Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: MaryLouise    02/04/2012    5 recensioni
Dei tanti clienti che frequentavano il negozio d'abbigliamento di Madama McClan, Narcissa Black in Malfoy era di gran lunga la più esigente e difficile.
Inutile descrivere il terrore che suscitava la sua improvvisa apparizione in negozio: le commesse sparivano nel retrobottega in preda al panico, per poi ricomparire con i visi arrossati e i capelli scompigliati, cariche di vestiti, gonne di tulle e tuniche colorate, mentre Madama McClan si occupava d'intrattenere la gradita cliente che le avrebbe generosamente imbottito il portafoglio di Galeoni.
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Narcissa Malfoy
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'Everyone has secrets. Also Deatheaters.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Si ringrazia Charlotte McGonagall per il betaggio.

Il diavolo veste Madama McClan

 

Dei tanti clienti che frequentavano il negozio d'abbigliamento di Madama McClan, Narcissa Black in Malfoy era di gran lunga la più esigente e difficile.
Inutile descrivere  il terrore che suscitava la sua improvvisa apparizione in negozio: le commesse sparivano nel retrobottega in preda al panico, per poi ricomparire con i visi arrossati e i capelli scompigliati, cariche di vestiti, gonne di tulle e tuniche colorate, mentre Madama McClan si occupava d'intrattenere la gradita cliente che le avrebbe generosamente imbottito il portafoglio di Galeoni.
Quel giorno, il negozio era pieno di clienti: donne intente a provare abiti sgargianti, ragazzini in piedi su sgabelli attorniati da sarte che li misuravano in lungo e in largo, commesse affaccendate che correvano a destra e a manca.
Il campanello della porta tintinnò, annunciando l'ennesimo cliente.
Monica, la capo commessa, diede un'occhiata rapida a chi era entrato e lo salutò velocemente, correndo verso il ripiano vicino all'entrata. Quando si rese conto di chi aveva fatto il suo ingresso nella boutique si fermò di scatto, le scatole che trasportava le caddero di mano per lo stupore e boccheggiò per qualche secondo. «Signora Malfoy... b-buongiorno!», esclamò in tono reverenziale, quasi inchinandosi a terra.
La signora in questione avanzò impettita di qualche passo, il naso all'insù e un'espressione austera sul volto. «Buongiorno», proferì con voce squillante. «Sono qui per effettuare alcune compere. Se avete degli abiti decenti, ovviamente».
Quella era la frase che dava inizio ad uno specifico rituale: alla parola "compere" i neuroni di Monica si misero al lavoro, scattò sull'attenti come un soldatino e si recò nel retrobottega senza dare le spalle a Narcissa. Una volta giunta a destinazione, certa d'essere fuori portata d'orecchio, prese fiato e urlò: «Madama McClaaan!».
Pochi secondi dopo una strega tarchiata e vestita di malva spuntò dal retrobottega con un sorriso cordiale sul volto. «Signora Malfoy, qual buon vento!», salutò stringendole la mano.
Narcissa ritirò la mano nascondendo una smorfia, «Buongiorno, Madama McClan», rispose educatamente. «Ci sono nuovi arrivi in negozio?», domandò con sguardo eloquente, sedendosi su un pouf di velluto che una commessa aveva portato appositamente.
«Certamente», s'illuminò la proprietaria. Ad un suo cenno un'altra commessa uscì dal retro, portando con sé un abito chiaro di seta con una sottoveste di tulle.
Narcissa aveva una scala di valori per i giudizi sulle nuove collezioni: se faceva un cenno con la mano l'abito poteva definirsi decente, se faceva due cenni andava bene, se sorrideva il vestito era più che ottimo - gli annali annoveravano un solo vero sorriso per una mantellina davvero elegante mostratale qualche anno prima, che aveva comprato senza indugi - altrimenti, se piegava leggermente la testa da un lato, non le piaceva per niente e  se arricciava il labbro si trattava di una vera catastrofe.
Questa giudice era fondamentale per il negozio, non solo perché pagava fior di Galeoni ma anche perché i vestiti scelti da Narcissa venivano indossati in seguito da tutta la Diagon Alley femminile: era lei che dettava legge in fatto di moda e, di conseguenza, tutta la cittadina la seguiva, affollando il locale di Madama McClan e comprando abiti in gran quantità.
Narcissa era alta e bionda, aveva una corporatura esile e un portamento elegante che le permettevano d'indossare vestiti che nessun'altra strega avrebbe saputo portare meglio: sembrava fosse nata apposta per sfoggiare abbigliamento di gran classe.
La cliente esaminò il vestito da vicino, alzando un sopracciglio biondo perfettamente delineato, inclinò un poco la testa di lato e la commessa si affrettò a scomparire. Ritornò poco dopo con un abito da sera blu scuro.
Madama McClan guardò Narcissa con aria speranzosa. La giudice fece un cenno con la mano e il vestito venne riposto sul bancone.
La ragazza sparì di nuovo nel retrobottega. Un rumore di scatoloni che cadevano a terra ruppe il silenzio che si era creato.
