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Autore: 1direction_    31/03/2012    16 recensioni
Tu sarai sempre la mia principessa, e io il tuo principe, ricordi?
Sarai sempre anche la mia piccola sorellina.
Tuo fratello,
tuo per sempre,
Niall.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Mullingar, Irlanda. 9 Settembre 2003.
 
La piccola Giada, scendendo le scale, si stropicciò gli occhi ancora impastati dal sonno. Sentì delle voci provenire dalla porta d'ingresso e si avvicinò ad essa.
Strinse a se il suo orsacchiotto quando vide il padre ed il fratello, con le valigie in mano, salutare la madre. 
"Perché te ne vai? Non mi vuoi più bene?" Instintivamente Giada si avvicinò al fratello, mentre sentì le lacrime rigarle le guance e il fratello sospirò, accarezzandole la testa.
"Giada, è ovvio che ti voglio bene! Ma ora vado a vivere con il papà a Londra. Però giuro che quando crescerò tornerò a prenderti. Va bene sorellina?" Sussurrò Niall, quel bambino di dieci anni che voleva mostrarsi uomo davanti alla sorellina di sette. Quel bambino biondo con gli occhi azzurri che sembravano finti, erano squarci di cielo, proprio come quelli di Giada.
Giada guardò il suo orsacchiotto, per poi stringerlo a se. Esitante, poi, lo passò a Niall.
"Tieni questo. Così non ti dimenticherai di me." Disse asciugandosi le lacrime con la manica del suo pigiama.
"Non potrò mai dimenticarmi di te. E tu tieni questa." Niall le passò la sua adorata chitarra, che era molto più grande di Giada, ma che lei tenne stretta a se. 
"E tu, papà, perché vai via con Niall? Non vuoi più bene a me e alla mamma?" Mugugnò poi, guardando il padre che aveva gli occhi fissi in quelli della madre.
Quando spostò lo sguardo sulla figlia, vide una piccola bambina con i boccoli biondi, come Niall, che le cadevano lungo le spalle. La prese in braccio, lasciando la chitarra alla moglie.
"Beh, piccola. Certe volte accade che due persone non si vogliono più bene come prima, e succede che una delle due persone deve andare via. Tua madre non può controllare sia te che tuo fratello, così lui che è un pò più grande viene con me, da soli. Tu rimarrai qui con la mamma, i nonni, i zii. Ma prometto che tornerò a trovarti presto. Intesi?" 
Per Bobby trovare le parole per spiegare ad una bambina di sette anni il motivo del distaccamento della famiglia era molto difficile. Infatti non gli riuscì tanto bene, ma Giada sembrava aver compreso ciò che il padre aveva cercato di dirle, e annuì leggermente.
"Adesso è ora di andare. Il volo partirà fra meno di un'ora." Bobby mise giù la piccola e si avvicinò a Maura, guardandola di nuovo negli occhi.
"La lontanza forse ci farà bene, ma secondo me stiamo sbagliando." Incalzò lui, ancora speranzoso in un cambio d'idea della moglie.
"No, Bobby. Vedremo che succederà, poi sai già di che idea sono." Rispose poi lei, mentre abbassò lo sguardo guardando i figli che si erano stretti in un altro abbraccio.
Intanto il piccolo Niall sussurrava all'orecchio della sorella. "Quando avrai bisogno, cerca il mio quadernino azzurro fra i tuoi. " 
Lei alzò le spalle per poi staccarsi dal fratello. Si scambiarono un lungo sguardo, fino a quando Bobby aprì la porta che varcò insieme al figlio.
"Andiamo, Giada, torniamo a letto che sono solo le sei di mattina." Mormorò la madre, prendendo in braccio la figlia che teneva stretta la chitarra del fratello, come faceva con il suo orsacchiotto.
Quando, però, Maura mise a letto la figlia, quest'ultima non riuscì a non pensare a quanto la sua vita stesse per cambiare senza il fratello, sebbene avesse solo sette anni e l'unica cosa che doveva pensare era scegliere un orsacchiotto dall'altro, se voleva andare a scuola o no, se voleva rimanere con la madre o riusciva a stare a scuola senza lamentarsi.
Si alzò dal letto e cercò dove le aveva indicato il fratello, fra i suoi quadernini. Ne trovò uno azzurro, ma non con la copertina di plastica. Era di cartone duro, e aveva una stoffa azzurra, contornata da piccoli rilegamenti in oro. 
Per non far vedere che era sveglia, decise di non accendere la luce. Bensì, si avvicinò alla finestra e con quel poco di luce che alle sei di mattina il cielo d'Irlanda regalava, iniziò a leggere quello che le aveva scritto il fratello. Sebbene avesse solo sette anni, sapeva leggere piuttosto bene per la sua età, così non ci volle poco per capire cosa ci fosse scritto nella prima pagina.
'Questo quaderno appartiene a Niall  Giada Horan.
 
