cucinare. Io non ne ho la più pallida idea. >>
<< “Portiamoci Darren allo spaccio! Sarà utile per sapere un po’ le loro abitudini alimentari.” Geniale, Amber ma… dov’è l’esperto? >>
<< Non disperare. Ce la faremo anche senza di lui. >>
<< E chi si dispera..-? >> Un rumore simile a quello di una corsa automobilistica, con tanto di frenate d’effetto e sgommate, interruppe i due, facendoli voltare inquietati.
Nulla.
Chris si diede un attimo per scacciare dalla sua mente il brutto presentimento; scosse le spalle e sventolò i due pacchi di farina davanti ad Amber che ancora si guardava in giro sospettosa.
<< Si.. Dicevamo… >>
<< “CON TE PARTIROOOOO’” >> Darren stava passando davanti ai due cantando Bocelli, in piedi, su un carrello: le braccia aperte come se stesse sul Titanic.
<< Dimmi che quello è un autoctono malato di mente molto simile a Darren. >> Chris aveva perso l’uso della mandibola.
<< Dubito che un autoctono qualunque, per quanto dotato, potrebbe raggiungere quelle note. >> disse piuttosto impressionata Amber.
I due si sporsero dalla loro corsia, per avere la visione completa di quella centrale.
I casi erano due: o si erano materializzati a loro insaputa in un manicomio criminale, o doveva essere un sogno, un incubo, un incubo maledettamente realistico.
Perché non era umanamente possibile che un venticinquenne, per quanto idiota, giocasse a fare “Rose”, o “Jack” a seconda dell’umore, in piedi su un carrello spinto da Titus mentre, sul carrello adiacente, Heather guardava il collega assottigliando gli occhi con sguardo di sfida sillabando “mangia la mia polvere”; dietro di lei il volto di Riker stava assumendo una preoccupante tinta violacea per lo sforzo di farla arrivare per prima alla fine del corridoio.
Ebbene sì.
Avevano organizzato una corsa clandestina di carrelli in piena regola, c’era persino l’arbitro: Curt.  
Il volto di Amber si illuminò di un solare sorriso ammirato e, ovviamente, colpito. Accanto a lei, invece, Chris era divenuto dello stesso colore della farina che gli era appena sfuggito dalle mani.
<< Amber, >> la richiamò inquietato, << ricomponiti, sembri lo stregatto. >>
Dopo un minuto abbondante trascorso a rimuginare sul da farsi, Chris scartò l’opzione “dileguati come fumo nell’ombra”, per optare per la più drastica: “afferra l’oggetto più letale che ti capita sotto mano e uccidili senza pietà”.
Preso dalla furia del momento, dimenticando di prendere un qualsiasi oggetto potenzialmente pericoloso, si diresse a grandi falcate al centro della corsia adibita a circuito “carrellistico”.
Darren e Heather iniziarono a sbracciarsi in preda al panico verso di lui, urlandogli di levarsi dalla traiettoria, mentre i due piloti tentavano in tutti i modi di rallentare.
Al contrario, Chris non si mosse di un millimetro, preparandosi, invece, ad attutire il colpo, assumendo la posizione di un lottatore di sumo. Non fosse stato preoccupato per la salute dell’amico, Darren si sarebbe emozionato come di fronte all’evoluzione di un suo Pokemon.
L’ultimo flebile tentativo del riccio consistette nel congiungere le mani e supplicare l’amico di scansarsi, sforzo inutile data la distanza ormai nulla tra loro. Preparandosi allo scontro, Darren si accucciò all’interno del suo “abitacolo” stringendo le mani sul bordo di ferro.
Pochi istanti e fu impossibile distinguere quale gamba fosse di Chris, quale di Darren, di Titus o del carrello, data la massa informe che si era venuta a creare dopo lo scontro. Dal fondo del corridoio giunsero le grida di vittoria di Heather e Riker. Curt si congratulò coi vincitori, prima di accorgersi del disastro avvenuto.
L’unico rumore proveniente dall’ammasso era il cigolio delle ruote, il lamento apatico di Titus (“Haia.”) e il ringhiare sommesso di Chris. Il caro “Jack” si prese qualche momento per riprendersi e non si fece nessuno scrupolo a scollare Titus dalla sua schiena per soccorrere il controtenore che stava “comodamente” sdraiato tra pavimento e carrello.
<< Chris, merda! Stai bene?!? >> chiese un iperventilato cretino.
<< Ma che domanda è? Ti sembra la faccia di uno che sta bene? – si indicò il viso paonazzo- Toglimi questo aggeggio infernale dallo sterno!
E non mi toccare, psicopatico esagitato! >> sbraitò piuttosto inalberato il controtenore quando l’amico provò varie volte ad aiutarlo ad alzarsi.
Lo sguardo di Darren mutò dal preoccupato al ferito in un battito di ciglia. Amber, accorsa insieme alla farina, si rivolse a Chris con occhi severi e carichi di significato, facendogli abbassare lo sguardo imbarazzato.
A sciogliere la tensione ci pensò Heather, comodamente appoggiata al bordo del carrello:
<< Non hai mai provato nulla del genere da bambino, eh? >>
<< Ovviamente no! >> borbottò il controtenore portandosi colpito le mani al petto.
<< P-potresti provare adesso, no? >> chiese un po’ timoroso il ventiquattrenne.
