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Autore: Violet Tyrell    02/04/2012    10 recensioni
Le tenebre non sono necessariamente il male; lo sa bene Anastasia Silente, figlia di Aberforth e nipote del celebre zio Albus con cui vive da anni. Anche lei destinata ad un futuro brillante, ben presto scopre quanto può essere lusinghiero l'abbraccio dell'Oscurità.
Un desiderio che arriva da dentro, o che è stato abilmente risvegliato in virtù di un amore che profuma di morte?
Anastasia sa quanto può essere crudele ed ingiusta la vita, da quando ha visto una parte della propria esistenza cambiare sin dall'infanzia; durante gli anni della scuola - vissuti sotto il pesante fardello di una parentela prestigiosa - si avvicina proprio a lui, Tom Orvoloson Riddle, sorda agli appelli di saggezza dello zio.
Una scelta che potrebbe portarla ad abbandonare quei principi che credeva così saldi, e tutto pur di evadere da un'esistenza che sembra già monotamente tracciata. Molto meglio farsi consumare dalle fiamme di un sentimento strano, forse pure malato, che rimanere inerte, ad osservare la vita al di là di una finestra.
Personaggi - Anastasia Silente ( OC) , Tom Orvoloson Riddle , Albus e Aberforth Silente e altri pg(Lumacorno e vari OC)
Partecipa al contest di Charlotte McGonagall "Chi ha paura delle Mary Sue"
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Altro personaggio, Nuovo personaggio, Tom O. Riddle
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Buon sangue non mente'
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Profumo di tenebra capitolo 8 Angolo di benvenuto -
 
Ciao cari, ieri sera non ho potuto aggiungere le note a causa di un problema: la mia chiavetta era inaspettatamente defunta, facendomi perdere tutto - quasi - il materiale che avevo sopra. Certo, questi capitoli la giudicia li ha già, tuttavia comprenderete che rabbia ho addosso.
In ogni caso eccoci di nuovo qui^^ nuova chiavetta(senza tutto il mio materiale T__T) perciò dovrei riuscire a scrivere di nuovo.
Mi necessita il vostro aiuto, cari amici! Perchè? Beh, vorrei cambiare il mio nickname, essendo questo troppo legato al fandom saint seiya: avete dei suggerimenti?! se si, sono qui^^
Inoltre vi informo che la storia qui presente è stata cambiata in maniera radicale nel finale: questo perchè la sottoscritta non aveva calcolato un fattore importante(che voi dovete ancora leggere^^) che va a incidere in maniera pesante^^ In ogni caso spero vi piaccia!
Buona lettura!

 






Profumo di tenebra

10- Capitolo 9

 
Anastasia capì subito che quell'anno sarebbe stato difficile da portare a termine; come previsto, Narkissos Malfoy si rivelò una spina nel fianco già dal viaggio in treno, tanto che la ragazza aveva già notato che il giovane la stava spiando dall'esterno dello scompartimento, ed era una sensazione spiacevole. Per fortuna come ogni anno, arrivavano tutti gli amici a farle gli auguri di compleanno, così riuscì a sottrarsi alla sua presenza in fretta.
La ragazza osservò il gruppo di studenti del primo anno in fila, dicendosi che non vedeva l'ora di mangiare; come sempre suo zio era in piedi vicino allo sgabello del Cappello Parlante, in attesa di iniziare lo Smistamento.


