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Autore: Ely_Dan_Potter    03/04/2012    7 recensioni
L'abbraccio a volte può trasmette emozioni che nemmeno si possono immaginare. Anche tu, come Harry, lasciati trasportare dalla magia di un'abbraccio e potrai così capire quello che davvero trasmetti.
Siamo nella quinta estate di Harry e solo ora Albus e Severus si accorgono di come viene trattato Harry dai Dursley.
Harry e Severus vivranno insieme e entrambi scopriranno qualcosa dell'altro. E' la mia prima FF dedicata a JKRowling e a tutti gli amanti di Harry Potter; i personaggi che sono stati utilizzati non intendono violare il Copyright della saga.
Buona Lettura!
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Cominciò a sudare..
Dei brividi gli percorrevano la schiena e sentì il gusto del sangue in bocca..
 
FINE CAP.1
 
Nei pochi istanti che Harry ebbe per pensare di chi fossero quei passi venne a crearsi una tale confusione nella sua testa da poter esplodere.
 
Uno, due, tre...
 
Una voce glaciale ruppe il silenzio.
Quella voce era fin troppo familiare a Harry che non ebbe alcun dubbio su chi fosse.
 
“Potter! Che ci fai alle tre e dieci del mattino nello sgabuzzino del sottoscala?” chiese niente di meno che il suo professore di Pozioni a Hogwarts, Piton.
La risposta parve a Harry così scontata che gli uscì dalle labbra senza controllo.
“Cosa ci fa lei qui alle tre e dieci del mattino?” chiese Harry fissandolo nell’oscurità
“Faccio il mio lavoro, quello che non fai tu di notte” rispose acido Severus “Fuori da qui! Non stiamo giocando a nascondino!” riprese
“Io non me ne vado da qui! Chi mi può assicurare che lei mi porti in un posto sicuro? Nessuno mi ha avvertito del suo arrivo!” disse Harry alquanto confuso dal fatto che Piton fosse dai Dursley.
 
Harry temeva che Piton non lo  proteggesse, anzi.. Come faceva a fidarsi di un uomo che lo aveva trattato male per cinque anni a quella parte?
 
“O tiri fuori il tuo nobile fondoschiena da lì o sarò costretto a farlo con le maniere forti!” disse Piton
 
Beh, Harry non aveva molta scelta, non che ne avesse mai avuta, ma dovette ubbidire.
 
Piton lo prese per un braccio e lo spinse alla porta, facendolo per poco inciampare.
 
“Hey! Questa è casa mia, non se lo dimentichi!” disse Harry protestando.
Per lui questa situazione era davvero troppo.
 
Prima il dolore alla cicatrice, poi Piton che entra in una casa di babbani e lo costringe ad uscire, e adesso le sue gambe che stavano imprecando aiuto. Tutto il suo corpo stava gridando aiuto.
 
Uscirono dal numero quattro di Privet Drive fino al giardino, dove Piton azionò il Deluminatore che raccolse la luce di tutti i lampioni, per non attirare l’attenzione dei vicini.
 
Harry pensò alla magia del Deluminatore di Silente..un oggetto insolito faceva una cosa così straordinaria.
 
“Potter, dato che tuo padre era così bravo nel fare le cose prima degli altri, dimmi..hai fatto l’esame di materializzazione?” chiese Piton con una voce fredda e deprimente.
“Se dice un’altra cosa contro mio padre io..” iniziò Harry ma fu interrotto da Piton.
“Tu cosa? A mala pena ti reggi in piedi! Sporco mezzosangue!” disse Piton.
Sapeva di essere andato troppo in là.
Il ragazzo non si sarebbe sicuramente sottomesso a quelle parole.
 
Harry reagì d’impulso.
La sua mano ebbe l’impulso di tirare un pugno al professore.
E lo fece.
 
Il professore si voltò dalla potenza del pugno e cominciò a scendere sangue dal naso.
Lui, un professore di pozioni, abbassato ad un principiante figlio di James.
 
Puntò slealmente la bacchetta contro il ragazzo, dal momento che era disarmato, e fece salire delle funi che gli legarono mani e piedi.
Harry si dimenò, ma peggiorò solo la situazione. Le funi si stringevano in base a quanta forza lui imprimeva per liberarsi.
 
