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Autore: BluHiro    01/04/2012    1 recensioni
SOSPESA!
Le lacrime scorrono veloci sulla mia guancia. Il polso sinistro brucia, è da mezz’ora ormai che tengo questo straccio, ma il sangue non ne vuole sapere di fermarsi. Merda, mi sa che stavolta ho esagerato.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stavo sull’orlo di una crisi isterica di pianto, quando finalmente trovai Rebecca. La pregai di tornare a casa. Lei capì che non era aria e ci fece accompagnare da Matt.

Dopo qualche giorno io e Rebecca avevamo trovato un lavoro. Già, avevamo deciso di rimanerci tutta l’estate, e ci servivano i soldi.
Lavoravamo come bariste nella discoteca più famosa della città. Quel lavoro non mi piaceva un granché, sempre a stare a contatto con idioti, ubriachi e altri idioti ancora. Tra l’altro era proprio all’opposto di dove abitavo io. Era molto lontano, e dovevo farmi mezz’ora di autobus e una buona decina di minuti a piedi da sola, perché io e Rebe avevamo turni diversi. I giorni in cui una lavorava dalle 11 alle 2 l’altra lavorava dalle 2 alle 5. Era brutto tornarsene da sole, ma quel lavoro ci serviva.

Mi stavo preparando, quel giorno avevo io il primo turno. Presi le chiavi, salutai Rebe e mi incamminai alla fermata dell’autobus.
Dopo un po’ finalmente arrivai. Entrai dal retro e mi levai la giacca. Mancavano ancora 10 minuti, stranamente ero arrivata prima. Allora decisi di uscire e prendermi un po’ d’aria fresca. Mi sedetti sull’ultimo scalino, non erano nemmeno le 11, non c’era quasi nessuno. E come sempre, quando ero sola e tranquilla, la malinconia mi prendeva e mi riportava a quella domanda.
Non mi accorsi che qualcuno si sedette vicino a me fino a quando non mi mise una mano davanti agli occhi.
“Ehi, ragazza italiana, cosa fai? Piangi?” Quella voce, quel sorriso… mi faceva stare bene. Sorrisi a quella testolina riccioluta. Chi l’avrebbe mai detto che il più perverso del gruppo era anche il più dolce? Credo che tutte quelle voci erano esagerate. Avevano dato di lui un’immagine totalmente diversa da quel che era realmente.
“No, no.” Mi guardò bene, e fece una faccia poco convinta.
“Sto bene, davvero.”
“Harry, mi ha chiamato Liam ha detto che non arriverà prima di mezzanot…” Si interruppe non appena mi vide. “Stai attento che la signorina è un po’ isterica. Potrebbe versarti addosso un bicchiere di Lemon in qualsiasi momento e senza alcun motivo” disse acido.
“Oh eri tu allora che lo hai conciato così qualche giorno fa?” Harry si lasciò scappare una risata. Zayn lo fulminò con lo sguardo.
“Devo andare” dissi semplicemente. Mi alzai e mi incamminai dentro.
Il mio turno iniziò. Le ore passavano lente. Un drink di qua, uno di là. Per di più ero stanca, questi turni erano stressanti e non riuscivo a dormire molto. Poi avevo anche il mio problema, con le mie domande che mi impedivano di riuscire a riposare bene. Ci mancava solo che a tutto questo si aggiungesse Zayn. Già, proprio lui. Non capivo cosa succedeva quando lo vedevo, ero felice ma infastidita allo stesso tempo. Non mi era mai successo di provare questi due sentimenti così opposti per una stessa persona. Risi ricordando la faccia che fece quando gli versai addosso il bicchiere di Lemon.
“Ma ridi anche da sola adesso?” Non mi serviva voltarmi per capire chi era. Quella voce l’avrei riconosciuta tra mille.
Non era da solo, c’era anche Louis. Sorrisi imbarazzata, un’altra figura di merda da aggiungere alla lista.
“Ehi Lou, lei è la ragazza che ha sconvolto Zayn!” Disse il ricciolo indicandomi. L’altro rispose ridendo:
“Oh complimenti, l’hai sconvolto proprio. Prima lo investi, poi gli rovesci addosso un drink. Non gli era mai successo.”
“Oh beh, almeno adesso ha capito che non è Dio e non gli gira tutto intorno.” Risposi acida.
Louis ed Harry scoppiarono a ridere.
“Dammi il cinque!” esclamarono.
