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Autore: Rebychan    01/04/2012    4 recensioni
Una raccolta di storie brevi incentrata su diverse coppie e con diversi rating.
Primo fiore - Brufoli rivelatori. Pairing: Hanaru Genere: Commedia. Indicazioni: Atemporale. Trama: A volte anche un'esperienza spiacevole come può essere un brufolo, può far nascere qualcosa di piacevole.
Secondo fiore - Panico. Pairing: Hanaru Genere: drammatico. Indicazioni: Atemporale. Trama: Un grave pericolo spingerà Hanamichi a "rivalutare" una delle più brutte esperienze della sua vita.
Terzo fiore - Il giorno delle bugie. Pairing: Hanaru + MitKog. Genere: commedia. Indicazioni: Post Manga. Trama: Durante il giorno delle bugie, grazie ad un gioco, Hanamichi e Kaede scopriranno la più grande verità che ancora si tacevano.
Quarto fiore - Un anno per.... Pairing: Maki x Nobu. Genere: generale. Indicazioni: Post Manga. Trama: Una batosta, può spingere a cambiare per diventare più grandi e sentirsi meglio con se stessi.
Quinto fiore - Vicecapitano Pairing: Senkosh. Genere: generale. Indicazioni: Post Manga. Trama: Chi sarà il vicecapitano di Sendo? E come lo sceglierà?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Akira Sendoh, Hiroaki Koshino, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ecco qui la nuova one shot scritta per questa raccolta.
E’ il mio personale regalo di compleanno per Hanamichi Sakuragi, visto che oggi compie gli anni.  
Ringrazio tutte le persone che leggono questa raccolta, che l’hanno  messa tra le preferite, ricordate e seguite, e soprattutto coloro che troveranno il tempo di sostenerla, commentandola.
Un ringraziamento speciale va a: Willow che ha commentato le scorse one shot. Grazie!
I personaggi come al solito non sono miei. Scusate se ci saranno degli errori.
Un bacione.
Rebychan

IL GIORNO DELLE BUGIE

“Lo sapevate che oggi è lecito mentire?”, chiese Mitsui agli altri ragazzi riuniti con lui intorno ad un tavolino del bar in cui si erano ritrovati per festeggiare il compleanno di Hanamichi.

“Sì, il primo aprile è il giorno delle bugie.”, dichiarò Kogure con il suo solito tono di voce pacato. “Ma è una tradizione che ormai è andata persa.”

Miyagi ridacchiò. “Hanamichi è nato nel giorno più giusto allora. E’ praticamente una bugia vivente con quell’aspetto da duro, ma il cuore di panna.”

“Come osi?”, dichiarò il ragazzo dai capelli rossi punto sul vivo. “Io sono un duro sia dentro che fuori. E se vuoi te lo dimostro.”

Si sollevò in piedi e fece gesto a Ryota di uscire con lui in modo che potessero prendersi a pugni.

“Non fate le solite bagarre.”, urlò Akagi per riportare l’ordine. “Altrimenti me ne vado. Tra qualche giorno inizia l’università e potrei usare il mio tempo in modo più proficuo che starmene qui a vedervi litigare.”

“Lo sapevo gorilla, di me non ti importa nulla. Preferisci essere altrove invece che festeggiare il mio compleanno.”, disse Hanamichi offeso.
Akagi gli mollò un’occhiataccia.

“Hanamichi non essere ingiusto.”, intervenne Ayako. “E’ stato Akagi ad organizzare questa uscita tra noi proprio oggi in modo da farti gli auguri. Se non ci tenesse a festeggiarti non sarebbe qui.”

“Ayakuccia ha ragione.”, esclamò Ryota. “Ora che Kogure e Akagi inizieranno l’università e Mitsui militerà in una squadra semi-professionale di basket sarà sempre più difficile vederci. Akagi ha avuto un bel pensiero ad organizzare questa rimpatriata e proprio oggi.”

