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Autore: screwedupmess    01/04/2012    23 recensioni
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Sono Amanda Marie Styles, sorella di Harry Styles. Il fratello che mi sconvolgerà l'esistenza.
Tratto dal capitolo 1.
-Mi chiedevo.. Vorresti venire ad abitare con me e i ragazzi?
Mi passarono mille insulti da dirgli per la testa, ma dato che eravamo in un luogo pubblico ero praticamente costretta a contenermi.
-Harry, stai scherzando vero? Ti sei appena reso conto dell’enorme merdata che ti è uscita dalla bocca?- dissi quasi urlando non riuscendo a trattenere il controllo.
-Dai Amy, non ci vediamo quasi mai perhè tu non vuoi mai venirmi a trovare..-
- Se in casa tua ci sono anche loro, sai che non mi permetterei nemmeno di essere nel raggio di cento metri da casa tua, mi darebbe noia anche solo il fatto di respirare la stessa aria che loro respirano -
FANFICTION SOSPESA. CAUSA: MANCANZA DI TEMPO.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 9.

 

I want to reconcile the violence in your heart,
I want to recognise your beauty’s not just a mask.
I want to exorcise the demons from your past,
I want to satisfy the undisclosed desires in your heart.
Muse – Undisclosed Desires
 

 
 
