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Autore: u n b r o k e n    03/04/2012    6 recensioni
[ Fanfiction Spin-off di Lucky i'm in love with my best friend, è da li che provengono i personaggi]
Charlotte studia medicina in California, vuole riuscire a laurearsi il più in fretta possibile per tornare in Francia, suo paese nativo, dove la sua madre naturale l'ha data alla luce, e i suoi genitori adottativi l'hanno presa sotto custodia. I rifiuti subiti dalle persone che lei riteneva care la trasformano in una ragazza che tende a non fidarsi e a usare sarcasmo e una lingua aguzza come arma di difesa. Cosa accadrà quando nella sua vita, nella quale non ha mai voluto far entrare nessuno, Farà il suo ingresso a forza di litigi Ethan, un ragazzo stronzo almeno quanto lei? Questa è La storia di due caratteri forti, quasi uguali ma allo stesso tempo in contrapposizione, che si scontrano talmente forte da finire per ritrovarsi con le anime indissolubilmente concatenate.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Lucky I'm in love with my best friend.'
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Heat.
« Svegliati idiota » Un cuscino mi atterrò dritto sulla faccia e interuppe il mio sonno paradisiaco. Tra tutte le cose che odiavo e mi mettevano di mal umore, svegliarmi con il mio compagno di stanza che mi tirava un cuscino era in cima alla lista.
«  Cazzo Andrew! »  Mugugnai tirandomi su di scatto, ma il mio corpo non accettò quel movimento brusco e mi costrinse a coricarmi di nuovo. « Se non fossi letteralmente distrutto dalla notte precedente non staresti respirando adesso... » Sussurrai massaggiandomi le tempie con entrambe le mani.
« Così impari a tirare giu shots come se fossero acqua tonica. » Disse il mio amico sorridendo per poi sedersi sul suo letto accanto al mio, per godersi lo spettacolo del suo compagno di stanza in piena crisi post-sbornia.
« Zitto. Io non critico la tua incapacità di divertirti, tu non criticare la mia grande abilità, invece » Avrei riso, ma le costole mi facevano male e gli unici muscoli che avevo intenzone di muovere nelle prossime ore erano quelli facciali. « Che ore sono? » domandai alzandomi dal letto con estrema cautela.
«  Le nove meno un quarto. Non hai lezione? » Domandò sogghignando, conoscendo perfettamente la risposta alla sua domanda.
Scelsi deliberatamente di ignorare la sua bonaria Malignità  e mi passai stancamente una mano sul viso, corsi verso il bagno per rimettermi in sesto prima del suono della campanella.
« Oh è passata Christina qui ieri sera. » sentì Andrew urlare da dietro la sottile porta di legno che divideva il bagno dalla camera. « Dice che sei un bastardo e che non ti vuole più vedere. Era convinta di trovarti nella tua stanza a fare cose sconcie con, e cito testuali parole, Quella zoccoletta Bionda Ossigenata con cui stavi slinguazzando!  »