Proprio in quel momento arrivò la cameriera con i gelati, i caffè, i succhi di frutta ed i dolci ordinati poco prima e così gli animi si acquietarono.

Quando se ne andò, Miiyagi riprese a parlare. “E’ triste pensare che da domani non sarete più allo Shohoku, ragazzi. La vostra presenza ci mancherà moltissimo.”

“Su, è un giorno di festa.”, esclamò Akagi con la sua solita praticità. “Non mi sembra il caso di deprimerci con questi pensieri. Prima o poi era naturale che ci saremo separati. L’importante è che ogni tanto troviamo il tempo di riunirci in modo da non perderci di vista. M’impegnerò ad organizzare ancora uscite così.”

“Bravo Akagi. Ben detto.”, approvò Mitsui. “E visto che oggi è vietato essere tristi, che ne dite di fare un gioco?”

“Che gioco?”, chiese guardingo Hanamichi sapendo che Mitsui da buon ex teppista aveva delle idee strane su cosa fosse divertente. Per lui anche un pugno nello stomaco poteva esserlo. Ed inoltre era un tipo decisamente malizioso e non si sapeva mai cosa potesse saltargli per la testa.

Mitsui sorrise sghembo. “Si ricollega a quanto ho detto prima sul giorno della bugia. A due, a due giocheremo a domande e risposte, solo che invece di dire la verità sulla risposta, bisogna dire una bugia. Vince chi riesce a zittire chi fa le domande, mentendo fino alla fine. Cosa ne pensate?”

“Potrebbe essere una bella idea, ma siamo in sette.”, affermò Ayako che aveva già intuito le potenzialità di quel gioco. Poteva essere un buon modo per farsi rivelare in maniera indiretta alcuni piccanti segreti dagli altri ragazzi.

“Essendo Hanamichi il festeggiato potremmo promuoverlo in semifinale direttamente. Cosa ne pensate?”

“Buona idea.”, lo appoggiò Ryota.

“Se tutti siete d’accordo, per me va bene giocare.”, dichiarò Kogure.

Akagi li guardò con un’occhiataccia. “Lo trovo un gioco stupido, ma va bene, accetto!”

Hanamichi vedendo che tutti si erano messi d’accordo, sospirò ed acconsentì.

Poi tutti gli occhi furono sulla persona che fino a quel momento non aveva ancora parlato da quando si erano riuniti. Era stata obbligato a presentarsi a quell’incontro, in quanto Ayako era andata a prenderlo fino a casa.

Aveva davanti un caffè nero che sorseggiava lentamente, mentre i suoi occhi erano decisamente assonnati. Sembrava potesse addormentarsi da un momento all’altro.

Nel vedersi osservato, Rukawa guardò tutti gli altri inespressivo, poi emise il suo solito verso: “Hn.”

“Prendiamolo per un sì.”, disse Mitsui afferrando la palla al balzo. “Ed ora decidiamo chi si scontrerà con chi nella prima manche.”

Hisashi afferrò un tovagliolini di carta e lo divise in sei pezzi. Su ognuno di essi con la penna che teneva in tasca scrisse le iniziali del nome e del cognome.

Poi prese degli stuzzicadenti e spezzando il gambo li fece diventare più piccoli.

Li afferrò tutti con una mano nascondendone il pezzo sotto.  

“Chi beccherà lo stuzzicadenti più lungo potrà pescare per primo il nome del suo avversario e così di seguito.”

“Okay.”, dissero gli altri in coro.

Il primo a pescare fu Akagi. Era uno stuzzicadenti tagliato. Non sarebbe stato lui a selezionare contro chi si sarebbe battuto.  

Poi toccò a Ryota ed anche lui fu eliminato.

Quando fu il turno di Ayako, fu lei ad aggiudicarsi la vittoria.

La ragazza sorrise felice.

Mitsui piegò i foglietti levando quello con l’iniziale della ragazza. Lei decisa ne afferrò uno.

