***
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Finalmente libero!
-
Guarda che più tardi ti riporterò in camera.
-
E domani la Baa-chan mi farà dimettere perciò posso festeggiare questa uscita,
mi sembra passato un secolo dall’ultima volta che un raggio di sole mi ha
colpito!
-
Esagerato.
-
Ad ogni modo, quando mi toglierete questa fasciatura in testa? Non sento alcun
dolore quindi qualunque ferita avessi ormai si sarà rimarginata no?
E
adesso che poteva dirgli Sakura per tenerlo tranquillo? Là sotto gli mancavano
un bel po’ di capelli, senza contare la storia del buco nel cranio che gli si
sarà già saldato completamente.
Era
una splendida giornata, le rondini svolazzavano allegre, e le fronde degli
alberi sembravano essere state contagiate dall’aria frizzantina di quella
mattina.
Sakura
aveva costretto Naruto sulla sedia a rotelle, così adesso si stava occupando
lei di trasportarlo in giro per il giardino dell’ospedale.
Naruto
doveva ammettere che quel posto era davvero ben curato, la forma di ogni siepe
era perfettamente regolare e le strade conducevano tutte al centro dove si
ergeva una magnifica fontana raffigurante il secondo Hokage; d’altronde era un
utilizzatore delle arti acquatiche.
-
In effetti, credo di poterti togliere quella benda anche ora, ma per sicurezza
dovremmo farlo in un luogo lontano da agenti esterni che potrebbero infettare
la ferita e…
-
Tranquilla Sakura, è tutto apposto. Dai togli tutto.
Fece
una smorfia di disappunto; quanto era cocciuto quel ragazzo.
Prese
dalla tasca una forbice e, con delicatezza, incominciò a tagliare le bende una
per volta; di strati ce ne erano parecchi.
Man
mano che srotolava, la benda si accasciava tutta a terra fino a quando non
spuntarono i primi ciuffi di capelli. Sakura dal suo canto, già immaginava le
risate che si sarebbe fatta a vedere Naruto con un buco in testa; lo avrebbe
chiamato Fra Naruto a vita.
-
Comincio a sentirmi più libero, com’è la situazione Sakura? - ma lei non lo stava neppure ad ascoltare, il
sorriso maligno che gli comparve e che il ragazzo non poteva vedere, era un
chiaro segnale dei suoi pensieri una volta che il fattaccio fosse accaduto.
C’era quasi, ancora un giro e…
-
Che cosa?!
Naruto
saltò come una molla dalla sedia a rotelle per poi finire a terra, spaventato.
-
Che succede Sakura?! Cos’ho?!
La
ragazza, seduta a terra, lo puntava con un dito tremante e occhi vitrei,
increduli di fronte quel che aveva visto.
-
T-tu… tu…
-
Che cosa? Andiamo non mi spaventare! -
Si rimise in piedi piuttosto agitato, ma teneva lontane le mani dalla
testa, a quel punto aveva paura scoprire cosa avesse in quel punto.
-
Non dirmi che ho il cranio senza pelle?! -
ma la vide negare con vigore. Tirò un sospiro di sollievo ma la
preoccupazione non scomparve minimamente.
-
Naruto.. tu…
-
Io che cosa?!
-
Hai i capelli!
Una
forte folata di vento sollevò della polvere che, ad agio, si ritornò a terra.
Solo
i suoni naturali riempivano lo spazio circostante e nessuna voce di natura
umana si poteva minimamente udire, sta di fatto che si poteva comunque
avvertire una strana sensazione sulla pelle, qualcosa di affatto positivo.
L’aria
si fece improvvisamente pesante e carica di elettricità statica, e Sakura poté
chiaramente avvertire quel formicolio su tutto il corpo; anche i suoi capelli
ne risentirono leggermente. Poi un vento caldo, e gli uccelli che avevano
improvvisamente cambiato direzione. Sakura si guardava in giro piuttosto
timorosa, sembrava che da un momento all’altro arrivasse una qualche calamità
naturale, ma solo quando il suo sguardo incontrò quello di Naruto che un
barlume di paura le nacque improvvisamente nello stomaco.
