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Autore: Contessa    02/04/2012    2 recensioni
Hermione sbatté un tacco per terra, arrabbiata.
“Bene. Benissimo. – disse raccogliendo da terra la propria borsa. – Me ne andrò io, brutto… brutto maleducato! – la aprì frettolosamente e cercò d’infilare dentro il foglio. La richiuse con uno scatto, senza accorgersi che il foglio aveva fluttuato per un paio di secondi nell’aria prima di atterrare sul pavimento. – Goditi la stanza, maleducato!” urlò prima di andarsene in tutta fretta.
Draco alzò un’altra volta le spalle. Si avvicinò al foglio e lo raccolse; era una lettera.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo XIII

 

 

 

25/5/1999

 

“Ciao. – disse Hermione quando Draco entrò nella stanza. – Grazie per il… pagamento.”

“Avresti preferito del vile denaro?”

“Oh, no, le caramelle vanno benissimo. Ho rimpicciolito il pacchetto e l’ho infilato nella borsa.”

“Quindi oggi, a Storia della Magia…”

Hermione arrossì appena.

“Diciamo che potrei aver mangiato un paio di caramelle durante la lezione.”

“Un paio?” le chiese Draco sedendosi vicino a lei.

“Vabe’, quattro. Sono troppo buone, dove le hai prese? A Mielandia non le vendono.”

“In un negozietto a sud di Londra, e non puoi immaginare quanto ci ho messo a trovare un posto che le facesse; a quanto pare la gente preferisce il brivido delle Gelatine Tuttigusti +1 piuttosto che delle semplici caramelle monogusto.”

“Grazie. Davvero. – disse Hermione con un sorriso sincero ed emozionato. – Anche se avresti potuto variare un po’, eh; solo arancia…”

“Ma non sono tutte all’arancia. – ribatté Draco. Lei gli lanciò un’occhiata perplessa. – Ne ho messa anche una al miele.” disse con un ghigno.

“Oh, la troverò prima di quanto immagini.” replicò lei infilando una mano nella borsa.

 

***

 

27/5/1999

 

“Posso farti una domanda?” le chiese Draco all’improvviso. Hermione alzò lo sguardo dal libro di Erbologia; una leggera brezza mosse le foglie dell’albero sopra di loro.

“Certo.”

“Qual è il tuo colore preferito?”

“Come, scusa? Credevo volessi chiedermi qualcosa di Erbologia.”

“Ah, no, no. Non ne ho bisogno.”

“Sicuro? Mancano solo-“

“Undici giorni all’inizio degli esami, lo so.”

Hermione sbuffò.

“E’ l’azzurro. Be’, non proprio solo l’azzurro, a dire il vero; mi piacciono tutte le sue tonalità, dal cielo al mare. – e quella punta di azzurro nei tuoi occhi grigi quando c’è il sole. – A casa la mia camera è tutta azzurra. E tu?”

“Oh, la mia camera ha una vecchia tappezzeria orrenda.”

“Intendevo il tuo colore preferito.”

“Ah, il verde. – disse subito Draco convinto. All’inizio non si accorse neanche di mentire.  –Ma non quello di Serpeverde, quello è troppo scuro. – rosso, come le tue labbra che mordicchi mentre studi. – Mi piace il verde chiaro, del prato intorno a Malfoy Manor, dei giardini… - le labbra con cui mi parli nella realtà e mi baci solo nei sogni... – E poi il verde dell’acqua di alcuni fiumi.”

“Preferisci andare al mare o in montagna?”

“Ho sempre passato tutte le estati a Malfoy Manor, a parte qualche viaggio. Tu?”

“Montagna. Mi piace cercare posti isolati e tranquilli per-“

“Leggere?”

“Già. Al mare c’è troppa gente. Mi piace d’inverno, anche se è un po’ triste. – disse la ragazza. – Quanti paesi hai visitato?”

“Tanti. Alcuni non li ricordo neanche, ma ho album pieni di foto; mia madre adorava fotografare qualsiasi cosa. Sai, quando mio padre collaborava con il Ministero partecipava a molte ambascerie… - rispose Draco lentamente. Hermione lo incoraggiò con un cenno della testa. – Siamo stati in Francia, Spagna, Germania, Grecia, Egitto, India… una volta anche in Giappone. E poi in Russia. La seconda volta che mio padre è stato invitato mia madre si è rifiutata di venire. Troppo freddo. Mi ha portato in Corsica una settimana, solo io e lei. Adora il mare. – continuò con sguardo malinconico. – E tu?”