Un bel dì voi mi osservaste
e, sgomenti, vi preoccupaste.
Ah, allor lui è Messer Cappello
che del nostro cuor osserverà ogni fuscello!
Non sarò lindo, né certo bello,
ma poco tonto e sveglio, più sagace di qualsivoglia cervello
di questo io posso, staten certi, rassicurarvi
se via non c'è per tranquillizzarvi!
Giunge dunque un nuovo anno
dove ancor ci è ignoto l'inganno,
ma nel cuor e nella mente io m'immergerò completamente
fin a trovar dentro di voi un luogo in cui far voi dimorar eternamente.
Cuor di Grifondoro dorme in voi
eterna dimora di ardimentosi eroi,
ove il coraggio e l'onore la fan da padrone, che rarità
e il buon Godric il vostro lume sarà in verità.
Animo di Tassorosso dorme dentro la vostra mente
da sempre custode di lealtà mai carente,
ove indiscussi i sentimenti d'amicizia trovan giusto spessore
con l'infinita gioia della guida di Tosca, che sul suo sentiero vi renderà onore.
O forse la mente di Corvonero in voi sarà degna dote
per un cammino arduo e pieno di brillanti note,
uno splendente rifugio glorioso
per chi di Priscilla sarà l'allievo orgoglioso.
Ed infine di Serpeverde sia la mera ambizione
unita ad una mia brillante intuizione,
dimorando dove la pura e lucente gloria
di Salazar sempre sia evidente storia.
Venite dunque senza paure,
con me sarete in mani sicure
e mettetemi in capo all’istante
perché io sono un Cappello Parlante.


"Ho sentito che hai litigato con Tom". Caroline si sporse leggermente verso di lei mentre la cerimonia cominciava; Anastasia si chiese di cosa l'amica stesse parlando, mentre osservava distrattamente le facce spaventate e ansiose dei nuovi studenti. "Me l'ha detto Elizabeth Starry: ha detto che lui ti ha chiesto di andare insieme alla festa di Lumacorno, e tu gli hai risposto in tono sgarbato. Ma ti ha dato di volta il cervello?! Tom Riddle ti chiede di uscire con lui... e tu RIFIUTI?"
Evangeline trattenne una risata, mentre Anastasia annotava mentalmente di lanciare una fattura a Liz: la nuova Caposcuola le era sempre stata simpatica, nonostante la sua appartenenza ai Tassorosso e un carattere decisamente poco carismatico, eppure nel giro di due minuti la detestava. "Sai perché Tom Riddle mi ha chiesto di accompagnarlo alla festa di Lumacorno? Perché non vuole andarci con te, Caroline, non riesce a sopportarti... Inoltre non è certo obbligatorio che io accetti un invito solo perché tu credi che Riddle sia l'unico maschio della scuola".
Anastasia si pentì immediatamente di aver parlato: la faccia dell'amica era sconvolta e lei sapeva che Tom non aveva mai detto apertamente di detestare Caroline. Certo, era risaputo, ma non era mai stato esplicito. Inoltre si chiese da dove venisse tutta quella rabbia repressa che la invadeva; indirettamente era colpa di Tom, e lei lo sapeva, ma non era il caso di prendersela con le amiche. Pensò di scusarsi, ma la ragazza le rivolse uno sguardo carico di disprezzo, e pure Evangeline e Tiffany la guardavano come a volerla rimproverare.
Durante il banchetto non riuscì neppure a godersi le pietanze: infatti a un certo punto alzò lo sguardo, e si trovò a incrociare quello beffardo di Tom. Non aveva idea da quanto la stesse osservando, ma era più che sicura che stesse ridendo di lei.
Quello era decisamente troppo.
"Primo anno, da questa parte" disse con voce autoritaria, la stessa che utilizzava quando si trovava sul campo da Quidditch: per fortuna la serata era finita in fretta, così da poter adempiere ai propri compiti di Prefetto assieme a Jordan Baston, suo compagno di Casata che aveva il suo stesso ruolo.
In dormitorio incrociò Caroline e stava per scusarsi, quando l'amica le parlò con voce tagliente. "Sei una bugiarda! Ho chiesto a Tom se è vero che mi detesta, e ha assicurato che non è proprio così; ha detto che probabilmente sei ancora scossa per la rottura con Malfoy, per quello voleva essere gentile e si è offerto di accompagnarti alle riunioni con Lumacorno... Sei patetica, uno cerca di aiutarti e tu lo pugnali alle spalle!"
Grazie, Riddle.
Anastasia era sconvolta da quelle parole, anche se avrebbe dovuto immaginare che Tom non avrebbe mai ammesso di odiare Caroline. Come primo giorno era andata male, tanto che quando si mise a letto - sempre lasciando che la lunga chioma bionda ricadesse a terra - cominciò a chiedersi perché sembrava che all'improvviso tutto fosse destinato ad andare storto.


