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Autore: Purple_Rose    02/04/2012    1 recensioni
Ed eccomi su Naruto! è la prima fic che faccio riguardo a quest'anime! Niente di particolare, la classica vicenda delle scuole: amicizie, amori, gelosie... un classico, insomma!
Scommetto che vorreste sapere qualcosa sulle coppie, vero? Beh... leggete e scopritelo! Buona lettura!
P.S. dimenticate le varie relazioni e le appartenenze ai villaggi, okay? Sarà una scoperta dopo l'altra!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 10: crollo

-Ripetimelo un’altra volta-
-Ancora? Basta, Sasuke! Sono stufo!-. Dormitorio maschile, pomeriggio inoltrato. In una stanza due ragazzi erano impegnati in ciò che si poteva definire “conversazione”:
-Solo un’altra volta!-
-Va bene...-. Essa consisteva nella richiesta continua di un serio moro e la risposta affermativa di un esasperato biondo. Esso, che aveva evidenti segni di nervosismo, sospirò pesantemente:
-Io, Naruto Uzumaki, nato nel Villaggio della Foglia, fedele ninja agli ordini dell’Hokage, non sono innamorato di Sakura Haruno, del Villaggio del Fiore-. Infatti il prototipo di conversazione era proprio questo: mentre alla notizia di una sezione di ripetizioni della rosa che Naruto era costretto a sorbirsi quest’ultimo era totalmente indifferente, forse un po’ annoiato, Sasuke fremeva di invidia, convinto che da un momento all’altro suonassero le campane di matrimonio per i due. Il pensiero era stato espresso anche ad alta voce:
-... ma ti senti quando parli? Guarda che deve solo ripetermi un paio di date, due o tre nomi incomprensibili e un numero imprecisato di capitoli! Ci metteremmo al massimo un’oretta neanche!-
-In un’ora possono succedere un sacco di cose-. Un altro sospiro uscì dalla bocca del biondo, che ormai aveva rinunciato a fare ragionare l’amico. Quando è serio e scostante lo detesto, ma adesso è perfino peggio! Mai questo pensiero era passato per la mente dell’Uzumaki:
-Senti, testa quadra...-
-Lascia stare, Sasuke, so che questa è la prima volta che ti innamori, ma cerca di darti pace, okay?-. Il moro respirò profondamente, calmandosi:
-... okay-
-Bene, allora vado, che altrimenti non supererò nessuna delle verifiche future!-. Così Naruto, infilando un libro dentro la cartella, accennò un saluto all’amico e si diresse verso il luogo predisposto per l’incontro: la biblioteca.
 
-Fantastico! Insomma, fantastico!-. Dormitorio femminile, pomeriggio inoltrato. Da una delle stanze non era difficile udire le voci entusiaste di tre ragazzine, che parevano aver appena ricevuto un paio di jeans firmati nuovi:
-Sakura, sono felicissima per te!-
-Grazie, Ino!-
-Lo siamo tutte, Saku!-
-Grazie Ten!-. La notizia era giunta solo quella mattina: la preside Tsunade aveva annunciato alla ragazza lo scarso rendimento scolastico del biondo e la sua necessità di essere seguito, almeno per il momento.
L’emozione di Sakura era passata per ben tre stadi: dapprima uno stato di incoscienza, misto ad incredulità. Poi è arrivato un momento di immenso stupore, ancora legato alla leggera inconsapevolezza della situazione. Infine il tutto era sfociato in un entusiasmo tremendamente evidente, fortunatamente manifestatosi solo in un momento di solitudine.