All’incirca
si era abituata a vederlo prendere le sembianze della volpe, ma mai prima d’ora
lo aveva visto senza pupille; un inquietante bianco prevaleva sulle sclere e
una specie di ringhio sommesso accresceva particolarmente il timore di qualcosa
di poco piacevole.
-
Sakura… - un sibilo malefico era
soffiato dalle labbra di Naruto, un suono che irrigidì Sakura e gli fece
distintamente sentire un forte brivido lungo la schiena; forse era per il
controluce, ma le sembrava di vedere una strana aura intorno a Naruto.
-
Ehm, Naruto? Andiamo calmati non è successo nulla - prese a ridere come una scema, ma decisamente
si rendeva conto che la cosa non l’avrebbe aiutata affatto. Indietreggiò sulle
mani.
Naruto
strinse con forza i pugni, si vedeva che sarebbe esploso da un momento
all’altro, nonostante questo riuscì comunque a tenere dentro di sé la volpe;
dopotutto lo spirito dello Yondaime l’aveva risigillata nuovamente durante lo
scontro con Pain. Ad ogni modo, la sua ira non si fece attendere.
-
Mi… hai… fatto… prendere… un colpo! -
urlò a squarciagola in piena faccia della ragazza che si spaventò non
poco. - Hai idea di quanto mi sia
spaventato! Cretina! -.
Cosa? Cretina? A me!?
Sakura
non poteva di certo lasciarsi trattare così e con assoluta tranquillità si
rimise in piedi, anche il suo corpo cominciò a sprigionare un’aura tetra e
maligna e le sue falangi scrocchiarono macabramente solo per il fatto di averle
chiuse a pugno. Entrambi i contendenti non diedero segno di cedimento, e una
battaglia di sguardi assassini iniziò in quello che prima era un cortile
circondato dalla quiete e dal canto
leggero degli uccellini.
-
Come osi darmi della cretina?!
-
E tu allora?! Da come parlavi credevo di avere il cervello fuori dal cranio!
-
Di certo non corri questo rischio dato che il cervello non ce l’hai!
-
Quante scuse, cerca di comportarti come si deve piuttosto!
-
Ha parlato il perfettino! In quanto a figuracce non sei secondo a nessuno!
-
Non voglio neppure ascoltarti. Piantiamola piuttosto, tanto questa discussione
non porterà da nessuna parte.
Odiava
quel lato di saggezza che qualche volta Naruto mostrava, ma dovette arrendersi
ai fatti. Gli voltò comunque le spalle offesa incrociando le braccia al petto.
-
Piuttosto, perché quella strana reazione? Non dovrei forse avere i capelli?
Sakura
gli spiegò tutta la situazione senza voltarsi e mantenendo anche un tono di
voce altezzoso e superiore, come se volesse dimostrare chissà che, quando
invece, a parere dei pensieri di Naruto, era solo infantile.
-
Capisco - disse grattandosi
delicatamente quello che doveva essere il punto di penetrazione. Rabbrividì.
-
La teoria più accreditata è che sia stata Kyuubi a rigenerare i miei capelli,
stavolta a fatto qualcosa di buono! -
sorrise in modo ammiccante per poi risedersi sulla sedia a rotelle.
Sakura
sospirò rassegnata e mise anche da parte quel piccolo litigio senza importanza;
prese i manici della sedia e riprese a spingerlo mentre il sole accorciava
sempre più le ombre con la sua lenta innalzata dietro l’orizzonte. Il giorno
dopo Naruto fu dimesso dall’ospedale; ringraziò tutte le persone che si erano
prese cura di lui e gli sembrò anche di vedere una leggera lucentezza negli
occhi di Shizune; le sorrise grato e riprese la sua strada avendo già chiara
nella mente la sua prima meta.
