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Autore: cescapadfoot    03/04/2012    15 recensioni
"And I will love you, baby, always!
And I'll be there forever and a day, always!
I'll be there 'till the stars don't shine,
'till the Heavens burst and the words don't rhyme
And I know when I die,
You'll be on my mind,
And I'll love you, always!"
[Jon Bon Jovi_ALWAYS]
Lily e James: i Malandrini, le amiche, la guerra, i primi veri amori...e l'inizio della storia d'amore tra i genitori di Harry Potter.
[personaggi e pairing: Lily Evans/James Potter, Sirius Black/Dorcas Meadowes, Remus Lupin/Marlene McKinnon, Frank Paciock/Alice Prewett, Mary MacDonald, Peter Minus, Lord Voldemort, Mangiamorte, Silente, l'Ordine della Fenice]
(storia modificata e corretta)
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Ordine della Fenice | Coppie: James/Lily
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'We will live to fight another day [James Potter/Lily Evans]'
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- Volete smetterla di ridere?!- mormorò la voce di Mary, scocciata.
- Scusa…- bisbigliò la voce di Alice.
James sbadigliò e aprì gli occhi, chiedendosi cosa avessero in mente le ragazze; nel letto accanto al suo, Sirius si stava stiracchiando.
- Hai fatto le ore piccole, ieri…- mormorò Sirius.
James grugnì in risposta e borbottò:
- Meno male che è sabato…
Sospirò, guardando il soffitto e ricordandosi della notte appena trascorsa con Lily: era successo davvero e ne era contento.
- Ehi, Felpato! Ti ricordi quello che mi avevi detto riguardo te e Dorcas?- James sottolineò attentamente le ultime tre parole.
- Sì.- rispose subito Sirius.
- Ho scoperto che Lily ha una marea di lentiggini sulla schiena.- confidò James.
Sirius sorrise maliziosamente e gli disse:
- Credo di aver capito come mai hai fatto tardi…
James sorrise a sua volta.
Sentì le risatine delle ragazze e si chiese di nuovo che cosa avessero in mente.