Lo scartò. C’era scritto RM.

“Dovrò gareggiare contro Ryota.”, disse la ragazza allegra.

“Bene. Facciamo un’altra pesca.”

Mitsui riprese gli stuzzicadenti e stavolta fu Akagi a prendere quello più lungo.

Quando pescò il foglietto si ritrovò a scontrarsi contro Mitsui.

L’ultimo scontro sarebbe stato quindi quello tra Kogure e Rukawa.

Si decide che i quesiti dovevano essere rispondibili con un sì o con un no. Qualcuno poteva aggiungere qualcos’altro, ma non troppo, altrimenti avrebbe perso.

Inoltre, mentre faceva le domande, il giocatore non poteva fare commenti personali.

Iniziarono Ayako e Ryota.

Ryota permise alla ragazza di decidere se sarebbe stata lei quella che avrebbe fatto le domande od avrebbe risposto.

Fu la sua fine.

Ayako decise di porre i quesiti e le bastò chiedere al ragazzo. “Mi vuoi bene, Ryota?” che lui di getto, si ritrovò a rispondere: “Certo che ti voglio bene, Ayakuccia.”

Solo dopo si rese conto che lei lo aveva fregato, facendolo parlare dei suoi sentimenti, sapendo che mai sarebbe riuscito a mentire su di loro. Era troppo limpido.

Tutti risero della sua gaffe.

Ryota arrossì e capì di aver perso.

Ayako gli fece l’occhiolino. Poi però il ragazzo ottenne comunque un piccolo regalo che lo mandò in Paradiso. Ayako infatti gli sorrise dolcemente e gli disse: “Grazie per i tuoi sentimenti. Mi fanno molto piacere.”

Non aveva rivelato i suoi, ma il fatto che non avesse beffeggiato quelli dell’altro per un volta, dava speranza a Ryota di poterla conquistare nel corso dell’ultimo anno che ancora dovevano affrontare allo Shohoku.

Fu il turno di Akagi e Mitsui di giocare.

Venne stabilito che Mitsui avrebbe posto le domande ed Akagi avrebbe risposto.

All’inizio lo scontro fu equilibrato, ma alla lunga la furbizia di Hisashi spinse Akagi a cadere in errore. Anche lui venne colpito nel suo punto debole, su qualcosa in cui non avrebbe mai mentito.

Mitsui chiese all’altro: “Pensi di riuscire prima o poi andare al campionato nazionale con la tua nuova squadra universitaria?”

Lo disse con un tono scettico di chi è sicuro del contrario.

Akagi cascò nel tranello e si infervorò alzandosi in piedi dicendo: “Certo che ci andrò. Nessuno credeva nemmeno nello Shohoku e guarda dove siamo arrivati.”

Mitsui sorrise e disse di fronte a quella foga semplicemente: “Hai perso.”

Akagi capì di aver sbagliato, di essersi fatto manipolare. Si sedette di nuovo seccato incrociando le braccia, e fu costretto a dichiarare la resa. “Mi hai fregato. Sei stato bravo.”

Tutti risero.

Alla fine giunse il turno di Kogure e Rukawa.
 

Kogure provò a chiedere a Kaede se voleva porre le domande, ma lui lo guardò con un’occhiataccia.

Si capiva che considerava quel gioco come una perdita di tempo.

Lui meno parlava meglio stava per cui che ponesse l’altro i quesiti, lui si sarebbe limitato a rispondere con un si o con un no.

Sì, perché anche se quel gioco era una seccatura, Rukawa non era tipo da perdere in una sfida.

Visto che aveva deciso di parteciparvi lo avrebbe vinto.

Ed al diavolo se nel farlo avrebbe dovuto rivelare delle cose imbarazzanti.

Kogure aveva sempre provato un certo timore reverenziale per Rukawa, nonostante fosse più giovane di lui di due anni. Lo aveva sempre considerato un tipo forte e determinato!