***

Controllai le tasche freneticamente e fu a quel punto che feci un'amara scoperta. Niente sigarette.
Non ero riuscito ad iniziare la giornata con il sacrosanto diritto di gustarmi un caffè e adesso neanche una sigaretta.  « Maledizione » imprecai a denti stretti e un secondo dopo i miei occhi si posarono su una figura alta e longinlinea, appoggiata sul muretto del cortile.
Charlotte se ne stava tranquilla a fumarsi una sigaretta, quando a quest'ora avrebbe già dovuto essere in aula. Propio come me, D'altronde. Ma a differenza sua, io non avevo l'obbligo di frenquetare quelle lezioni.
O meglio, lo avevo, ma le conseguenze di una mia assenza ingiustificata erano molto diverse dalle sue.
Era convinta che fossi al primo anno, La francesina.
Il barlume di curiosità nei suoi occhi, quando qualche sera fa al bar, le dissi che sapevo del suo arrivo mi aveva lasciato un gran senso di soddisfazione. Non aveva idea del fatto che io fossi al secondo anno, che fossi a capo di una confraternita e che seguissi i corsi del professor Harris come Assistente del professore, non come studente.
Mi avvicinai deciso con l'intento di farmi offrire una sigaretta.  Sicuramente mi avrebbe rotto le palle prima di darmi ciò che volevo ma ne valeva la pena, la mia testa stava per scoppiare e io avevo bisogno di rilassarmi.
« Buongiorno » Dissi a bassa voce per non spaventarla. Sentirla urlare per lo spavento o insultarmi mi avrebbe spaccato i timpani e la mia testa stava gia andando in tilt per il brusio delle chiacchiere nel cortile.
Al contrario lei girò la testa lentamente e mi guardò male.
«  Perchè non sei a Biochimica? » domandò senza neanche salutare.
« Io posso permettermi di non andarci. E tu perchè non sei a Biochimica? » chiesi a mia volta guardandola stancamente da dietro le lenti scure dei miei ray-ban.
« Non ne ho voglia. »  rispose lei con ovvietà scrollando le spalle.
Oh beh, andavamo bene. Non eravamo neanche alla seconda settimana di College e gia saltava le lezioni.  Ad ogni modo non erano affari miei, sembrava sveglia e probabilmente sapeva cosa stava facendo. Da una ragazza così bella, chiamatela sindrome dello stereotipo, ma ci si aspettano discorsi stupidi, risatine concintate e più di tutto, quando l'avevo salutata per la prima volta non mi aspettavo rispondesse con acidità e superbia alle mie domande. Sopratutto non mi aspettavo che mi tenesse testa in quel modo.
Questo mi aveva portato a tenerle testa a mia volta comportandomi da stronzo. Ma forse a pensarci lo avrei fatto comunque... E' nella mia natura fare lo stronzo.
Ma ero giunto alla conclusione che, a me conveniva e alla gente piaceva, quindi perchè smettere?
« Me la offri una sigaretta? » Domandai cambiando discorso.
La guardai alzare un soppracciglio e assumere un'aria penseriosa. « Solo se mi spieghi cosa sono tutte queste allusioni alla "io sono più importante di te" » disse mimando le virgolette con la sigaretta tra l'indice e il medio. Non potei fare a meno di sorridere. Aveva pensato a quella storia per tutto quel tempo?
Quando l'avevo vista entrare con quei Jeans che le fasciavano le gambe perfette e quella maglia Oversize a strisce che le lasciava semiscoperta una spalla, pensai che una botta e via ci sarebbe stata.
Certo, prima che aprisse la bocca. Era terribilmente sexy e l'idea di provarci non mi aveva ancora abbandonato del tutto, però avrei dovuto avere pazienza.
« Che vuoi sapere? » domandai sospirando. Avrei confessato anche di aver ucciso un uomo che non avevo mai visto per una sigaretta.
« Perchè ti puoi permettere di non frequentare le lezioni, e che significava quella frase che mi hai detto al bar. »
«  Wow, pesi propio le parole tu eh?»
« Sono una tipa attenta. » liquidò, ansiosa di risposte.
«  Sono al secondo anno. Il corso di Biochimica è quello in cui vado meglio e siccome ho gia superato tutti gli esami, il professore mi ha proposto di fargli da assistente, in questo modo recupero qualche credito che fa sempre comodo.» Spiegai sinteticamente con la mano gia tesa verso la mia ricompensa.
« Quindi cosa sei una specie di spia? Ti mimetizzi tra noi studenti per poi raccontare tutto ad Harris? » Domandò sull'orlo della risata, come se non aspettasse altro che deridermi.
« No. » dissi facendo appello a  tutta la mia pazienza  « Io sono li per aiutarvi e per organizzare i progetti scolastici riguardanti il corso. E mi siedo come uno qualunque di voi perchè sinceramente l'idea di stare dietro a una cattedra mi deprime. Infine, so chi sei perchè i tuoi genitori possiedono una catena di Alberghi in tutto il mondo, sei probabilmente una delle persone più ricche che abbia mai varcato le porte della UCLA e io invece sono il capo di una confraternita, i pettegolezzi girano in fretta. Contenta? Mi dai una sigaretta? » chiesi di nuovo avvicinandomi di qualche passo.
Mi ascoltò per tutta la durata del mio breve monologo, poi tirò fuori dalla borsetta un pachetto di sigarette e finalmente me ne porse una. La misi in bocca e di seguito ricordai di non avere neppure l'accendino.
« Hai da accendere? » domandai. Mi porse anche l'accendino con lo stesso sguardo confuso e poi si decise a dire qualcosa.
«  Non sembri un tipo che va particolarmente bene a scuola. Anzi sembri un tipo che non ha voglia di fare un cazzo. » disse senza peli sulla lingua. Chissà perchè scegliere propio quell'argomento dopo tutto ciò che gli avevo detto. Ebbi l'impressione che i suoi genitori e la loro attività fossero un tasto dolente.
Una risata colse di sorpresa le mie costole per la sua frase ed essa si trasformò in un sonoro lamento. Portai una mano alla pancia con un'espressione dolorante.
« Non sono un topo di biblioteca ma ci tengo al mio futuro. » Risposi.
« Sei moribondo? » Domandò lei distaccando il tono, dopo essersi goduta la scena di me che mi uccidevo con la mia stessa risata.
« No mi spiace per te. Ho solo bevuto troppo ieri. » dissi inebriando i polmoni del primo tiro. Finalmente.
La osservai riflettere pensando stesse escogitando una risposta abbastanza acida da darmi e invece tornò all'argomento precedente.
« Non capisco come tu abbia fatto a capire che la ragazza di cui ti avevano parlato ero io. Non ti ho detto subito il mio nome. » Constatò.
« Ma mi avevano detto che era alta, bionda e non troppo socievole. Inoltre che era appetibile. » le sorrisi sornione e poi mi appoggiai al muro. Cazzo ero davero messo male. Di solito non stavo così, dovevo aver esagerato. Fortuntamente sarebbe durata ancora poco. Ero pur sempre un ventiduenne.
« Oh quindi c'è la combricola delle vecchie pettegole anche qui. E tu ne fai parte. Non ne hai l'aspetto, ma buono a sapersi. » disse aspirando dalla sigaretta per poi buttar fuori lentamente il fumo.
Scossi la testa sorridendo e aspirai con avidità la sigaretta, concedendomi qualche secondo si silenzio.
« Sul serio, dovresti essere a lezione. »
« Sul serio dovresti farti i cazzi tuoi. » ribattè lei sorprendentemente senza quel tono da cane rabbioso  « Ethan giusto? Mi preparo per la prossima lezione. Ti consiglio di bere una tanica di caffè, oh e il tuo dopobarba è decisamente troppo forte, ci credo che hai un mal di testa terribile » Sorrise ironica e si avvicinò a me per poi lasciarmi una di quelle pacche che solitamente si lasciano sulla spalla, ma sul petto. Mi piegai dal dolore maledicendola. « Sei Scorretta! » dissi per non perdermi in altre manifestazioni più colorite mentre mi massaggiavo le costole. Che stronza. Stavo gia bramando vendetta,  come si permetteva? a me poi!
« La prossima volta non penserai di conoscermi perchè ti sono arrivate all'orecchio voci di corridoio. Non sai niente di me. » Rispose seccamente prima di allontanarsi in silenzio.