La mattina seguente fu difficile alzarsi, un po’ perché avevo passato la notte in bianco grazie ai  sogni privi di significato, susseguenti e disconnessi che avevo avuto a causa dell’improvvisa visita di Zayn, un po’ perché ero letteralmente terrorizzata all’idea che di li a poche ore, uscendo di casa, me lo sarei praticamente trovato davanti deciso ad accompagnarmi a scuola.
Mi alzai dal letto, con il caos piu totale in testa e aprii le finestre.
Fuori il panorama era scuro e nebbioso, c’era molta piu nebbia del solito; l’aria sembrava densa di fumo.
Scesi al piano di sotto, non trovai né Elisabeth né Drew, che nelle poche mattinate che passavano a casa solitamente avevano l’abitudine di fare una ricca colazione in cucina, segno che ero in pesante ritardo.
Ingoiai una barretta di cereali in tre morsi, la innaffiai con un po’ di latte, bevendolo direttamente dal cartone , e mi affrettai a salire in camera per prepararmi.
Presi l’uniforme scolastica, che avevo lasciato tutta stropicciata la sera precedente sullo schienale della poltrona in camera, nella fretta di mettermi a letto sperando di riuscire a chiudere occhio.
Mi vestii in fretta e furia, e scesi con la tracolla alle spalle.
Mi fermai davanti alla porta, con la mano immobile sulla maniglia, indecisa se aprire o meno.
Sapevo che vedere Zayn così frequentemente non mi avrebbe portato a nulla di buono, mi faceva male, mi illudeva.
Non volevo aprire la porta, non volevo andare in macchina con lui.
Ma una piccola parte del mio subconscio, chissà quale e quanto importante, stava sopraffacendo l’altra, convincendola ad aprire la porta.
Stranamente l’istinto dominò sulla ragione e mi ritrovai spaesata con un piede fuori di casa.
In un primo momento, data la scarsa visibilità a causa della nebbia densa, pensai che di Zayn non ci fosse traccia; la visibilità era talmente scarsa che percorsi alcuni metri sul vialetto senza accorgermi che un’auto lo occupava.
Tutte le speranze che avevo di non vederlo si frantumarono in mille pezzi e andarono a depositarsi in un angolino della mia testa dove la parte della ragione si stava maledicendo per non essere rimasta in casa.
«Buongiorno» disse Zayn abbassando il finestrino dell’auto, divertito dall’espressione di evidente frustrazione che dovevo avere in faccia.
«Per un momento ho sperato che tu non venissi» sbottai aprendo la portiera anteriore e mettendomi a sedere.
«Per tua fortuna Zayn Malik non da mai buca, mai» disse con un accenno di tono offeso mettendo in motore la macchina.
«Se questa la chiami fortuna» battibeccai voltandomi verso di lui per fargli capire che stavo scherzando.
Lo vidi sorridere, con uno di quei sorrisi sghembi che tanto adoravo.
«Da quant’è che aspettavi fuori?» domandai curiosa
«Non molto» ammise fissando la strada con sguardo concentrato.
«Come hai dormito?» Chiese Zayn. Non capivo il perché gli interessasse sapere la risposta a quella domanda, ma non c’erano tracce di sarcasmo nella sua voce, ci teneva a saperlo.
«Bene» mentii. Non desideravo nemmeno lontanamente che sapesse che avevo passato la notte in bianco a causa sua.
«Non direi» disse avvicinandosi verso di me, tracciando un dito sulle mie occhiaie, che molto probabilmente erano evidenti, prendendomi alla sprovvista.
Mi maledissi per non essermi data un’occhiata davanti allo specchio, dato che, in preda all’agitazione, non mi era nemmeno lontanamente passato per la testa.
Mi strinsi le braccia al petto e mi voltai dalla parte del finestrino, incapace di sostenere il suo sguardo.
«Cos’hai oggi? Sei strana» chiese
«Non so» ammisi con voce atona. Non sapevo veramente il motivo del perché avevo l’umore così a terra.
«Se vuoi posso confessarti cosa dicevi nel sonno»
Feci cenno di si con la testa, un poco incuriosita.
«Dicevi parole tra loro sconnesse e continuavi a ripetere il mio nome» disse con sguardo trionfate, quasi come se fosse fiero che avessi pronunciato quelle parole in sua presenza.
Arrossii all’istante, il mio viso stava andando a fuoco.
«Io ti piaccio» gongolava di felicità, si comportava come un bambino quando riceve il giocattolo che tanto desiderava. Era infantile.
«No» mentii cercando di avere il tono piu duro e convincente possibile, senza tralasciare emozioni.