Inoltre, essendo gentile non voleva importunarlo troppo.

Fu per quello che gli fece domande più che altro sul basket, cui l’altro rispose con semplicità come il più navigato dei bugiardi.

Alla fine Kogure arrossì e disse: “Non riesco più trovare nessuna domanda. Ho perso.”

Mitsui a quel punto guardò l’altro ragazzo con una luce calda negli occhi

Poi scosse il capo. “Sei troppo buono Kiminobu.”

Kogure avvampò ancora di più, abbassando lo sguardo.

Mitsui gli circondò le spalle con un braccio. “Ma è anche per questo che piaci moltissimo agli altri.”

Gli sorrise teneramente e l’altro ricambiò.

“Ha ragione Mitsui, Kogure. Ti vogliamo tutti bene proprio per la tua disponibilità.”, confermò Ayako.

“Grazie.”, esclamò Kiminobu sempre più imbarazzato.

Hanamichi stufo di aspettare il suo turno intervenne dicendo: “E adesso tocca al genio scendere in campo. Vedrete vi sbaraglierò tutti e sarò io a vincere questo gioco.”

Rise sguaiato.

Rukawa lo guardò con un’occhiataccia, prima di dire: “Do’aho.”

Hanamichi non la prese bene. “Vuoi la rissa, baka kitsune?”

Un pugno dall’alto si abbatté sulla testa di Hanamichi. “Ho detto che non voglio litigi.”

Akagi era intervenuto di nuovo per tranquillizzare gli animi prima che s’infiammassero.

Hanamichi si calmò, non prima però di aver detto :”Vedrai ti farò nero in questo gioco, così dovrai smetterla di guardarmi dall’alto al basso.”

Kaede scrollò le spalle come a dire, vedremo chi sarà più bravo.

Purtroppo per Hanamichi la sua sfida con Rukawa dovette aspettare la finale, perché con il sorteggio lui capitò con Mitsui, e l’altro con Ayako.

Sakuragi dichiarò che voleva fare le domande, ed Hisashi dovette accettare visto che era il festeggiato.

Ad Hanamichi non era sfuggita l’intesa tra Kogure e Mitsui per cui approfittò della situazione per sapere la verità sui loro rapporti.

Ne sentiva il bisogno perché lui stesso si trovava in una situazione simile, essendosi reso conto di essersi innamorato di un ragazzo, e di quale ragazzo poi. Sospirò, osservando in direzione di Rukawa che guardava annoiato di fronte a sé.

La prima domanda di Hanamichi fu: “Hai una ragazza, Mitchan?”

Il nome era stato volutamente storpiato per far cedere i nervi a Mitsui. Se lo avesse rimproverato infatti avrebbe perso.

L’altro non era però così stupido.

“Sì, testa rossa.”, dichiarò Mitsui con tono provocatorio.

Ad Hanamichi quel modo di parlare non piacque ma doveva stare calmo se voleva vincere.

Se gli aveva risposto sì, voleva dire che Hisashi non aveva una ragazza.

Hanamichi allora chiese: “Ed un ragazzo? Stai insieme con un lui?”

Hisashi ebbe un attimo di esitazione ma poi disse schietto: “No.”

Ammetteva quindi di avere una relazione con un uomo. Tutti lo guardarono stupiti da quell’uscita, ma non dissero nulla. Tutti i presenti sospettavano infatti già qualcosa, visto l’atteggiamento protettivo che Mitsui aveva con Kogure.

“E’ Kogure?”, chiese Hanamichi, anche se gli fu difficile porre quella domanda, visto che imbarazzava pure lui.

Sakuragi di fronte alle questioni di cuore  era decisamente impacciato.

La bocca di Hisashi tremò, poi però sospirò. “No.”

Kogure lo guardò preoccupato, rendendosi conto che aveva dichiarato davanti a tutti per quel gioco la loro storia.