Era in dormiveglia, tuttavia rimase con gli occhi chiusi e abbracciò il cuscino, mettendosi su un fianco; nel cambiare posizione, Lily sentì ancora il profumo di James su di sé. Questo la fece sorridere e si abbandonò ai ricordi di quella notte: James sopra di lei che la guardava con sguardo rassicurante, pieno di desiderio, mentre sentiva i suoi baci, il suo respiro, le sue mani…
Un tremito leggero le attraversò la schiena e Lily si strinse sempre di più in se stessa, sentendo così il profumo di James con maggior forza. Era così assorta a ricordare ciò che era successo in quello stato di dormiveglia che non si accorse che le sue amiche non erano nella stanza.
Finchè…
- Lily, sveglia…- le mormorò all’orecchio la voce di Mary.
- Mary…- biascicò Lily con voce lamentosa.
- Dai, pigrona, su…- le disse Marlene.
- No…- fece Lily con voce un po’ infantile.
Lily sentì freddo all’improvviso e si alzò, sbattendo un po’ le palpebre per abituarsi alla luce della stanza; Alice le aveva tolto la trapunta, facendole coprire solo le gambe.
- Alice!- protestò Lily, stroppicciandosi gli occhi.
- Oh, si è svegliata!- esclamò Alice.- La nostra bimba appena diventata diciottenne si è svegliata!
- Auguri!- gridò Dorcas.
- Con gli omaggi delle cucine!- aggiunse Mary, esibendo un sacchetto di biscotti al cioccolato e un altro di biscotti con pasta frolla e marmellata.
- Grazie!- esclamò Lily, passandosi una mano fra i capelli e sulle spalle per sistemarsi la maglia del pigiama; nel farlo, sfiorò la catenina che James le aveva regalato e sorrise.
- O Merlino, è bellissima!- la indicò Marlene.
- Me l’ha data James stanotte.- spiegò Lily, sorridendo un po’ imbarazzata.
- Conosco quel sorrisetto imbarazzato…- commentò Alice con un sorriso eloquente.
Lily arrossì violentemente e le ragazze urlarono di gioia, saltandole addosso.
- Ehi!- protestò Lily fra le risate.
La porta si spalancò ed entrò Frank, preoccupato e con la bacchetta, seguito a ruota dai maschi che ridevano.
- Che c’è? Vi hanno attaccato?- esclamò Frank.- Ehi! Che ci fate avvinghiate lì?- chiese poi, guardandole sorpreso.
- Mi vogliono ammazzare!- rispose Lily, con Mary sullo stomaco.
I maschi ridevano e si complimentavano con Frank per la reazione esagerata.
- Invece di complimentarvi con Frank, potreste aiutarmi a districarmi da queste qui?- chiese Lily ai maschi.
- Mah…- fece Sirius con il suo solito ghigno e guardando i maschi, che capirono al volo le sue intenzione.- Io avrei in mente qualcos’altro.
Lily guardò Dorcas e le disse:
- Non mi piace, quando il tuo deficiente fa’ così…
- Nemmeno a me, se proprio vuoi saperlo…- replicò lei.
In quel momento le ragazze urlarono di nuovo: i maschi si erano tutti lanciati sul letto di Lily e si ritrovarono tutti lì sopra a ridere e scherzare…e in pose molto strane e dolorose.
- Ok, sento che sto dando gomitate a qualcuno…- commentò James con voce soffocata.
- A me!- disse Lily.- Ho il tuo gomito sul mio fianco!
- Scusa, amore…
- Ah…- fece Peter.- Auguri, Lily…
- Grazie.- disse Lily.- Visto che fra poco qui ci rimetto le penne, ricordatemi come una brava ragazza.
- Con la mania della castrazione.- aggiunse Alice.
Tutti risero. O almeno, ci provarono.
- Gli altri come sono messi?- chiese James.
- Ho Dorcas sulla pancia.- rispose Sirius con voce un po’ soffocata.- Senza offesa, amore…ma così a peso morto su di me non va bene.
- Scusa, ma ho le gambe di Remus sulla mia schiena…- replicò Dorcas a mezza voce.
- I biscotti, almeno, sono al sicuro?- chiese Lily, tastandosi il petto per assicurarsi che la collana ci fosse ancora.
- Biscotti?!?- Peter cercò di alzare la testa.
-Peter, sei a dieta!- abbaiò Sirius.- Ricordatelo!
- Che palle che fai venire, Felpato!- protestò Peter.
- Comunque, questa sveglia è stata meglio di Celestina Warbeck!- esclamò Mary.
E in quel momento partì la sveglia di Alice con una canzone della Warbeck a tutto volume.
“A day without you it’s like a year without raaaaaaaaaain!”
- PREWETT!- urlarono tutti.
- È troppo alta?- chiese Alice.
- Tu che dici?- commentò Frank, mentre Remus rideva debolmente.
Dopo essersi districati, aver fatto gli auguri a Lily e mangiato i biscotti, andarono tutti a lavarsi.
- Tu e James, allora…?- Marlene lasciò la domanda in sospeso, guardando Lily arrossire.
- Beh…- Lily si rinfrescò il viso.- È stato bello…
Marlene sorrise; poi, guardando il riflesso sullo specchio, notò qualcosa sul collo di Lily, appena sopra la sua voglia.
- Ehm, Lily…
- Che c’è?- chiese lei.
- Mi sa che James ti ha lasciato un…ricordino.- rispose Marlene.
Lily si guardò attentamente allo specchio, tastandosi il collo…e individuò il piccolo succhiotto.
- Ho capito.- sospirò Lily.- Maglioncino e camicia e capelli sciolti.
- Beh, almeno si riesce a nascondere.- la consolò Marlene, ridacchiando.- Io e Remus, una volta ce ne siamo lasciati uno per ciascuno...ed erano enormi!
Entrambe ridacchiarono.

- Ma stanotte dove sei sparito?- gli chiese Remus.
James sputò e risciaquò il lavandino, poi gli rispose:
- Sorpresa a Lily per il suo compleanno.
- A vicenda?- domandò il licantropo con un sorrisetto malizioso.
- Che intendi dire?- fece James, confuso.
- Guardati la spalla.- gli disse Remus.
James si controllò la spalla dal riflesso dello specchio e vi notò qualcosa di...scuro.
- Ehm...- James arrossì.-...direi che capita, no?
- Credimi, sei stato anche fortunato.- gli disse Remus.- Marlene me ne ha lasciato uno più grande del tuo, una volta; vabbè che anche quello che le ho lasciato io non era da sottovalutare in dimensioni...
I due sghignazzarono un po’, poi uscirono dal bagno.