«Non è vero» disse rallentando e fermandosi in un posto libero del parcheggio della scuola e avvicinando pericolosamente la sua testa verso di me, guardandomi fissa negli occhi.
Cercai di distogliere lo sguardo, ma era praticamente impossibile. Mi aveva attirata in una morsa da cui era impossibile uscire.
Sentii il suo respiro sempre piu vicino, e le sue labbra carnose sempre piu vicine alle mie. Il mio cuore aveva preso il volo e batteva piu forte che mai, quando, perdendo l’unico filo di lucidità che mi era rimasto, chiusi gli occhi inspirando quel suo profumo così dolce e così vicino e feci per colmare quella poca distanza che c’era tra noi, cercando di poggiare le mie labbra sulle sue.
Non sentii niente. Stavo con le labbra corrucciate verso il vuoto.
Aprii di scatto gli occhi e vidi che Zayn non era piu dove si trovava prima, ma era appoggiato allo schienale dell’auto e mi guardava con un’espressione intrisa d’orgoglio in volto.
«Se non ti piacevo non ti saresti avvicinata alle mie labbra» disse sorridendo, contento della prova che era appena riuscito ad ottenere.
«Sei uno stronzo» uscii e sbattei la portiera dell’auto così forte che temetti si fosse rotta.
Aveva ottenuto quello che voleva. Adesso lo sapeva; sapeva che mi piaceva.
Camminai velocemente, ignorando la voce di Sharon che mi chiamava. Ero livida di rabbia.
Non mi piaceva affatto che la gente mi trovasse così vulnerabile.
Fissai il pavimento del corridoio quando andai a sbattere contro qualcuno.
«Finalmente ti sei fermata!» urlò Sharon gettandomi le braccia al collo
«Ma cos’hai?» continuò.
«Nulla, ti spiego dopo, ora non sono in vena»
«Tranquilla, abbiamo un’ora intera per spiegarci tutto. La professoressa di educazione fisica manca. Abbiamo un’ora libera»
«Ok, va bene. Prima raccontami tu; dove sei andata ieri sera con Liam?» chiesi cercando di avere il tono piu entusiasta possibile, il che mi era alquanto difficile date le circostanze.
«Nulla di che, mi ha portato a mangiare la pizza e poi siamo andati al cinema» disse sbrigativa, segno che l’appuntamento non era andato bene.
«Tu invece?» continuò
Le spiegai tutto per filo e per segno. Le dissi che Zayn era venuto a casa mia la sera precedente, che mi era venuto a prendere a scuola e che aveva cercato di baciarmi in macchina.
Non le raccontai che Zayn era riuscito a fami “rivelare” che mi piaceva.
Passammo un’ora in biblioteca, io a studiare spagnolo per l’ora successiva e lei a messaggiare con Liam. Evidentemente si piacevano.
Uscita dalla biblioteca salutai Sharon e mi avviai verso l’aula di spagnolo, la campanella era appena suonata.
«Amy!» mi chiamo Zayn prima che entrassi in classe.
«Cosa vuoi ora?» esclamai acida
«Scusami per prima, davvero»
Non ne volevo sentire altre, prima aveva fatto lo stronzo, e lo aveva fatto di sua spontanea volontà. Non esistevano cose al mondo che potessero scusarlo.
«Fammi un piacere, non dire nulla a Harry, nulla di nulla, sia chiaro» Mi voltai ed entrai in classe.
«Mi farò perdonare!» mi sbraitò dietro.
Mi misi a sedere, come al solito, accanto a Mark, che era gia entrato in classe e stava mangiando una barretta di cioccolato.
«Malik ti opportuna, eh?» mi disse
«Mark , non mettertici pure tu, fammi un favore» sussurrai scocciata
La professoressa Montez entrò in classe goffamente, come al suo solito, e si mise a sedere alla cattedra.
«Ragazzi, scusate per la notizia improvvisa che sto per darvi, è stato deciso tutto all’ultimo momento, quindi se alcuni di voi non ce la faranno a venire, beh, vi capisco»
«Si ma che notizia deve darci?» chiese Angelina
«Tra una settimana esatta andiamo in Spagna con tutte le mie classi, quindi primo, secondo, terzo, quarto e quinto anno e tutte le classi della Burke a fare lo scambio di cui vi parlavo, per quanto riguarda il costo del volo vi darò un modulo con spiegato tutto. Starete in casa dei ragazzi spagnoli che vi ospiteranno a coppie di due, quindi due per ogni casa. Sceglieremo noi le coppie dei ragazzi per non fare favoritismi e cercare di farvi comunicare tutti» disse la Montez tutto d’un fiato.
Perfetto, di li a una settimana avrei passato un fottuto mese con Zayn. Potevo pure uccidermi.
 

