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Autore: LaLaura    02/04/2012    3 recensioni
La vita dei nostri carabinieri preferiti resterà sempre la stessa?
*E' la mia prima storia che scrivo, spero vi piaccia, siate sinceri vi prego! Per favore scrivete dei commenti! :)
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una domenica sera di marzo, fuori c’era fresco, Roma era illuminata come sempre e il capitano Brancato era in bagno a togliersi quel poco di trucco, non sapeva truccarsi, ma soprattutto non gli piaceva, era proprio questo che piaceva al tenente Serra. Ormai stavano insieme da quattro mesi, credevano che ancora non lo sapeva nessuno, ma non era vero, lo sapevano tutti anche il maggiore Rambaudi forse l’unico che non lo sapeva era il generale Abrami.
Il capitano quella sera tornava da una serata con i suoi colleghi e quella sera non sarebbe stata con il suo amato Orlando.

Decise di andare a letto, si mise sotto le coperte e si mise a leggere, un libro un po’ insolito per un capitano del  R.I.S. il libro si intitolava “Un filo di luce” un libro scritto da un suo collega di Messina. Dopo qualche pagina si fermò presa da una morsa allo stomaco, quella era tristezza e paura, ma lei pensò che era semplicemente un po’ di mal di pancia  dato dall’alcol che aveva bevuto insieme agli altri, invece non era così pensava al suo Orlando che non era con lui e a quella minaccia fatta tre mesi prima dal Lupo, quel lurido uomo che si divertiva a decidere della vita delle persone; assorta nei suoi pensieri sentì aprire la porta e pensò subito  che si poteva aprire solo con la chiave, ma in un lasso di tempo minimo si trovò con in mano la pistola tra la porta e l’armadio, pensò a qualsiasi cosa, il suo primo e unico pensiero era il Lupo lui non si fermava davanti a nulla.

Si aprì la porta e il capitano distese le braccia con in mano la pistola contro la fronte di un uomo e gridò: -Stai fermo o sparo!
Ma subito dopo se ne pentì perché quell’uomo era il suo Orlando.
O: Leva quella pistola! Per favore!- disse con un filo di voce
L: Scusa non ti aspettavo!

Lucia posò la pistola e si avvicinò ad Orlando abbracciandolo.

Orlando sussurrando gli disse: -Non potevo stare solo con quel cretino di Ghiro, volevo stare con te!- Poi si slegò da quell’abbraccio così pieno di paura per chiedere:  -Ma tu a chi aspettavi?
L: Non aspettavo te! Non perché non ti volevo, ma perché pensavo a lui, il Lupo. – Una lacrima silenziosa gli rigò la guanci che subito asciugò.
O: Sai oggi è stata dura, Ghiro mi ha fatto una testa tanta per andare al pub domani, ma io gli ho detto di no e lui se ne andato sbattendo la porta!

Lucia senza pensarci due volte lo bacio con tale passione e trasporto che si trovarono senza vestiti, a fare l’amore come due ragazzi che lo facevano per la prima volta.

Dopo quel tempo di interminabile passione si abbracciarono e si addormentarono alle 03:35.

Quella notte per Lucia fu una notte piena di emozioni.

Quella notte per Orlando fu una notte nuova, particolare, forse troppo semplice e sincera. 
  
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