“Vorrei un Lemon, ma NEL bicchiere, non sulla camicia.” Ancora lui. Ma cosa cavolo voleva? Sempre in mezzo doveva stare?
Di nuovo quelle due sensazioni. Cercai di eliminare il piccolo sorrisino che mi veniva sulla faccia.
“Ecco.” Gli porsi educatamente il bicchiere. Dovevo essere gentile, altrimenti sarei stata  licenziata. E lui lo sapeva bene. E questo lo divertiva.
“Non vedi che questo bicchiere è sporco?” Me lo ridiede. Sinceramente non vedevo nessuna macchia. Ma glielo cambiai sforzandomi di essere gentile.
“Ho detto un bicchiere non metà.”
Sbuffai rumorosamente, presi la bottiglia e ne versai un altro po’.
“Soddisfatto?” Chiesi sarcasticamente.
“Si grazie.” Sorrise e se ne andò col suo bicchiere in mano.
Nel frattempo Harry e Louis non avevano fatto altro che ridere.
“Ma ve la piantate?” Dissi fulminandoli. Mi appoggiai al bancone e sospirai.
I ragazzi continuarono la serata mentre io ritornai a lavorare.
“Eccomi qui, sono puntualissima hai visto?” Rebecca finalmente era arrivata. Questo voleva dire che il mio turno era finito.
“Mi puoi dare due di quei piccoli stuzzichini?” Oh, Zayn. Proprio te volevo.
“Certo!” Ne presi due e glieli porsi.
“No, voglio quelli con le olive….anzi no quelli con la maionese.” Harry alzò gli occhi al cielo e io gli feci l’occhiolino. Lui capì che ci sarebbe stato da ridere e si zittì.
“Questi?” Chiesi innocentemente. Oh Zayn, proprio la maionese? Peggio per te, meglio per me!
Feci per darglieli, ma quando si avvicinò glieli rovesciai addosso.
“Ti sei scordato di dirmi che li volevi IN MANO” Mi giustificai scandendo bene le ultime due parole.
“Una barista dovrebbe trattare gentilmente i suoi clienti” Replicò lui ancora incredulo.
“Sì, ma vedi, io non sono più una barista. Il mio turno è finito circa….un minuto fa!” Sorrisi facendo un po’ la faccia cattiva.
Harry stava morendo dalle risate. Che suono meraviglioso. Mai mi sarei aspettata di preferire lui a Zayn. Io ero una loro fan e non avevo preferenze ma il moro iniziava davvero a starmi antipatico.
È così che passò una settimana. I ragazzi venivano in discoteca quasi ogni sera. Li avevo conosciuti tutti, e proprio come pensavo erano tutti molto simpatici, a parte Zayn che, vabbè, era Zayn.
Quella sera avevo appena finito il mio turno. Mi fermai a  chiacchierai un po’ con loro. Ormai si erano fatte le 2.30 e dovevo andare a casa, ero stanca morta e non ce la facevo più.
Il guaio è che mi iniziò a girare la testa, così andai in bagno e mi sciacquai la faccia. Ero stordita, e l’aria consumata e la musica alta non mi aiutavano di certo. Tentai di andarmene, ma le gambe non mi reggevano. Mi accasciai a terra. La testa mi stava letteralmente scoppiando. Gli occhi mi pungevano, e subito iniziarono a uscire delle lacrime. Tutto questo non aveva senso. No, tutto questo non sarebbe dovuto succedere. I tagli non mi avevano mai portato a reazioni così forti.
Sentii delle braccia stringermi. Non mi girai. Non ce n’era bisogno, avevo capito chi era. Il suo profumo era così facilmente distinguibile e così dannatamente buono, mi colpì dal primo giorno che lo sentii.
Strinse più forte, come a volermi far capire che c’era lui. In altri casi gli avrei tirato una scarpa in testa, ma questa volta lo lasciai fare. Anzi, senza alzare lo sguardo lo abbracciai. Era tutto quello di cui avevo bisogno ora. Mi serviva un appoggio, mi serviva una spalla, mi serviva un abbraccio.
Mi serviva lui.



Hola Directioners!
Come va?
Visto, come promesso ho postato il capitolo il più presto possibile.
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate voi. Chi è tanto gentile da dirmi cosa ne pensa, cosa le piace e non le piace, cosa vorrebbe migliorare/cambiare, cosa vorrebbe accadesse?
Spero che qualcuno mi risponda! :)
Aspettando le risposte quindi....ci "vediamo" nel prossimo capitolo :')
Baci xx !


   
 
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