***

 
«Si mamma, tra una settimana vado in Spagna con la scuola»
«Ma non potevano dirlo con un po’ di preavviso?» rispose lei all’altro capo del telefono
«Hanno detto che è stato deciso tutto all’ultimo momento»
Sentii Harry, Louis e Liam urlare nella stanza accanto. Erano passati per non so bene quale motivo e si  erano fermati a cena e dopo si erano messi a giocare alla Play Station urlando come due ragazzine quando uno dei due perdeva o vinceva.
«Ragazzi, potete urlare piu piano? Non sento niente!» urlai seccata
«Non si può urlare piano, Amy» disse Liam con tono ovvio.
Roteai gli occhi e ripresi a parlare con mamma.
«Scusa, che stavi dicendo? Ci sono Harry e Liam che stanno facendo confusione e non capisco niente»
«Liam? Ma non è uno degli amici di Harry?» domandò sorpresa
«Si, conoscendoli non sono poi tanto male» ammisi. Non erano tanto male, ma c’era l’eccezione.
«Che ti dicevo io? Adesso scusami, ma devo tornare a lavoro. Ci vediamo domani pomeriggio. Ti voglio bene»
«Anche io mamma» e attaccai.
Mi diressi verso il salotto e vidi Harry e Liam spaparanzati davanti al televisore e Louis sdraiato che occupava tutta una fiancata del divano.
«Mi dispiace dirvelo, ma dovete andarvene»
«Dai Amy, sono solo le nove e mezza!» esclamò Louis contrariato
«Io domattina devo alzarmi presto, come voi tra l’altro» la verità era che dovevo recuperare assolutamente le ore di sonno perse la notte passata. Non ci vedevo piu dal sonno; rischiavo seriamente di addormentarmi in piedi.
«Ok va bene, andiamo ragazzi. Tanto io devo passare da Kasey» disse Harry con un filo d’impazienza nella voce.
Li vidi alzarsi tutti e tre controvoglia e stirarsi i muscoli per l’essere stati troppo fermi.
«Buonanotte Amy» disse Liam uscendo di casa e salutandomi con la mano.
«Buonanotte cogliona» disse Louis sghignazzando. Gli tirai uno spintone.
«Notte scricciolo. Se vuoi venire a casa nostra perché non te la senti di dormire da sola sappi che sei la benvenuta» disse Harry baciandomi la fronte, come sua abitudine.
«Credo di farcela a dormire da sola, notte a tutti» risposi sarcastica chiudendo la porta.
Mi buttai letteralmente sul divano, stanca morta e accesi il televisore, mettendo sul canale dove trasmettevano Grey’s Anatomy e mi sdraiai per stare comoda e guardarmi il telefilm in santa pace.
Stavo quasi per addormentarmi sul divano quando sentii suonare il campanello, mi alzai controvoglia, stropicciandomi gli occhi per vedere chi cavolo fosse a rompere le scatole.
Aprii la porta e mi trovai Zayn davanti.
La mia ira salì a livelli critici. Quasi tremavo per la rabbia.
«Scusa per..» borbottò
«Tutti, tutti, ma non tu» bofonchiai interrompendolo e chiudendogli la porta in faccia.
Lo sentii risuonare il campanello e aprii la porta frustata
«Che altro vuoi?» dissi scocciata
Accadde tutto così velocemente che a malapena mi accorsi di cosa stesse realmente succedendo.
Mi si fiondò addosso e incollò le sue labbra sulle mie.
La mia collera sembrava essere svanita dopo quello che stava succedendo, mi ero ammorbidita al solo sfiorare delle nostre labbra.
Zayn iniziò a fare pressione sulle mie labbra, e con una dolcezza innata le dischiuse permettendo l’accesso della sua lingua. Le nostre lingue iniziarono a sfiorarsi come se fossero infuocate e continuammo a baciarci per un lasso di tempo che mi sembrò non finire mai.
Zayn ad un certo punto si stacco e poggiò la sua fronte sopra la mia
«Adesso posso entrare?» mormorò dolce.
Gli aprii la porta e mi fiondai sul divano, con lo stomaco in subbuglio per quello che era appena successo.
Non riuscivo a capacitarmi che fosse successo davvero. E per la prima volta lo avevo visto davvero dolce.
«Scusami per oggi, spero di essermi fatto perdonare» mormorò mettendosi a sedere accanto a me.
Eccome se si era fatto perdonare.
Non risposi, incapace ancora di far uscire una frase di senso compiuto dalla mia bocca. Ero rimasta sorpresa. Ecco.
«Non dire niente a nessuno di quello che è successo» riuscii finalmente a mormorare
«Terrò la bocca chiusa, tranquilla»
Rimanemmo in silenzio per non so quanto, forse un’eternità dato che il tempo sembrava essersi fermato.
«E così tra una settimana partiamo» disse Zayn interrompendo il silenzio che si era creato.
«Già» risposi atona
«Credi sempre che si prospetterà la vacanza schifosa che ti immaginavi di avere?»
«Non so, non posso dirlo finche non la vivrò di prima persona»
«Pensavo di averti fatto cambiare idea» era confuso, quasi triste.
«Non sono una persona facilmente influenzabile, Zayn. Rimango dei miei ideali»  cacciai uno sbadiglio, morta di sonno.
«Credo tu debba andare a dormire, le occhiaie sono peggiorate» lo sentii con voce distaccata. Ormai ero gia crollata nel dormiveglia, non ce la facevo piu, morivo di sonno
«Guarda di non prenderla come un’abitudine, quella di venire di soppiatto in casa mia» biasciucai con non so quale forza dato che ormai tutte mi avevano abbandonata.

