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Autore: Saturn Hota    04/04/2012    1 recensioni
Due Principesse di due razze diverse. Amiche fin dalla nascita separate dal loro Destino. Questa è la loro storia. La storia di un'amicizia sconvolta da azioni più grandi di loro. Un'amicizia che potrebbe sconvolgere il normale equilibrio del mondo.
Spero vi piaccia :)
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Uno  
Mi giravo e rigiravo tra le coperte, alla fine mi appoggiai con la schiena allo schienale del letto.. Quel ricordo mi ossessionava. Erano passati secoli da quel giorno. Eppure la notte ancora riaffiorava. Qualcuno bussò alla porta della mia stanza.
-“Avanti”-
Tyn entrò nella mia stanza chiudendosi la porta alle spalle, mi sorrise e come d’abitudine andò ad aprire le finestre della mia stanza per far cambiare aria.
-“ Principessa è ora di alzarsi! Sono già le nove e tra poco inizieranno i suoi impegni”-.
-“ Nooooo! Non ricordarmelo”- mi ributtai tra le coperte e mi appoggiai il cuscino sul viso. –“ Oggi mi do malata!”- dissi sbuffando da sotto il cuscino. Tyn rise e mi tolse cuscino e coperte.
-“ Non le crederebbe nessuno! Forza si alzi senza fare i capricci! Non è più una bambina!”- il suo sguardo non prometteva nulla di buono, quindi stiracchiandomi mi alzai diretta verso il bagno.
Mi feci una doccia fredda per svegliarmi e dimenticarmi del sogno. In accappatoio uscii dal bagno aprendo le porte della mia cabina armadio. Tyn era sparita, sicuramente era andata nel mio ufficio a prendere la mia agenda. Avrei preferito bruciarla quella stramaledetta agenda, ma ogni volta che lo facevo Tyn me ne ricomprava un nuovo modello e mi riscriveva tutti gli impegni. Quando ero piccola mi faceva da balia, adesso era la mia segretaria.
-“Che impegni ho oggi?”- chiesi, mentre frugavo nell’armadio cercando qualcosa di adatto.
Tyn tornò con la mia agenda e cominciò a sfogliare. Sentivo il fruscio della carta, adoravo quel lieve rumore, mi tranquillizzava.
-“ Bene, oggi ha alle 10:30 la colazione col Conte Mughir, alle 12:30 il pranzo con la famiglia dell’Amministratore Delegato e poi ha il pomeriggio libero, per ora.”-
Riaffiorai dalla cabina:
-“ Il Conte? Perché?”- non mi ricordavo il motivo di quel incontro tutto altro che piacevole.
Tyn sospirò.
-“ Lei e il Conte dovete discutere dell’evento che si terrà a Palazzo sabato prossimo.”-
-“ Ah sì giusto!”- Rientrai nella cabina armadio. Grande quanto un salone da ballo, era la mia stanza preferita dopo la Biblioteca Reale. Vediamo oggi sarebbe stata una giornata relativamente tranquilla. Passeggiai tra la lunga serie di vestiti e pantaloni che erano sistemate in bel ordine sulle loro stampelle. Scelsi una gonna nera lunga fino al ginocchio, camicia bianca con intorno al colletto un fiocco di velluto nero e una giacca dal collo a risvolto con chiusura laterale con fiocchi dorati al posto dei bottoni. Scalzi corsi verso una delle cinque scarpiere incassate nel muro per prendere degli stivaletti neri tacco 12 con ricami dorati sui lati.
-“ Sono pronta!”- dissi sorridendo a Tyn che aveva appena finito di fare il letto.
-“ Non si trucca?”- le sorrisi e mi guardai allo specchio. Feci una piroetta entrando in bagno per asciugarmi i capelli. Rimasi dieci minuti col phon in mano dopo essermeli asciugati.
-“ Che senso ha tutto questo?”-
Tyn si affaccio alla porta del bagno!
-“ A cosa si riferisce?”-
La guardai e scossi il capo.
-“ Niente stavo solo pensando a voce alta!”-.
Tyn mi guardò curiosa poi capendo che non avevo intenzione di parlare tornò nell’altra stanza in silenzio.