“Oh, sono stata parecchie volte in Francia con i miei genitori, poi in Italia, e una volta in Spagna. Mi piacerebbe da morire andare in Egitto; da piccola, alla scuola Babbana, ero affascinata dalle piramidi. Sono piedi da quasi cinquemila anni e nessuno sa ancora come siano state costruite. Nessun Babbano, almeno. A undici anni ho scoperto che c’era lo zampino dei maghi.”

“Di solito quando i Babbani non capiscono qualcosa ci sono sempre dietro i maghi. – ridacchiò Draco. – A me piacerebbe andare in Nuova Zelanda. Ho sentito che ci sono più pecore che maghi. Amo i grandi spazi.”

“E come hai fatto a condividere la stanza con gli altri, qui a Hogwarts?”

“E’ stato tremendo. Gente ovunque, rumori, disordine… è per questo che giravo con Tiger e Goyle; tutti si zittivano e mi giravano alla larga. – rispose con un sorriso Draco. – E qual è la tua bibita preferita?”

“Tè al limone. – rispose Hermione. Lui fece un’espressione disgustata. – Non dirmi che sei uno di quelli cui piace alla pesca.”

“Lo ammetto, sono uno di quelli. Voi, piuttosto: tè al limone? Il solo odore mi fa stare male.”

“Intendi profumo.”

“No, no, intendo odore. E il tuo cibo preferito? Escludendo le caramelle all’arancia, ovviamente.”

Parlarono fino all’ora di cena. Entrambi dissero di non avere poi così tanta fame; continuarono a parlare.

 

***

 

29/5/1999

 

“Uh, l’altro giorno mi sono dimenticato di farti un paio di domande.” disse Draco sollevando lo sguardo dai propri appunti.

“A dire il vero anch’io. – rispose Hermione. – Prima tu.”

“Be’, io ho parlato della mia materia preferita e di quello che vorrei fare dopo Hogwarts, ma tu non me l’hai mai detto. Perciò, qual è la tua materia preferita?”

“Non ho una materia preferita.”

“E’ impossibile!”

“Be’, mi piacciono tutte le materie. Tutte le materie che seguo, almeno.” puntualizzò Hermione.

“E quelle che non segui?”

“Non sono neanche materie vere. Divinazione e Cura per le Creature Magiche; Hagrid era bravo, ma non mi sentivo molto a mio agio con un libro che cercava di mangiarmi, sai com’è…”

“Penso che nessuno si sentisse a proprio agio, a parte Hagrid. Ed eviterò di fare ulteriori battute su di lui…”

“Grazie. E Divinazione… immagino tu sappia cos’è successo durante l’ultima lezione che ho seguito, no?”

“Oh, sì, me l’hanno raccontato. Avrei davvero voluto vederti!” disse Draco ridendo.

“Tutte le altre materie mi piacciono, semplicemente perché… be’, perché mi piace sapere tutto. Mi piace leggere, mi piace imparare, mi piace scoprire. D’estate do anche un’occhiata ai programmi delle scuole Babbane dei miei coetanei, giusto per avere un’idea di quello che fanno.”

“Sai che sapere tutto è impossibile, vero?”

“Certo. E’ per questo che è così interessante: c’è sempre qualcosa di nuovo, qualcosa di non letto, qualcosa che potrebbe interessarmi… ogni volta che penso a tutti i libri che non sono ancora stati tradotti nella nostra lingua mi viene il nervoso.” rispose Hermione con una smorfia.

“Sai anche che cercare di sapere tutto non è un lavoro, vero?”

“Purtroppo. Ma usare quello che so per cercare di proteggere i più deboli lo è. – rispose Hermione. Draco corrugò le sopracciglia in un’espressione interrogativa. – I Mezzosangue non sono stati gli unici ad essere emarginati in tutti questi anni; io vorrei fare qualcosa per migliorare le condizioni di elfi, goblin… anche giganti, con le dovute precauzioni. Tutte le minoranze che sono state sfruttate. Per alcune cose i maghi sono rimasti al Medioevo, dal punto di vista legale. E c’è così tanto da sistemare, anche se Voldemort è rimasto al potere poco meno di un anno… non sappiamo ancora con certezza quante leggi siano state modificate.”

“Sarai terribile, sul lavoro, vero?”