*.*


Arrivò il pomeriggio. James era stato chiamato un attimo da Silente per una faccenda dell’Ordine e Lily era stata spedita fuori nel parco dalle sue amiche senza spiegazioni.
La ragazza si mise sotto il solito faggio, si appoggiò al tronco e guardò il lago, pensando a come stava procedendo quella giornata: stava andando bene, nonostante sentisse che non era lo stesso senza le lettere di auguri dei suoi genitori; aveva ricevuto un pacchetto da Petunia contenente un braccialetto di sua madre che Elizabeth Evans aveva lasciato a lei, e questo aveva acuito un po’ la sua nostalgia.
Piton l’aveva lasciata in pace anche quel giorno; che avesse realizzato quanto folle era stato quel gesto, quel giorno di autunno? Eppure, sentiva anche la mancanza del suo ex migliore amico.
Per certi versi, era un compleanno molto diverso da come se lo era immaginato...
I pensieri di Lily furono scossi da un leggero rumore di zoccoli; quando si voltò, vide un bellissimo cervo reale che la guardava.
Lily lo guardò meravigliata e si stupì ancora di più quando lo vide avvicinarsi a lei; dopo un momento di esitazione, gli accarezzò il muso.
- Sei davvero bello, lo sai?- gli mormorò Lily, sorridendogli dolcemente.
L’animale strusciò il suo muso contro il viso di Lily, che lo guardò negli occhi; le erano famigliari.
Molto famigliari…
Lily capì e sorrise; avrebbe riconosciuto quella forma e quella sfumatura castana dell’iride ovunque, ormai.
- Ramoso…- mormorò Lily.
Il cervo mosse il capo, come se avesse annuito.
- Spero per te che nessuno ti abbia visto, o rischi i tuoi soliti guai.- lo riprese Lily, sorridendo.- Comunque, grazie…
Il cervo continuò a strusciare il muso contro il viso della ragazza, che rise dolcemente; poi le fece cenno con il capo sormontato dalle corna ramificate di salirgli in groppa.
- Cosa?!
Lily lo guardò stupita e anche un po’ timorosa; poi gli disse scherzosa:
- Se mi succede qualcosa proprio oggi, sappi che quella di stanotte diventerà l’unica notte che hai passato con me…
Il cervo sembrò sorridere esasperato e la ragazza si mise seduta sulla sua schiena; appena Lily si fu ben assicurata sopra di lui, partì veloce e leggero al galoppo verso la Foresta Proibita, evitando agilmente gli ostacoli e facendo in modo che nessun ramo graffiasse Lily. Sembrava conoscerla proprio bene.
“Beh, con tutte le volte che è venuto qui in punizione o ci sarà entrato di straforo…” considerò poi Lily. “Spero solo che non mi porti dalle Acromantule…”
Ogni volta che saltava, Lily stringeva un po’ di più le ginocchia contro i fianchi del cervo e le braccia contro il suo collo, socchiudendo gli occhi. Però doveva ammettere che non era male; anzi: si stava divertendo suo malgrado.
La foresta passò davanti a loro con gran velocità, spargendo ovunque i suoi profumi.
Ad un certo punto, il cervo prese una rincorsa maggiore e fece un salto più alto e più lungo; Lily riuscì a trattenere un grido, chiuse gli occhi e si serrò con maggiore forza al cervo.
L’impatto col terreno sembrò non arrivare mai; Lily non sentì nemmeno gli zoccoli toccare terra, aveva paura che entrambi si facessero male…
- Ehm, Lily…
Lily aprì timidamente gli occhi: si trovavano in una radura illuminata dai raggi del sole pomeridiano, che facevano dei bei giochi di luce sulle foglie secche del terreno e sulle ragnatele umide.
- Potresti scendere dalla mia schiena, per favore?
La voce un po’ soffocata di James la riportò alla realtà; la ragazza si accorse, infatti, che il ragazzo non era più il cervo, ma era ritornato se stesso…e che ora lei era avvinghiata con forza alla sua schiena e al suo collo, rischiando di strozzarlo.
Lily allentò lentamente la presa e posò i piedi coperti dalle scarpe a tennis sul terreno; vide James passarsi una mano sul collo e respirare a pieni polmoni, e poi voltarsi verso di lei con un sorrisetto.
- Allora, pignola! Non sono a rischio castrazione, eh?
- Manca il ritorno, incosciente!- gli ricordò Lily con un sorrisetto saputello.
- Però sono stato bravo, no?- commentò James, facendosi più vicino.- Non hai nemmeno un graffio.
- No, ma stavo rischiando l’infarto con il tuo ultimo salto.- fece Lily.
- Ma ammettilo, che ti è piaciuto!- esclamò James.
- Ok, al momento mi è piaciuto…- concesse la ragazza, un sorriso po’ esasperato in volto.- Piuttosto, dove siamo?
- In una radura della Foresta Proibita, veniamo qui a volte.- rispose il ragazzo.- Ti piace?
- Molto bella.- disse lei.- Spero solo che non vengano le Acromantule.
- Sono a mille miglia da qui.- la rassicurò lui.- Ti pare, che ti porto da loro? Niente rischi per te, è meglio! E pensandoci, anche se ti avessi portata lì, non avresti soddisfatto molto il loro appetito, magrolina come sei!- rise poi.
- Ma senti, senti…- commentò Lily, scuotendo la testa divertita.- Parla quello in carne, vero?
James continuò a ridere e poi se la strinse al petto, respirando profondamente il suo profumo: con quella corsa, sembrava fosse diventato dieci volte più forte. Sentì Lily rifugiarsi meglio fra le sue braccia, il suo respiro lieve sul suo petto e le sue mani sulle sue spalle, mentre i suoi capelli gli solleticavano il mento.
Lily sentì le mani di James che la stringevano a sé con forza e che vagavano delicatamente sui suoi fianchi e sulla sua schiena e respirò il suo profumo: non aveva mai associato quel profumo a qualcosa di particolare, ma ora le venne in mente - forse, complice la corsa di poco fa - l’odore delle foglie degli alberi trasportato dal vento e l’aria pura di montagna; era piacevole. Era così assorta a respirare quel profumo che si accorse a malapena del bacio leggero di James sul suo collo, in un punto lasciato libero dalla sciarpa.
Quel bacio divenne poi una scia leggera di baci lungo la linea della mascella, la guancia, fino alla bocca; Lily gli annodò le braccia attorno al collo, passando una mano fra i capelli di James e rispose a quel bacio.
Uno dei due - non ricordarono mai chi, erano fin troppo presi in quel momento - fece comparire un plaid gigante dove vi si distesero sopra, sotto le fronde di una vecchia quercia.
Le loro mani entrarono di nuovo a contatto con la pelle protetta dallo strato di giacche, felpe e canottiere, mentre le sciarpe furono messe da qualche parte, liberando altra pelle da baciare.
I gemiti di entrambi risuonarono nella radura, mentre Lily si abbandonava ancora a James senza protestare, sospirando con forza e aggrappandosi alle spalle; James si perse nuovamente fra i suoi capelli, con i quali giocava la luce del sole, ora morente, che penetrava fra i rami. Quel desiderio, invece di assopirsi, era aumentato.
- Ti amo, Lily…
Lily rabbrividì sentendo la voce di James all’orecchio, ma non era un brivido di freddo; appoggiò la testa sul suo petto, mormorando dolcemente:
- Ti amo anch’io, James…
Le loro mani s’intrecciarono e si guardarono negli occhi. James si perse in quegli occhi verdi, bellissimi; aveva sempre odiato il verde, ma dal quinto anno quel colore aveva cominciato a piacergli sempre di più. Lily studiò l’espressione negli occhi di James in quel momento: sembravano volerla scrutare nell’anima, erano sinceri e diretti e la guardavano come nessuno l’aveva mai guardata finora.
Entrambi rimasero a lungo così stretti, senza staccarsi mai.