Pettinai i capelli mi truccai leggermente e uscii dalla stanza. Erano le 10: 00 e mi diressi verso la Biblioteca Reale dove si sarebbe tenuto il mio incontro con il Conte. Intanto Tyn si defilava asserendo di dover compiere alcune commissioni. La Biblioteca era immensa, i libri erano disposti in ordine alfabetico a seconda delle sezioni. Non mi fermai nel salotto al centro della stanza, ma entrai nella mia Biblioteca personale di più modeste dimensioni. Ospitava i miei libri preferiti che spaziavano dai grandi classici della letteratura internazionale ai libri fantasy, tra l’altro i miei preferiti. La Biblioteca ospitava anche una sezione a parte, la mia passione ormai non più segreta: i manga. Si, lo ammetto. Li amo. Avevo intere collezioni: da Death Note a Sailor Moon. Alcuni manga li compravo in lingua originale, beh come potevano per me le lingue essere un problema? A questo pensiero mi lascia andare ad una risata, convinta di essere sola, ma non era cosi.
-“ Principessa, scusi il disturbo!”- di fronte a me c’era una giovane ragazza dai dolci occhi castani, leggermente rossa in viso con un giornale stretto al petto, che si guardava le scarpe.
Mi ricomposi e sorrisi alla ragazza.
-“ Si! Non si preoccupi!”-
La ragazza diventò ancora più rossa e si inchinò quasi fino a toccare il pavimento col naso. Mi dava ai nervi, quando le persone si inchinavano a me, certo sarò anche di rango superiore a loro, ma non c’era motivo di farlo in modo cosi plateale. Anche se non ero dello stesso avviso con persone che mi mancavano di rispetto e cercavano in tutti i modi di togliermi il potere, ma quello era un discorso di politica.
-“Mi dispiace veramente molto. Avrei dovuto bussare, invece sono entrata nella stanza come una screanzata…”- prima che potesse continuare a scusarsi le misi una mano sulla testa.
-“ Non c’è bisogno di scusarsi. Dimmi come ti chiami e il motivo del tuo arrivo qui”- La ragazza si alzò di scatto guardandomi e porgendomi il giornale che stringeva fra le braccia.
-“ Mi chiamo Nadine, e mi ha mandata qui il Signor Syrio per farle leggere questo Principessa”-
Syrio? Da quando si prendeva la briga di leggere i giornali? Presi il giornale dalle mani della ragazza.
-“ Grazie! Il Signor Syrio ti ha detto altro?”-. La ragazza ci penso su un attimo poi rispose.
-“ Beh sì mi ha detto di dirle che “comunque vada, non possono capire”. Solo questo mia Signora. Ha detto che capirà questa frase dopo aver letto il primo articolo del giornale.”-.
Sorrisi alla ragazza e la congedai sedendomi. Se Syrio voleva leggessi quel articolo sicuramente c’era qualcosa dietro.
 
“Principessa volontariamente distratta”
Luna Miyu Arkada, la nostra acclamata e bellissima Principessa Reale, ultimamente da segni di non volersi applicare nella sua routine principesca. Partecipa attivamente agli eventi pubblici, dispensando moine e sorrisi a tutti, ma delega le cose veramente importanti al suo Primo Ministro nonché fratello reale Dante Sion Arkada.
Come tutti sappiamo, la nostra amata Princess non si dedica solamente ai suoi impegni reali, ma anche e soprattutto alla sua amatissima associazione dei Nivo( National and International Vampire Organizzation), non che tutto questo non sia degno di lodi e di approvazione, ma forse non è un occupazione degna di un regnante, soprattutto se giovane e inesperta come la Nostra. La Nivo è un’organizzazione attiva nel risolvere problemi con il mondo esterno e a proteggere l’incolumità di noi Società di Vampiri dalle aggressioni e dalle molestie di umani e “feccia”, ma questo non giustifica la noncuranza della nostra Lady. Vorremmo la Principessa più attiva nelle situazioni che riguardano il Parlamento e la Gestione del Regno. Altrimenti le preoccupazioni della Princess di essere spodestata potrebbero apparire reali, se non attuabili, cose che nessuno si augura.