Tutti i presenti però stavano sorridendo ai due per cui si sentì rincuorato. Nessuno se l’era presa. L’avevano accettata.

La domanda successiva fu però davvero troppo per il povero Kimonobu.

A dirla tutta, tutti compreso chi la pose, si chiesero come Hanamichi fosse riuscito a farla. Era davvero troppo imbarazzante. “Ci sei già andato a letto?”

Hisashi strabuzzò gli occhi sorpresi, tuttavia sembrava intenzionato a non darla vinta a Sakuragi.

Era quasi sul punto di rispondere, quando Kogure lo fermò dicendo :”Non dire altro Hisashi, ti prego. Queste sono cose private.”

Quell’intervento, fece capire a tutti che probabilmente la risposta sincera era un sì, ma Hisashi scompigliando i capelli del suo innamorato decise di non rispondere.

Scosse il capo. “Ho perso.”, dichiarò.

Hanamichi si sentiva in colpa per aver usato un modo simile per vincere.

Era stato fin troppo sfacciato, ma se un tipo come Mitsui era riuscito a diventare così tenero con Kogure, forse anche lui aveva qualche speranza di conquistare l’oggetto dai suoi desideri.

L’attimo dopo però ritornò a buttarsi giù. No, non aveva nessuna speranza.

L’altro lo odiava. Loro due non facevano che litigare. Era impossibile!

“Mi dispiace.”, disse Hanamichi rivolto a Kogure e Mitsui. “Non avrei dovuto farvi sputtanare la vostra relazione davanti a tutti, ma se questo può servire per farvi stare meglio, io vi trovo ben equilibrati insieme. State bene.”

Anche gli altri ragazzi li rassicurarono nello stesso modo. Dissero loro che la loro storia non cambiava le cose tra loro e che erano lo stesso amici.

Che erano felici che avessero trovato la felicità insieme.

Kogure arrossì ma rispose: “Grazie.”

Hisashi scosse il capo. “Hai fatto bene invece Testa Rossa ad usare questa strategia. Lo scopo del gioco è vincere ed ogni mossa è lecita per farlo. Se fosse toccato a me farti le domande, probabilmente avrei agito anche peggio.”

Detto quello, si aprì il sipario sulla seconda semifinale.

Ayako doveva affrontare Rukawa ed ancora una volta il ragazzo fece capire che avrebbe risposto.

Ayako colpita dalle parole di Mitsui decise di usare la stessa strategia di Sakuragi.

Era da una vita dopotutto che era curiosa di sapere più cose sulla vita privata di Kaede, il quale era sempre così freddo ed impersonale con tutti, fuorché quando giocava a basket.

Voleva capire se era davvero così freddo oppure se tutto ciò era una maschera.

Il ragazzo non lasciva infatti mai trapelare niente della sua emotività e quella invece era la volta buona che poteva scoprirne qualcosa.

Ayako chiese: “Ti sei mai innamorato Rukawa? E non intendo del basket, ma di una persona.”

Kaede la guardò freddo, sembrò pensarci un po’ su, ma poi rispose secco: “No.”

La ragazza lo guardò basita e si ritrovò istintivamente a chiedere: “Vuol dire che sei stato innamorato o  che lo sei ora?”

“No.”, fu di nuovo la risposta di Kaede.

Ayako era sempre più curiosa. “E’ adesso che ti piace qualcuno?”

Per la terza volta Rukawa negò e tutti gli occhi furono su di lui sorpresi dalle emissioni che stava facendo.

Ayako ci pensò un po’ su prima di dire: “Si tratta di una ragazza che conosciamo?”

“Sì.”

“Quindi è qualcuno che noi non conosciamo?”

“No.”

La bocca di Ayako si spalancò sorpresa.

Aveva detto che non era una ragazza che loro conoscevano, ma però era qualcuno che conoscevano. C’era qualcosa che non andava, ma poi capì la verità.

