Capitolo
XIII
25/5/1999
“Ciao.
– disse Hermione quando
Draco entrò nella stanza. – Grazie per
il… pagamento.”
“Avresti
preferito del vile
denaro?”
“Oh,
no, le caramelle vanno
benissimo. Ho rimpicciolito il pacchetto e l’ho infilato
nella borsa.”
“Quindi
oggi, a Storia della
Magia…”
Hermione
arrossì appena.
“Diciamo
che potrei aver mangiato
un paio di caramelle durante la lezione.”
“Un
paio?” le chiese Draco
sedendosi vicino a lei.
“Vabe’,
quattro. Sono troppo buone,
dove le hai prese? A Mielandia non le vendono.”
“In
un negozietto a sud di Londra,
e non puoi immaginare quanto ci ho messo a trovare un posto che le
facesse; a
quanto pare la gente preferisce il brivido delle Gelatine Tuttigusti +1
piuttosto che delle semplici caramelle monogusto.”
“Grazie.
Davvero. – disse Hermione
con un sorriso sincero ed emozionato. – Anche se avresti
potuto variare un po’,
eh; solo arancia…”
“Ma
non sono tutte all’arancia. –
ribatté Draco. Lei gli lanciò
un’occhiata perplessa. – Ne ho messa anche una al
miele.” disse con un ghigno.
“Oh,
la troverò prima di quanto
immagini.” replicò lei infilando una mano nella
borsa.
***
27/5/1999
“Posso
farti una domanda?” le
chiese Draco all’improvviso. Hermione alzò lo
sguardo dal libro di Erbologia;
una leggera brezza mosse le foglie dell’albero sopra di loro.
“Certo.”
“Qual
è il tuo colore preferito?”
“Come,
scusa? Credevo volessi
chiedermi qualcosa di Erbologia.”
“Ah,
no, no. Non ne ho bisogno.”
“Sicuro?
Mancano solo-“
“Undici
giorni all’inizio degli
esami, lo so.”
Hermione
sbuffò.
“E’
l’azzurro. Be’, non proprio
solo l’azzurro, a dire il vero; mi piacciono tutte le sue
tonalità, dal cielo
al mare. – e quella punta di
azzurro nei
tuoi occhi grigi quando c’è il sole.
– A casa la mia camera è tutta
azzurra. E tu?”
“Oh,
la mia camera ha una vecchia
tappezzeria orrenda.”
“Intendevo
il tuo colore
preferito.”
“Ah,
il verde. – disse subito Draco
convinto. All’inizio non si accorse neanche di mentire. –Ma non quello
di Serpeverde, quello è troppo
scuro. – rosso, come le tue labbra
che
mordicchi mentre studi. – Mi piace il verde chiaro,
del prato intorno a
Malfoy Manor, dei giardini… - le
labbra
con cui mi parli nella realtà e mi baci solo nei sogni...
– E poi il verde
dell’acqua di alcuni fiumi.”
“Preferisci
andare al mare o in
montagna?”
“Ho
sempre passato tutte le estati
a Malfoy Manor, a parte qualche viaggio. Tu?”
“Montagna.
Mi piace cercare posti
isolati e tranquilli per-“
“Leggere?”
“Già.
Al mare c’è troppa gente. Mi
piace d’inverno, anche se è un po’
triste. – disse la ragazza. – Quanti paesi
hai visitato?”
“Tanti.
Alcuni non li ricordo
neanche, ma ho album pieni di foto; mia madre adorava fotografare
qualsiasi
cosa. Sai, quando mio padre collaborava con il Ministero partecipava a
molte
ambascerie… - rispose Draco lentamente. Hermione lo
incoraggiò con un cenno
della testa. – Siamo stati in Francia, Spagna, Germania,
Grecia, Egitto, India…
una volta anche in Giappone. E poi in Russia. La seconda volta che mio
padre è
stato invitato mia madre si è rifiutata di venire. Troppo
freddo. Mi ha portato
in Corsica una settimana, solo io e lei. Adora il mare. –
continuò con sguardo
malinconico. – E tu?”
“Oh,
sono stata parecchie volte in
Francia con i miei genitori, poi in Italia, e una volta in Spagna. Mi
piacerebbe da morire andare in Egitto; da piccola, alla scuola Babbana,
ero
affascinata dalle piramidi. Sono piedi da quasi cinquemila anni e
nessuno sa
ancora come siano state costruite. Nessun Babbano, almeno. A undici
anni ho
scoperto che c’era lo zampino dei maghi.”
