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Autore: MyDirection    03/04/2012    0 recensioni
Cosa può accadere quando l'uomo più importante della tua vita decide di andarsene?
Di certo non ti senti bene. Soprattutto se hai 13 anni, e la tua vita è un casino totale.
Perdere la voglia di vivere a 13 anni è la cosa più brutta che possa accadere, e soprattutto quando accade principalmente per colpa di una delle persone che pensavi ti avrebbe potuto salvare da qualsiasi cosa.
UN PADRE.
Il mio aveva abbandonato me e mia madre. Certo. Marta era più accattivante, una 20enne sciocca e frivola che non so come era stata assunta nel suo ufficio.
Passarono tre anni. Tre interminabili anni. Di sopravvivenza, perchè vivere non è che avesse troppo senso per me. Tra i compagni di scuola odiosi, e una madre sempre al lavoro mi sentivo l'adolescente più sola del mondo.
Poi accadde qualcosa di magico, dall' X Factor inglese arrivò uno spiraglio di luce, il destino aveva deciso di salvarmi. E aveva deciso di servirsi di cinque ragazzi che avrei dato di tutto per incontrare!
Da li fu tutto in discesa, ritornai a sorridere. Come un adolescente dovrebbe fare sempre, e conobbi una persona speciale che diventò la mia migliore amica
Loro continuavano a essere il centro del mio mondo, e ogni mese che passava l'amore che provavo diventava più grande.
All'età di 17 anni ebbi la mia opportunità....
E chi lo avrebbe mai detto...Si realizzò molto di più di quanto avrei mai potuto sperare...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi trascinò con se fino a dentro lo studio. "Ecco qui saremo più tranquilli." -Esclamò lasciandosi scivolare su una sedia. "Non eri tra le ragazze che c'erano dentro vero?"
Ancora incredula scossì la testa, lui con viso mortificato accennò a delle scuse.
"E' che noi avremmo voluto vedervi tutte ma..."
"Lo so."-ribattei. "E' difficile."
"Esatto." -Commentò. "Però dai non ti è andata così male, sei qua no? Certo, magari non sono quello che volevi incontrare...."
"No! Io ancora non ci posso credere, io ho sempre sognato di incontrarti. E anche agli altri certo..."
"Bhe, non ti ho neanche chiesto come ti chiami...." -Disse liberando un posto affianco a se e facendomi segno di sedermi.
"Mi chiamo Angel." Dissi sorridente mentre mi sedevo.
" Bellissimo nome." Sorrisi ancora.
Volevo chiedergli di abbracciarmi e di autografarmi qualcosa, ma era difficile non era come a un meet, dove c'erano altre mille ragazze che chiedevano la stessa cosa. Ero sola con lui, era come se fosse 'tutto per me' per quei pochi minuti.
Mi veniva da piangere dalla felicità ma mi trattenni per non sembrare un esaltata.
"Potresti autografarmi una foto?" -Domandai infine timidamente.
"Certo! Esclamò prendendo dal lungo tavolo vuoto una foto e un pennarello.
"Ti andrebbe di conoscere anche gli altri così la autografano anche loro.." -Disse firmando.
Io spalancai gli occhi, tra me e me pregeavo perchè non fosse un sogno, non lo era. Continuava a sorridermi e io ero come immobilizzata. Mi porse la foto e io la riposi nella borsa.
"Ma quante ore sei rimasta la fuori?"
Io sinceramente non lo sapevo ma considerando che erano le 15 e 40 feci una deduzione.
"Circa tre ore e mezza....Non pensare che ero rimasta li per assalirvi..Ero un pò delusa e.."
"Hei, capisco. " -Disse rassicurandomi.
Desideravo da morire abbracciarlo, cavolo ce lo avevo propio li davanti, e quando mi ricapitava (?).
"...Mi..mi....abbracciere..."
Non riuscii a finire la frase che si era già avvicinato a me e mi aveva abbracciata, sentivo il suo profumo così vicino, non riuscii a trattenere una lacrima che mi attraverò il viso e andò a finire sulla sua spalla bagnandogli in un piccolo punto la maglietta. Ci allontanammo quando iniziai a borbottare delle scuse incomprensibili.
"Non è nulla." -Rispose dolce come sempre. " Ascolta" -continuò " I tuoi si arrabbiano se vieni un pò in albergo da noi?" -Mi chiese lui sorridente.
 I miei occhi si sbarrarono di nuovo. Mi veniva da urlare dalla felicità e dentro di me lo feci, il mio esultare si mostrò a lui come un grande sorriso.
"Certo che no. " -Risposi sorridente. " Ma "gli altri" dove...dove sono?"
"Ah bhe, loro sono andati in Hotel, in realtà io sono rimasto perchè ti avevo vista...Mi hanno rimandato la macchina comunque che ne dici se andiamo? Così li conosci."
"Si, si." -Esclamai scattando in piedi.
"Bene."- Si alzò anche lui e uscimmo. Controllammo che non ci fosse nessuno, e spiccammo una corsa velocissima verso la macchina, un fotografo ci immortalò propio mentre entravamo.
"Credo che ci abbiamo fotografato...." - Dissi mortificata.
 "E che male c'è? sarei onorato se pensassero che sto con una ragazza meravigliosa come te. " -Commentò.
"Grazie." -Dissi nascondendo tutta la mia felicità dietro ad un timido sorriso.
Mi sorpresi di non vedere milioni di fan assalire la macchina. In effetti non c'era nessuno.
"Ma, io pensavo che le fan vi avrebbero assalito."
"In effetti in pochi sanno che siamo qua. "
"Ah capisco."
"Quanti anni hai?"- Mi chiese.
"Quasi 18."
Continuammo a parlare per la breve durata del viaggio. Una volta fermi di fronte all'Hotel scendemmo dall'auto nello stesso modo in cui ci eravamo saliti, di corsa. Entrammo in un lussuoso Hotel in una hall grandissima tutta dorata, lui prese le chiavi della stanza, salimmo in ascensore e io decisi di chiamare mia madre per dirle dove ero, anche se probabilmente per via del suo lavoro non si era accorta che non ero tornata. Il telefono 'per la famiglia' era spento, lasciai semplicemente un messaggio.
 Arrivati al piano, lui aprì la porta io non sapevo sinceramente cosa ci avrei trovato, forse tutti i ragazzi oppure nessuno. Il mio cuore batteva all'impazzata, mi sentivo un pò stupida, con la mia felpona rossa.
La porta si spalancò li davanti su un divanetto c'erano Zayn Louis Liam e Harry (che era poggiato alla parete li affianco) che parlavano, quando mi videro fecero una faccia stranita. Io arrossii, per fortuna Niall si affretto a presentarmi.
< " Hei ragazzi. Lei è Angel ." > -Disse.
La mia gola era di nuovo secca non riuscivo a proferire parola restavo li impalata, ok. Ero in una stanza con tutti i miei idoli, non sapevo minimamente cosa fare. Poi tutti si alzarono mi diedero la mano e mi abbracciarono cominciai a sorridere circondata da quelle persone che fino a quel momento avevo ammirato solo attraverso uno schermo. 
  
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