*.*

- Dove diamine sono finiti?
- E che ne so? E poi, la Mappa ce l’ha James.
- Ti pareva…
- Ragazzi, dai! Magari vorranno stare da soli, no?
Alle parole di Mary, i maschi si lasciarono scappare una risatina.
- Che c’è?- chiese Mary, stupita.
- Beh, ormai sappiamo che Lily e James hanno passato la notte insieme, no?- commentò Remus un po’ malizioso - lui e Sirius a volte sembravano darsi il cambio per il titolo di Re della Malizia.
- E…?- fece Dorcas, confusa.
- Diciamo che Lily ha lasciato a James un ricordino un po’…evidente sulla spalla.- concluse Remus, cercando di non ridere.
- James non è stato da meno.- gli disse Marlene.
- Ah, no?
- Le ha lasciato un succhiotto sul collo.
Tutti ridacchiarono; quando Remus e Marlene si presero allegramente in giro, ne approfittarono per allontanarsi su in soffitta.
- Fammi capire una cosa.- le disse Remus con un sorrisetto ironico.- Io cerco di essere educato…e tu parli schiettamente?
- Ah, intendi quando ho detto del succhiotto che il tuo migliore amico ha lasciato alla mia migliore amica?- Marlene rise.- Mi dispiace, ma credevo avessi capito che nel pacchetto McKinnon c’è tutto, schiettezza compresa.
Remus le si fece vicino e le disse lentamente:
- Tu sarai la mia rovina.
- È un modo per dirmi che vuoi fare l’amore con me, ora?- chiese Marlene.
Remus rise e la prese in braccio, chiedendosi, prima di perdersi, cosa stesse facendo James.