Piton si avvicinò e insieme si smaterializzarono ai confini di  Hogwarts.
Proseguirono fino all’entrata dell’Ufficio Preside, dove Piton slegò Harry.
“Ora immagino che tu sappia tenere la tua bocca di fogna chiusa mentre il preside ti parla. Spero di non dover prendere provvedimenti inadeguati alla tua età” disse Piton in tono di ammonimento.
 
Piton aprì la porta. Harry entrò e riconobbe subito quell’Ufficio circolare in cui aveva passato molti anni, parte dei quali a vedere ricordi.
 
In fondo, dietro alla solita immensa scrivania, c’era Silente. Un uomo mediamente alto, con una lunga barba bianca, occhiali a mezzaluna e, generalmente, un vestito azzuro che arrivava ai piedi.
 
“Buongiorno, Harry!” disse Silente con un cenno.
“Buongiorno professore” rispose Harry al saluto
“Io sto qui fuori dalla porta nel caso Potter abbia degli attacchi improvvisi di panico” disse Piton uscendo.
Silente fece cenno ad Harry di sedersi.
 
Harry aveva completamente perso il senso del tempo e neppure capiva il motivo del suo arrivo lì, così prematuramente.
Il Preside però, sembrò aver capito cosa stava pensando il ragazzo.
 
“Confuso?” domandò il preside
“Sì..cioè..No..cioè..perché sono qui?” disse Harry non riuscendo a trovare le parole.
“Ti confesso che a questa domanda non c’è un risposta precisa. Per il momento tutto quello che ti posso dire è che i Dursley non sono più ritenuti una famiglia adatta al tuo caso.” Disse Silente.
 
“Come??” domandò esterrefatto Harry “Non vorrete mica farmi stare nei sotterranei con Piton!”
“Il professor Piton, Harry! Non dimenticare che sei a Hogwarts. Ancora non sappiamo cosa dovrai fare ma è sicuro che per ora dovrai trovare una sistemazione qui, ad Hogwarts” rispose Silente
Harry rimase incantato negli occhi azzurri del preside
 
Il suo sguardo vagò per la stanza, finchè non vide il diaro di Ridde posato sopra la scrivania.
Flash, uno dopo l’altro. Sembrava aver rivissuto tutta la sua vita. Sentì la cena di ieri sera salire alla gola, ma non lo fece notare.
 
“E’ chiaro ovviamente che puoi scegliere tu la stanza. Purchè non costringa la Signora Grassa a cambiare la parola d’ordine ogni secondo” disse ironicamente Albus.
 
Harry vomitò sopra la cattedra del Preside.
Silente rimase impassibile, come sempre.
Harry fece conati di vomito fino quasi a sciuparsi.
 
Silente non esitò a chiamare Piton che era fuori dalla porta dell’Ufficio.
Piton invece impallidì alla scena.
 
“Sta male, Severus. Deve essere portato subito in infermeria. Prima però aspetta..”disse il Preside lasciando la frase sospesa
“La cicatrice?” chiese Severus dubbioso.
 
Silente si avvicinò a Harry che era seduto sulla sedia e gli tenne la testa fino a toccare la cicatrice.
 
Harry si dimenò per un buon quarto d’ora mentre Severus lo teneva fermo.
 
“Perdonami Harry, prima o poi mi ringrazierai..” disse Silente continuando a toccare e esaminare la cicatrice.
 
Quando Silente ebbe finito, evocò una barella e lo accompagnarono insieme in infermeria, da Poppy, l’infermiera che conosceva sin troppo bene la cartella clinica di ogni suo paziente.
 
 

SPAZIO AUTRICE

Ciao ragazzi! Questo capitolo non finiva più! Mi sentivo particolarmente ispirata..Mi dispiace che ci sia tutto questo disprezzo per Harry, ma vedrete che prima o poi verrà tutto ricompensato. IL viaggio è ancora lungo. Non so quanto lunga sarà la FF, ma vi prometto che cercherò di farvi sognare!
Ora vorrei fare un po’ di ringraziamenti..
Grazie a alexiell, flor83, glenfry91, HikaruUzumaki, Phoebhe76 per aver inserito la mia storia nelle seguite!
Un ringraziamento particolare a Phoebhe76 che ha recensito: ti prometto che farò capitoli sempre più lunghi..ci devo solo prendere mano!
Infine vorrei ricordarvi di recensire perché usufruite di un minuto del vostro tempo per riflettere sulla storia e aiutarmi a migliorare!
Al prossimo capitolo (che spero arriverà presto!)! Ciao!
  
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