“Ti piace un ragazzo?”

“No.”

Mitsui fischiò.

“Hai capito. E’ anche lui gay come me.”

“Silenzio.”, ringhiò Akagi. “Lo metti in imbarazzo e la sfida tra lui e Ayako non è ancora finita.”

La ragazza tornò a fissare Rukawa e gli chiese: “Stai insieme con questo tipo?”

“Sì.”

Quindi non stavano insieme.

La ragazza non sapeva più che domanda fargli, perché Rukawa affrontava ogni sfida con una devozione assoluta, compresa quella.

Non si sarebbe tirato indietro nel rispondere pur di vincere, tuttavia non voleva costringerlo a dire cose che poi avrebbero potuto distruggere l’armonia della squadra.

Leggeva però negli occhi di tutti la curiosità di scoprire chi era questo tipo, la stessa curiosità che bruciava anche in lei e quindi la voglia di continuare era tanta.  

Quello più interessato poi sembrava sul serio Hanamichi. Era come se sapere quel nome fosse una questione personale.

Ayako sospirò e chiese: “E’ un giocatore di basket?”

“No.”

Ancora una volta Rukawa aveva risposto con una freddezza assoluta.

“Un nostro avversario?”

“Sì.”

“Un compagno di squadra?”

“No.”

“E’ qui presente?”

“No.”

Nel vedere l’espressione impassibile di Kaede di fronte a quella constatazione che rendeva chiaro o quasi chi fosse il tipo in questione, le possibilità infatti erano solo cinque ed il più probabile visto la particolarità del rapporto che li univa era uno, Ayako non ce la fece più.

Si ritrovò ad alzarsi in piedi ed a dire: “Possibile Rukawa che tu debba sempre essere così freddo anche in un momento come questo? Ti stai praticamente dichiarando con questo gioco e sembra che invece la cosa non ti tocchi. E’ inconcepibile.”

Rukawa la guardò gelido, come se quella predica, gli fosse entrata da un orecchio ed uscita dall’altro.

Disse semplicemente: “Hai perso.”

“Sì, come vuoi. Non voglio più essere complice di tutto questo. Vedetela tra di voi.”

Fino a quel momento Ayako era stata seduta davanti a Rukawa, ma ora obbligò Hanamichi a sedersi lì.

Il ragazzo dai capelli rossi era ammutolito e guardava l’altro con una strana espressione speranzosa, mentre Rukawa all’apparenza era impassibile, ma la sua maschera stava cominciando a sgretolarsi.

Un conto era parlare con Ayako davanti a lui, un altro era avere a che fare direttamente con Hanamichi.

Il ragazzo dai capelli rossi senza chiedere chi avrebbe fatto le domande cominciò a chiedere, seppur a fatica: “Ti piace Mitchan?”

Quest’ultimo lo guardò spalancando gli occhi incredulo.

“Sì.”, dichiarò Rukawa.

“Ti piace Kogure?”, chiese Hanamichi come se volesse escludere tutti prima di fare la domanda che invece più gli premeva.

“Sì.”

Gli altri presenti li guardavano trattenendo il fiato. Ormai erano consci di quello che stava capitando.


I ragazzi più problematici dello Shohoku a forza di scornarsi avevano probabilmente imparato a volersi bene.

Sì, perché da come Hanamichi guardava Rukawa, sembrava proprio che il pensiero di poter interessare all’altro gli facesse particolarmente piacere.

Intanto Hanamichi continuava inesorabile con le domande, a cui l’altro rispondeva sì. Ti piace Akagi? Ti piace Ryota?

Mancava solo: “Ti piaccio io?”

Alla fine Hanamichi era riuscito a dire quello che desiderava.

Trattenne il respiro mentre l’altro dopo averlo guardato intensamente negli occhi facendo bruciare di passione le sue iridi, chinava il capo per dire: “No.”