“Di
solito quando i Babbani non
capiscono qualcosa ci sono sempre dietro i maghi. –
ridacchiò Draco. – A me
piacerebbe andare in Nuova Zelanda. Ho sentito che ci sono
più pecore che
maghi. Amo i grandi spazi.”
“E
come hai fatto a condividere la
stanza con gli altri, qui a Hogwarts?”
“E’
stato tremendo. Gente ovunque,
rumori, disordine… è per questo che giravo con
Tiger e Goyle; tutti si
zittivano e mi giravano alla larga. – rispose con un sorriso
Draco. – E qual è
la tua bibita preferita?”
“Tè
al limone. – rispose Hermione.
Lui fece un’espressione disgustata. – Non dirmi che
sei uno di quelli cui piace
alla pesca.”
“Lo
ammetto, sono uno di quelli.
Voi, piuttosto: tè al limone? Il solo odore mi fa stare
male.”
“Intendi
profumo.”
“No,
no, intendo odore. E il tuo
cibo preferito? Escludendo le caramelle all’arancia,
ovviamente.”
Parlarono
fino all’ora di cena.
Entrambi dissero di non avere poi così tanta fame;
continuarono a parlare.
***
29/5/1999
“Uh,
l’altro giorno mi sono
dimenticato di farti un paio di domande.” disse Draco
sollevando lo sguardo dai
propri appunti.
“A
dire il vero anch’io. – rispose
Hermione. – Prima tu.”
“Be’,
io ho parlato della mia
materia preferita e di quello che vorrei fare dopo Hogwarts, ma tu non
me l’hai
mai detto. Perciò, qual è la tua materia
preferita?”
“Non
ho una materia preferita.”
“E’
impossibile!”
“Be’,
mi piacciono tutte le
materie. Tutte le materie che seguo, almeno.”
puntualizzò Hermione.
“E
quelle che non segui?”
“Non
sono neanche materie vere.
Divinazione e Cura per le Creature Magiche; Hagrid era bravo, ma non mi
sentivo
molto a mio agio con un libro che cercava di mangiarmi, sai
com’è…”
“Penso
che nessuno si sentisse a
proprio agio, a parte Hagrid. Ed eviterò di fare ulteriori
battute su di lui…”
“Grazie.
E Divinazione… immagino tu
sappia cos’è successo durante l’ultima
lezione che ho seguito, no?”
“Oh,
sì, me l’hanno raccontato.
Avrei davvero voluto vederti!” disse Draco ridendo.
“Tutte
le altre materie mi
piacciono, semplicemente perché… be’,
perché mi piace sapere tutto. Mi piace
leggere, mi piace imparare, mi piace scoprire. D’estate do
anche un’occhiata ai
programmi delle scuole Babbane dei miei coetanei, giusto per avere
un’idea di
quello che fanno.”
“Sai
che sapere tutto è
impossibile, vero?”
“Certo.
E’ per questo che è così
interessante: c’è sempre qualcosa di nuovo,
qualcosa di non letto, qualcosa che
potrebbe interessarmi… ogni volta che penso a tutti i libri
che non sono ancora
stati tradotti nella nostra lingua mi viene il nervoso.”
rispose Hermione con
una smorfia.
“Sai
anche che cercare di sapere
tutto non è un lavoro, vero?”
“Purtroppo.
Ma usare quello che so per
cercare di proteggere i più deboli lo è.
– rispose Hermione. Draco corrugò le
sopracciglia in un’espressione interrogativa. – I
Mezzosangue non sono stati
gli unici ad essere emarginati in tutti questi anni; io vorrei fare
qualcosa
per migliorare le condizioni di elfi, goblin… anche giganti,
con le dovute
precauzioni. Tutte le minoranze che sono state sfruttate. Per alcune
cose i
maghi sono rimasti al Medioevo, dal punto di vista legale. E
c’è così tanto da
sistemare, anche se Voldemort è rimasto al potere poco meno
di un anno… non sappiamo
ancora con certezza quante leggi siano state modificate.”
“Sarai
terribile, sul lavoro, vero?”
“Lo
spero proprio.”
“E
tu cosa volevi chiedermi?”
“A
che ora sei nato?”
“Come?”
“A
che ora sei nato! Lo sai, no?”
