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Autore: Yli_x    31/03/2012    4 recensioni
Sentivo il suo respiro sfiorarmi il collo lentamente insieme alle sue mani che mi toccavano i fianchi.
Un innata voglia di baciarlo quasi si impossesso di me.
Lentamente spostai il mio sguardo di ghiaccio nei suoi occhi del medesimo colore per cercare di capire ..
Capire cosa provava in quel momento .. e se come me era confuso.
- Non crederaì sul serio che ti baci ? - dissi fissandolo.
- Io credo che lo farai ..
- E cosa te lo fa credere?
- I tuoi occhi .. il tuo viso .. il tuo cuore ... Fabiola so che tu vuoi quello che voglio io.
- No, è qui che ti sbagli ... Io non vorro mai quello che vuoi tu .. - dissi prima di sciogliermi dalle sue braccia.
Sul serio volevo quello che voleva lui?
Beh forse si o forse no .. so soltanto che in quel momento tutte le ostilità che c'erano con lui erano svanite lasciando spazzio a un qualcosa che il mio cuore non credeva possibile riuscire a provare per lui .. Lui che con un solo sguardo mi ha cambiata .. Probabilmente per sempre..
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Quella fredda città

 

L’aria di quella città era pesante e umida.
Il cielo era ricoperto di nuvole grigiastre che facevano trasparire solo due o tre raggi di sole.
Il terreno era bagnato e grigio alternato da ampie distese di prato verde.
Mi giravo intorno osservando anche i dettagli più stupidi, ammirando il luogo dove avrei dovuto trascorrere un intero anno della mia vita.
In sottofondo ai miei pensieri udivo le voci dei miei amici che, con fare vivace,contemplavano quello che per loro era un luogo assolutamente meraviglioso.
Beh come dargli torto? Infondo spettacoli come questi non si potevano di certo scorgere in una metropoli come Los Angeles.
Era bello lì. Era così diverso dal monotono aspetto della mia città.
In un certo senso anche io ero incantata da quella visione così insolita che osservata con occhi di un adolescente di appena 17 anni può diventare stupenda.
-          Vedrete che sarà un esperienza da urlo. – disse Marcus agli altri.
Già forse aveva ragione, quella a Londra sarebbe stata sul serio un esperienza magnifica. 
-          Ehi Fabiola, sei tra noi? – mi chiese la mia amica Aurora vedendomi con la testa tre le nuvole.
-          Si, allora come ci arriviamo a questa scuola? – chiesi.
-          Dovrebbero venire a prenderci due professori che si occupano degli scambi culturali. – rispose una ragazza che non conoscevo, ma che evidentemente aveva avuto la “fortuna” di arrivare come me ai primi 5 posti.
-          Mm, ok capito. – risposi.
Aspettammo circa cinque , dieci minuti quando, come aveva detto Marcus, vedemmo arrivare un enorme macchina nera con sopra inciso il simbolo della scuola in cui avremmo dovuto alloggiare.
-          Salve, siamo i rappresentanti dell’King's College, voi siete i ragazzi che hanno vinto la borsa di studio? – chiesero quasi in coro due signori, uno sulla trentina e un altro sulla sessantina circa.
-          Si, siamo noi. – rispose Aurora titubante.
-          Perfetto, salite in macchina allora mentre noi ci occupiamo dei bagagli. – disse l’uomo più giovane.
Eseguimmo “l’ordine” che ci era stato dato e ci accomodammo in quella macchina attendendo che quei due tizi finissero di caricare le nostre cose in quella sottospecie di reggia con le ruote.
 
-          Mamma mia  se questa è la macchina non voglio sapere com’è quel college – disse Aurora con fare eccitato.
-          Concordo pienamente – dissi con un sorriso che mi nacque spontaneo.
-          Fermi tutti, Fabiola  Butler sta sorridendo? Vi prego ditemi che questo non è un sogno – disse quell’idiota del mio amico Marcus.
-          Ehi che c’è di strano non posso essere anche io curiosa di vedere dove starò per un anno? In fondo dato che sono obbligata  a restarci voglio andare nel top del top non credi ? – dissi cacciandogli la lingua.
In fondo non sarebbe stato così male ne ero sicura, e mentre con aria sognante osservavo la strada che man mano ci allontanava dall’aeroporto mi convincevo a poco a poco che non sarebbe stato così tragico restare lì un anno .. infondo sarebbero stati solo 365 giorni no?
Mentre la mia testa viaggiava per chi sa quale paese fantastico la macchina si fermò di colpo e nell’intera auto regno il silenzio.
Prima di guardare fuori dal finestrino mi voltai verso la mia amica Aurora che fissava con la bocca spalancata qualcosa al di fuori del vetro.
Presa dalla curiosità mi girai anche io nella medesima direzione e nonostante non potevo vedermi posso dire con certezza che la mia faccia non diventò tanto diversa da quella di Aurora.
 
Lo spettacolo che vedemmo fuori era meraviglioso , quasi magico.
 
-          Los Angeles? E tu volevi rimanere a Los Angeles? – mi chiese Marcus scendendo dall’auto.
 
( http://www.swcenter.edu/king/images/King_photo.jpg)
Non risposi alla sua affermazione e lo seguì a ruota riempiendomi i polmoni di quell’aria fresca e pulita che era difficile poter respirare nella mia città.
Tutti cominciarono a esultare dalla gioia, tutti tranne me che così facendo attirai l’attenzione degli altri 4 vincitori.
-          Ma come non sei contenta di essere arrivata al Top del Top? – mi chiese Lucas, o almeno così credevo si chiamasse.
-          Mmmm .. non sarà Los Angeles .. ma si mi accontento .. – dissi cacciando la lingua e alzando le spalle, gli altri mi guardavano ancora allibiti così dovetti correggermi velocemente prima di esser uccisa: - Ok mi piace qui. Contenti? – dissi di nuovo sorridendo.
-          Awwwwwwww ci divertiremo un mondo me lo sento!!! – disse Aurora saltandomi praticamente in braccio.
 
Dio se era imbarazzante quella scena, mezzo istituto che passava per quell’immenso cortile ci fissava e un gruppo di ragazzi cominciò a ridere dandosi alla pazza gioia.
Con sguardo quasi killer mi girai prima verso Aurora per fargli segno di scendere immediatamente se non voleva morire e, in seguito, mi voltai verso quel gruppo di galline versione maschile che non smetteva di ridere e così  con medesimo sguardo incrociai un paio di occhi marroni che mi rispose con un occhiata di sfida prima di alzare le spalle e voltarsi  facendo cenno ai suoi amici di seguirlo.
In quel momento mi rimangiai tutto quello che avevo detto e pensato precedentemente .. Londra non faceva per me .. o meglio la gente di quel college non faceva per me.
Sembravano tutti  così snob.. ed io ero l’esatto contrario .. Oh Los Angeles , dove eri  quando avevo bisogno di te ?
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