“Lo spero proprio.”

“E tu cosa volevi chiedermi?”

“A che ora sei nato?”

“Come?”

“A che ora sei nato! Lo sai, no?”

“Alle 20.13. Perché?”

“Oh, lo scoprirai alle 20.13 del cinque giugno. – rispose Hermione con un sorriso sornione. Un’improvvisa folata di vento la fece rabbrividire. – Uh, oggi fa freddo; credo che non potremo rimanere fuori fino al coprifuoco. Torniamo dentro?”

“Sì sì. Guarda che nuvoloni… entro mezz’ora starà diluviando.” disse Draco alzandosi dalla coperta. Hermione lo imitò, ma nel farlo le scivolò dalle mani il libro di Trasfigurazione. Un’altra folata fece girare velocemente le pagine, facendo volare fuori un foglietto.

La ragazza scattò, ma Draco fu più veloce; prese il pezzo di pergamena prima che potesse andare troppo lontano. Hermione arrossì mentre lui le porgeva il foglio.

“Grazie… - balbettò infilandolo velocemente nella borsa. – Ecco dove l’avevo messo, non lo trovavo più…”

Draco sorrise mentre l’aiutava a piegare la coperta.

Aveva riconosciuto subito quel pezzo di pergamena; gliel’aveva mandato lui, dopotutto. Era la pergamena tra le caramelle.

***

 

30/5/1999

 

“Hai sentito che temporale, stanotte?” le chiese Draco tenendole la porta aperta.

“Terribile. Anche se la torre è protetta dalla magia un paio di volte ho temuto davvero che stesse per crollare. – rispose Hermione uscendo in giardino. – Giù da voi com’è stato?”

“Non bello. Una leggera pioggia mi aiuta a dormire… con quel diluvio avevo paura di morire affogato.”

Delle urla provenienti dalla porta principale fecero accelerare loro il passo.

“Merlino, ancora? E’ tutto il pomeriggio che festeggiano! Allontaniamoci il più possibile.” disse Hermione camminando spedita.

“Cerca di capirli, quelli di Tassorosso non hanno mai niente da festeggiare…”

“Da quanti anni non vincevano la Coppa del Quidditch?”

“Credo che non l’abbiano mai vinta…”

“Dai!” rise Hermione dandogli una piccola spinta.

“Sinceramente non lo so. Molto tempo, sicuramente. Ma per me quest’anno praticamente non conta, l’unico avversario serio era Corvonero! Serpeverde e Grifondoro avevano delle squadre decimate… - rispose Draco scrollando la spalle. – Sapevo che senza di me quei cretini non avrebbero avuto nessuna possibilità di vincere…”

Hermione pensò che con gli allenamenti Draco avrebbe avuto molti meno pomeriggi liberi, e trovò un lato positivo nella sua tristezza. Ma non glielo disse.

“Non ci sono più nuvole. – disse dopo un po’ la ragazza, indicando il cielo limpido che si stava scurendo velocemente. – E’ una bella serata.”

“Già. E’ proprio una bella serata…” rispose Draco, senza degnare il cielo di un’occhiata.

Camminavano vicini. Quando le loro mani si sfiorarono, lui non si scusò come faceva all’inizio. Gliela prese delicatamente, con naturalezza.

Hermione non disse nulla. Sorrise al cielo.

 

 

Eccomi qui! Scusate per il ritardo, ma non sono proprio riuscita a terminare il capitolo per settimana scorsa, e non volevo scriverlo di fretta… nei prossimi giorni risponderò anche alle vostre gentilissime recensioni! J

Poi, qualche nota veloce: come sempre, tutte le preferenze espresse dai personaggi sono inventate. Non mi sembra proprio che la Rowling abbia scritto qualcosa in proposito, così mi sono presa qualche libertà. Non abbiamo notizie nemmeno sul Campionato di Quidditch del 1999, così ho regalato la vittoria ai Tassorosso.

Volevo anche dirvi che mancano quattro capitoli alla fine della storia, quindi all’incirca altre quattro settimane, se riesco ad essere puntuale (e spero proprio di riuscirci!). Settimana prossima arriveremo al tanto fantomatico sei giugno… per chi non lo sapesse, il compleanno di Draco è il cinque giugno (e almeno questo è canon!).

Spero che vi sia piaciuto anche questo capitolo, come sempre.

A presto,

Contessa

   
 
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