L’emozione era stata ampiamente condivisa dalle amiche, che ancora festeggiavano:
-Bene, ora devi solo capire qual è il modo giusto per dirglielo!-
-Va bene, ma come faccio a saperlo?-
-Solo tu puoi dirlo...-. Ino si esibì in un’esibizione teatrale, portando le mano al petto:
-L’amore è come un fiore, stupendo e magnifico se sai come farlo sbocciare, ma non ne troverai mai due uguali! Ognuno ha il proprio tipo, senza esclusioni, alla fine scoprirai qual è!-
-... com’è che non fai più il corso di teatro del villaggio?-. La bionda arrossì di imbarazzo:
-Ehm, mi distraevo troppo...-. Le due scoppiarono a ridere:
-Non facciamo fatica a crederlo!!!-
-Che cosa vorreste dire?-. Le tre rimasero a punzecchiarsi per un po’, finché la rosa si accorse dell’ora:
-Ehm, devo andare, è il momento...-. Le due amiche si fecero improvvisamente serie:
-Facciamo il tifo per te, Sakura!-
-Digli quello che provi!-. La ragazza dagli occhi smeraldo nascose il viso tra le mani, arrossendo di imbarazzo:
-Ma come faccio? Da che parte comincio?-
-Beh, potresti dargli un bacio!-. Il viso della rosa divenne completamente color porpora:
-MA COSA DICI???-. La ragazza dagli occhi celesti ridacchiò alla reazione:
-Tranquilla! Stavo solo scherzando!-. La bruna e la bionda sorrisero all’amica, che ricambiò e si diresse ancora titubante verso un posto in particolare: la biblioteca.
 
Il regno dei libri dell’accademia aveva il classico aspetto che una persona si potrebbe aspettare: un enorme salone trasformato in un labirinto di scaffali traboccanti di libri dall’aria vissuta. Tra questi cunicoli vi erano varie sedie predisposte accanto a pochi tavoli di legno, perfettamente in linea con il colore antico e spento dell’ambiente circostante.
Era deserto, non vi era nessuno studente, forse a quell’ora erano in giro per Garden Town o nei dormitorio. Sta’ di fatto che nessuno era presente in quel luogo.
Nessuno tranne una donna seduta dietro un bancone: i capelli marrone scuro quasi nero le incorniciavano delicatamente il viso fino al mento, gli occhi neri erano incredibilmente intensi e misteriosi, nonostante appartenessero ad una donna giovane.
Essa batteva qualcosa al computer che aveva di fronte, l’aria pareva completamente assorta. Solo il ticchettio dei tasti turbava il silenzio della biblioteca.
Ma questo presto cambiò, poiché dall’entrata emerse un ragazzo biondo dagli occhi azzurri. Esso non la smetteva di guardarsi attorno, come se quel luogo fosse agli angoli dell’universo. Forse lo era per lui. Quindi questa è la biblioteca... wow, ci sono un sacco di libri, molti più di quelli nel Villaggio della Foglia, credo... va beh, questo è il posto, ora devo solo aspettare Sakura!:
-Posso aiutarti?-. Naruto si riscosse dai suoi pensieri. La donna davanti a lui aveva alzato gli occhi e sorrideva, mostrando il suo carattere gentile:
-Scusi, lei chi è?-
-Io sono Shizune, la bibliotecaria. Se c’è qualcosa di cui hai bisogno chiedi pure-. Il biondo sorrise imbarazzato, non gli andava di contraddire una persona così gentile:
-Veramente io sono qui per delle ripetizioni...-. Ma Shizune parve capire all’istante:
-Ah! Quindi tu sei Naruto Uzumaki? La preside Tsunade mi aveva avvertito. Siediti pure dove vuoi-. Naruto annuì, ringraziando. Scelse un posto non visibile alla donna, preferiva che non vedesse fino a che punto arrivava la sua incompetenza scolastica.
Si sedette e rimase in attesa della sua “insegnante di sostegno”.
 
Non ci credo che lo sto facendo...poco lontano da biondo, dietro uno degli scaffali, stava Sasuke.
Sì, proprio il serio e freddo Sasuke. Credevo che fargli dire cento volte “io non l’amo” mi sarebbe bastato! Allora perché sono qui? Che amico che sono... ma devo sapere! Devo sapere!
Nonostante il giuramente, il moro proprio non ce l’aveva fatta a rimanere fermo immobile pensando alla sua bella in compagnia del suo migliore amico.