"Fai un respiro profondo...Ecco,brava..." La voce che le giunse alle orecchie risuonava ovattata, mentre Anastasia si chiedeva che cosa stesse accadendo; l'immagine che i suoi occhi le rimandava era sfocata, ma poteva distinguere i lineamenti di qualcuno a lei noto.
Eppure in quel momento non riusciva ad assegnargli un nome: la testa era pesante, ma non si rese conto che quella stessa persona gliela stava tenendo sollevata. Si sentiva annegare, aveva freddo e non capiva.
"Per fortuna sei arrivato in tempo, Tom. Il tuo intervento è stato fondamentale". Perce Weaver si rialzò, sentendo le ginocchia protestare per il lungo contatto con il terreno: aveva la veste da Guaritore macchiata da fango e sangue, ma quello era per lui un dettaglio davvero trascurabile. Alzò lo sguardo sul ragazza e si disse che anche lui non era presentabile, poi tornò a muovere la bacchetta verso la ragazza distesa a terra. "Si rirprenderà completamente, forse dovrà solo perdere le lezioni per un paio di giorni".
Tom si asciugò la fronte con il mantello, senza potersi impedire di sentirsi sollevato: le emozioni violente di quei minuti lo avevano sopraffatto, ed era contento che ci fosse Weaver a occuparsi di Anastasia. La ragazza era ancora tanto pallida da sembrare morta, ma le sue funzioni vitali parevano essere state normalizzate dagli incantesimi del Guaritore; solo in quel momento si accorse di avere i vestiti completamente fradici e macchiati dal sangue della ragazza. Osservò i palmi delle mani, notando un taglio profondo che venne immediatamente curato da Weaver.
"Tom, per favore, avvisa il Preside. Mi occupo io di lei, la porterò immediatamente in infermeria, anche se il peggio è passato. Va solo trovato il colpevole". L'uomo agitò la bacchetta e fece apparire una barella, per poi allontanarsi velocemente verso il castello. Tom rimase fermo per alcuni istanti, cercando di riprendere il controllo.
Caroline Wallace. Lui e Malfoy l'avevano vista allontanarsi con aria sospetta dal Lago Nero, e poco dopo era stata raggiunta da Druella Rosier e Dragomir Lestrange. Aveva lasciato che Narkissos si occupasse di seguire il gruppo per punirli - come suo dovere di Prefetto - mentre lui si era diretto verso il Lago, nel tentativo di capire che cosa potesse attirare la Corvonero fuori dalla scuola poco prima dell'ora di cena.
Il sole stava già rapidamente calando, ma le macchie di sangue sulla riva lo avevano attirato, così come il fermaglio a forma di farfalla che galleggiava in acqua. In quel momento si era sentito trafiggere da qualcosa di gelido e affilato, comprendendo che da qualche parte doveva esserci Anastasia. Homenum Revelio gli aveva confermato la presenza di un'altra persona, ma prima che potesse capire che doveva guardare in acqua, erano trascorsi alcuni minuti. Ad attirarlo erano delle strane bolle sulla superficie del Lago, tanto che si era soffermato a fissarle per alcuni istanti.
In quel momento era giunto Narkissos, trafelato e tallonato dalla Rosier e da Lestrange: erano riusciti a convincere Caroline a rivelare ciò che aveva fatto, così Tom aveva deciso di non perdere tempo prezioso.
Non aveva neppure ascoltato gli avvertimenti dei tre compagni: si era gettato in acqua senza riflettere, cercando solo di impedire ai vestiti di ostacolarlo nella discesa. Solo ora, a mente fredda, si chiese quale folle impulso l'avesse indotto ad affrontare le creature marine che abitavano nel Lago per riportare in superficie Anastasia. Tom era certo che non avrebbe mai scordato l'espressione della ragazza che scivolava sempre più verso il fondo, Schiantata e legata, con un peso legato alle caviglie che le impediva di risalire, non poteva muoversi.
Non era stato semplice liberarla: con la bacchetta era riuscito se non altro a distruggere quei pesi, ma la mancanza di ossigeno rischiava di diventare problematica. Solo una volta fuori dall'acqua si era accorto che non aveva fatto tutto da solo: gli altri tre erano andati a chiamare il Guaritore, che aveva agito con prontezza.
Si guardò la divisa, rovinata dal sangue di Anastasia e dal fango su cui era rimasto adagiato per quella mezz'ora, la più lunga e terrificante della sua vita; a parte la ferita alla mano, era illeso. L'acqua gelida lo aveva sopraffatto per alcuni istanti, ma sapeva che avrebbe risolto il problema con un semplice bagno caldo. Solo dopo alcuni minuti si avviò verso il castello, diretto alla torre che ospitava l'ufficio di Armando Dippet; i suoi compagni avevano avuto il compito di avvisare i professori Lumacorno e Gaiamens, come direttori delle due Case, pertanto presto tutto sarebbe stato risolto.