 
Un articoletto di poche righe sotto una mia foto che riempiva l’intera prima pagina, era decisamente un qualcosa che attirava l’attenzione di Syrio. Mi accusavano di essere volontariamente non partecipe della vita politica? Ma lo sapevano che tutte le cose che Dante diceva al Parlamento erano prestabilite da me? Qui serve una conferenza stampa per chiarire un po’ di cose. Sicuramente dietro quel articolo c’erano i miei avversari politici, che ovviamente “ non si augurano che la Principessa fosse spodestata”. No certo che no! Abile mossa dei loro media per mettermi in cattiva luce di fronte al regno?  Bene vedranno che non cedo molto facilmente. Mi voltai verso lo specchio. Il mio sguardo teso mi fece tornare calma. Avrei avuto, di lì a qualche minuto, un incontro con uno dei miei avversari politici, che sicuramente avrebbe tirato in ballo quel bellissimo articolo per mettermi in difficoltà. Non gli avrei dato soddisfazione. Syrio hai ragione, non possono capire. Sorrisi e mi sedetti sulla poltrona osservando la foto del giornale. Era stata scattata giorni prima durante un party organizzato da mio fratello in occasione del suo fidanzamento ufficiale con la mia migliore amica Marie. Sospirai guardandomi allo specchio e sistemando i lunghi boccoli neri che ricadevano in ciocche ordinate sulle mie spalle, accarezzandomi i fianchi ad ogni movimento. Avrei preso appuntamento dal parrucchiere il pomeriggio per tagliarli. I miei occhi viola ricambiarono il mio sguardo deciso, mentre sistemavo meglio il completo leggermente stropicciato dietro per essermi seduta scomposta sulla poltrona.
Qualcuno bussò alla porta e il Conte entrò presentato da un maggiordomo in livrea. Fisico alto, slanciato, capelli e occhi neri. Ad occhi umani poteva sembrare un giovane imprenditore, ma era uno dei nobili più anziani del regno. Il Conte era uno dei più influenti parlamentari della fazione radicale del Parlamento. Il nostro Parlamento di cui io e mio fratello eravamo a capo era diviso in due fazioni: una conservatrice ( che deteneva la maggioranza e con noi a capo) e quella radicale (che proponeva un crollo della monarchia parlamentare per poter far salire al potere esclusivamente il Parlamento con lui a capo, decisione non molto voluta dal Regno).
-“ Mia Signora”- Il Conte si inchino lievemente a me, come la prassi imponeva e mi fece il baciamano.
-“ Signor Conte”- lo feci accomodare e subito i suoi occhi corsero al giornale e il suo sguardo tradì un luccichio malevolo. Sapeva dell’articolo e sicuramente dietro c’era lui.
-“ Allora Signor Conte veniamo a noi”- dissi io, distogliendo il suo sguardo dal giornale per posarlo su di me. La prassi imponeva, fra le altre rigide regole, che il mio interlocutore doveva guardarmi negli occhi durante una conversazione riguardante questioni politiche. Era più facile capire le menzogne cosi, anche se la prassi la faceva passare per una regola di rispetto.
-“ Certo! Innanzitutto, però mia Signora, volevo esprimere tutto il mio rammarico per quel articolo che sicuramente Lei ha letto. Sono mortificato di come alcuni giornalisti si prendono certe confidenze"-. Ma bravo il nostro Conte, se ne lava le mani come Ponzio Pilato. Mossa prevedibile. Sorrisi prima di rispondere con tranquillità.
-“ Niente di cui preoccuparsi, niente che non si può risolvere con una conferenza stampa, che farò indire al più presto. Capita di essere fraintesi.”- Lo guardai e sostenne il mio sguardo. Mi aspettava una conversazione tutto altro che piacevole.

Angolo Autrice:
Bene =) La nostra prima Princess è alle prese con la sua giornata tipo ;) Lo so ci sono alcuni punti oscuri da finire di descrivere ma per questo dovrete aspettare il secondo capitolo :) Hota
   
 
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