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Autore: yayachipmunk    03/04/2012    0 recensioni
Nomina sunt consequentia rerum. (I nomi sono conseguenza delle cose)
E' questa convinzione che guida la vita di Margherita, ed è uno dei motivi per cui non riesce a fare a meno di Alessandro, che per primo gliel'ha insegnata.
Dopo tutto, il suo nome significa "perla" mentre quello del ragazzo "colui che difende e protegge". E non è, lei, qualcosa di prezioso da custodire con cura?
E' la storia di un amore intenso e duraturo, tenero e passionale.
Ma è anche la storia di un'ossessione oscena che sfocia nell'amoralità.
Perchè Margherita e Alessandro sono fratelli .
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Apro gli occhi sbadigliando e metto a fuoco l'orologio sul mio comodino.


Sono le 10:40. Direi che è ora di farla finita!


Mi alzo e mi dirigo risoluta in camera di Alessandro: da quando è tornato quattro giorni fa non ha fatto altro che dormire, mangiare e dormire... Altro che passare il tempo con la sua sorellina, quello lì è tornato a casa per andare in letargo!


Entro nella sua stanza pronta a dirgliene quattro ma non trovo nessuno.


- E ora dove diavolo è finito?! - esclamo irritata controllando in bagno.


Niente, sparito, volatilizzato. Mi viene il dubbio di essermi immaginata tutto ma la collana che porto al collo conferma la mia sanità mentale. Mi dirigo in cucina, dove Vittoria legge il giornale sorseggiando il suo caffè.


- Mami, sai mica dov'è andato Ale? In camera sua non c'è!


- E' domenica. -, risponde lei semplicemente, come se questo spiegasse tutto.


- E quindi??


- E quindi sarà andato a messa.


- Ma dove? In che chiesa?


- Insomma Margherita, alla solita! Sono anni che và alla stessa, non penso abbia deciso di cambiare proprio oggi! - esclama spazientita. Mamma è sempre molto disponibile ma non sopporta essere disturbata mentre legge a colazione, dice che è l'unico momento in cui può rilassarsi.


Così, me ne vado senza aggiungere altro. Mi vesto velocemente ed esco di casa, diretta verso la chiesa di S.Maria delle Grazie, dove spero di trovare mio fratello.


Ale è sempre stato molto religioso, sin da quando era piccolo; non so da chi abbia preso, forse da una nonna mai conosciuta, perchè è l'unico della famiglia ad esserlo. Ricordo che quando facevo le elementari andavo anche io a messa con lui, ma iniziate le medie ho cominciato a preferire restar a casa a dormire, almeno la domenica.

In ogni caso, Ale non mi ha mai sgridato per questo: nonostante sia fermamente credente è anche molto comprensivo ed aperto mentalmente, ad esempio non condanna l'omosessualità o l'aborto; insomma, un'altra prova che mio fratello è un grande.


Arrivata davanti alla chiesa, mi accorgo di non poter entrare: uscendo di fretta non ho fatto caso ai vestiti che indossavo, e ora mi rendo conto che t-shirt e pantaloncini sono decisamente inadeguati.


Mi siedo su una panchina e decido di aspettare ad occhi chiusi, per godere meglio il calore del sole che mi scalda il viso.



Forse mi sono appisolata oppure ho solo perso la cognizione del tempo.


Fatto stà che quando sento una mano poggiarsi sulla mia spalla sobbalzo e spalanco gli occhi per guardare in faccia il mio molestatore.


- Ti ho spaventata? Scusa, non volevo; come mai quì, peccatrice?


Ale ridacchia divertito mentre io ricordo il motivo che mi ha spinto a cercarlo e metto il broncio.


- Sei cattivo. Da quando sei tornato non fai che dormire! Io pensavo che volessi stare un pò con me, dato che non ci vediamo da due anni... Cattivo!


Mi rendo conto di quanto il tutto suoni infantile mentre lo dico, ma dalla sua espressione dispiaciuta si direbbe che funzioni, quindi vado avanti.


- E domani rincomincia pure la scuola e sarò sempre impegnata a studiare...


Presa dal mio monologo offeso, non mi sono accorta che lui si è alzato e si sta allontanando.


- ...E adesso dove vai?? -, urlo più sbalordita che arrabbiata del suo gesto.


Si gira e mi sorride.


- Pensavo di farmi perdonare portandoti a colazione. Non vieni?


Vorrei tenergli il muso ancora per un pò, ma il suo sorriso abbagliante e lo stomaco che brontolano mi convincono che non è il caso di fare la permalosa, quindi lo raggiungo.


- Dove andiamo?


- Sorpresa.



Dopo mezz'ora in cui restiamo imbottigliati nel traffico, Alessandro parcheggia in una stradina laterale stretta e acciottolata. Non sono mai stata da queste parti ma sembra che lui conosca bene il posto.


- Ma dove mi stai portando? - , chiedo incuriosita.


- Un attimo di pazienza e lo vedrai!