Narkissos accolse con sollievo il silenzio della biblioteca; posò le proprie cose su un tavolo, cercando di dimenticare le urla di Caroline che fino a poco prima avevano straziato l'aria.
Non che gli importasse qualcosa di quella sciocca ragazza, ma aveva seriamente creduto che Tom l'avrebbe uccisa; lui per primo aveva sperimentato sulla propria pelle la crudeltà del compagno di Casa, eppure il trattamento riservato a Caroline era stato - se possibile - di gran lunga peggiore di quanto aveva subito lui.
Non c'erano dubbi sulla sua colpevolezza, ma non avrebbe mai immaginato che la sua ira potesse toccare punte tanto alte. Lui e Mulciber avevano fatto come Tom aveva richiesto, ovvero portargli Caroline così da poterla interrogare; naturalmente avevano capito entrambi che le domande di Tom non sarebbero state come quelle che gli insegnanti ponevano durante le lezioni. Narkissos era rimasto a guardare mentre il corpo di Caroline veniva straziato dalla maledizione Cruciatus, chiedendosi che cosa lo spingesse ad agire con tanta violenza.
"Ciao, ti disturbo?" Il ragazzo alzò lo sguardo, incontrando quello di Evangeline Carroll, che si era appena rivolta a lui. Non l'aveva sentita arrivare, ma non aveva molta importanza: le fece cenno di sì quando percepì la domanda implicita della giovane, che attendeva il permesso per sedersi al suo stesso tavolo. Narkissos aveva già notato come altri studenti avessero occupato gli altri posti, e conosceva abbastanza Evangeline da sapere che non gli avrebbe dato alcun fastidio: era silenziosa per la maggior parte del tempo e se si era seduta lì con lui, era stato solo perché non poteva isolarsi come avrebbe voluto.
"Come sta Anastasia?" Il ragazzo lo chiese piano, dopo alcuni minuti di silenzio, anche se non era realmente intenzionato a saperlo; lo aveva parzialmente sconvolto scoprire quello che Caroline aveva fatto, ma non era poi così preoccupato. Tutto sommato tra lui e Anastasia non c'era mai stato un vero e proprio confronto, si erano complicati la vita a vicenda in quei tre mesi dall'inizio della scuola. A volte gli sembrava ancora incredibile che solo un anno prima riuscivano a sopportarsi, ma doveva riconoscere che non c'era mai stato un reale interesse da entrambe le parti. Certo, l'aveva voluta, ma non al punto da sentirsi angosciare nel caso le fosse accaduto qualcosa - come, appunto, era successo in quei giorni.
Evangeline inclinò leggermente la testa e Narkissos ebbe l'impressione che la ragazza lo stesse valutando. "Weaver l'ha dimessa proprio stamattina, ma è rimasta su in Torre. Credo non comparirà a lezione per il resto della settimana". La ragazza non disse che lei e Tiffany avevano convinto Anastasia a decidere in quel senso, di modo che l'amica potesse godere del lungo fine settimana. Avevano anche rimandato la partita di Quidditch contro i Tassorosso, che si sarebbe svolta il giorno prima dell'inizio delle vacanze di Natale.
Il ragazzo si limitò ad annuire, ma la sua mente era tornata al ricordo di quanto visto. Faticava ancora a credere che fosse stato davvero Tom Riddle a gettarsi in acqua per salvare Anastasia; lui non l'avrebbe fatto, ma fino a quel momento non avrebbe creduto che proprio il compagno fosse capace di un gesto del genere.