***

Tre ore dopo, di cui due di lezione e una a cercare di riprendere coscienza con un bel caffè, mi diressi in libreria.
Gia sapevo che per quella giornata non avrei concluso niente, la mia soglia d'attenzione sebbene mi fossi ripreso, era pari a quella di un ghiro in pieno letargo.  Mi sarei procurato un paio di libri di cui avevo bisogno per una ricerca e poi sarei tornato in camera a rilassarmi fino a quella sera.
Sfortuna o fortuna volle che mentre frugavo nello scaffale di anatomia vidi Charlotte comodamente stravaccata sulla sedia, mentre leggeva svogliatamente un volume ponderoso.
La guardai qualche istante e poi non esitai a farmi avanti per disturbarla un po'. Era così divertente, perchè sprecare un'occasione?
« Ti Vedo. »  Pronunciò la sua voce armoniosa ma fin troppo irritante alle mie orecchie, quando feci qualche passo nella sua direzione.
La mia faccia in quel momento doveva apparire parecchio turbata, come diavolo aveva fatto ad accorgersi di me?  « Come.. »  iniziai per dare voce ai miei dubbi ma lei mi zittì prima.
« Che vuoi?»  domandò facendo girare le rotelle della sua sedia girevole.
Per un momento mi scoprì ipnotizzato dalle sue iridi azzurre, ma poi velocemente scossi la testa e presi posto vicino a lei.
Non mi importava se era di una bellezza quasi sconvolgente, era troppo acida per i miei gusti. Ma vederla accendere come una miccia sotto le mie provocazioni mi suscitava una sensazione piacevole allo stomaco, che si alimentava mano a mano che lei sfuriava.
Per quanto la conoscessi poco e per quanto poco avessi avuto a che fare con lei, mi sembrava di aver gia capito come poter farla incazzare di brutto.
« Beh? »  mi spronò lei smettendo di prestarmi attenzione. Sfogliò il libro con uno sbuffo e io avvicinai la mia sedia alla sua.
« Che fai stasera? » quella domanda mi uscì dalla bocca istintivamente, troppo per i miei gusti. Neanche sapevo dove volevo andare a parare ma mi mostravo estremamente sicuro.
Sollevò lo sguardo dal libro senza però guardarmi. « Niente che possa interessarti. »
« C'è una festa stasera »  ignorai bellamente la sua risposta « Non so esattamente chi la organizza ma ci va mezza università. Ci vuoi venire?»  domandai assottigliando lo sguardo, quasi certo della sua risposta.
« Ma certo! Oh scusa, mi sono appena ricordata che sarebbe molto più interessante fissare le lancette del mio orologio mentre scorrono.»
Come volevasi dimostrare. Risi squotendo la testa e lei subito mi guardo in cagnesco, con un grande interrogativo sul viso.
« Rido perchè sei prevedibile. Troppo. »  Anticipai la sua domanda. ( Che era appunto prevedibile)
« Prevedibile?  Non sei bravo a trovare attenuanti per placare il tuo orgoglio maschile. Ti ho semplicemente rifiutato. Ri-fiu-ta-to »  Disse altezzosa facendomi quasi lo spelling dell'ultima parola. Risi di nuovo, stavolta incontrollatamente. Era prevedibile e glie lo avrei dimostrato.
« Come ti pare.  »  Le rubai una biro dal piccolo astuccio che teneva sul tavolo e andai alla prima pagina del grande volume « Questo è l'indirizzo della festa. » Dissi quando ebbi finito di scrivere. « Se dovessi cambiare idea...  » lasciai cadere la frase mentre mi alzavo dalla sedia.
«  Ci vediamo Charlotte. » Le sorrisi sornione e uscì dalla biblioteca prima che lei potesse dire qualunque cosa.
Sapevo perfettamente cosa aspettarmi da questa sera.  Ci vediamo dopo, Biondina.