*.*


Passavano veloci attraverso la foresta, mentre la luce pian piano svaniva, infrangendosi sui capelli rossi di Lily.
Gli zoccoli del cervo calpestavano morbidamente e con eleganza il suolo, mentre sgusciava facilmente tra gli alberi.
All’improvviso, la corsa rallentò; Lily sospirò e lasciò vagare una mano sul collo del cervo, sentendo il pelo ruvido passarle fra le dita: doveva ammetterlo, avrebbe voluto che la corsa continuasse. Le sembrò inoltre di sentire il cervo tremare un po' al tocco della sua mano. Si strinse di nuovo forte a lui quando lo sentì retrocedere un attimo e poi prendere la rincorsa; subito partì il balzo. Ancora una volta, Lily non capì se avevano toccato terra oppure no; capì solo che poco dopo il suo viso era sepolto nell’incavo del collo di James e sentiva la sciarpa di lui pizzicarle il viso.
- Da qui arriviamo a piedi.- le disse James.
Lily scese dalla sua schiena e si mise accanto a lui, che le strinse la mano; camminarono per cinque minuti prima di arrivare dietro la capanna di Hagrid.
- Destinazione Hogwarts…- commentò James.
- Di già?- fece Lily, un pochino delusa.
- La prossima volta ti faccio il giro lungo, se vuoi.- propose James.
- Basta che non corri come un pazzo.- concesse Lily.
- E chi ha corso come un pazzo?
- Di sicuro, non io! Ero sulla tua schiena.
- Non ho corso come un pazzo!
I due ripresero a stuzzicarsi allegramente come loro solito per tutto il tragitto fino alla scuola, mettendo in ballo come al solito ogni cosa. Erano arrivati a quanto erano entrambi asfissianti l’uno per l’altra - Lily per il suo maniacale rispetto per le regole, James per il suo totale disprezzo di esse - quando dissero insieme:
- E stanotte mi hai anche lasciato un succhiotto!
Entrambi si guardarono e scoppiarono a ridere.
- No, sul serio?- chiese James.- E dove?
- Tu e la tua mania di baciare la mia voglia!- rispose invece Lily.
- Ok, ho capito.- fece James.- Attorno a quella zona lì.
- E io invece dove te l'ho lasciato?- chiese Lily.
- Tu e la tua mania delle mie spalle.- rispose James ridendo.
- Chiaro.- commentò Lily.- Comunque, che hanno in mente gli altri?
- Gli altri?
- James, mi hai portato nella foresta. Se al novantanove per cento volevi passare del tempo con me, credo che all’un per cento ci fosse qualcos’altro in mezzo.
- Tu dici?
- Questo spiega perché ora stiamo saltando la cena.
- Ah, sì? Ma tu guarda!
Lily scosse la testa, divertita.
- Comunque…ho recuperato il tempo perduto ieri sera che non ho passato con te?- chiese James.
- Sì.- rispose Lily, appoggiando la testa sulla sua spalla.- Direi che possiamo anche cominciare a fare la lista dei luoghi strani dove facciamo l’amore.
- Beh, la Stanza delle Necessità non è poi tanto strano.- considerò James.- Farlo nella Foresta, sì.
Lily arrossì appena pensando a poche ore fa in quella radura.
- Saltimbanco.
La voce di James la riportò alla realtà.
E quella sera, Lily si godette la festa a sorpresa nel suo dormitorio insieme alle femmine, Frank e i Malandrini.
















 
 
 

NOTE: bene, sono tanto triste, e sapete perchè? perchè fra sei o sette capitoli questa storia sarà (purtroppo) conclusa! vabbè, ci sarà il sequel, però...vabbè, non parliamo ora di cose tristi.
spero che il capitolo sia di vostro gradimento, e non solo la parte Lily/James, ho voluto mettere anche un po' di Remus/Marlene perchè sennò mi sentivo in colpa a snobbarli :)
recensite in tanti, mi raccomando :)
bye bye :)
  
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