Ancora se ne chiedeva la ragione, anche se parzialmente aveva già la risposta: sapeva che Tom considerava la ragazza una sua proprietà personale, ma gli sembrava che quel gesto esulasse molto da una definizione del genere. Più volte aveva pensato che Tom volesse semplicemente appropriarsi di Anastasia, forse ne desiderava addirittura il possesso fisico - cosa che non l'avrebbe sorpreso, in fondo la sua ex ragazza era decisamente un bel bocconcino -, ma mai avrebbe pensato che potesse realmente fare un gesto simile.
In un certo senso era convinto che lo stesso Tom non fosse consapevole di quanto provava; inaspettatamente sorrise, come se non potesse trattenersi. Tom Riddle, così freddo e impassibile, che non esitava a gettarsi in soccorso di una ragazza in punto di morte.
Se non era amore quello...
Era divertente, e se il compagno di Casa fosse stato diverso, lo avrebbe anche preso in giro, facendoglielo notare. Invece non avrebbe detto nulla, ben sapendo che Tom non avrebbe esitato a ricordargli chi comandava.
"Sai, non avrei mai creduto che Caroline arrivasse a tanto... Posso capire il suo desiderio ossessivo di farsi notare da Tom, ma..." Narkissos alzò lo sguardo su Evangeline, che aveva appena esposto il proprio punto di vista; la ragazza era incerta, come se non riuscisse davvero a capire. Pure lui era rimasto colpito da un'azione tanto cruenta. "La gelosia è proprio una brutta bestia, ma ha superato i limiti... Da quello che ho capito, credo sia rimasta offesa nel rendersi conto che Anastasia aveva attirato l'intenzione del suo innamorato. Certo, Riddle non ammetterà mai di essere interessato, ma credo sia palese... dopo quanto ha fatto".
Evangeline annuì, ma si sentiva depressa. Caroline aveva accennato a una cosa grossa poco prima di fare quel gesto, e lei non aveva minimamente sospettato le sue intenzioni; era sempre stata tranquilla, anche se in quelle settimane si era accorta dell'odio con cui squadrava Anastasia ogni volta che la vedeva parlare con Tom.
Qualcosa si era rotto, ma sicuramente senza la frase pronunciata dalla stessa Anastasia il primo giorno di scuola, nulla sarebbe accaduto; sospirò profondamente, sentendosi scoraggiata. Narkissos fu però attirato dall'espressione vagamente compiaciuta sul volto della ragazza; la guardò con aria interrogativa. "Ecco, non rido di quanto successo, ma... Sono sempre stata convinta che a Tom piacesse Anastasia, sono anni che glielo dico, ma non mi ha mai creduto. Avrei voluto vedere la sua espressione quando le hanno detto che è stato proprio lui a salvarla".
In quel momento, Narkissos si rese conto della profonda differenza che c'era tra ragazzi e ragazze: lui neppure per un istante aveva creduto che il ragazzo avesse compiuto quel gesto per amore anzi, anche se indubbiamente l'interesse era palese. Invece Evangeline non esitava a vederlo come un eroico modo di farsi notare; doveva tuttavia condividere il suo pensiero, Tom non si sarebbe mai esposto per nessuno senza uno scopo.
Interesse, in quel caso, anche se non lo avrebbe mai ammesso. Alzò lo sguardo e vide la luce del sole filtrare dalle finestre; da dove fosse spuntato l'istinto di chiedere a Evangeline di accompagnarlo fuori dalla scuola a prendere un po' d'aria non ne aveva idea, ma pochi minuti dopo entrambi si lasciarono alle spalle la biblioteca e le situazioni angosciose di cui avevano discusso.