Insomma, che era testa quadra lo sapeva, lo sapevano tutti al Villaggio della Foglia; ma in fondo Naruto era un bel ragazzo, non si poteva negare questo fatto. Il che era insopportabile da digerire.
Rimango qui solo per controllare... appena Sakura inizierà a parlare di storia, Naruto inizierà a dormire ad occhi aperti, lei non se ne accorgerà e io me ne andrò! Farò così!
Eppure non vi era solo Sasuke a spiare la coppia... n-non ci credo che sono qui. Già, proprio così. La timida, paurosa e riservata Hinata era anch’essa dietro ad uno scaffale, diverso da quello di Sasuke, intenta ad ammirare il biondo da lontano e controllare lo svolgimento del suo incontro con Sakura. Non dovrei farlo, non dovrei! Non è bello spiare la gente! Però... però non ce la faccio a pensarli insieme da soli! È troppo! Però, appena ho controllato che non fanno niente di compromettente, me ne vado! Sì, me ne vado!
Neppure la mora aveva resistito pensando al suo principe con quella dama accanto.
Perché Sakura era carina, sì, molto carina. Anche più carina di lei, a suo parere. Questo fatto la rendeva nervosa.
E così, con due mori intenti a guardarli quasi senza sbattere le palpebre, anche Sakura arrivò in biblioteca, pronta a risolvere i problemi scolastici del biondo e i suoi problemi di cuore:
-Sakura, sono qui-. Naruto alzò la mano per farsi notare. La rosa lo notò e si sedette accanto a lui, posando la cartella sul tavolo:
-Bene, grazie per la tua disponibilità-
-Figurati, non c’è problema, me la cavo con i libri-. Sakura sorrise:
-Spero che te la cavi anche con la pazienza, sono un caso particolare!-. Entrambi ridacchiarono, cosa che non piacque ai mori che li guardavano. Entrambi non sentivano cosa si dicevano da quella distanza, quindi la loro visione era interpretabile in molti modi:
-Okay, allora iniziamo, Naruto?-
-Certo!-. I due estrassero dalle loro cartelle lo stesso libro: storia ninja. Mentre il libro di Sakura era pieno di appunti e il testo era evidenziato in varie parti, quello di Naruto sembrava appena aperto:
-Oh, non prendi mai appunti?-
-Ehm, no...-. Il biondo si grattò la nuca, sorridendo imbarazzato. A Sakura parve un’espressione tenerissima. Per un momento rimase ferma a guardarlo. Prima sembrava complicato dirglielo, adesso... è impossibile! Come faccio?:
-Sakura, ci sei?-
-Eh? Ah, sì... allora, inizia a sottolineare quello che ho evidenziato anche io-
-Okay-. Mentre il ragazzo eseguiva, la rosa non gli staccava gli occhi di dosso. Che cosa devo fare? Come faccio a dirglielo? -Beh, potresti dargli un bacio!-
Improvvisamente le parole dell’amica le risuonarono in testa, che venne scossa violentemente. Ma no! Cosa vado a pensare?
In effetti, da quando Ino le aveva detto quella frase, la sua ossessione era proprio quella. All’improvviso le sue labbra le erano sembrate così morbide e invitanti, tanto da spingerla a fare una sciocchezza... ma poteva?
Probabilmente no, ma l’impulso era forte. Solo il suo carattere riflessivo lo teneva a bada:
-Okay, ho fatto. Adesso?-
-Adesso dimmi cosa sai di preciso riguardo alla storia-
-Non molto, vediamo...-. Il biondo iniziò a spremersi le meningi, tirando fuori nomi di ninja abbastanza conosciuti, ma tutti solo del Villaggio della Foglia.
Mentre parlava, le sue labbra si muovevano con lui.