u n b r o k e n's corner
Buonasera fanciulle c: E' passato un bel po' di tempo dall'ultimo capitolo, ma cel'ho fatta! In realtà il capitolo ce lo avevo pronto quindi aspettavo solo di vedere se mi lasciavate recensioni, delle quali sono contentissima e ringrazio di cuore tutte voi <3
Intanto mi sono dimenticata di dirvi ( anche se chi viene da lucky probabilmente lo sa gia!) Che i volti che ho dato io ai miei personaggi sono quello di Joe Jonas per Heat e quello di Blake Lively per Charlotte.  A me personalmente non piace che mi impongano una faccia quando leggo delle fanfiction, quindi immaginateveli come volete u.u Anche perchè è una fic originale, non è nella categoria Jonas Brothers o Blake Lively (categoria che tra l'altro non esiste haha) va beh, volevo dirvelo u.u
Questo capitolo è narrato internamente da Heat. Credo che, dipenderà dalla convenienza, ma narrerò sempre un capitolo sotto il punto di vista di Char e uno sotto il punto di vista di Heat, alternandoli :)
Siamo arrivati a svelare il mistero di Heat che racconta a Charlotte i suoi perchè, nel prossimo capitolo cominceremo ad esplorarci nella storia travagliata di Charlotte :) Oh e ci sarà questa festa nella quale vedremo cosa succederà u.u
Tra l'altro è gia scritto quindi conto di postare tra poco!
Vi prego di lasciarmi una recensione, Carla mi sta facendo un sacco di pubblicità e la amo per questo çwç è che sono una che ha bisogno di continui stimoli per andare avanti quindi siaaate buoni :)
Ah infine siccome qualcuno mi ha chiesto di avvisarvi su twitter per gli aggiornamenti, io su twatter sono @delicioussmanu quindi basta che me lo diciate li che mi salvo i vostri nicknames e vi avverto più che volentieri quando aggiorno!
Grazie alle mie lettrici, poche ma buone u.u Siete bellissime! <3
Adesso mi metto a rispondere a tutte le vostre recensioni, seppur in estremo ritardo! Grazie ancora-   Manu xx



charlie's corner.
Shalloooooow gente! Come va? c: sì, è bello rompere le palle anche dove non c'entro proprio una mazza <3 però io vi amo, e anche se questo angolino non è divertente come quello delle minchiate di zia manu voi mi volete bene lo stesso, vero? VERO? awh, avverto il vostro amore <3
Okay cazzate a parte, questo capitolo, come tra l'altro tutti quelli che scrive manu, è akzjksjsjsb. Cominciamo a scoprire qualcosa in più riguardo a Charlotte e anche su Heat. Ma non sono adorabili insieme questi tizi? Io dico di sì akzjznksn
E Heat, che la invita alla festa? O: sappiamo tutti che intenzioni abbia e.e ma lei ci andrà? Oppure li manderà a fanculo e rimarrà nella sua stanza a crogiolarsi? O uscirà con qualcun altro? O andrà a mungere mucche? (?)
Tutto questo, nella prossima puntata.
E non ce l'abbiate con me, so che siete geloseeee perché io so già cosa succede nel prossimo capitolo e non ve lo dico v.v ma sapete cosa? Se volete sapere come va avanti lasciate tante belle recensioni alla mia manu e lei vi grazierà con il terzo capitolo. COME ON PEOPLE!
Vi loVVo.
Charlie.

   
 
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