Anastasia percepì il proprio corpo libero da tutte le invisibili catene che l'avevano avvolta in quelle settimane; era servito un episodio del genere per farle dimenticare di colpo tutto ciò che aveva reputato importante.
Già da due giorni era uscita dall'infermeria, ma neppure per un istante aveva pensato di comportarsi nel pazzo modo che l'aveva contraddistinta: non andò a cercare Narkissos Malfoy per punzecchiarlo, né si sfogò con i Grifondoro del primo anno quando incontrava Tom o Caroline per la scuola. In un certo senso doveva ringraziare l'amica per quel gesto, anche se avrebbe voluto ammazzarla.
Per la prima volta aveva davvero compreso cosa significava trovarsi a un passo dalla morte; anche se le ferite erano scomparse, nella mente era ancora tutto ben scolpito, tanto che la ragazza continuava a percepire l'agonia di quei momenti. Non ricordava tutto, ma era certa di essere stata colpita alle spalle mentre osservava il tramonto: aveva trovato molto romantica l'atmosfera lugubre del cielo a chiazze scure che inghiottiva quel sole timido che faceva capolino. Il cielo preannunciava una nevicata, ma fino a quel momento non era accaduto; un tonfo e poi nulla, anche se non aveva del tutto perso conoscenza se non dopo essere stata gettata in acqua.
Si sedette sulla poltrona, osservando la statua di Priscilla Corvonero, come sempre incantata di fronte alla magnificenza della donna che aveva dato il nome a quella Casata, e un pezzo di sé alla scuola. La storia dei fondatori di Hogwarts l'aveva sempre affascinata, ed era intimidita dall'aura di potere che emanavano nonostante fossero morti da secoli; la professoressa Gaiamens, pensò Anastasia, era la donna ideale per dirigere la loro Casa e ne aveva avuto l'ennesima prova quando si era occupata di quella spiacevole storia.
Caroline era stata espulsa proprio il giorno precedente, dopo aver confessato le proprie azioni: inoltre aveva saputo che ci sarebbero state anche delle conseguenze a livello penale, dal momento che aveva agito mettendo a repentaglio la vita di una persona. Anastasia ancora faticava a credere a quanto accaduto: era la stessa ragazza con cui aveva trascorso quasi sette anni, quella che aveva cercato di ucciderla?
E tutto per gelosia.
Non aveva alcun dubbio, anche se in parte si sentiva colpevole; se non l'avesse istigata a inizio anno, forse nulla sarebbe accaduto. Una chiacchierata con lo zio l'aveva comunque convinta a non addossarsi del tutto la responsabilità delle azioni: in fondo non aveva fatto nulla per alimentare la rabbia di Caroline, né si poteva giustificare un gesto simile. Anastasia aveva saputo che lo zio si era intrattenuto personalmente con Caroline, forse per capire che cosa l'aveva spinta a quello, ma nessuno sapeva dire cosa si fossero detti.
La ragazza si alzò di scatto dalla poltrona, consapevole di dover fare immediatamente una cosa; fino a quel momento aveva accuratamente evitato di farsi vedere per la scuola, ma sapeva di dover assolutamente cercare Tom. Era stato uno shock scoprire ciò che il ragazzo aveva fatto e non sapeva che cosa dirgli; dalle parole laconiche di Weaver, aveva saputo che di tanto in tanto era anche comparso in infermeria, ma Anastasia era certa che fosse stato solo perché come Caposcuola era un suo dovere accertarsi della gravità della situazione.
Da un lato, però, sapeva anche come lui non fosse assolutamente il genere di persona in grado di compiere un gesto tanto impressionante; corse per i corridoi della scola, decisa a trovarlo. Non aveva idea di dove fosse in quel momento, ma era anche a conoscenza della parola d'ordine per accedere alla Sala Comune dei Serpeverde, e se ne sarebbe servita, se necessario. La sua speranza era però quella di trovarlo prima; non voleva piombare in piena notte in un luogo a cui non avrebbe dovuto avere l'accesso.
Tom era di guardia, il rumore dei suoi passi era come sempre impercettibile; sapeva come muoversi senza attirare l'attenzione, anche quando non era importante. Si muoveva in maniera meccanica, senza un vero e proprio interesse: sperava di non incontrare nessuno quella notte non aveva neppure voglia di punire qualcuno.
Era stanco, anche se esteriormente nessuno avrebbe potuto immaginarlo; alzò lo sguardo, puntando d'istinto la bacchetta in avanti. Si rese conto che si trattava di Anastasia solamente dopo alcuni istanti; abbassò il braccio, ma le rivolse ugualmente un'occhiata gelida.
