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Autore: WING    04/04/2012    4 recensioni
Ciò che mostriamo agli altri non sempre corrisponde a ciò che siamo.
Per Zafrina, però, è diverso.
Lei lo fa inconsapevolmente, ma la verità non le rimarrà nascosta ancora per molto...
Genere: Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Condannato


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<< Dannata? >>
<< Si padre? >>
<< È arrivato. >>
 
L’uomo aprì gli occhi.
Davanti a lui si estendeva un paesaggio sconfinato, sconosciuto.
Il lusso di quel posto era innegabile, marmi color rosso per le fontane, sparse ovunque, dalle quali zampillava del denso sangue nero.
Ma l’uomo non ci fece caso.
Faceva caldo. Tanto caldo. Ma il suo corpo fu scosso da un brivido gelido quando un grido straziò l’aria solforosa del luogo.
Solo ora se ne accorgeva: da qualsiasi direzione di udivano lamenti. Strilli. Suppliche. Grida. E poi risate. Suono di fruste che fendevano l’aria.
M l’uomo non ci diede peso.
La nebbia si diradò e sullo sfondo comparve un enorme palazzo, le guglie altissime fendevano il cielo scuro, le dimensioni di quell’edificio erano indescrivibili, sembrava infinito. Metteva in soggezione.
Improvvisamente sentì un peso cadergli sulla schiena, si voltò. Una donna, nuda e ricoperta di sangue giaceva al suolo ai suoi piedi.
<< Aiutami... >> i capelli insanguinati erano appiccicati al suo viso pieno di tagli ed abrasioni. Sollevò lo sguardo: in un orbita si trovava uno splendido occhio color nocciola, nell’altra il nulla, ad occuparla c’era solamente un enorme voragine nera.
<< Dove credi di andare? >> una voce roca gli raggiunse dalle loro spalle.
<< Ti prego aiutami... >> la donna allungò la mano verso di lui, molte delle dita erano state tranciate.
Una figura possente li raggiunse. << Vieni qui. Dove credevi di andare? Te l’ho già detto: da me non puoi fuggire! >> rise selvaggiamente poi afferrò la donna per i capelli e la trascinò via senza degnare di uno sguardo l’uomo.
Questo la osservò ancora per un po’. Il corpo era ricoperto di tagli, profondi e meno, come il viso; alcuni già cicatrizzati, in altri si vedeva ancora la carne viva.
Ma l'uomo non se ne curò.
Quando tentò di alzarsi scivolò sulla scia di sangue che la donna si era lasciata dietro. Cadde rovinosamente a terra.
Ma l’uomo non gli diede importanza.
<< Ti sei fatto male? >> una voce da bambina giunse alle sue orecchie. L’uomo sorrise maliziosamente.
<< No piccola. >> disse guardando la bimba bionda << Mi vorresti dare una mano ad alzarmi? >>
La giovane si stava avvicinando.
<< Perché lo chiedi a lei? Voglio essere io la tua preferita! >> un’altra bambina, questa volta mora, comparve alla sua sinistra.
<< Va bene, perché non mi aiutate entrambe? >>
<< No voglio essere solo io la tua preferita! >> piagnucolò la bionda.
<< No io! >> le fece la mora.
<< Non è vero, sono io la sua preferita! >> fece eco un’altra voce.
<< No, io! >> << Io! >> << Io! >> << No, io! >> << Io! >> << No, io! >> mille altre voci fecero eco alla prima.
-  sono in paradiso... - pensò l’uomo.
Allungò una mano per toccarne una. Non poteva credere che fosse così bella. Ma la bimba poco prima del contatto scappò via.
<< No! Vieni qui! ...non voglio farti del male... >> disse l’uomo con un sorrisetto mentre si alzava per inseguirla.
Fece due o tre passi di corsa poi uno strattone al collo lo schiantò a terra.
Si guardò perplesso. Un grosso collare di metallo gli cingeva il collo e da esso partiva una grossa catena che pochi metri più in là veniva ingoiata dal terreno, scomparendo.
Ma l’uomo non se ne preoccupò.
Ora c’erano così tante bambine...
Si ritirò in piedi per tornare a “giocare” con loro ma non ne trovò nemmeno una.
<< Bambine? Bimbe dove siete? >> chiese ansioso e disperato.
<< Le ho cacciate. >> la voce più bella che avesse mai sentito arrivò alle sue orecchie.
Si girò.
Davanti a lui si trovava una bambina splendida. Enormi occhi blu sopra un piccolo nasino a patata, labbra rosa, un viso tonto da bambina incorniciato da lisci e foltissimi capelli neri. Nelle sue vittime aveva sempre cercato quella perfezione senza mai trovarla ed ora eccola lì davanti a lui.
<< Ciao, come ti chiami? >>
<< Jessica. >> disse la bambina dondolando sui talloni.
<< Ciao Jessica ti va di giocare con me? >>
<< Va bene. >>
L’uomo le corse incontro ma quando, ormai, era a soli pochi millimetri dal suo corpo la catena lo strattonò a terra.
Poteva sentire il suo dolce profumo, quel profumo di innocenza che lo faceva impazzire.
<< Vieni più vicino piccola... >> le sussurrò l’uomo impaziente.
La bambina gli si avvicinò.
I suoi piedi non toccavano il terreno ma l’uomo non se ne accorse perché era catturato da quei fantastici occhi blu.
Più la bambina si avvicinava, più lui retrocedeva, fino a quando la catena non gli permise di andare oltre.
La bimba, però, non smetteva di avvicinarsi.
Lo stava facendo impazzire.
Voleva toccarla, ma le sue mani erano incollate al suolo.
La ragazzina si faceva sempre più vicina al suo viso.
Voleva baciarla, ma il suo corpo non gli rispondeva più.
<< Ti piaccio? >> la voce si fece più profonda
<< Si. >> disse l’uomo ansimando.
<< Mi vuoi? >> domandò la voce di una ragazza.
<< Si. >> rispose l’uomo sempre più impaziente.
La bambina fermò il proprio viso ad un centimetro dal suo.
<< E allora eccomi. >> detto questo la bimba sorrise tenendo le labbra socchiuse, ma quando gli angoli della bocca arrivarono alla massima estensione non si fermarono. La pelle delle guance iniziò a sfibrarsi lentamente per permettere al sorriso di proseguire sulla sua strada, la ragazza sorrise apertamente: denti bianchissimi erano incastonati in gengive rosse come il fuoco. Sotto la pelle sfibrata e ancora sanguinante di scorgevano le ossa, i muscoli, la carne viva.
L’uomo agghiacciò << Chi sei? Dove mi trovo? >> gridò.
<< Non volevi giocare con me? >> chiese Dannata con la stessa voce della bambina.
<< Dove mi trovo? Chi sei tu? >> strillò l’uomo che cercava, inutilmente, di sfuggire a quella vista.
Dannata godè nel vederlo dimenarsi ormai preda del terrore e delle convulsioni.
<< Come? Non lo sai? Siamo all’inferno, è qui che finiscono i pedofili bastardi come te! >>
Dannata rise, rise di gusto e solo allora l’uomo di accorse veramente di ciò che lo circondava.
I suoi occhi si riempirono di terrore.
Le grida dell’uomo si unirono alla risata di Dannata.






ANGOLO INFERNALE :) 
Eilà! che ne pensate? ^^
se volete vedere i disegni della nostra bellissima ragazza li trovate qui:

https://www.facebook.com/pages/WING/460876317264990?ref=hl

:)
   
 
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