***

 
«Niall cazzo, prendi quella fottuta valigia così usciamo da qui» disse Liam frustrato.
Eravamo all’aeroporto di Barcellona, appena arrivati in Spagna ed eravamo bloccati tutti quanti ad aspettare che Niall riuscisse a prendere la sua valigia  che girava sui tapis roulant delle valigie spedite.
«L’ho presa io!» esclamò Mark alzando la valigia, trionfante.
«che dio ti benedica, Stewart» disse la Montez portando le mani al cielo.
«Certo che Niall, sei proprio un disabile» disse Zayn circondandogli la spalla con un braccio.
Dopo la sera del bacio di una settimana prima, io e Zayn ci eravamo visti di rado. Un po’ perché io lo evitavo per non cercare di creare situazioni a me imbarazzanti e un po’ perché ero sommersa dallo studio, però ero certa che avesse mantenuto il segreto.
«Lou mi porti la valigia?» si lamentò Harry. Non eravamo a terra da nemmeno mezz’ora e lui era gia stanco.
«Dio ti ha fatto le braccia?» esclamò Louis ad Harry
Harry fece cenno di si con la testa, confuso.
«E allora usale!» esclamò Louis. Harry corrucciò il labbro inferiore e incrociò le braccia, come un bambino.
«Non ce la faccio a vederti così» continuò Louis sarcastico. «Dammi la valigia»
Harry gli saltò al collo ricoprendolo di baci. Io e Liam ci stavamo soffocando dalle risate.
«Sei la mia salvezza, Tommo» esclamò Harry.
«Ragazzi, cercate di non scambiarvi effusioni in un aeroporto. E ora bando alle ciancie, avete tutti la vostra valigia?» disse la Montez
«Si» esclamammo tutti in coro.
«Bene, allora andiamo. I ragazzi che vi ospiteranno ci aspettano all’uscita» disse la Montez seguita dalla Burke incamminandosi verso l’uscita.
Ci muovemmo tutti e io rimasi in fondo alla fila. Non avevo per niente voglia di andare di fretta come gli altri.
Vidi Zayn raggiungermi.
«Spero di finire nella stessa casa» disse sarcastico
«Io no» risposi ridacchiando
«Ammettilo che sotto sotto ti piacerebbe»
«Forse» ammisi
Uscimmo dall’aeroporto e ci trovammo una massa di ragazzi spagnoli con dei cartellini in mano con su scritto i nomi di noi, gli studenti inglesi.
«Credo che dovremmo cercare il nostro nome.. Oh guarda! Io sono con quel ragazzo la.. Mi hanno messo con Liam e Mark, che culo!» esclamò Zayn fiondandosi dal ragazzo con il cartellino con su scritto: “Zayn Malik, Liam Payne, Mark Stewart”
Vagai alla ricerca di qualcuno che avesse scritto su un cartellino il mio nome, aguzzai la vista e vidi Harry e Louis che erano capitati in casa di una ragazza, ed erano gia li a fare i cascamorti con lei. Ridacchiai e cercai di aguzzare la vista per trovare il mio nome tra quell’ammaso di persone che sventolavano un fottuto cartellino.
Vidi Niall venirmi incontro con un sorriso ebete stampato in faccia
«Amy! Siamo insieme!» Urlò buttandomi le braccia al collo,Ricambiai l’abbraccio e gli chiesi chi fosse il ragazzo o la ragazza che ci avrebbe ospitato.
«E’ quella là» disse indicando una ragazza molto carina, con i capelli arricciolati.
«E’ o non è una fica pazzesca?» mi disse Niall all’orecchio, perché farsi sentire in tutto quel caos era quasi impossibile
«Si, è carina» ammisi
Ci fiondammo da lei e lei ci sorrise.
«Ho trovato Amanda!» sbraitò Niall per farsi udire in quel caos totale
La ragazza si volto verso di me, porgendomi la mano.
«Piacere, Nina» disse sorridendomi
«Io sono Amanda, come gia sai» gli sorrisi a vicenda.
«Vi vorrei presentare mio fratello, ma non lo vedo.. Ah si! Eccolo là! Aspettate che lo porto qua» disse in perfetto inglese allontanandosi per andare a prendere il fratello.
«E’ pure simpatica» disse Niall con occhi sognanti.
Attendemmo che Nina e la vedemmo arrivare mentre trascinava suo fratello per una manica. Suo fratello era un ragazzo molto alto e muscoloso, con una carnagione scura, ancora piu scura di quella di Zayn. Si somigliavano molto Nina e suo fratello, se non per il colore della pelle.
«Piacere, Matias» disse il ragazzo porgendo la mano a me e a Niall.
 
 
 
 
SPAZIOAUTRICE: Ragazzeee, eccomi tornata (?)
Allorss, prima di tutto volevo precisare una cosa che magari non si è capita LOL
Alloraa, Louis praticamente nel secondo capitolo fa capire che è in classe con Niall, scusate se mi sono dimenticata di dirlo ma è in classe di Niall perché praticamente è bocciato due volte LOL
E un’altra cosaa, allora questo capitolo è luuunghino perché mi sentivo in colpa per il clamoroso ritardo dell’altra settimana çç scusatemii ):
Beh, finalmente ora Amy e Zayn si sono baciati asdfghjkl :’)
Ah, quasi dimenticavo, questi sono i volti dei nuovi personaggi, Nina e Matias, che avranno un ruolo abbastanza importante in tutta la storia.
Per Nina ho scelto il volto di Isabel Burr ( http://data.whicdn.com/images/11642762/37147_445788743773_516328773_5147435_3020693_n_large.jpg ) e per quello di Matias taratatatatatat *Rullo di tamburi* TAYLOR LAUTNER ( 
http://data.whicdn.com/images/25917494/taylor-lautner-new-look-movie-abduction-63236_large.jpg ) Chi poteva essere se non lui? :’)
Beh, spero che il capitolo vi piaccia, ditemi se vi piacciono i volti dei personaggi ;)
Un bacione, Jess x
  
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