“Alle
20.13. Perché?”
“Oh,
lo scoprirai alle 20.13 del
cinque giugno. – rispose Hermione con un sorriso sornione.
Un’improvvisa folata
di vento la fece rabbrividire. – Uh, oggi fa freddo; credo
che non potremo
rimanere fuori fino al coprifuoco. Torniamo dentro?”
“Sì
sì. Guarda che nuvoloni… entro
mezz’ora starà diluviando.” disse Draco
alzandosi dalla coperta. Hermione lo
imitò, ma nel farlo le scivolò dalle mani il
libro di Trasfigurazione. Un’altra
folata fece girare velocemente le pagine, facendo volare fuori un
foglietto.
La
ragazza scattò, ma Draco fu più
veloce; prese il pezzo di pergamena prima che potesse andare troppo
lontano.
Hermione arrossì mentre lui le porgeva il foglio.
“Grazie…
- balbettò infilandolo
velocemente nella borsa. – Ecco dove l’avevo messo,
non lo trovavo più…”
Draco
sorrise mentre l’aiutava a
piegare la coperta.
Aveva
riconosciuto subito quel
pezzo di pergamena; gliel’aveva mandato lui, dopotutto. Era
la pergamena tra le
caramelle.
***
30/5/1999
“Hai
sentito che temporale,
stanotte?” le chiese Draco tenendole la porta aperta.
“Terribile.
Anche se la torre è
protetta dalla magia un paio di volte ho temuto davvero che stesse per
crollare. – rispose Hermione uscendo in giardino. –
Giù da voi com’è stato?”
“Non
bello. Una leggera pioggia mi
aiuta a dormire… con quel diluvio avevo paura di morire
affogato.”
Delle
urla provenienti dalla porta
principale fecero accelerare loro il passo.
“Merlino,
ancora? E’ tutto il
pomeriggio che festeggiano! Allontaniamoci il più
possibile.” disse Hermione
camminando spedita.
“Cerca
di capirli, quelli di
Tassorosso non hanno mai niente da festeggiare…”
“Da
quanti anni non vincevano la
Coppa del Quidditch?”
“Credo
che non l’abbiano mai vinta…”
“Dai!”
rise Hermione dandogli una
piccola spinta.
“Sinceramente
non lo so. Molto
tempo, sicuramente. Ma per me quest’anno praticamente non
conta, l’unico
avversario serio era Corvonero! Serpeverde e Grifondoro avevano delle
squadre
decimate… - rispose Draco scrollando la spalle. –
Sapevo che senza di me quei
cretini non avrebbero avuto nessuna possibilità di
vincere…”
Hermione
pensò che con gli
allenamenti Draco avrebbe avuto molti meno pomeriggi liberi, e
trovò un lato
positivo nella sua tristezza. Ma non glielo disse.
“Non
ci sono più nuvole. – disse dopo
un po’ la ragazza, indicando il cielo limpido che si stava
scurendo
velocemente. – E’ una bella serata.”
“Già.
E’ proprio una bella serata…”
rispose Draco, senza degnare il cielo di un’occhiata.
Camminavano
vicini. Quando le loro
mani si sfiorarono, lui non si scusò come faceva
all’inizio. Gliela prese
delicatamente, con naturalezza.
Hermione
non disse
nulla. Sorrise al cielo.
Eccomi
qui! Scusate per il ritardo,
ma non sono proprio riuscita a terminare il capitolo per settimana
scorsa, e
non volevo scriverlo di fretta… nei prossimi giorni
risponderò anche alle
vostre gentilissime recensioni! J
Poi,
qualche nota veloce: come
sempre, tutte le preferenze espresse dai personaggi sono inventate. Non
mi
sembra proprio che la Rowling abbia scritto qualcosa in proposito,
così mi sono
presa qualche libertà. Non abbiamo notizie nemmeno sul
Campionato di Quidditch
del 1999, così ho regalato la vittoria ai Tassorosso.
Volevo
anche dirvi che mancano
quattro capitoli alla fine della storia, quindi all’incirca
altre quattro
settimane, se riesco ad essere puntuale (e spero proprio di
riuscirci!).
Settimana prossima arriveremo al tanto fantomatico sei
giugno… per chi non lo
sapesse, il compleanno di Draco è il cinque giugno (e almeno
questo è canon!).
Spero
che vi sia piaciuto anche
questo capitolo, come sempre.
A
presto,
Contessa