Ed in effetti facciamo ancora pochi passi, prima di entrare in una vecchia pasticceria. Il locale è largo e soppalcato, con i tavolini ed i divanetti al piano di sopra ed il bancone pieno di squisitezze a quello di sotto. E' molto luminoso, visto che un'intera parete è di vetro e l'odore di dolci si mischia a quello dei gelsomini nei vasi sui tavoli.


- Sali a prendere posto, ti raggiungo.


Seguendo le sue indicazioni mi siedo ad un tavolino vicino alla grande vetrata che dà sulla stradina; poco dopo mi raggiunge con una fetta di torta alle fragole, la mia preferita.


- Come hai trovato questo posto? - , domando assaggiando il dolce, - è bellissimo!


- E' il mio rifugio segreto. A volte vengo quì quando devo studiare o pensare. La proprietaria è una signora gentilissima, oltre che un'ottima cuoca... Ma questo mi pare che tu l'abbia capito da sola!


Infatti ho già quasi finito la torta e devo ammettere che era proprio squisita!


- Allora? Mi perdoni per essere stato un pessimo fratello, negli ultimi giorni?


- Umm.. - fingo di pensare leccandomi le briciole rimaste sulle dita - solo se mi prendi un'altra fetta, era troppo buona!


Come evocata dalla mia richiesta, appare la proprietaria del negozio che avevo già intravisto dietro il bancone: circa 50 anni, grembiule candido e accento meridionale in una donnina di un metro e cinquanta, cinquantacinque contando i crespi capelli castani che cerca di controllare (inutilmente) con una fascia.


- Alessandro! Ragazzo mio, quant'è che non ti vedevo! Fatti guardare un pò? Ma sei cresciuto ancora?  Ti sei fatto proprio bello sai, vuoi vedere che ora che sei tornato mi si riempie di nuovo la pasticceria di ragazze? Oh scusa, che gaffe, è la tua fidanzata? - chiede girandosi verso di me con un sorriso sincero.


- Macchè ragazza! E' la mia sorellina! Sarebbe un pò troppo piccola per me, ha fatto 17 anni l'8 settembre!


Piccola??


- Eh sì, in effetti mi sembrava un pò piccina per te... E poi in effetti non mi sembrava il tuo tipo, viste le precedenti!


Piccina? Precedenti?! C'è qualcosa che mi sfugge??!


Probabilmente sono un libro aperto, perchè la donna si gira verso di me con uno sguardo ammiccante - Sai quante me ne ha portate quì, di ragazze, il tuo fratellone? Uno sproposito, ogni mese una diversa! E vedessi poi che ragazze! Tutte modelle sembravano!


- Dai Norma, non esagerare... Una al mese no... Un paio di mesi duravano di solito!


Ridono tutte due, solo io li guardo a metà fra lo sconcerto e il fastidio. Quando finiscono, Norma ci saluta ( - E' stato un piacere conoscerti, sorella di Alessandro, sei proprio una bella ragazzina anche tu! - ) e si dedica agli altri clienti che nel frattempo, per fortuna, sono arrivati.


- Che tipa, eh? - dice Ale ancora scosso dalle risate - mi fa sempre morire dal ridere, con il suo accento napoletano... Sentissi quando cerca di parlare milanese, tira fuori di quelle cose assurde!


Ma io non sono in vena di ridere, c'è qualcosa che mi punge il cuore.


- Ma davvero hai portato quì tutte le tue ragazze?


- Ma no, non tutte... Due o tre magari... Ma perchè poi, sarai mica gelosa! - , mi chiede con un sorriso beffardo interpretando correttamente il tono della mia voce.


- Beh, non è un gran rifugio segreto se ci porti tutte le oche che ti vengono dietro! - rispondo piccata.


Lui, ovviamente, ride di nuovo.


- Ti ho detto che non le ho portate tutte! Ma hai ragione, in effetti avrei dovuto fare una selezione migliore... Che ne dici, lo trasformiamo nel nostro rifugio segreto?


Annuisco, senza trattenere un sorriso e lui torna tranquillo a gustarsi il suo gelato al pistacchio.


Ed io non riesco a smettere di guardarlo.


Ciao a tutteee! Dunque, volevo precisare che le descrizioni dei posti saranno sempre poco definite perchè, non essendo di Milano, il massimo che posso fare è documentarmi su Google xD la chiesa, ad esempio, l'ho scelta perchè dalle foto mi piaceva per il verde fuori e perchè sembra ci siano davvero tipo delle panchine per sedersi, la pasticceria invece sono stata apposta sul vago perchè è totalmente inventata xP Spero vi sia piaciuto tutto lo stesso^^ fatemi sapere le vostre opinioni<3

ps: la pasticceria è così, più o meno: http://weheartit.com/entry/25918689/in-set/443432-places

mentre questo è l'interno, un pò meno colorato però: http://weheartit.com/entry/15692119/in-set/443432-places

La prossima volta, prometto Alessandro ;P

  
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