Era tutta colpa di quella ragazzina se non si riconosceva più: in quei giorni ci aveva pensato a lungo ed era giunto alla conclusione che quella situazione lo snervava troppo per poter essere tollerata. L'episodio del salvataggio - come ormai era conosciuto a scuola - lo aveva reso consapevole dell'effetto devastante che Anastasia aveva su di lui, ed era giunto il momento di porvi fine.
Anche in maniera drastica, se necessario. Per quanto certo che la ragazza pendesse dalle sue labbra, l'atteggiamento scostante con cui lo trattava da settimane non era accettabile. Si mosse nella sua direzione, ben deciso a sfogare la sua ira su di lei; non che fosse stata del tutto maleducata, ma non aveva gradito il fatto che Anastasia avesse avuto l'ardire di prendersi gioco di lui.
E lo aveva fatto in tanti modi: non aveva accettato di accompagnarlo alle serate che Lumacorno era abituato a dare - dimostrandogli così di non avere nessuna paura di lui -, oltre a evitarlo quasi del tutto durante quelle settimane. Durante le riunioni del loro gruppo parlava di rado, e mai con lui, a meno che non fosse interpellata.
Nessuno lo poteva snobbare a quel modo, tanto che si era divertito in fondo ad aizzare indirettamente Caroline, pur senza prevedere che la ragazza avrebbe perso il controllo. Quasi sorrise nel ricordare la sensazione piacevole che l'aveva invaso durante la cruenta tortura che le aveva impartito; inoltre aveva provveduto a manipolarla affinché non esitasse a confessare quanto fatto e a eliminare il ricordo della tortura.
"Non dovresti essere nel tuo dormitorio?" La sua voce risuonò inflessibile in quel corridoio deserto e la ragazza annuì; in un certo senso sembrava tornata quella di sempre, anche se lui non aveva ancora capito cosa di preciso l'avesse resa tanto scostante.
La scoperta dell'Horcrux, forse, oppure c'era altro? "Sì, lo so, ma ti cercavo per..." La voce della ragazza si ruppe, mentre cercava le parole giuste da dire: si sentiva osservata e non poteva fare a meno di sentirsi a disagio, sottoposta allo sguardo indagatore di Tom.
Il ragazzo non aveva gradito neppure il fatto che Anastasia non l'avesse ringraziato per averla salvata; in un certo senso quel modo di fare l'aveva convinto che utilizzare la ragazza sarebbe stata la cosa giusta da fare. Non gli sarebbe neppure servito molto, e poi se ne sarebbe sbarazzato... Aveva quasi pensato di utilizzare il suo Basilisco, ma era pericoloso, con Albus Silente in circolazione, oltre a essere una soluzione forse troppo radicale per il momento.
Era talmente immerso nei propri pensieri che rimase colpito nel rendersi conto che la ragazza l'aveva abbracciato: per un momento l'espressione di sorpresa nei suoi occhi fu perfettamente visibile, anche se Anastasia non avrebbe comunque avuto modo di poterla notare.
Non si era aspettato quel gesto, non in un quel momento, anche se doveva riconoscere che faticava a immaginare una simile evoluzione della situazione, anche se fosse accaduto in un'altra occasione. All'improvviso l'aria parve essersi riempita di un profumo che fino a poco prima non c'era.
Viole. Ancora quelle dannatissime viole.
Si scostò rapidamente, squadrando la ragazza con un'espressione talmente inflessibile da risultare immobile; Anastasia si era aspettata quella reazione, anche se non era pentita di quanto fatto. “Prima che mi lanci qualche maledizione, sappi solo che era un gesto di ringraziamento per quello che hai fatto. Ho provato anche a scrivermi un discorso, ma credo che questo renda precisamente ciò che non riuscirei a dire”.
Se arrossisco ora, giuro che mi uccido da sola!
Tom osservò la ragazza, dicendosi che sicuramente doveva essere stata Confusa da qualcuno, probabilmente da quanto accaduto; si sentì improvvisamente meglio nel rendersi conto di non percepire più quell'essenza nell'aria e ne dedusse di averla semplicemente immaginata. La scoperta non lo rendeva tranquillo, al contrario, era ancora più furibondo di prima e deciso a vendicarsi.
Doveva pur pagare in qualche modo, nessuno poteva permettersi di riuscire a soggiogare le sue emozioni – seppur in modo parziale – e cavarsela tranquillamente. Era solamente colpa sua, ne era sicuro, e lui avrebbe approfittato della situazione senza farsi scrupoli. “Ho fatto solo quello che dovevo, non mi interessa essere ringraziato”.
La ragazza non disse nulla, chiedendosi se non l'avesse offeso in qualche modo, ma non disse altro. “Ora ti consiglio di tornare al tuo dormitorio, prima che mi venga voglia di azzerare la clessidra di Corvonero” disse Tom, osservandola allontanarsi di fretta. Si tastò il punto della guancia dove la ragazza l'aveva sfiorato con le labbra: perché se ne accorgeva solo in quel momento?