Il capo del controtenore si girò molto lentamente verso l’ultimo interlocutore, lo guardò un po’ esasperato e un po’ divertito, badando bene di non far troppa mostra di quest’ultimo stato d’animo.
<< Dunque, ora tu mi devi una spiegazione. >> iniziò piantando gli occhi in quelli miele del maggiore, cosa che gli fece perdere parte della rabbia di poco prima, << Chuck ti deve aver buttato dal tetto del garage quando eravate piccoli, o averti usato come palla da basket per tutta la sua adolescenza, perché non posso credere che tu sia nato cos- >>
Darren aveva spostato la sua attenzione su qualcosa, o meglio qualcuno, alle spalle dell’amico. Quando sul suo volto si dipinse un sorriso quasi sadico, Chris si decise a smettere di blaterare per controllare cosa attirasse tanto la sua attenzione.
Un giovane slanciato, dalla pelle abbronzata e dai capelli nerissimi raccolti in un codino (talmente piccolo da domandarsene l’utilità), si stava avvicinando con una scopa e un secchio d’acqua e detersivo. Non ci volle molto all’attore per riconoscerlo:
<< Cavolo, Brian no! >> disse afferrando malamente la manica della maglia di Darren, << Voglio farlo! >>
Darren si separò dall’amico per guardarlo piuttosto sconvolto: << Cosa?! >>
In tutta risposta Chris gli diede uno schiaffo ben piazzato proprio alla base del collo prima di indicare eloquentemente il carrello: << Voglio provare! >> disse isterico.
<< Oh no! – lo osservò con sguardo di sfida il più basso – Tu vuoi provare per evitare il povero povero Brian. >>
<< N- no. No! Cosa te lo fa pensare? - ormai non poté più contenere il tic all’occhio – Daaaaai! >>
Darren, mento sollevato, lo guardò apostrofando un “no” che non era più che un sussurro.
A quel punto, il più giovane lo prese per il colletto della maglia e si assicurò che fosse abbastanza vicino per udire ciò che gli stava per ringhiare soavemente: << Hai due opzioni, Criss, o mi fai salire su quel coso, o mi baci qui, seduta stante, davanti a tutti. >>
Cosa cazzo sto dicendo?!?Si chiese Chris, senza sapere che, nello stesso momento, l’amico si chiedeva la stessa cosa.
<< Sali. >> concesse soddisfatto l’altro, accompagnando le parole con un galante gesto del braccio.
Chris si catapultò agilmente all’interno del mezzo, lasciando metà della combriccola basita alla vista delle sue capacità ginniche.
<< Meno male che era la prima volta su un carrello. >> borbottò Heather ammirata, assecondata da Riker che annuiva vigorosamente.
Darren si posizionò dietro al collega pronto per la partenza.
<< Quando te la senti- >>
<< Parti! >> gli ruggì in faccia l’altro: belle tonsille pensò ammirato il pilota.
Non facendoselo ripetere due volte, il riccio partì sgommando, tale effetto gentilmente offerto da Titus e Riker.
Senza poterne fare a meno, dimenticandosi della situazione che lo costringeva alla fuga, Chris scoppiò in una risata genuina e liberatoria, accompagnato dopo pochi secondi da Darren. Il primo si voltò per incrociare lo sguardo dell’amico per sorprenderlo con un occhiolino appena accennato. Ed fu proprio quello il  momento in cui neuroni di Darren si presero le ferie. Lo abbandonarono definitivamente alla ricerca di un quoziente intellettivo decente, lasciandolo con un espressione cretina. Più del solito, si intende.
CRASCH!!!
Eco, quello era il genere di cose che ti fanno bandire da un piccolo spaccio, la cui quiete dei suoi clienti pacifici era stata turbata inesorabilmente.
Piselli ovunque.
Piccoli verdissimi legumi circolavano per tutta la superficie del negozio.
<< Oh santo cielo! Dar, abbiamo investito una piramide di piselli finissimi. >>
<< Oddio, questa devo scrivermela… Ti chiederei “come stai?” ma suona un po’ ripetitivo. >> gli rispose il moro aiutandolo ad alzarsi.
<< Guarda che macello, è tutto verde! Sarai contento, hai fatto ritorno alla tua patria, “Signori e signore, benvenuti nella Terra di Mezzo” >> lo prese in giro Chris.
Brian era esattamente dalla parte opposta del corridoio e li fissava come se davanti a sé avesse un esercito di dugonghi alieni: era stranito e molto scioccato; prese il coraggio a due mani e, insieme agli altri, raggiunse i due stuntman.
<< Aemh… State bene? >> chiese scettico appena raggiunti. I loro amici dietro di lui si sbellicavano dalle risate per chissà quale recondito motivo.
<< Certo. >> rispose il più alto con un ovvio sorriso, << Piccolo sprazzo di passione. >> spiegò agguantando la mano del moro per correre fuori dal negozio.
I rimanenti scambiarono uno sguardo eloquente col giovane commesso.
<< Emh… Noi… ecco, abbiamo lasciato la macchina in seconda fila, sì. >> finse di ricordare Riker, iniziando a correre verso l’uscita, seguito da Titus e Heather.
Amber era l’unica rimasta all’interno. Lei e il pacco di farina fissarono incerti il povero Brian.
<< Non so, nel pacchetto demolizione era compreso anche il furto della farina? >>
<< No, vado a pagare. >> disse esasperata la ragazza.
<< Già. >> pose fine al dibattito prendendo la scopa e iniziando a racimolare i legumi. 
 