Fino all’ultimo aveva giocato a quel gioco ed ora l’avrebbe vinto.

Sì, perché Sakuragi si rese conto che non gli importava più di vincere quella sfida, aveva già guadagnato qualcosa di più bello.

“Anche tu non mi piaci.”, disse con voce incerta.

Rukawa risollevò lo sguardo, intuendo cosa significassero quelle parole.

Un leggero sorriso apparve sulle sue labbra, nel vedere quello radioso con cui l’altro lo stava contemplando.

“Hai perso.”, esclamò Rukawa per darsi un tono.

“Già, ma penso di aver vinto lo stesso il primo premio.”

“Dici?”, lo sfotté Rukawa.

“Sì.”

Noncurante di dove si trovavano, Hanamichi si protese verso Rukawa e lo baciò sulle labbra.

Fu un bacio casto.

“Sì, decisamente non mi piaci”, fu il commento successivo del ragazzo dai capelli neri, per continuare la farsa.

“Sei il solita baka kitsune.”, esclamò Sakuragi a quel punto. “Oggi può andare anche così, ma domani voglio una bella dichiarazione diretta.”

“Scordatelo do’aho.”

“Kitsune.”

Incredibilmente nonostante quella parole il tono di voce dei due era carico di tenerezza, e le loro labbra si avvicinarono di nuovo per baciarsi.

Sì, decisamente quei due si volevano bene, ora era palese per tutti.

In fin dei conti il giorno della bugia aveva dato modo a loro due di chiarirsi la più grande verità che si tacevano.

Quando i due ragazzi tornarono con i piedi per terra, gli altri presenti furono subito pronti a congratularsi con loro e si divertirono insieme per tutto il resto del tempo che trascorsero in quel bar.

Una volta usciti ovviamente poi Kaede e Hanamichi andarono via per conto loro.

Avevano molto da parlare e chiarire.

Sakuragi però era sicuro di una cosa. Quello era stato il compleanno più meraviglioso che avesse mai vissuto, ed aveva anche ricevuto il regalo più bello.

FINE IL GIORNO DELLE BUGIE

CONSIDERAZIONI + AVVISI:
Questa one shot è ispirata ad un episodio del manga Orange Road. E’ da lì, che ho scoperto che per i Giapponesi il primo aprile è il giorno delle bugie.
Io ho adattato la trama alle mie esigenze per creare una fic di compleanno per Hanamichi simpatica ma nel contempo dolce. Spero di esserci riuscita. Fatemi sapere.

Come qualcuno avrà notato, ultimamente ho dilatato i miei tempi di aggiornamento. Questo però non significa che non stia scrivendo, anzi è tutto il contrario.
Ho solo preferito prendermi una piccola pausa da EFP. Tutto qui!
Giusto per informarvi la prossima one shot di questa raccolta già scritta verrà postata il giorno 10 aprile, per il Maki x Nobunaga day. Il titolo è un anno per…
Per quanto riguarda le altre fic su SD che sto gestendo, di Ayako’s Angels ho scritto fino al capitolo 20, di La Notte fino al capitolo 17.
Non so quando però verranno postato i prossimi capitoli su questo sito, spero presto. Rimanete sintonizzati.
Questo è tutto per quanto riguarda il fandom di Slam Dunk.
.
Per quanto riguarda gli altri fandom di cui scrivo, domani probabilmente posterò il nuovo capitolo di Dal Sessuologo per il fandom di Naruto.

Altre notizie su di me non mi sembra ci siano.
 
D’ora in poi vorrei usare lo spazio dopo la fic per dare della anticipazioni su quello che sto scrivendo o su quello che aggiornerò se farà piacere, altrimenti lo lascerò in bianco. Fatemi sapere.
Chi vuole contattarmi può farlo qui sui commenti EFP, per Email o sul mio forum.
TANTI AUGURI HANAMICHI SAKURAGI.

Alla prossima.

Rebychan
   
 
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