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Autore: Nana 92    31/03/2012    1 recensioni
Kristal Collins è una ragazza come tante altre, semplice e solare.
Si è trasferita da poco a New York, per iniziare una nuova e favolosa vita.
Inizialmente le sembrerà tutto meraviglioso, come in un sogno ad occhi aperti, ma ben presto ritornerà con i piedi per terra.
Le accadrà qualcosa di inaspettato ed imprevedibile, ma sarà solo sfortuna ... o forse sarà destino?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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1. Troppo bello per essere vero
 

 


 


 
Pov Kristal
 
New York.
Ancora non riesco a credere di aver fatto le valige ed essere arrivata finalmente qui.
Prima ero euforica ed elettrizzata solo all’idea ma, adesso ci sono davvero.
Di solito vista su giornali o su cartoline sembra una città fantastica, una pura e semplice fantasia, ma in realtà è davvero così spettacolare come la si può vedere o descrivere.
Luci, profumi e colori tutto la rendono unica e meravigliosa.
Nonostante sia di Boston, cittadina non molto lontana dalla Grande Mela , è come se fossi giunta in un altro mondo, se non addirittura parallelo.
È già una settimana che mi sono trasferita qui e ogni giorno mi sembra di fare un sogno ad occhi aperti.
Vivo con la nonna paterna Madyson insieme al suo amatissimo gatto Pepper.
La casa è molto accogliente e ariosa, molto giovanile pur essendo abitata da una donna di 65 anni.
Ma mia nonna nel profondo, sono sicura che abbia ancora 20 anni, a volte sembro più vecchia di lei guardando come si comporta.
È arzilla, simpatica e gioiosa con tutti, in pratica una ragazzina.
Nonostante alcuni litigi andiamo molto d’accordo, forse perché siamo molto simili.
Lei mi chiama Sunshine (Raggio di sole), dice che sono solare e allegra ed anche se un tantino chiusa in me stessa molto dolce e socievole.
Ricordo ancora quando le dissi del mio arrivo: lei elettrizzata mi gridò contro … "Evviva così potrò scatenarmi come non mai!"
Beh adesso sono qui NY, preparati ad accogliere Kristal Collins!!
 