Pareva una cosa scontata da un osservatore estraneo, ma per Sakura era qualcosa che la smuoveva dal suo stato di calma apparente. Mio Dio, quanto vorrei... ma devo resistere! Devo... devo... devo... La rosa era tremendamente nervosa. Sentiva la ragione venire a meno, mentre l’impulso diventava troppo grande da sostenere. Per un attimo venne presa dalla ragione, che le diceva a chiare lettere “Sakura Haruno non fare quello che vorresti fare”. Così si calmò per qualche secondo:
-Naruto-
-Mm?-. Ma era bastato quel mugugno, quel piccolo verso a bocca serrata a far scattare tutto. La sua famosa ragione non parlò più, anzi la spinse verso l’obbiettivo.
E fu un attimo.
Sakura posò le sue labbra su quelle del biondo, premendo leggermente su di esse, gustandosi quel momento che tanto aveva agognato.
 
N... non è possibile... In quel momento lo stesso pensiero attraversò la mente di entrambi i mori.
La mente del ragazzo venne attraversata da una rabbia immensa nei confronti del migliore amico mentre quella della ragazza da una tristezza infinita riguardo al proprio sogno d’amore infranto.
Furono questi i sentimenti provocati da quel bacio
Entrambi diversi.
Ma nessuno positivo.
Sasuke non volle sapere altro e uscì dalla biblioteca senza farsi vedere da nessuno, gli occhi furenti di rabbia per la mancanza di fiducia alla quale aveva assistito.
Hinata era immobile, incapace di qualunque movimento, paralizzata da ciò che aveva visto e di cui sperava fosse solo un sogno.
No, un incubo.
N-Naruto... tu...
Al biondo erano serviti un paio di secondi per capire ciò che stava accadendo. Preso da un momento di lucidità si allontanò velocemente dal viso della rosa, la quale probabilmente aveva le idee più chiare di lui:
-Sakura, cosa...?-. Era esterrefatto. Una ragazza mi ha... mi ha baciato?! Insomma, certo, sognavo la cosa, ma non con Sakura!... non dirmi che...?!:
-Naruto... tu mi piaci tanto, sono innamorata di te-. Gli occhi azzurri del ragazzo si spalancarono quasi completamente. Proprio come pensavo, io queste cose le vedo solo nei film! Ma nella vita reale... così non va bene!
I suoi pensieri furono interrotti da un rumore.
Un libro.
Caduto a terra.
Naruto seguì con gli occhi il rumore e si bloccò davanti ad una figura.
No... non lei... non adesso:
-Ciao, N-Naruto...-. No, non Hinata!:
-Hinata, posso spiegare!-. In realtà non era così, ma era facile immaginare il pensiero di un osservatore estraneo alla vicenda:
-Certo, è chiaro... vi auguro tanta felicità insieme!-. La mora non poté trattenere le lacrime che piano piano iniziarono a bagnarle il viso. Tentò di nasconderle con le mani, ma alla fine rinunciò, uscendo velocemente dalla biblioteca.
Naruto si sentiva un vero mostro. La sua Hinata piangeva per lui...:
-Hinata! Aspetta!-. Sakura non sapeva cosa pensare:
-Na... Naruto?-. L’interpellato si voltò lentamente verso di lei, gli occhi velati d’odio:
-è tutta colpa tua se lei sta piangendo! È TUTTA COLPA TUA!-. Così anche lui uscì dalla biblioteca, il pensiero rivolto alla mora.
Alla fine Sakura era rimasta da sola. Sola, a piangersi addosso. Lo sapevo! LO SAPEVO! Io non gli piaccio! Non è innamorato di me! E io che credevo che potesse finire come in una fiaba! Sono proprio una STUPIDA!
E in quel momento, all’interno di quel salone pieno di libri antichi, il ticchettio dei pulsanti del computer non era più l’unico suono udibile.
Vi era anche i singhiozzi di una ragazza, che piangeva per un amore non corrisposto.
Certo non poteva sapere che quel bacio.
Quell’unica singola pressione.
Aveva provocato un crollo.
Così è l’amicizia.
Come un castello di carte.
Basta un piccolo soffio per far crollare tutte le sue carte. 

  
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