La signora Malfoy arricciò il naso, guardando Madama McClan visibilmente irritata.
Quest'ultima sorrise imbarazzata. «Allora, come sta il signorino Malfoy?», chiese tentando di distrarla.
In quel momento la commessa sbucò dal retro con i capelli in disordine, discutendo animatamente con una collega.
Narcissa sbuffò, «Perché nessuno è pronto?», domandò seccata alla proprietaria. «Non ho tutto il giorno da sprecare qui».
La commessa si ricompose e le sorrise nervosa, mostrandole due tuniche colorate praticamente identiche. «E' difficile scegliere», commentò con una vocina stridula, «Sono talmente diverse!».
La cliente annuì e fece un cenno verso la tunica più aderente.
Un'altra ragazza entrò nella stanza portando con sé una camicia di lino molto elegante e raffinata. Si piegò verso la signora per fargliela ammirare, ma Narcissa si ritrasse storcendo il naso. «Sento profumo di fresie», proferì irritata.
Madama McClan sbiancò e balbettò: «Ho vietato e-espressamente le f-fresie nel negozio».
La giudice si avvicinò al collo della commessa e inspirò. «Il suo profumo sa di fresie», rispose a scatti. «Se sentirò ancora quest'odore, sappiate che mi arrabbierò molto».
L'assistente si scusò a bassa voce, allontanadosi per poggiare la camicia sul bancone.
La scelta degli abiti durò a lungo, si registrarono altri tre cenni della mano, due piegamenti di capo e ben quattro arricciamenti del labbro: la collezione non poteva ritenersi molto fortunata.
Alla fine del solito rito cui soleva assistere Narcissa era esausta e irritata.
Si alzò dal pouf in modo elegante e sinuoso, pagò la bellezza di duecento Galeoni al bancone e diede istruzioni per far portare le borse a casa.
Mentre stava per uscire udì una commessa mormorare a una collega: «Fa sempre così: viene qui, guarda i vestiti, sceglie, paga, se ne va. Non ne ha mai provato uno... e se non le andassero bene?».
Si girò lentamente, guardando chi aveva parlato con sguardo fiammeggiante, reso ancora più temibile dagli occhi chiari. «Forse non sai con chi stai parlando, ragazzina. Io non vengo qui per comprare vestiti che mi stiano bene addosso, sono i vestiti ad esser fatti su misura per me, comprendi? Non ti hanno detto che ogni volta che vengo qui sborso fior di Galeoni? Sono io che mando avanti questa baracca con i soldi miei e di mio marito, chiaro?».
La ragazza sbiancò. «Mi scusi, signora Malfoy, non avevo intenzione di offenderla. Sto ancora imparando tutto di questa roba».
«Di questa roba? Oh, ma certo, ho capito: tu pensi che questo non abbia nulla a che vedere con te. Tu apri il tuo armadio e scegli, non lo so, quella tunica azzurra infeltrita per esempio, perché vuoi gridare al mondo che ti prendi troppo sul serio per curarti di cosa ti metti addosso, ma quello che non sai è che quella tunica non è semplicemente azzurra, non è turchese, non è lapis: è effettivamente cerulea. Sei anche allegramente inconsapevole del fatto che tempo fa i più grandi stilisti per maghi hanno realizzato una collezione di tuniche cerulee e poi il ceruleo è rapidamente comparso nelle collezioni di otto diversi stilisti britannici. Dopodiché è arrivato a poco a poco nei vari negozi del Paese e alla fine si è infiltrato in qualche tragico angolo casual, dove tu evidentemente l'hai pescato nel cesto delle occasioni. Tuttavia quell'azzurro rappresenta milioni di Galeoni e innumerevoli posti di lavoro, e siamo al limite del comico quando penso che tu sia convinta di aver fatto una scelta fuori dalle proposte della moda quindi in effetti indossi una tunica che è stata selezionata per te dalla persona qui presente... in mezzo a una pila di roba».
La commessa abbassò lo sguardo, evidentemente mortificata. Madama McClan le scoccò uno sguardo di fuoco, ma si affrettò a scusarsi con la cliente, salutandola con mille inchini.
Una volta richiusa la porta, la guardò allontanarsi per la strada quasi deserta, i fianchi che ondeggiavano con grazia nascosti dall'abito di seta aderente.
Si accasciò lungo il muro, sfinita. Anche le altre commesse tirarono un sospiro di sollievo.
«Quella donna è davvero impossibile!», sbottò la ragazza che era stata umiliata da Narcissa, con il viso arrossato dalla rabbia.
La voce della proprietaria del negozio sovrastò il mormorio che si era creato: «No, impossibile è dir poco», sospirò, «Narcissa Malfoy è proprio il diavolo».




Non è un'idea malata, no. La fic partecipa al bellissimo contest Titoli TuttiGusti +1 di Sophie_85, Quistis Fabi e HPixie e, dal momento che amo Meryl Streep al di sopra di ogni altra cosa (escludendo HP), non potevo non scegliere il titolo "Il diavolo veste Madama McClan", ispirato al suo celebre film "Il Diavolo veste Prada" <3.
Ho inserito numerosi riferimenti al film, se non li avete colti andatevelo a rivedere perché merita, e se non l'avete mai visto vi ordino di vederlo xP
Anyway, spero vi sia piaciuta, ci ho messo molto impegno e tanto aMMMore nel scriverla.
Jo

   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: MaryLouise