***
-
Grazie e arrivederci!
L’uomo
uscì dalle mezze tendine che dividevano l’entrata dall’interno e riprese
tranquillamente il cammino.
-
Ayame, tesoro puoi andare a comprare dell’altra farina? Quella che abbiamo è
quasi finita e già che ci sei ordinane altri quindici pacchi -
disse un uomo piuttosto abbronzato a quella che doveva essere sua
figlia.
-
Vado subito papà! - Annunciò sorridente.
Si tolse il grembiule, la bandana dalla testa e uscì tutta allegra dal retro
bottega; a Teuchi spuntò un involontario sorriso.
Ne
frattempo, Naruto stava già immaginando quella che sarebbe stata un’epica
abbuffata di ramen, ma non mancò di dare un’occhiata in giro; gli erano mancate
quelle vie che aveva visto così tante volte, forse era quello l’effetto che si
provava quando ci si avvicinava troppo alla morte.
Ayame
uscì dalla bottega con la propria merce e riprese la strada verso il negozio.
Chissà come sta Naruto, il maestro
Kakashi mi ha detto che gradiva sempre il ramen che gli preparavo, che bello!
Naruto
non era solo un cliente affezionato. Era il suo lavoro essere gentile e
cordiale con qualsiasi cliente si presentasse al chiosco, ma con lui non aveva
bisogno di fingere; sorrideva spontaneamente con lui, e anche se lo vedeva per
la durata di un pasto, gli faceva comunque piacere poter scambiare qualche
parola con lui, anche se riguardavano quasi esclusivamente il ramen o altri
piatti. Sospirò, consapevole anche di un altro fatto.
Se solo fossi…
Ma
il suo pensiero venne bruscamente interrotto da una storta alla caviglia che la
fece cadere pesantemente tra la polvere.
-
Dannazione! Che male.
Si
toccò la caviglia dolorante regredendo una smorfia di dolore e con sforzo si
rimise in piedi in piedi con l’altra gamba aiutandosi con una staccionata lì
vicino.
Non posso neppure poggiarla, che
sfortuna.
Di
certo il suo morale si era notevolmente abbassato con quell’episodio, ma non si
perse d’animo e pian piano riprese a camminare tenendosi ben salda alla
staccionata.
-
Aspetta!
Ayame
si guardò dietro con un’espressione interrogativa ma che venne sostituita con
una di sorpresa, anche un po’ di piacere.
-
N-Naruto?
-
Ti ho vista rialzarti a fatica, cos’è successo? - chiese preoccupato per poi abbassare lo
sguardo sulla sua caviglia. Non disse niente, ma si chinò davanti a lei
dandogli le spalle.
-
Dai salta su.
Ayame
si sentiva leggermente confusa, doveva salirgli sulle spalle?
-
Ma Naruto, tu stai bene? Sicuro di farcela?
Il
ragazzo girò il capo leggermente perplesso e rispose: - Certo che ce la faccio,
dai ti riporto al chiosco - concluse con
un ampio sorriso.
Ayame,
seppur con imbarazzo, accettò l’aiuto e con cautela si mise sulle spalle del
ragazzo.
-
Grazie, appena arrivati avrai una ciotola maxi di ramen gratis!
-
Allora sbrighiamoci! Ho una fame! - E
prese a correre velocemente mentre le loro risate si perdevano nelle strade.
Angolo
autore:
Salve! ^^
Stavolta non è colpa mia! Mi avevano
nascosto il pc e non ho potuto continuare la storia --“
Allora questo cap è un po’ misero e se
devo essere sincero è anche scritto male =/
Comunque conto di migliorare con gli
altri ^^
Ringrazio: TheCristopher94, Jeo 95,
_sweetygirl_, JunoEFP, NaruHina4ever, AllyB, gademo e Ernesto 507.
Non ho risposto alle vostre recensioni
ma proprio adesso non ho tempo =/
Ciao!