Nel frattempo, Darren e Chris si erano nascosti dietro una palma, senza riuscire a smettere di sghignazzare. Il più giovane appoggiò la fronte sulla spalla dell’altro tanto era preso dalle forti risa. Il riccio agitò la spalla sulla quale si era poggiato l’amico: <>
<< Non lo so! >> rispose col fiato corto.
Gli altri delinquenti li raggiunsero poco dopo, ridendosela come forsennati per chissà quale delle loro bizzarre battute.
Riker, dopo essersi estremamente vantato della scusa che aveva inventato all’interno dello spaccio, tirò fuori il suo cellulare, il cui display segnalava un nuovo messaggio:
<< E’ A-a-aaaron che chiede dove siamo…Mi sembra abbastanza agitato…Ma poi perché mi chiede se mi sono perso?!?!?!? >> chiese a pochi centimetri dal palmare, che poveretto, non c’entrava nulla.
<< Beh digli di stare tranquillo. Riferisci che ti sto accompagnando a casa io, si fida di me. >> gli disse Chris, asciugandosi una lacrima.
<< E da quando tu e Aaron siete così in sintonia? >> chiese Darren incuriosito e un po’…geloso?
In risposta si beccò uno sguardo leggermente di sufficienza e una risata proprio dal ragazzo che gli stava di fronte.
Lui boccheggiò in attesa di una risposta più esauriente che però tardava ad arrivare.
<< E’ un amico con cui mi trovo bene, è ovvio che ci sia sintonia. >> chiarì piuttosto ovvio, vedendo la faccia insoddisfatta del suo interlocutore.
<< Aha…E da quando tu e Aaron vi definite così amici? Devo essermi perso questo spettacolo, accidenti. >>
Dietro di loro, Riker e Heather osservavano il litigio con crescente interesse:
<< Ma… stanno litigando sul serio? >> chiese Riker incredulo,
<< E’ la cosa più emozionante che abbia mai visto dopo l’ultima puntata di “Sherlock”*. Voglio dire… non può essere morto sul serio! >> disse afferrando la camicia del biondo, tornando poi con l’attenzione sui colleghi.
<< Latte di cocco? >> offrì loro Titus, di ritorno da non si sa dove, probabilmente da una scalata alla palma più vicina.
<< Che carini. >> apparve sarcastica Amber, accompagnata dal sacchetto di farina, << Mi avete aspettata. >>
La risposta di Chris a Darren arrivò dura alle orecchie di tutti: << Esattamente, qual è il tuo problema?!? >>
<< Ovviamente no. >> si rispose da sola la mora.
Darren piuttosto frustrato e confuso, si incamminò da solo verso casa.
 
Chissà che bella serata si prospettava, dal momento che il suo ideatore aveva la luna storta.
Chris, inconsapevole del perchè di quello scatto emotivo, esternò i suoi sentimenti in un ringhio, che doveva essere sommesso, con calcio scenico incluso. Dopodiché afferrò con impeto il polso di Riker e lo trascinò senza troppe cortesia nella direzione presa dal collega poco prima. 








*Ebbene sì! Ci abbiamo messo in mezzo anche Sherlock della BBC!
Chi di voi non lo guarda? C'è qualcuno che ancora non è stato ammaliato dal fascino e dalla gayaggine *coffcoff* di quel magnifico telefilm. Beh chi rientra in questa categoria è gentilmente pregato di aprire youtube e guardare le due stagioni.

Alla prossima, chicos!
Speriamo sia presto! 
Chià & Fede

  
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