Oggi è Lunedì 13 Settembre, il cielo è sereno e il sole caldo e luminoso,  è già alto nel cielo.
Una giornata perfetta per il mio primo giorno alla East Side Community High School.
Diversamente dagli altri ragazzi della mia età mi è sempre piaciuto molto andare a scuola.
Certo non faccio i salti di gioia per via dello studio, ma mi piace l’aria che si respira, almeno era così alla mia vecchia scuola.
Non era molto grande e nemmeno molto bella, ma mi piaceva andarci con i miei amici ed ogni giorno era una festa e mai un peso da affrontare.
Ripensare alla mia vecchia vita certo non fa affatto bene, quindi mi alzo dal letto stiracchiandomi ben bene se pur a malavoglia.
Allungo la mano sul comodino e afferro un elastico che porto nei capelli legandoli in una coda.
Ancora sbadigliando entro in bagno e mi lavo il viso guardando di tanto in tanto il mio riflesso allo specchio sopra al lavandino.
"Dio che mostro ."
Ogni mattina è la stessa storia, me lo ripeto sempre che è meglio non guardarmi, tanto se pur volendo la mia immagine non cambia.
Esco dal bagno ed attraverso il corridoio pieno di foto e vasi di fiori profumati, poi arrivo in cucina respirando il dolce profumo della colazione appena preparata dalla nonna.
"Sunshine ti sei svegliata finalmente!"
Mi giro verso l’orologio alzando un sopracciglio.
"Nonna sono appena le 7 … a che ora dovevo alzarmi?!"
Gli stampo un bacio sulla guancia e rubo una frittella dal piatto che ha appena sistemato sul tavolo.
"Tesoro siediti e mangia per bene, oggi è il tuo primo giorno alla nuova scuola … devi essere in forma!"
Guardo di nuovo l’orologio poi mi siedo e prendo la tazza di caffè fumante tra le mani.
"Ok ma devo fare in fretta, non so perché ma il primo giorno faccio sempre tardi pur svegliandomi presto."
Ci guardiamo negli occhi sorridendo mentre, tra una chiacchiera e l’altra mangiamo le sue deliziose frittelle.
Nel giro di dieci minuti sistemo in cucina e vado dritta in bagno, tutto alla velocità della luce.
Dovevo evitare che mia nonna entrasse prima di me, perché ci impiega così tanto tempo nel prepararsi che sembra che persino una lumaca possa essere più veloce di lei.
Entro in camera ed apro l’armadio.
"E adesso cosa indosso?"
Sbuffo disperata portandomi le mani ai fianchi.
Sarei capace di restare anche un’ora intera qui impalata e comunque non arrivare a scegliere niente.
"Mi serve ispirazione per decidere."
Accendo lo stereo ed alzo un po’ il volume iniziando a cantare e a ballare Teenage Dream di Katy Perry, saltellando come una forsennata per tutta la stanza.
Vedendo Pepper entrare di soppiatto in camera mia mi fiondo su di lui prendendolo in braccio.
"Allora Pepper che dici cosa devo mettermi! Eh?"
"Tesoro sai che è un cattivo segno se inizi a parlare con gli animali? Sai c’ho provato anche io a parlare con lui credendo fosse un gatto speciale ma, niente da fare non parla!"
Scuoto la testa mentre lei entra in camera cercando qualcosa tra i miei vestiti.
"Allora … questo e questo! Mettili!"
"Ok!"
Si avvicina allo stereo alzando il volume, poi si accosta nuovamente a me e sorride.
"Mi piace troppo questa canzone."
Mi tolgo il pigiama ed infilo i vestiti scelti dalla nonna.
Sono un paio di jeans scuri ed una camicetta non molto elaborata, ma quel fiore sulla spalla destra è un tantino appariscente.
"I capelli su!" dice con tanto di pollice alzato.
Mi sistemo meglio i capelli ed infilo le mie converse blu.
"Come sto?"
Faccio un giro su me stessa fermandomi davanti a lei con tanto di mano sul fianco.
"Bellissima!"
Le sorrido e l’abbraccio.
"Vedrai che andrà tutto bene."
Annuisco e la bacio sulla fronte, poi prendo la borsa ed infilo i libri all’interno.
"Aspetta dove vai!"
"Perché che c’è?"
La guardo perplessa cercando di capire cosa sta pensando.
"Tesoro devi mettere il mascara, hai degli occhi azzurri così belli! Vuoi farli risaltare oppure no?!!"
Cosa? Ed io che pensavo che stessi dimenticando qualcosa.
È davvero una ragazzina vanitosa.
Mi avvicino allo specchio e passo velocemente il pettinino sulle ciglia.
Lei mi sorride e mi aggiusta alla meglio la camicetta.
"Adesso puoi andare!"
Mi da una pacca sul sedere, poi prende Pepper in braccio e mi saluta sventolando la zampetta del povero gatto.
Prendo la felpa ed esco di casa.
Ancora ridendo alzo le braccia al cielo prendendo un gran respiro.
Voglio assaporare ogni singolo profumo di questa meravigliosa città per poi portarne il ricordo per tutta la vita.
È una città magica, quindi voglio che almeno una minuscola parte di quella magia possa entrarmi dentro e darmi la forza e la grinta giusta per iniziare una nuova e meravigliosa avventura.
Guardo l’orologio e sgrano gli occhi.
"Oddio farò tardi!!"
Inizio a correre evitando a stento i passanti altrettanto di fretta, scusandomi con le cinque persone che ho urtato durante la maratona.
