"Improvvisamente io posso vedere in me stesso... distinguo
la profondità di certi strati delle mie carni; e sento
delle zone dolorose, anelli, poli, pennacchi di dolore.
Vedete queste figure vive? Questa geometria delle mie sofferenze?"
"Monsieur Teste", Paul Valéry
#26. Zingari
Spalancava i suoi occhi come se ci fosse ancora qualcosa, tirava delicatamente le palpebre con un paio di mignoli tremanti – com’erano fragili i minuti del mondo e le iridi azzurre con lacrime di neve, le stesse che le coprivano la faccia e le gambe bruciando! Aveva attraversato scogliere di ghiaccio e le nere cattedrali delle foreste a settentrione, stretta in un mantello pungente a chiedersi se anche lui avesse mai calpestato quelle stesse lande, quante volte si fosse affacciato sugli abissi furenti o a quei cieli raggrinziti, bianchi, indifferenti… e adesso che aveva graffiato e strappato invano, impotente, adesso che nemmeno il rimorso e la paura rimanevano più a ucciderla (solo la morte, l’aveva addosso, nel petto e nelle braccia) – che cos’avrebbe dovuto fare, adesso?
Attorno al fratello tradito non c’erano più ombre, eppure – nonostante la sciocca vendetta, il ricordo della pallida madre che languiva in mezzo ai vermi, l’inganno – Xenia aveva imparato ad amarle, piano e nel silenzio dei suoi segreti; ma un solo bagliore, possibile? La pelle di Igor non aveva che il colore dell’alba, il grigio e il blu ai lati del volto immobile, il nero che avanzava sul ventre cavo: Xenia cercò ancora il suo respiro, ma sapeva che tutto era finito quando lui l’aveva guardata prima di cadere a terra, vinto.
Dove sei?
Igor era ancora lì, ma non era più. Dio, quanto avrebbe voluto strappare quell’orribile Marchio dal suo braccio e dal cielo! Gridando lo lasciò, perché quegli avanzi di tenebra cui s’era stoltamente venduta – non lo sapeva nemmeno lei – la sentissero, capissero che aveva sbagliato, in ogni caso, che non c’era perdono né pianto; poi si alzò, abbandonò quel capanno sbilenco, stanco dei venti, ch’era sorto all’improvviso dalla terra cinerea, camminò con passo incerto e tremante sotto il suo stesso peso.
I canti degli ultimi nomadi in viaggio verso le primavere s’inerpicavano oltre il nulla, sulla sera, mentre il tramonto sanguigno del Nord imperlava la neve. Xenia li sentì, lontani, forse vivi, poi fu facile: si lasciò inciampare nelle rocce, per non tornare indietro; un cuore già riarso non aveva bisogno che d’acqua e di lei – loro avrebbero fatto in modo che accadesse – non sarebbe rimasto più niente.
Il mare era verde.
« I Dissennatori hanno attaccato ancora » annunciò, mentre la signora Weasley
gli passava una grossa fetta di torta. « Ed è stato scoperto il corpo di Igor Karkaroff
in una capanna, su a nord. Ci avevano messo il Marchio Nero... Be', francamente
mi stupisco che Karkaroff sia rimasto in vita per un anno intero dopo aver abbandonato
i Mangiamorte. Mi ricordo che il fratello di Sirius, Regulus, ha resistito solo qualche giorno. »
Harry Potter e il Principe Mezzosangue, pag. 103
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Gnèèèèèèè ce l'ho fatta :D la mia prima storia a capitoli completa :D ma prometto che adesso con le vacanze mi ci metto d'impegno! Non ci credo.
Ovviamente non è proprio come lo immaginavo, voglio dire, ero partita descrivendo l'arrivo dei Mangiamorte con Xenia-la-spia-pentita, ma al momento fatidico non ce l'ho fatta... ho provato e riprovato a sistemare e ricucire ma niente, non mi piaceva proprio come era venuto fuori (troppo lungo e descrittivo), e allora ieri sera bum!, ispirazione e così ecco qui, a cose fatte. Anche se forse troppo dal punto di vista di Xenia... vabbè, ovvio, essendo lui morto ;)
Poi niente, la frase all'inizio l'ho trovata spulciando Calvino e non so, ieri sera ho pensato che potesse starci bene OuO e questa [ http://www.youtube.com/watch?v=LIp9mLk7SIg&feature=related ] mi ha ispirato mentre scrivevo, devo dire, insieme alla colonna sonora de Il favoloso mondo di Amélie... non c'entra un ciufolo, lo so, ma le musiche sono proprio belle (come il film, ma è un'altra storia).
Ero, grazie :DD e grazie anche a chi mi ha messo nelle seguite/preferite, che è sempre molto strano per una schiva come me :D