Angolo Autrice_

Allora per questo capitolo ho riflettuto davvero a lungo, ritengo ci siano alcune cose da spiegare:
-ho saltato la descrizione di quasi tre mesi di scuola, preferendo riassumerla nelle parole di Tom, Narkissos e anche Anastasia poi. Se ne deduce che Caroline abbia quindi agito per gelosia, stuzziacata parzialmente dallo stesso Tom, ma soprattutto dall'invidia. Più avanti se ne saprà anche qualcosa in più, anche se mi sembra chiaro che la rottura tra le due amiche sia totale. Tu considera che, inizialmente, doveva andare tutto in modo diverso e Caroline doveva pure morire.
Se non ho descritto nel dettaglio è perchè mi è stato ricordato(dalla mia coscenza xd) che il rating è entro l'arancione, e sicuramente questo episodio sarebbe sfociato nel rosso zizi.

-il gesto di Tom. Ecco, questo è ciò che mi preoccupa, ma credo di aver fatto capire finora che lui comincia a essere vagamente interessato ad Anastasia... Non dico che si preoccupi, ma di certo non resta del tutto indifferente. In realtà non so come spiegarlo, credo che il suo punto di vista mostri chiaramente ciò che intendo^^ in pratica lui prova qualcosa, ma senza capire cosa, finchè non comprende, ma solo dopo.

Il resto credo sia chiaro u.u ci vediamo al prossimo :=)  
 La canzone del Cappello è mia, in ogni sua parte. Se proprio vi piace e vorreste sfruttarla nelle vostre storie, siate tanto gentili da domandarmelo prima :=) qualcuno forse la conosce dal momento che l'ho inserita anche nella long di Lucius e Narcissa e Northern Star , mi seccava inventarne un'altra XDDDDD

Per il prosimo aggiornamento, ci vediamo attorno a domenica sera^^



   
 
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