Quando arrivo davanti al cancello tiro un sospiro di sollievo e mi aggiusto la borsa sulla spalla guardandomi intorno.
Incontro molti ragazzi seduti sulle panchine all’entrata ed altri che si rincorrono tra loro, quindi posso benissimo dire che sono in perfetto orario.
Inizio a camminare ammirando ogni angolo di quella scuola enorme.
Il prato verde, le bandiere issate che sventolano nel cielo azzurro, gli alberi alti e le risate dei ragazzi che riempiono l’aria.
Beh non era niente male!
Mi avvicino al campo di baseball per ammirare meglio le complicate acrobazie delle cheerleaders … stanno provando una delle loro coreografie forse per qualche evento imminente o solo per esercizio.
Sono davvero incredibili, tutto è incredibile e questo mi rende più che felice.
Vengo distratta dal suono del mio cellulare che non riesco a trovare in nessun modo, mi abbasso e appoggio la borsa a terra per cercare meglio.
Ma qualcosa va storto, perché un ragazzo inciampa contro la mia borsa rovesciandomi sui capelli lo yogurt che aveva in mano.
Da non credere!!!
"Oh mio Dio!!!!" grido toccandomi i capelli pieni di QUELLA roba appiccicosa. "Sei un’idiota!!!"
"Senti mi dispiace tanto, non ti avevo vista!"
"Come sarebbe non mi hai vista?? Stavo qui, qui!!" dico indicandogli il posto più volte.
"Lo so, ma non ti ho vista davvero, mi dispiace tanto!!"
Il ragazzo cerca qualcosa  nelle sue tasche ed io … sono ancora più furiosa!
Mi viene da piangere, non riesco a crederci.
"Stavi per caso tra le nuvole, sei uno stupido!! E a pensare che è anche il mio primo giorno!!"
Accetto il fazzoletto che mi porge e lo guardo in faccia.
"È il tuo primo giorno? Ma che sfortuna!!!" e lo dice anche ridendo quel fottuto imbecille.
E io che volevo anche ringraziarlo per avermi offerto un fazzoletto per pulirmi almeno quel poco che potevo … avrei voluto picchiarlo, ma dopo averlo guardato per l’ultima volta gli lancio addosso il fazzoletto sporco ed entro nell’istituto alla ricerca di un bagno, sperando di trovarlo nei paraggi.
Mi copro i capelli con la borsa anche se sporca, ma almeno così nessuno può notare nulla.
Devo sembrare una stupida o addirittura una pazza dato gli sguardi di alcuni studenti, ed infondo lo posso capire perché cammino a passo veloce come una sbandata guardandomi continuamente intorno.
Fortunatamente voltato l’angolo trovo un bagno in cui potermi rifugiare.
Mi assicuro che non ci sia nessuno e poi mi lancio sul lavandino.
Afferro una bella manciata di foglio e tolgo il resto dello yogurt rimasto tra i capelli.
Sciolgo la coda e cerco di spettinare le ciocche con le dita, ma sono talmente appiccicose che non riesco nemmeno a sciogliere i nodi che si sono venuti a creare.
Disperata butto le mani sul marmo del lavandino e scuoto la testa guardandomi allo specchio.
"Perché a me!!!"
"Perché a te cosa?"
Una ragazza esce da uno dei bagni aggiustandosi la sua t-shirt e si avvicina ai lavelli.
Si lava le mani accuratamente e poi si volta verso di me.
"Ehi che hai fatto ai capelli? Sono … "
"Orribili, lo so." incalzo interrompendola.
"Stavo per dire rosa, però fa niente!"
Prende altri fazzoletti ed inizia a pulirmi, poi si toglie il suo cappello e me lo sistema in testa nascondendo l’orrore.
"Ecco così va meglio!" mi dice sorridendo.
"Sei sicura?" le dico indicando il cappello.
"Certo, in questo momento serve più a te che a me credimi!"
Poi facendo una smorfia mi porge la mano sorridendo nuovamente.
"Sono Ashley Sanders."
"Piacere Kristal Collins."
"Bel nome!"
Le sorrido, anzi più che un sorriso sembra quasi una smorfia di tristezza e sconforto.
"Dai non è la fine del mondo. Con questo cappellino sei anche più carina!!"
"Grazie mille."
"Di niente!"
Si sistema i capelli ritoccandosi il lucidalabbra, poi si volta squadrandomi dalla testa ai piedi.
"Non ti ho mai vista qui!"
"Si mi sono trasferita da poco, questo è il mio primo giorno in questa scuola." dico abbassando la testa.
"Oh, allora benvenuta alla East Side High School!!!"
Immagino la mia espressione affranta, ma pur cercando di dimostrare un minino di riconoscenza a quella ragazza, mia fonte di salvezza, non riesco proprio a farlo.
L’unica cosa che riesco a fare è pensare, ripensare ed imprecare allo stesso tempo.
Come ho potuto sperare anche solo per un secondo che potesse andare tutto  alla perfezione?
Se la mia giornata era iniziata col sole, adesso mi sono catapultata nel buio più totale.
Peggio di così non potrebbe andare, almeno spero!















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Ecco il primo capitolo come promesso, un po' in anticipo forse, ma perchè aspettare se era già pronto?! XD
Spero vi piaccia. Baci!!! ♥
  
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