Cara sorellina, 
tu non sai niente di quello che sta succedendo, perché mamma e papà hanno preferito non dirti niente.
Loro non si amano più e hanno deciso di non vivere più insieme. Ricordi la nostra maestra? Quella che piangeva sempre e che ci ha raccontato che quando due persone non si amano più, è meglio che non stanno più insieme? Ecco, questo succede a loro. Papà ha trovato un nuovo lavoro a Londra. Una lontana, grande e bellissima città in Inghilterra. Forse queste cose sembreranno strane ora per te, che sei ancora piccola, come me, ma crescendo capirai che sto dicendo la verità.
Non ho mai voluto andarmene da te, sai? Ma papà e mamma hanno deciso così, e io non posso oppormi. Ti voglio lasciare anche la chitarra perché so che ti è sempre piaciuto sentirmi suonare. E a me è sempre piaciuto suonare davanti a te.
Non torneremo presto a trovarti. Lo so perché ho sentito mamma e papà dirlo, ieri sera.
Quindi ho cercato l'indirizzo della nuova casa a Londra. Te l'ho infilato di corsa in una delle ultime pagine.
Quando hai voglia potrai scrivermi, magari se chiedi alla maestra ti aiuta lei, come ha fatto con me per questa lettera.
Io ti scriverò presto. E tu ricorda di non far leggere nulla a mamma.
Ricorda anche che quando sarò grande, avrò una casa e un lavoro importante, ti verrò a prendere e vivrai con me. Tu sarai sempre la mia principessa, e io il tuo principe, ricordi?
Sarai sempre anche la mia piccola sorellina.
Tuo fratello, 
tuo per sempre, 
Niall.
 
 
Giada non capiva molto di quello che le aveva scritto suo fratello, ma sapeva che una volta cresciuta avrebbe capito tutto più in fretta.
 
 
Io sono ancora qua, eh già!
Pensavate che ero morta con Giada dell'altra storia, eh! 
Ed invece no, avevo promesso di tornare e così ho fatto, per vostra sfortuna :')
Se, spero, c'è qualcuno che non capisce di che sto parlando, mi riferisco all'altra storia finita in 30 capitoli. http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1002143 (Chi magari vuole leggerla ù.u)
Anyway, qui non succede niente di che, e può sembrare mooooooolto noiosa la storia, ma quant'è vero che mi chiamo Giada, prometto che già dal prossimo capitolo succederanno un pò di cose, se ne chiariranno altre e se ne scopriranno altre ancora (?)
Sì insomma, giuro che quell'altro sarà pieno di colpi di scena e qualcuno magari mi ucciderà subito, ma vabè.
Dicevo, spero che le mie vecchie seguaci(?) ci siano ancora, e spero di trovarne anche altre  nuove!
Ditemi, è troppo grande come è scritto?, è brutto tutto?, insomma, ditemi che pensate di sta cosa altrimenti mi uccido. çwç
Tanto, ma tanto, ma tanto amore.
Giada. xx
 
P.S. Lo so, potevo cambiare nome, ma Giada è semplice e tutte, o quasi, le storie o OS che scriverò (se lo farò) avranno il mio nome perché di uccidermi nel trovarne uno non mi va. #VogliaDiViverePortamiVia :D
  
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